Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
25 Settembre - 01 Ottobre 2011
Tempo Ordinario XXVI, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Sabato 01 ottobre 2011

Il potere di camminare sui serpenti.

Gesù affidando la sua missione agli apostoli e ai loro successori li dota di poteri speciali, garantisce loro la sua assistenza e la sua presenza perenne, fuga da loro ogni paura, li rende pronti ad ogni evenienza, anche all'insuccesso e alle persecuzioni. Li manda come agnelli in mezzo ai lupi, ma profetizza per loro una vittoria finale certa: «non prevarranno». Comprendiamo in questo contesto la gioia, quasi esplosiva dei discepoli che, al ritorno da una missione, hanno potuto costatare, quasi toccare con mano, la verità delle promesse di Cristo. Essi hanno sperimentato che la potenza del Signore si è trasferita in ciascuno di loro: «anche i demoni si sottomettono nel tuo nome». Gesù condivide la loro gioia, esulta nello Spirito Santo, rende grazie al Padre per aver rivelato ai «piccoli» i misteri del suo Regno e ribadisce le sue promesse esplicitandole ulteriormente. Oggi ben comprendiamo cosa significhi nella realtà storica «camminare sopra i serpenti e i scorpioni e sopra ogni potenza del nemico»; quel «sopra» ci indica l'oggetto della nostra fede e la dimensione umana ed escatologica della missione che Cristo ha affidato a tutti noi credenti. Ci ricorda anche che i criteri di giudizio per valutare l'efficacia del nostro operare per Lui sono anch'essi al disopra dei raziocini umani. Egli ha voluto però donarci di una speciale promessa, insita nella natura stessa della missione e del mandato e che sarà il motivo più profondo della nostra gioia: «rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti in cielo».


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anacoreta divenne vescovo. Pio e pacifico, non correggeva nessuno, sopportando con pazienza le colpe e i peccati di ciascuno. Ora, il suo economo non amministrava correttamente gli affari della Chiesa e alcuni vennero a dire al vescovo: «Perché non rimproveri questo economo così negligente?». Il vescovo differì il rimprovero. L'indomani gli accusatori dell'economo ritornarono dal vescovo, irritati contro di lui. Il vescovo, avvertito, si nascose in qualche parte e arrivando non lo trovarono. Lo cercarono a lungo, lo scoprirono alla fine e gli dissero: «Perché ti sei nascosto?». Egli rispose: «Perché ciò che sono riuscito ad ottenere in sessanta anni, a forza di pregare Dio, voi volete rubarmelo in due giorni».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALE DEVE ESSERE IL CELLERARIO DEL MONASTERO

Se la comunità è numerosa gli si diano degli aiutanti, in modo che coadiuvato da loro possa adempiere l'ufficio assegnatogli senza perdere la pace dell'anima. Le cose da darsi e quelle da richiedersi si diano e si richiedano nelle ore stabilite, affinché nessuno si turbi o si rattristi nella casa di Dio.

Cap.31,17-19.