Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
20 - 26 Marzo 2005
Settimana Santa , Colore rosso
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Mercoledì 23 marzo 2005

Giuda vende Gesù

Per mezzo di uno degli apostoli, Giuda Iscariota, è offerta un'ottima occasione al gran consiglio per impadronirsi di Gesù. Giuda vende Gesù per denaro. Essi gli pesano trenta denari d'argento, cioè la somma che si doveva pagare quando uno schiavo veniva ucciso da un animale. Nostro Signore Gesù va incontro alla morte con deliberazione e consapevolezza. La festa degli azzimi si apriva con la Pasqua e durava sette giorni. Il primo giorno degli azzimi, in cui si doveva mangiare soltanto pane non lievitato, iniziava con la festa di Pasqua. Gesù manda i discepoli in città e dice loro il nome del cittadino nella cui casa vuole fare la cena di Pasqua. Sembra che quest'uomo sia un discepolo di Gesù. Il tempo della morte di Gesù è vicino. Egli sa chiaramente ciò che lo aspetta. Ma di tutte le forze latenti che salvano il mondo, la sofferenza, unita alla croce, è la più potente. Anche per noi, credenti, il tradimento è una nostra terribile possibilità. Per questo, chiediamo ogni giorno a Dio la grazia di non ripetere il folle gesto di Giuda. Il tutto nasce da una incomprensione del dono che Gesù rappresenta per ognuno e l'assurda cupidigia del denaro che non ci consente di valutare i valori perenni dello spirito.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Si domandò al nostro santo padre Atanasio, l'arcivescovo di Alessandria: «In qual modo il Figlio è uguale al Padre?». Rispose: «Come la vista nei due occhi».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

LE COLPE PIÙ GRAVI

Il fratello invece che si macchia di colpe più gravi venga escluso sia dalla mensa che dall'oratorio. Nessuno dei fratelli abbia alcun rapporto con lui, né gli rivolga la parola. Egli se ne stia solo al lavoro che gli è stato assegnato mantenendosi nell'afflizione della penitenza, memore di quella terribile sentenza dell'apostolo che dice: «Un tal individuo sia consegnato alla morte della carne, affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore» (1 Cor 5,5). Prenda il cibo da solo, nella misura e nell'ora che l'abate giudicherà più opportuna per lui. Nessuno incontrandolo lo benedica e non sia benedetto neppure il cibo che gli viene dato.

Cap.25,1-6.