Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
18 - 24 Dicembre 2011
Tempo di Avvento IV, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Martedì 20 dicembre 2011

"Eccomi"!

Lo sguardo misericordioso di Dio Padre, dopo aver visto lo stato miserevole in cui la nostra umanità si era ridotto, si posa sull'uomo fuori del paradiso terrestre, nudo, spaurito e sfregiato gravemente dal peccato e preannuncia la redenzione e la vittoria della Vergine sull'antico avversario. Dio, sempre fedele alle sue promesse, ci invita meditare l'annuncio dell'Angelo a Maria, la piccola vergine di Nazareth. Viene definita "piena di grazia", già ricolma di ogni dono, perché immacolata, concepita senza peccato, già pronta ad accogliere come in uno luminoso tabernacolo vivente il Verbo che si fa carne, per venire tra noi. La futura Madre, piccola e povera come si autodefinisce, non riesce immediatamente a comprendere come possa diventare mamma senza conoscere uomo, ma appena illuminata dall'Arcangelo Gabriele che ciò avverrà per opera dello Spirito Santo e che tutto rientra nel meraviglioso progetto divino dell'umana redenzione, Maria dichiara la sua completa disponibilità: «Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga di me quello che hai detto». Significa concretamente l'adesione libera e totale alla volontà di Dio per sempre, senza riserva, sino alla fine, sino al Calvario. Significa anche la partecipazione attiva alla missione terrena del Figlio suo legata al tempo e a quella che come un memoriale, permane nei secoli. L'evangelista Giovanni direbbe dopo l'assenso di Maria: "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità". Sta per ripetersi il miracolo dell'Incarnazione, il Natale è alle porte: siamo ancora invitati a ripetere il nostro "eccomi" al Signore e a contemplare la gloria del Figlio che nasce Bambino, ma che è pieno di grazia e di verità. Doni questi che urgono per ognuno di noi e che la Madre sempre vergine è pronta a donarci.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abba disse: "non vi è virtù così grande come il non disprezzare".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I PORTINAI DEL MONASTERO

Alla porta del monastero sia posto un fratello anziano saggio, capace di ricevere e dare una risposta e la cui età avanzata non gli permetta di andar vagando qua e là. Il portinaio deve avere la sua cella vicino alla porta, perché chi arriva al monastero trovi sempre uno pronto a dare una risposta. E appena qualcuno bussa o un povero chiama, egli dica subito Deo gratias oppure Benedic; e con tutta la dolcezza suggerita dal timor di Dio dia la risposta prontamente con fervore di carità. Se il portinaio ha bisogno di aiuto, gli si dia un fratello più giovane.

Cap.66,1-5.