Il nostro cammino è faticoso: anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono. La forza e il vigore hanno la loro sorgente in Dio. Egli da forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Ciò richiede credere e aver fiducia in Lui. Anche noi,come Israele possiamo esser tentati di dire: Il mio diritto è trascurato dal mio Dio o come colui di cui il salmista, Dio non se ne cura, Dio non esiste. Per ravvivare e sostenere in noi questa fede e questa fiducia Dio si è fatto uno di noi si è stancato ed è caduto sotto il peso della croce. Conosce la nostra debolezza. Gesù ci invita ad andare a Lui e imparare da Lui come vivere la nostra debolezza e farla diventare forza con la mitezza e l'umiltà imparate da me; imparare da Lui come obbedire al suo comandamento e farlo diventare giogo leggero e soave per noi stessi e per gli altri. Nel suo Natale, a cui ci prepariamo, possiamo vedere la Benignità di Dio e l'umiltà del Suo Figlio fatto uomo. L'Avvento è avvolto da questa Benignità e Umiltà di Dio; a noi respirarne l'intima atmosfera e lasciare che essa invada il nostro cuore e trasformi la nostra vita.
L'abba disse che lui cominciava ogni giorno.
L'ELEZIONE DELL'ABATE Detesti i vizi, ami i fratelli. Anche quando deve correggere, agisca con prudenza e sia attento a non eccedere, perché non accada che a voler troppo raschiare la ruggine si rompa il vaso; abbia sempre presente la sua fragilità e ricordi che non si deve spezzare una canna incrinata (cf. Is 42,3; Mt 12,20). Con questo non vogliamo dire che debba permettere l'alimentarsi dei vizi, ma che usi prudenza e carità nello stroncarli, scegliendo il modo più adatto per ciascuno, come abbiamo già detto. E miri ad essere amato piuttosto che temuto.