Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
12 - 18 Giugno 2011
Tempo Ordinario XI, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Giovedì 16 giugno 2011

La preghiera di Gesù.

Talvolta nei nostri rapporti umani siamo convinti di poter ottenere quanto desideriamo dal nostro interlocutore ricorrendo alla forza convincente delle nostre parole e qualche volta si riesce a sortire l'effetto desiderato. Ne erano convinti più di noi i pagani che, anche nell'invocare i loro idoli si profondevano in lunghi e pressanti monologhi, convinti di strappare così i favori di cui avevano bisogno. Non può essere questo il modo per il cristiano che prega; il suo personale interlocutore è Dio stesso che scruta i cuori e vede i nostri pensieri anche più segreti con assoluta limpidezza. Non potranno certamente essere le parole a convincerlo ad aiutarci, ma tutto sgorga, come un effluvio spontaneo, dal suo amore di Padre, dalla sua onnipotenza e dal suo irrefrenabile desiderio di darci tutto quanto ci occorre per salvarci e per vivere in modo proficuo la nostra esperienza terrena. «Egli sa, prima che glie lo chiediamo di cosa abbiamo bisogno». Ecco allora l'insegnamento di Gesù, che si rivela per noi maestro di preghiera. «Voi dunque pregate così». Ci detta poi la più sublime preghiera che mai si potesse pensare, il Padre nostro. Facendoci invocare Dio con il nome di Padre ci dice subito che la preghiera s'incarna nell'amore, quello infinito ed eterno dell'Onnipotente, e quello dell'orante. Ci sollecita poi ad affermare il primato assoluto che gli spetta per cui chiediamo che il suo nome sia santificato, che il suo regno venga e si affermi in noi e la sua santissima volontà si compia. Nella seconda parte chiediamo anche per noi, per le nostre primarie necessità quotidiane, chiediamo il pane per noi e per tutti e non solo il pane... Riconoscendoci peccatori, esprimiamo poi l'urgenza della sua misericordia, esprimendo nel contempo il nostro impegno di usare la stessa bontà verso coloro che in qualsiasi modo ci hanno offeso. È ancora l'amore che deve trionfare sempre. L'ultima richiesta riguarda quella santa energia interiore che ci rende forti e saldi nel bene e capaci di respingere ogni male, ogni tentazione dalla nostra vita. Pregando come Gesù ci ha insegnato vediamo rinvigorita la nostra fede nelle verità fondamentali che professiamo, ribadiamo i nostri impegni e le nostre promesse di credenti e nel contempo presentiamo al nostro Padre celeste il miglior programma di vita possibile per ciascuno di noi. Per questo la preghiera di Gesù è diventata il modello di ogni preghiera e non solo nell'ambito cristiano. La sua universalità la tiene aperta ad ogni credente, qualunque sia lo specifico della propria fede. È davvero la preghiera ecumenica per eccellenza.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il padre Elia disse: "Io ho timore di tre cose: di quando l'anima uscirà dal corpo, di quando mi incontrerò con Dio, di quando la sentenza sarà profferita su di me".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL PRIORE DEL MONASTERO

Capita abbastanza spesso purtroppo che per la nomina del priore nascano nel monastero gravi scandali. Ci sono infatti alcuni che, gonfi del malvagio spirito di superbia, si considerano come un secondo abate e, arrogandosi un potere assoluto, provocano scandali e divisioni nella comunità; e questo succede soprattutto in quei luoghi dove il priore viene designato dallo stesso vescovo o dagli stessi abati che hanno stabilito in carica l'abate. Quanto ciò sia assurdo è facile capirlo, perché così si dà al priore motivo per insuperbirsi già dall'inizio della sua carica; difatti i suoi pensieri gli insinueranno che egli è indipendente dall'autorità del suo abate, dal momento che anche lui è stato stabilito in carica da quelli stessi che hanno stabilito l'abate.

Cap.65,1-6.