Gesù, dopo il secondo annuncio della passione, che vede gli apostoli molto rattristati (cf v. 23), per non dare scandalo (cioè per non creare ostacolo alla fede di tanti) si assoggetta al pagamento della tassa del tempio, prendendo però il denaro dalla bocca di un pesce appena pescato. Un episodio molto enigmatico, che trova l'unica ragione d'essere in una fede che non chiede e non vuole privilegi. Poiché, come mostra la prima lettura, l'unico privilegio del credente è quello della salvezza che ha conseguito gratuitamente. Il passo del libro del Deuteronomio è sintomatico nell'indicare la realtà della fede come un dono che non riguarda soltanto la modalità cultuale, ma si estende ai rapporti sociali (vv. 18-19). Non solo, ma l'oggetto della lode di Israele (cf v. 21) è capace di compiere cose portentose e inimmaginabili per chi lo teme e si sottomette a lui. Chi crede, quindi, ha sì una sicurezza che gli viene da Dio, ma ha anche una grande responsabilità verso tutti gli uomini e il creato, e soprattutto nei confronti delle categorie più deboli, quali l'orfano, la vedova, il forestiero. E qui noi potremmo sostituire tutte le "razze umane" che ci sono particolarmente antipatiche e vedere se messi di fronte ad una situazione di comprensione e di compassione del prossimo sappiamo reagire con forza cristiana. Potrebbe rivelarsi un buon metodo per verificare la nostra fede e vedere quanto ci sentiamo perbene e giustificati per il fatto di essere bravi cristiani osservanti e timorati.
Nella vita spirituale sono necessari entusiasmo e decisione; ma devono maturare da un tempo di attesa e riflessione. Il tutto sotto la guida dello Spirito.
L'UMILTÀ Sia l'uomo convinto che Dio dal cielo lo vede sempre, ogni momento, che le sue azioni sono in ogni luogo sotto lo sguardo divino e vengono riferite continuamente dagli angeli. Lo dimostra il profeta quando ci addita Dio sempre presente al nostro pensiero, dicendo: «Dio scruta la mente e il cuore» (Sal 7,10); e ancora: «Il Signore conosce i pensieri dell'uomo» (Sal 93,11); così pure dice: «Penetri da lontano i miei pensieri» (Sal 138,3); e inoltre: «I pensieri dell'uomo saranno svelati davanti a te» (Sal 75,11 Volg.). Perciò, per tenersi in guardia dai cattivi pensieri, il fratello assennato dica sempre nel suo cuore: «Allora sarò integro davanti a lui se mi sarò guardato da ogni colpa» (Sal 17,24).