Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
26 Ottobre - 01 Novembre 2008
Tempo Ordinario XXX, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Sabato 01 novembre 2008

Gli amici del cielo.

"Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani". San Giovanni nella sua visione apocalittica ci trasporta in un mondo ultraterreno; ci offre una visione apocalittica che ci riempie il cuore di speranza. Quella moltitudine innumerevole è formata da coloro che ci hanno preceduto e sono nella gloria. Sono i salvati che hanno raggiunto la mèta. È la splendida schiera dei santi che oggi accomuniamo in un'unica festa. Non solo quindi quelli che nel corso dell'anno ricordiamo giorno per giorno, ma tutti coloro che pur non avendo raggiunto una santità eroica, hanno meritato il premio eterno nella visione beatifica. Costoro sono i testimoni di quel grande amore che il Padre celeste ci ha manifestato con la redenzione operata da Cristo Gesù. Per quella mirabile opera i santi sono riusciti a conseguire la salvezza. Il divino redentore è il primo autore e il modello sublime della santità. Lui ha tracciato la via, con la forza della sua vita, con la proclamazione delle beatitudini, definiti giustamente la magna carta del cristianesimo. I santi hanno capito la sostanziale differenza tra le proposte del mondo e del maligno e quelle che riguardano il futuro, l'eternità, la beatitudine eterna. Sono loro i veri sapienti. Hanno creduto che conviene affrontare ogni sacrificio, prendere la croce ogni giorno, mettersi fedelmente alla sequela di Cristo, disposti anche al martirio per poi esultare e rallegrarsi per la incomparabile ricompensa nei cieli. Ci è di conforto sperare e credere che tra quella schiera potrebbero trovarsi tanti nostri parenti, amici e conoscenti. Comunque tutti coloro che sono in Dio formano la chiesa trionfante, unita a noi pellegrini sulla terra; sono quindi nostri collaboratori, pregano incessantemente per noi perché è loro grande desiderio averci nella stessa meta, nello stesso gaudio.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Antonio disse: Come i pesci, se restano per lungo tempo a secco, muoiono, così anche i monaci, se restano a lungo fuori della cella o si trattengono con la gente profana, vengono distolti dalla meditazione che si sono prefissi.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO

Dal 1° ottobre fino all'inizio della Quaresima si dedichino alla lectio sino a tutta l'ora seconda; all'ora seconda si celebri Terza e poi sino a nona tutti si occupino nei lavori loro assegnati. Al primo segnale dell'ora Nona ognuno lasci il suo lavoro e si tenga pronto per il secondo segnale. Dopo il pasto poi si dedichino alla lectio o allo studio dei salmi.

Cap.48,10-13.