Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
05 - 11 Febbraio 2012
Tempo Ordinario V, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Venerdì 10 febbraio 2012

Ha fatto bene ogni cosa

Chiunque incontra Cristo con fede diventa nuova creatura, ed illuminato e salvato, non può fare altro che narrare quanto per lui il Signore ha fatto. È il caso del sordomuto del vangelo di oggi, e dovrebbe essere il caso di ognuno di noi battezzati e toccati nel battesimo alle orecchi e alle labbra. Ma noi lo abbiamo dimenticato o lo dimentichiamo spesso. Esortiamoci a riconoscere le cose che il Signore opera in noi e diventiamone annunciatori. L'essere toccati da Cristo è essere salvati, è avere vita nuova. Ed egli, non più Dio lontano ma Emmanuele, il Dio con noi, ci tocca nelle orecchie, quando leggiamo le sacre scritture, ci tocca alle labbra quando ci comunichiamo dal suo santo altare, ci tocca al cuore quando compiamo il suo primo comandamento, quello dell'amore. Il motivo che ci fa dimenticare i grandi benefici di Dio in nostro favore è il nostro peccato. Ma con la sua grazia, con il suo tocco santo, il tocco eterno ma che in continuo si rinnova, veniamo ricreati e rigenerati alla vita eterna. Per questo con tutto il cuore gli diciamo: Grazie!


Nell'Ordine Benedettino: Santa Scolastica, fest.
(letture proprie)

Marta e Maria
Marta e Maria, in un episodio singolare e suggestivo sono entrambe rivolte al Signore. C'è una differenza tra le due. Maria pone Gesù al centro della sua attenzione, le sta seduta ai piedi in atteggiamento di devota attenzione; conoscendo la sua fede possiamo dire che è veramente in contemplazione per adorare il suo Signore. Maria vuol cibarsi delle Parole del Signore, sa che di esse può vivere. Marta gira attorno al Signore. Il suo intento non è meno nobile di quello di Maria; vuol servire il suo Signore. Si preoccupa per Lui; il suo operarsi è rivolto a soddisfare tutte le necessità di Gesù. C'è un intento giusto e doveroso in quello che fa Marta. Si sente, però sola e non aiutata dalla sorella Maria, così assorta dalle parole di Gesù; invece di parlare direttamente alla sorella preferisce parlare a Gesù, riconoscendo in Lui una superiore autorità. Il rimprovero è però per Gesù che non si accorge di quello che sta succedendo; chiede il suo intervento per ristabilir la giustizia. La risposta di Gesù, così precisa e affettuosa in quel ripetere il nome di Marta, Marta. Egli risponde dimostrando che la sua attenzione è per entrambe le sorelle e le apprezza entrambe. Il suo rimprovero benevolo e deciso è mosso dall'amore; Egli si rende conto di come il cuore di Marta sia preso troppo per le cose da fare. Non riesce a trovare il giusto equilibrio: tutto la preoccupa e niente la soddisfa. Il brano di oggi, che invita alla preghiera e alla contemplazione nell'attività giornaliera, è di una modernità sconvolgente nell'agitarsi affannoso del nostro mondo.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Tutto deve essere «compiuto nei tempi adatti e nelle misure opportune; ciò che è immoderato e inopportuno, è di breve durata, e le cose di breve durata sono più che altro nocive e non giovevoli».

Evagrio

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

La scala poi innalzata è la nostra vita su questa terra: mediante l'umiltà del cuore essa viene dal Signore elevata verso il cielo; e i montanti di questa scala diciamo che sono il nostro corpo e la nostra anima: tra questi lati la chiamata di Dio ha inserito diversi gradini di umiltà e di disciplina spirituale da salire.

Cap.7,8-9.