"Ecco: io vi mando". È Gesù che parla con l'autorità che gli compete. Sta mettendo in atto quanto aveva detto ai suoi discepoli fin dalla prima chiamata: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono". È giunta l'ora di intraprendere il cammino per le strade del mondo. Dopo aver trascorso tre anni di noviziato con Cristo, aver goduto dei suoi insegnamenti e dei suoi illuminanti esempi, ora debbono assumersi il compito di diventare pescatori di uomini per condurli a Dio. Dovranno essere adorni del dono dello Spirito Santo, che riceveranno mentre sono adunati con Maria nel cenacolo nella prima pentecoste. Dovranno risplendere in loro particolari virtù quali la prudenza e la semplicità del cuore. Li attende infatti prove molto dure: "Vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani". La lotta umanamente parlando è impari: i potenti e prepotenti dispongono di grandi forze, sono le forze del male che tutto vorrebbero travolgere e sconvolgere, gli apostoli però dispongono di una energia invincibile: "Non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi". Ecco svelato l'arcano segreto che ha guidato e guida la Chiesa di Cristo. Ecco perché nessuna forza umana potrà mai prevalere su di noi. Le apparenti sconfitte, perfino le inevitabili debolezze, sono state sempre superate ed è capitato persino che dopo quelle più violente, la chiesa è sempre risorta più bella di prima.
«Un uomo attraversò terre e mari per verificare di persona la fama straordinaria di un grande maestro. "Che miracoli ha operato il vostro maestro?", chiese a un discepolo. Egli rispose: "C'è miracolo e mi-racolo. Nel tuo paese è considerato un miracolo che Dio faccia la volontà di qualcuno. Da noi, invece, è considerato un miracolo che qualcuno faccia la volontà di Dio"».
PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO Perciò dobbiamo disporre anima e corpo a militare nella santa obbedienza ai suoi precetti. E per quello che non è possibile alla nostra natura, chiediamo a Dio che si degni offrirci l'aiuto della sua grazia. E se vogliamo evitare le pene dell'inferno e giungere alla vita eterna, finché ci è ancora permesso mentre siamo in questo corpo (2 Cor 5,6) e abbiamo la possibilità di compiere tutto ciò durante questa vita di luce, corriamo e operiamo adesso quel che ci può essere utile per l'eternità.