Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
29 Gennaio - 04 Febbraio 2006
Tempo Ordinario IV, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Venerdì 03 febbraio 2006

La decapitazione di San Giovanni Battista.

La santità di San Giovanni Battista è riconosciuta da tutti, anche da Erode. Gesù stesso parla di lui sempre con riconoscenza ed affetto; anche quando sottolinea la diversità del suo discepolato da quello di San Giovanni, vi è sempre una grande considerazione sul messaggio e sull'opera di Giovanni. Gesù, quando gli viene chiesta ragione della differenza di comportamento dei suoi discepoli da quelli di Giovanni, si proclama come lo sposo. Preannuncia però anche la sua Passione aggiungendo, subito dopo, che il tempo del digiuno verrà quando lo sposo sarà tolto ai discepoli. Il brano evangelico di oggi si comprende in riferimento a Gesù Cristo. Giovanni Battista stesso lo ha indicato come l'Agnello di Dio. Egli come il precursore di Gesù, allora con la sua morte annuncia il primato della verità e preannuncia la Passione di Cristo. Giovanni Battista, infatti, è in prigione perché non ha paura di proclamare la verità; Gesù è la Verità stessa. Il sacrificio di Giovanni ci indica la strada della Passione di Cristo ma anche della sua Resurrezione. Un episodio cruento che letto però nella Resurrezione di Cristo può esserci di aiuto nella nostra vita quotidiana dove, senza il limite estremo di Giovanni, ci è richiesto il coraggio e la gioia di proclamarci cristiani; è l'appello ad una coerenza che guarda a Cristo come fonte e meta della nostra vita. È un invito alla speranza per chi vuol testimoniare il Vangelo, anche nelle difficoltà della vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Abba Abramo, discepolo di abba Agatone, chiese ad abba Poemen: 'Come mai i demoni mi combattono?'. 'Ti combattono i demoni? - gli dice abba Poemen - Non combattono contro di noi finché facciamo la nostra volontà; infatti le nostre volontà sono demoni, e sono esse che ci tormentano, fino a quando non le compiamo. Vuoi vedere con chi combatterono i demoni? Con abba Mosè e quelli simili a lui".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'OBBEDIENZA DEI DISCEPOLI

Il principale contrassegno dell'umiltà è l'obbedienza senza indugio. Essa è propria di coloro che ritengono di non aver nulla più caro di Cristo; i quali, sia per il servizio santo a cui si sono consacrati, sia per il timore della geenna e la gloria della vita eterna, non appena dal superiore viene comandato qualcosa, come se l'ordine venisse da Dio, non sopportano alcun ritardo nell'eseguirla. Di questi il Signore dice: «Appena ha udito, subito mi ha obbedito» (Sal 17,45); e ai maestri dice: «Chi ascolta voi, ascolta me» (Lc 10,16).

Cap.5,1-6.