Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
28 Marzo - 03 Aprile 2004
Tempo di Quaresima V, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Lunedì 29 marzo 2004

La mia testimonianza è vera.

Dai grandi del mondo ci attendiamo sempre lusinghe e spesso vere e proprie bugie. "Si dicono menzogne l'uno e l'altro, parlano con cuore doppio", dice un salmista. Gesù è la Verità. Egli l'incarna nella sua natura umano - divina, la testimonia con la forza convincente dei segni e prodigi che opera, la conferma con i suoi esempi, l'annuncia come dono per gli uomini. La gente umile e semplice lo segue e l'ascolta edificata ed affascinata dalla sua dottrina: "Egli parla con autorità e non come i loro scribi". Eppure i soliti nemici dichiarati del Signore, accecati dall'orgoglio e dall'invidia, non smettono di tramare, contestare ed accusare il Cristo. "Gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce", dice san Giovanni. Chi non segue Cristo, luce vera che illumina ogni uomo, cammina nelle tenebre e non ha la luce della vita. Il Cristo Luce non brilla agli occhi di coloro che vivono nelle tenebre. Il giudizio secondo la carne non riuscirà mai a penetrare i segreti e i misteri di Dio. Secondo il diritto antico dalla testimonianza di due si asseriva e scopriva la verità: per questo Gesù afferma: "Io do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi da testimonianza". È Dio stesso la fonte della Verità, nella sua infinita perfezione, ma chi non conosce il Padre non conosce neanche il Figlio. Tutta la storia del nostro mondo e della nostra umanità è contrassegnata dal continuo contrasto tra verità e menzogna, tra il bene e il male. Il male e la bugia hanno i propri urli e schiamazzi e talvolta sembra possano prevalere, ma la nostra fede ci dice che niente e nessuno potrà mai oscurare le verità inconfutabili di Dio. Lo stesso Cristo afferma solennemente: "Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". Il compito di rendere vive le verità del Vangelo e vivo lo stesso Cristo spetta a noi cristiani, spetta alla Chiesa, spetta in modo speciale a tutti coloro che hanno avuto la missione di essere gli annunciatori della Verità.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Alcuni fratelli andarono a visitare un santo anziano che abitava in un luogo deserto. Trovarono presso la sua cella dei bambini che custodivano le greggi e parlavano tra loro in modo fastidioso. I fratelli videro l'anziano, gli palesarono i propri pensieri e trassero beneficio dalle sue risposte. Poi gli dissero: «Padre, perché accetti d'avere intorno questi bambini e non gli ordini di cessare tanto baccano?». L'anziano rispose: «Fratelli, credetemi, vi sono giorni in cui vorrei dare questo ordine, ma mi fermo, dicendo: «Se non sopporto questa bazzecola, come potrei sopportare una più grande prova, se Dio permette che mi si presenti?». Così non dico niente, per abituarmi a sopportare tutto ciò che accade».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO PUNIRSI I FANCIULLI DI MINORE ETÀ

Ogni età e ogni grado di intelligenza devono ricevere un trattamento adeguato. Perciò i fanciulli, gli adolescenti o coloro che non sanno rendersi conto della gravità della scomunica, tutti questi, ogni qualvolta commettono delle mancanze, siano puniti con rigorosi digiuni o repressi con aspre battiture, perché si correggano.

Cap.30,1-3.