Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
02 - 08 Novembre 2003
Tempo Ordinario XXXI, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Lunedì 03 novembre 2003

Gli invitati alla tua mensa…

È antica ed inveterata l'usanza di allestire banchetti ed invitare parenti, amici e persone importanti e di riguardo con l'intento di allacciare con loro più stretti vincoli di amicizia, che poi potrebbero risultare all'occorrenza quanto mai proficui. Gesù nel Vangelo odierno ci invita a fare qualcosa completamente diverso: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». La vera amicizia, ancor più la fraternità cristiana non si basano sul profitto immediato che se ne può trarre. La nostra generosità, il vero altruismo non si attende mai compensi umani, anzi molto spesso il dono è gratuito e perfino dato nel segreto per evitare anche il plauso degli uomini. Tutto ciò perché la fede ci detta che il Padre celeste che vede nel segreto, non mancherà di darci la giusta ricompensa in misura infinitamente superiore ad ogni umana attesa. Viene il ricordo degli invitati alle nozze, di cui leggeremo nel vangelo di domani, che con scuse diversi e banali rifiutano l'invito; il loro posto sarà preso ancora una volta dagli storpi, dai zoppi, dai ciechi. Sono loro i prediletti di Dio, debbono esserlo anche per noi.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Dicevano dell'Abba Agatone che si mise per tre anni una pietra in bocca, finché non imparò a tacere.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO

Soprattutto è necessario incaricare uno o due anziani, i quali facciano il giro del monastero nelle ore in cui i fratelli devono dedicarsi alla lectio divina, per vedere se per caso non ci sia qualche fratello accidioso che si dà all'ozio o alle chiacchiere e non è intento alla lettura; e così non solo è inutile a se stesso ma distrae anche gli altri. Se lo si trovasse - non sia mai! - un tipo così, lo si rimproveri una prima e una seconda volta; se non si corregge, sia sottoposto alla disciplina regolare con tale severità che gli altri ne abbiano timore. Né un fratello si intrattenga con un altro nelle ore non permesse.

Cap.48,17-21.