I due brani della Liturgia di oggi, quello di san Paolo e del Vangelo sembrano essere complementari. Infatti, potremmo stabilire la seguente equazione: le beatitudini stanno alla vita nuova in Cristo (risorti con Cristo) come le maledizioni (guai) stanno al peccato (parte di noi che appartiene alla terra). L'essere risorti, come ci dice l'Apostolo, il far parte della vita nuova significa vivere nella povertà, nella persecuzione e nel dolore con la speranza, anzi con la certezza, che Cristo ha già vinto tutte queste cose e che noi già da ora, in maniera misteriosa, condividiamo con Lui la gioia della risurrezione. La nostra sofferenza momentanea è un mezzo per immergerci ancora di più nel grande mistero della salvezza. Non ci è chiesto di capire per amare, ma di amare per capire, proprio perché il cristianesimo non si configura come conoscenza intellettuale ma come esperienza della persona di Cristo che in se stesso e in noi ha vinto la morte e il peccato.
"Abba Poimen disse: 'Al cenobio sono necessarie tre attività: una è quella dell'umiltà, un'altra è quella che tende all'obbedienza e un'altra è quella che muove e pungola in vista dell'opera cenobitica".
QUANTI SALMI DEVONO DIRSI IN QUESTE ORE Per la sinassi dei Vespri si cantino quattro salmi con le antifone; 8dopo questi si dica la lettura, quindi il responsorio, l'inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la litania, l'Orazione del Signore e si concluda. Compieta infine consista nella recita di tre salmi, di seguito, senza antifona; segua l'inno proprio di questa Ora, una lettura, il versetto, il Kyrie eleison e con la benedizione si concluda.