Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
25 - 31 Dicembre 2005
Tempo di Natale I, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Sabato 31 dicembre 2005

Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo - Noi, luce del mondo

La fede cristiana è soprattutto l'accoglienza del mistero dell'Incarnazione, cioè della nascita umana del Figlio di Dio Salvatore di tutto l'universo. L'evangelista Giovanni nel suo Prologo ci presenta proprio questo mistero: "Il Verbo si fece carne": questo è il contenuto del Natale. L'apostolo vuole dire che il Figlio di Dio, che esiste dall'eternità, che è Dio e Creatore, che è fonte della Vita e della Luce, è veramente uomo e non solo in apparenza. Cristo è la luce che non si spegne mai. Noi siamo lo specchio di quella luce. La luce bella, che rischiara le tenebre del mondo. Infatti laddove ci sono i cristiani c'è la luce di Cristo, la luce del bene, la luce della pace, la luce dell'amore. Cerchiamo di diventare sempre più la vera luce di Cristo per riscaldare il modo con i raggi di Cristo.
Affinché, anche grazie a noi, questo nuovo anno domini 2006 sia migliore da quello che si sta spegnendo...


In tutte le chiese o Comunità si può celebrare, con rito solenne, il ringraziamento a Dio, per i benefici ricevuti nel corso dell'anno, con il canto del Te Deum.

Nella nostra Chiesa monastica, l'inizio: ore 16.30.

Te deum laudamus te dominum confitemur
Te aeternum patrem omnis terra veneratur
Tibi omnes angeli Tibi caeli et universae potestates
Tibi cherubim et seraphim incessabili voce
proclamant
Sanctus sanctus sanctus dominus deus sabaoth
Pleni sunt celi et terra maiestatis gloriae tuae
Te gloriosus apostolorum chorus
Te prophetarum laudabilis numerus
Te martyrum candidatus laudat exercitus
Te per orbem terrarum sancta confitetur ecclesia
Patrem inmense maiestatis
Venerandum tuum verum unicum filium
Sanctum quoque paraclytum spiritum
Tu rex gloriae christe
Tu patris sempiternus es filius
Tu ad liberandum suscepisti hominem non
horruisti virginis uterum
Tu devicto mortis aculeo aperuisti credentibus
regna caelorum
Tu ad dexteram dei sedes in gloria patris
Iudex crederis esse venturus
Te ergo quaesumus tuis famulis subveni quos
pretioso sanguine redemisti
Aeterna fac cum sanctis tuis gloria munerari
Salvum fac populum tuum domine et benedic
hereditati tuae
Et rege eos et extolle illos usque in aeternum
Per singulos dies benedicimus te
Et laudamus nomen tuum in saeculum et in
saeculum saeculi
Dignare domine die isto, sine peccato nos
custodire
Miserere nostri domine miserere nostri
Fiat misericordia tua domine super nos
quemadmodum speravimus in te
In te domine speravi non confundar in
aeternum.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba Giovanni il Nano disse: "Chi è più forte del leone" Eppure, spinto dal ventre cade in trappola e tutta la sua forza viene umiliata".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NON TUTTE LE NORME PER LA PERFEZIONE SONO CONTENUTE IN QUESTA REGOLA

Tu dunque, chiunque tu sia, che ti affretti verso la patria celeste, metti in pratica, con l'aiuto di Cristo, questa minima Regola quale semplice inizio di vita monastica; e allora, con la protezione di Dio, giungerai a quelle cose più alte che abbiamo sopra ricordato: le vette della dottrina e della virtù. A CHI ATTUA QUESTO, SI APRIRÀ IL REGNO DEI CIELI. AMEN.

Cap.73,8-9.