Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Marzo 2007
Tempo di Quaresima II, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Giovedì 08 marzo 2007

Perché hanno già ricevuto il loro salario...

In antitesi, Geremia descrive l'empio (che trova ogni appoggio su valori terreni) e il credente (che confida nel Signore). Il primo cresce in un terreno arido, mentre il secondo gode della vicinanza dell'acqua. Geremia prosegue il suo ragionamento dimostrando l'importanza del "cuore", considerato nucleo decisionale e affettivo di ogni comportamento. Tutto dipende dal principio direttivo che orienta la condotta e motiva le azioni; con la luce dello Spirito Santo, il battezzato è invitato a decidere, a riprendere in mano i suoi principi e i suoi valori, per raggiungere una genuina maturità spirituale, anche nella preghiera. La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro non si limita a giudicare il significato delle ricchezza. Se il ricco è anonimo, il povero invece riceve una identità: Lazzaro (in ebraico: Dio aiuta). Ma la parabola illustra anche il significato del tempo, che è descritto nella sua fase finale, in compagnia di Abramo (padre della nostra fede), di Mosè e dei Profeti (scrittori della Parola di Dio). Il povero è immerso nei doni della salvezza, mentre il ricco è isolato; nemmeno un miracolo di risurrezione sarebbe capace di scuotere la durezza di un cuore chiuso nei suoi interessi terrestri. Attraverso la riflessione biblica, la nostra vita si avvicina sempre di più al modello unico: Cristo Signore, fattosi povero per arricchirci con la sua povertà.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Un fratello disse al padre Antonio: "Prega per me!". L'anziano gli dice: "Non posso avere io pietà di te, e neppure Dio, se non sei tu stesso a impegnarti nel pregare Dio"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE L'UFFICIO DIVINO DURANTE IL GIORNO

Come dice il profeta: «Sette volte al giorno io ti lodo» (Sal 118,164). Questo numero di sette sarà da noi raggiunto se compiremo i doveri del nostro servizio alle Lodi mattutine, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, ai Vespri e a Compieta, perché appunto di queste Ore diurne il profeta ha detto: «Sette volte al giorno io ti lodo». Infatti riguardo alle Vigilie notturne lo stesso profeta dice: «Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode» (Sal 118,62). In queste Ore dunque eleviamo lodi al nostro Creatore per le sentenze della sua giustizia (Sal 118,62 e 164), cioè alle Lodi mattutine, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, ai Vespri e a Compieta; e di notte alziamoci a rendergli grazie.

Cap.16,1-5.