Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
12 - 18 Settembre 2004
Tempo Ordinario XXIV, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Giovedì 16 settembre 2004

«La tua fede ti ha salvata; và in pace!».

Dove sono?Secondo la tradizione ebraica accostarsi ad una donna notoriamente peccatrice o peggio ancora lasciarsi toccare da lei significava contrarre un'impurità che non consentiva più la partecipazione agli atti di culto senza prima aver provveduto ad una adeguata purificazione. Era una delle tante prescrizioni che erano state infestate di fariseismo. Gesù viene a far aleggiare in quel mondo un alito nuovo che esprimesse amore, perdono, misericordia. Egli aveva più volte dichiarato il vero senso della sua missione: «Io non sono venuto in questo mondo per giudicare» e ancora più esplicitamente aveva dichiarato: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori». Egli infatti, invitato, è entrato in casa di un fariseo a mangiare da lui; già questa circostanza doveva essere di monito per tutti gli astanti e soprattutto per il padrone di casa. Quando però sopraggiunge una donna, una peccatrice proprio colui che l'aveva invitato, rumina pensieri di critica nei confronti del Signore. I gesti della donna erano più che eloquenti: "Venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato". Avrebbero dovuto suscitare ammirazione sia nei confronti della donna che nei confronti di Gesù, invece … La grettezza non consente mai di comprendere le vere dimensioni dell'amore. Gesù che scruta i cuori imparte la sua lezione al fariseo: "Ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato". E rivolgendosi alla donna: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».


Dal «Discorso sui pastori» di sant'Agostino, vescovo
Sii di esempio ai fedeli
Avendo il Signore detto che cosa abbiano a cuore certi pastori, aggiunge anche quali doveri essi trascurino. I difetti delle pecore, infatti, sono largamente diffusi. Pochissime sono le pecore sane e prosperose. Sono rare cioé quelle ben salde nel cibo della verità, che usufruiscono con vantaggio dei pascoli donati da Dio. Ma quei pastori malvagi non risparmiano neppure queste. Non basta che essi trascurino le pecore malate o deboli, sbandate e smarrite. Per quanto sta in loro, uccidono anche quelle che sono forti e in buona salute. Tu forse dirai: Però queste vivono. Sì, vivono, ma per la misericordia di Dio. Tuttavia, per quanto sta in loro, i pastori cattivi le uccidono. Come le uccidono? dirai. Vivendo male, dando loro cattivo esempio.
Fu detto forse senza ragione a quel servo di Dio che eccelleva tra le membra del sommo Pastore: Offri te stesso come esempio in tutto di buona condotta? (cfr. Tt 2, 7). E ancora: Sii modello ai fedeli (cfr. 1 Tm 4, 129. Una pecora infatti, anche se sana, osservando che il suo pastore abitualmente vive male, se distoglie gli occhi dalla legge del Signore e guarda l'uomo, comincia a dire in cuor suo: Se il mio superiore vive così, chi mi vieta di fare altrettanto? In tal modo il pastore uccide la pecora sana. (Disc. 46, 9; CCL 41, 535-536)

Apoftegmi - Detti dei Padri

Diceva l'abate Mios: «Obbedienza per obbedienza. Se uno obbedisce a Dio, Dio gli obbedisce».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

ATTEGGIAMENTO DURANTE L'UFFICIO DIVINO

Noi crediamo che Dio è presente dappertutto e che gli occhi del Signore scrutano in ogni luogo buoni e cattivi (Pr 15,3); ma crediamolo soprattutto senza alcun dubbio quando prendiamo parte all'Opera di Dio. Perciò richiamiamo continuamente alla memoria quanto dice il profeta: «Servite il Signore con timore» (Sal 2,11); e ancora: «Cantate inni con arte» (Sal 46,8); e: «A te voglio cantare davanti agli angeli» (Sal 137,1). Consideriamo dunque quale deve essere il nostro atteggiamento alla presenza di Dio e dei suoi angeli e salmodiamo in modo tale che il nostro spirito concordi con la nostra voce.

Cap.19,1-7.