Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
11 - 17 Giugno 2006
Tempo Ordinario X, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Giovedì 15 giugno 2006

"Chiunque si adira sarà sottoposto al giudizio".

"Ma io vi dico" è la dichiarazione solenne al compimento della legge che Gesù è venuto a rivelare, manifestandolo con la sua vita. "Avete inteso che fu detto agli antichi: non uccidere", ma non c'è posto neppure per l'ira contro il fratello. C'è da smarrirsi di fronte a questo Vangelo. Ma allora chi si può salvare? Gesù di fronte a questa nostra impotenza, non si impietosisce. Non ci richiede le nostre scuse per la sua morte in croce, ci ha comandato solo di amarci come egli ci ha amato, e in più ci fa dono del suo Spirito, perché potessimo realizzare tale amore, tale autentica trasformazione. Da questo si distinguono i veri discepoli del Signore: che nello Spirito di Dio non si lasciano portare dall'ira, dal disprezzo, dall'aggressività. Risuoni pure dentro di noi, "se la vostra giustizia non sarà superiore a quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli". Abbiamo bisogno continuamente di scrollarci di dosso la nostra "giustizia" per non lasciare affiorare nei nostri rapporti cristiani l'invidia, la gelosia, la critica, le maldicenze, il giudizio, l'aggressione. Noi abbiamo bisogno di ricuperare l'amore e la pace come il Signore Gesù li ha vissuti in concreto. Con il nostro Battesimo portiamo a maturazione, a compimento quei semi che la divina Provvidenza ha infuso nei nostri cuori. Al dire dell'evangelista Giovanni: "noi passiamo continuamente dalla morte alla vita perché amiamo i nostri fratelli".


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello disse al padre: "Perché non riesco essere libero nel dire al padre spirituale i miei pensieri?". Rispose a lui l'anziano: "il padre Giovanni Nano disse di sforzarsi perché di nulla il nemico gode tanto come di chi non manifesta i suoi pensieri".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Seguendo quindi questi e altri esempi di discrezione, madre di tutte le virtù, egli regoli ogni cosa in modo che i forti desiderino fare di più e i deboli non si scoraggino E soprattutto osservi questa Regola in ogni suo punto, affinché, dopo aver bene amministrato, possa sentire dal Signore, come il buon servo che aveva distribuito il frumento ai suoi compagni a tempo opportuno: «In verità vi dico - afferma - gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni» (Mt 24,47).

Cap.64,19-22.