Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
15 - 21 Febbraio 2004
Tempo Ordinario VI, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Martedì 17 febbraio 2004

Il lievito dei farisei e di Erode.

«Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane». Gesù ammonisce i suoi. Anch'essi, nonostante la situazione di privilegio di cui godono, rischiano di assimilare la mentalità degli scribi e di Erode. Rischiano cioè l'incredulità e la smemoratezza. Sono stati testimoni oculari dei prodigi compiuti dal loro maestro e stanno lì a lamentarsi della mancanza del pane. Hanno visto come Gesù con pochi pani aveva sfamato una moltitudine di persone e ancora dubitano e temono di restarne senza. Ecco come subentra la superficialità nella nostra vita. Magari abbiamo goduto innumerevoli volte della provvidenza divina e poi alla prima difficoltà ci lasciamo prendere dal panico e dalla sfiducia. Ci sono di esempio gli ebrei che avevano fatto un punto di forza per la loro fede il raccontare ai propri figli quanto il Signore ha fatto per loro. Essi erano capaci di fare la teologia della storia per cui adornavano di grazia la scarna cronaca di ogni giorno e tutta le loro vicende. Così canta ul salmista: "Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, ha posto una legge in Israele: ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, perché le sappia la generazione futura, i figli che nasceranno. Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma osservino i suoi comandi". È la forza della testimonianza, la catena della fede, il racconto del Dio presente ed operante nella vita del mondo e in quella di ognuno.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Discrezione

«Il padre Antonio disse: "Vi sono di quelli che martoriano il corpo nell'ascesi e, mancando di discernimento, si allontanano da Dio"».

Antonio

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Essi, inoltre, nelle avversità e nelle umiliazioni mettono in pratica con la pazienza l'insegnamento del Signore: percossi in una guancia porgono l'altra, a chi vuol togliere loro la tunica lasciano anche il mantello, costretti ad andare per un miglio ne percorrono due (cf. Mt 5,39-41), come l'apostolo Paolo sopportano i falsi fratelli e le persecuzioni e benedicono quelli che li maledicono.

Cap.7,42-43.