Sono le frasi che Gesù sulla Croce pronuncia dirette a Maria ed a Giovanni. Un momento prima di morire si ricorda di sua madre, si ricorda di noi; dalla croce ha la forza dello Spirito di continuare la sua missione di Amore. La morte non può sconfiggere questa forza e i legami che sembrerebbero spezzare con essa Gesù stesso, dall'alto della Croce. Non è un saluto formale quello di Cristo ma è vitale e pregno di amore perché è proiettato verso il futuro, oltre la Resurrezione della Pasqua e si incontra nel cammino che farà nascere la Chiesa. Da qui, da questo momento tutti noi sapremo che Maria non è soltanto la Madre di Dio, ma la Madre di tutti noi perché Madre della Chiesa. L'eredità di Gesù è la stessa Madonna e non potevamo aspirare a niente di meglio, tesoro più inestimabile non vi è. Preghiamola quindi ogni giorni, quando pensiamo alla Croce di Gesù ricordiamoci che vi era lei sotto a piangere. Maria è presente nella quieta gioia della notte di Natale, ora sotto la Croce dolorosa, e sarà presente in preghiera nel Canacolo quando lo Spirito Santo scenderà sugli apostoli discepoli perché inizino la loro missione per tutte le strade del mondo! Se sappiamo pregare Maria per Nostro Signore sicuramente le nostre preghiere non saranno inascoltate!
L'abba Antonio scrutava la profondità dei giudizi di Dio; e domandò: «Signore perchè alcuni muoiono dopo breve vita, mentre altri giungono all'estrema vecchiezza? Perché alcuni mancano di tutto, e altri abbondano di ogni bene? Perchè i malvagi sono ricchi, e i buoni schiacciati dalla povertà?». Una voce gli rispose: «Antonio, occupati di te stesso: questi sono i giudizi di Dio e non ti è utile capirli».
LA MISURA DEL CIBO Nel caso si fossero eseguiti lavori più pesanti, l'abate avrà piena facoltà, se lo ritiene opportuno, di aggiungere qualcosa, purché assolutamente non si arrivi all'intemperanza e il monaco non sia colto dall'indigestione; nulla infatti è tanto sconveniente a ogni cristiano quanto l'ingordigia, come dice il Signore nostro: «State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano per l'eccesso di cibo» (Lc 21,34). Ai fanciulli più piccoli non si dia la stessa quantità di cibo, ma inferiore a quella degli adulti; e in tutto si conservi la sobrietà. Quanto poi alle carni di quadrupedi, tutti se ne astengano in modo assoluto, ad eccezione di coloro che sono molto deboli o ammalati.