I nostri pensieri sono sconvolti dalle parole che Gesù oggi ci rivolge, comunemente crediamo che sono le cose e le persone intorno a noi che ci fanno peccare, di conseguenza il male non è in noi ma nelle cose e nelle persone al di fuori di noi. Ma questo modo di pensare è sconvolto da Gesù che dice: "non è nel fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo". Il male viene invece dal di dentro. Riflettiamo attentamente! Gesù ci dice questo perché chiamati alla conversione e una volta ravveduti, ritorniamo ad essere abitanti del giardino dell'Eden in cui furono messi Adamo ed Eva, e da cui furono cacciati questi nostri progenitori. Accadrà questo se avremo accettato di seguire Gesù i di mettere in pratica la sua parola di vita. Il Signore ce lo conceda con la sua grazia.
«Abba Poemen ha riportato queste parole di abba Ammone: "Un uomo passa tutto il suo tempo a portare la scure e non riesce ad abbattere l'albero; c'è un altro invece che è esperto nel tagliare e con pochi colpi lo fa cadere". E diceva che la scure è il discernimento».
L'UMILTÀ Quindi, fratelli, se vogliamo toccare la vetta della più grande umiltà, se vogliamo giungere velocemente alla esaltazione celeste a cui si sale attraverso l'umiltà della vita presente, dobbiamo innalzare, ascendendo con le nostre azioni, quella scala che apparve in sogno a Giacobbe e per la quale egli vide angeli che scendevano e salivano (cf. Gen 28,12). Per noi quel discendere e quel salire stanno senz'altro a significare che con la superbia si discende e con l'umiltà si sale.