Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
14 - 20 Maggio 2006
Tempo di Pasqua V, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Lunedì 15 maggio 2006

Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

Gesù è il nostro vero Maestro. La Bibbia contiene la sua Rivelazione; ed è completa. In essa leggiamo il suo vero insegnamento. Non c'è bisogno di aggiungervi nulla. Gesù, nel lasciare i suoi discepoli affida loro un testamento prezioso. I tempi suoi stanno completando; ormai si avvicina l'ora suprema; l'ora nella quale Egli darà la sua vita. È presene qui il commiato con i suoi discepoli; è un momento doloroso e solenne. Egli sa perfettamente che loro non hanno ancora la forza di sopportare questi avvenimenti; Egli sa che le sue parole non sono comprese immediatamente. Sta chiedendo a loro una fedeltà che non è nelle loro capacità. È un discorso che chiede obbedienza ed amore. Gesù conosce benissimo la fragilità umana che non resistere alle diverse tentazioni. La sua missione di amore infinito sulla Croce sarà fonte di infinite grazie; è l'amore di Dio che ce le rende disponibili; lo Spirito Santo sarà capace, allora di trasformare il gruppo di apostoli in comunità salda e compatta. L'amore di Dio è amore trasformante. Lo Spirito Santo è Dio. Non è una entità non qualificabile ed indistinta. Non è uno spirito vago che aleggia nell'universo. È la Terza Persona della Trinità che opera costantemente. Opera di amore che insegna l'amore di Dio per noi. La nostra disponibilità e docilità all'opera dello Spirito significa rendere Gesù presente e vivo in mezzo a noi.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Uno degli anziani era solito dire: All'inizio, quando ci trovavamo, eravamo soliti parlare di qualcosa di buono per le nostre anime. Continuando così siamo saliti fino al cielo. Ma adesso quando ci troviamo passiamo il tempo a criticare tutto e ci trasciniamo l'un l'altro nell'abisso.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI

Alla foresteria sia pure designato un fratello dall'animo pieno di timor di Dio; in essa si dispongano un numero sufficiente di letti arredati, in modo che la casa di Dio sia amministrata con saggezza e da uomini saggi. Con gli ospiti poi non si intrattenga in alcun modo e non parli se non chi ne abbia ricevuto il permesso; ma se qualcuno li incontra o li vede, li saluti umilmente, come abbiamo detto e, chiesta la benedizione, passi oltre dicendo che non gli è consentito fermarsi a conversare con gli ospiti.

Cap.53,21-24.