Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
09 - 15 Gennaio 2005
Tempo Ordinario I, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Martedì 11 gennaio 2005

Una dottrina nuova insegnata con autorità.

L'insegnamento di Gesù non solo è vero, ma è la Verità; s'identifica cioè con perfezione della sua stessa persona umano-divina. Se ne accorgono in qualche modo gli ascoltatori, i quali rimangono stupiti del suo insegnamento, che viene dato appunto con autorità. Non possono non notare la differenza con quello degli scribi e dei farisei, dai quali lo stesso Gesù mette in guardia i suoi seguaci, affermando: "Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno". Se ne accorge anche un indemoniato, un povero uomo invasato da uno spirito immondo, che grida il suo sdegno contro Gesù, ma che non può fare a meno di dichiararne la divinità. Il Signore non accetta quella testimonianza, non vuole che si creda in lui per un'affermazione di satana, definito il menzognero; la fede autentica non può e non deve sgorgare dal demonio anche se, suo malgrado, è costretto talvolta a dire la verità su Cristo. Impone quindi il silenzio al demonio e lo scaccia da quell'uomo. Egli chiederà ai suoi: "anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre". Quindi è dall'essere del Cristo che emana l'autorità e la verità: egli è Dio e per la volontà del Padre si è incarnato e quello che dice e fa tutto è orientato all'adempimento della sua volontà santissima: "le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza". Noi diamo autorità a Cristo quando il nostro ascolto è docile e accogliamo il seme della sua parola in un terreno buono e fecondo. La nostra testimonianza diventa efficace quando viviamo in coerenza di quella parola.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Si sa che se qualcuno prende in mano dell'olio per ungere un infermo prima ne gode lui stesso. La stessa cosa con avviene nella preghiera di intercessione.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

VARIE SPECIE DI MONACI E LORO VITA

La terza specie di monaci, detestabile sotto ogni punto di vista, è quella dei sarabaiti; i quali, non provati da alcuna regola né educati dall'esperienza come oro nella fornace, ma resi molli come piombo, mentre con le loro opere restano fedeli al mondo, mostrano con la tonsura di mentire a Dio. Essi, a due a due, a tre a tre, o anche da soli, senza pastore, chiusi non negli ovili del Signore ma nei propri, hanno per legge l'appagamento dei loro desideri; poiché tutto ciò che pensano o scelgono lo dichiarano santo, e ciò che non vogliono lo ritengono illecito.

Cap.1,6-9.