Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
16 - 22 Settembre 2007
Tempo Ordinario XXIV, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Martedì 18 settembre 2007

Dio ha visitato il suo popolo

Il miracolo della risurrezione del figlio unico della vedova di Nain si presenta, nel Vangelo di San Luca, con degli aspetti particolari. Lo stesso evangelista descrive la situazione in modo preciso, tale da sottolineare alcuni aspetti non marginali. Gesù si reca a Nain, cittadina non lontana da Nazareth, con il seguito dei discepoli e di una grande folla. Gesù si sta rivelando ai suoi discepoli come il vero Messia, e questo produce evidentemente grande interesse. Le aspettative antiche e le profezie già annunciate sembrano realizzarsi in Gesù, in un modo - però - non immediatamente percepibile. Gesù incontra un'altra folla: è il corteo funebre che accompagna un giovinetto morto. La madre del giovinetto è una vedova, inconsolabile. Questa è la folla di chi cerca di darsi ragione per un destino crudele. Una madre ed un Figlio si incontrano; due folle assistono a questo incontro; due folle con i loro interrogativi, i loro dubbi ed i loro perché sulla vita. Ecco l'incontro, tra il semplice e l'accogliente. In poche parole, in pochi gesti, Gesù esprime tutta la sua umanità e divinità. La resurrezione del giovinetto e la sua restituzione alla madre sono il segno del Mistero Pasquale di Cristo che è donato alla chiesa. Gesù risponde, quindi ai suoi discepoli, preannunciando una salvezza che si realizza cogliendo nella fede il suo Mistero. Egli è il padrone della vita e della morte e con la sua morte ci dona la vita eterna. Con il dono della vita dato al giovane e poi restituito alla madre, Gesù indica che nella chiesa il dono della vita si realizza per tutti. La folla piangente che segue la madre può rappresentare l'umanità completa, di tutti i tempi e di tutti i luoghi che cercano risposte e senso alla propria esistenza. Il messaggio di salvezza di Gesù nell'annuncio pasquale rispondono in pieno alle angosce ed ai dubbi dell'uomo moderno.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano ha detto: «Quanto uno si sarà reso folle per il Signore, altrettanto il Signore lo renderà saggio».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI DEVONO ESSERE I DECANI DEL MONASTERO

Se la comunità è piuttosto numerosa, si scelgano tra i fratelli alcuni di buona reputazione e di santa vita e si costituiscano decani. Essi abbiano cura delle loro decanìe in tutto, secondo i comandamenti di Dio e le direttive dell'abate. Siano scelti a decani quei monaci con cui l'abate possa in tutta fiducia condividere i suoi pesi; e non si scelgano in ordine di anzianità, ma secondo la santità della vita e il grado di dottrina spirituale. Se però tra questi decani qualcuno, montato eventualmente in superbia, venisse trovato degno di biasimo, lo si ammonisca una prima, una seconda e anche una terza volta; se non si corregge, sia rimosso dall'ufficio e al suo posto subentri un altro che ne sia degno. 7La stessa cosa stabiliamo per il priore.

Cap.21,1-7.