Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
12 - 18 Febbraio 2006
Tempo Ordinario VI, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Venerdì 17 febbraio 2006

Seguire Gesù.

È questo l'impegno per noi cristiani. È questo quanto noi chiediamo e desideriamo dal profondo del cuore. Sappiamo bene cosa può voler dire la sincera sequela di Cristo; la nostra vita ci propone situazioni difficili e talvolta drammatiche. In questi momenti diventa preziosa allora l'indicazione di Gesù: prendere la propria croce e seguirLo. È una strada difficile e che richiede impegno ma soprattutto preghiera e fede. Non è la strada larga che ci aspetteremo, ma quella stretta del sacrificio. La fiducia in Gesù, il riconoscere il Lui il nostro unico Pastore già dovrebbe essere sufficiente, per noi, come viatico per la nostra vita. Seguire Gesù significa allora riporre in Lui tutta la nostra fiducia; seguire Gesù per la strada stretta e difficile significa l'attuazione di una promessa per la nostra vita. Seguire Gesù è una strada per la nostra vita; è una via che irrobustisce la fede e che ha, talvolta, necessità di essere proprio irrobustita. Seguire Gesù significa scoprire il vero valore della nostra vita; seguire Gesù significa scoprire che l'anima è la cosa più importante. La croce che ci poniamo sulle spalle può derivare da concrete situazioni di difficoltà, legate al lavoro, alla famiglia, alla salute; ciò è vero e non può essere trascurato. Quante volte, però consideriamo una croce quello che deriva da un saper riconoscere cosa ci sia di vero ed utile per la nostra vita? Cosa mettiamo al primo posto? La Croce è la via, la Via, per un insegnamento concreto per la nostra vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Discrezione

«Il padre Antonio disse: "Vi sono di quelli che martoriano il corpo nell'ascesi e, mancando di discernimento, si allontanano da Dio"».

Antonio

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Essi, inoltre, nelle avversità e nelle umiliazioni mettono in pratica con la pazienza l'insegnamento del Signore: percossi in una guancia porgono l'altra, a chi vuol togliere loro la tunica lasciano anche il mantello, costretti ad andare per un miglio ne percorrono due (cf. Mt 5,39-41), come l'apostolo Paolo sopportano i falsi fratelli e le persecuzioni e benedicono quelli che li maledicono.

Cap.7,42-43.