Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Gennaio 2004
Tempo di Natale II, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Domenica 04 gennaio 2004

La luce vera che illumina ogni uomo.

L'evangelista Giovanni ci racconta l'incarnazione del Verbo intonando un cantico denso di sublime teologia. Alle sue parole si sono ispirati infatti i grandi teologi della storia dall'inizio del cristianesimo fino ai nostri giorni. È difficile immaginare un modo diverso e più idoneo per comprendere il grande mistero della fedeltà di Dio, della sua apparizione tra noi nella carne. Egli vede l'umanità immersa nelle tenebre del peccato ed annuncia la grande luce che illumina ogni uomo, tutta la nostra storia. Ci vede già rigenerati a vita nuova se accogliamo nelle fede la venuta del Salvatore. Egli ci da il potere di diventare Figli di Dio e non più solo somiglianti a Lui. Lamenta però con profondo rammarico la mancata accoglienza di tanto dono: "La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta" e ancora: "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto". Ci appare persino incomprensibile come possa accadere che coloro che sono immersi nelle tenebre e nell'ombra di morte possano rifiutare la luce vera che viene da Dio e lo stesso autore della vita Cristo Gesù. San Giacomo nella sua lettera ci ammonisce: "Ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di cambiamento". Scopriamo così da una parte la sconvolgente gravità del nostro peccato e dall'altra la preziosità del dono della libertà. Anche se rimane comunque misterioso per noi il fatto che il dono più grande ricevuto dal Dio creatore possa essere usato contro di Lui e contro di noi. C'è da supporre e da temere che la lampada della nostra fede sia rimasta senz'olio, non arda e non sia più in grado di guidare i nostri passi e, se così è, il buio ci opprime e ci inquieta fino a renderci cattivi. Non dobbiamo però spegnere la speranza perché al contrario la luce di Cristo splende ancora in tutto il suo fulgore ed è infinitamente più forte delle nostre tenebre. Solo se lasciamo uno spiraglio quella luce entra e ci invade salutarmene.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Semina la gioia nel giardino di tuo fratello e la vedrai fiorire nel tuo.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

E il Signore, cercando il suo operaio in mezzo alla folla del suo popolo cui rivolge questo grido, dice di nuovo: «C'è qualcuno che desidera la vita e vuole vedere giorni felici?» (Sal 33,13). Se tu, all'udirlo, rispondi: «Io», Dio prosegue: «Se vuoi possedere la vita vera ed eterna, preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde; sta lontano dal male e fa' il bene; cerca la pace e perseguila (Sal 33,14-15). E quando avrete fatto ciò, i miei occhi saranno su di voi e i miei orecchi attenti al vostro grido e, prima ancora che mi invochiate, io dirò: Eccomi! (Is 58,9)». C'è forse per noi qualcosa di più soave di questa voce del Signore che ci invita, fratelli carissimi? Ecco che nella sua bontà il Signore ci indica il sentiero della vita (Sal 15,11).

Prol.14-20.