Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Febbraio 2006
Tempo Ordinario VII, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Sabato 25 febbraio 2006

Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso.

Un brano semplice, breve e pieno di familiarità ed affetto. La figura di Gesù che accoglie, abbraccia, benedice i bambini è piena di calore umano e grazia divina. Ci sembra naturale, oggi che Gesù sgridi i discepoli che vogliono allentare dei bambini forse un po' troppo impertinenti. Gesù realizza in pieno, anche in questa scena quell'amore che il Padre ci vuol donare. Questa scena così bella rappresenta in realtà qualcosa di più: è un brano molto significativo. In primo luogo consideriamo che per quei tempi, i bambini non rappresentavano quel valore che oggi gli attribuiamo. Il gesto di Gesù potremo, dire che è quasi rivoluzionario. Già da qui un primo messaggio per noi. L'amore, quello vero e sincero, non può essere limitato da nessuno schema culturale e deve essere in grado di vincere ogni pregiudizio. Un altro aspetto riguarda proprio il messaggio di Gesù; la sua attenzione ai piccoli non è causale. Vi è un profondo insegnamento. Dio non realizza i suoi piani con i nostri schemi ed i nostri preconcetti. Gesù invita i discepoli a guardare a Lui stesso. Lo ha detto varie volte; chi guarda il piccolo, guarda me! Sono i piccoli i veri destinatari del suo messaggio; le scelte di Dio sono sempre in questa prospettiva. Maria è un esempio luminoso; Betlemme è il più piccolo capoluogo, eppure Gesù nasce proprio a Betlemme. I riferimenti di Gesù alla piccolezza sono tanti nel Vangelo. Oggi allora abbiamo una possibilità ulteriore per comprendere il messaggio cristiano dell'amore; un messaggi che ci libera da qualsiasi pregiudizio e ci impegna a guardare con occhi diversi chi ci circonda.


Apoftegmi - Detti dei Padri

La preghiera

Lui «sa cosa è bene per noi e ci fa misericordia».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Nel periodo invernale, cioè dal principio di novembre fino a Pasqua, ci si alzi, secondo una valutazione ragionevole, all'ottava ora della notte, in modo da dormire un po' più della metà della notte e levarsi a digestione compiuta. Il tempo poi che rimane dopo le Vigilie, i fratelli che hanno bisogno di imparare qualcosa del salterio o delle letture, lo dedichino a questo. Da Pasqua invece fino al principio di novembre, l'orario venga regolato in modo tale che, dopo l'Ufficio vigiliare, lasciato un brevissimo intervallo in cui i fratelli possano uscire per le necessità naturali, seguano subito le Lodi mattutine che devono celebrarsi alle prime luci dell'alba.

Cap.8,1-4.