Molte saranno le mansioni dei discepoli di Cristo, dei futuri Apostoli. Gesù oggi li chiama a sé, li dà il potere di scacciare i demoni e di guarire ogni sorta di malattie e di infermità. Non saranno allora solo predicatori, i discepoli del Signore, ma saranno anche coloro che portano il sollievo ai sofferenti, agli affetti da diverse malattie. Solo dopo il vangelo aggiunge: "strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino", quando avete fatto vedere che significa questo che predicate. Che cosa ci insegna tutto ciò? Ma forse che il vangelo non è, e non deve mai essere una lettera morta ma tutto ciò che si dice, tutto ciò che si predica dev'essere messo in pratica, deve fruttificare in opere buone. Anche Gesù non si limitava alle sole parole. Egli faceva vedere con le proprie mani come e cosa predicare. Tutto questo valeva solo nei tempi di Gesù? Nei tempi apostolici? O forse anche a noi viene chiesto non tanto di dire: "sì, io sono cristiano" quanto a farlo vedere Non dobbiamo pensare di grandi cose sempre ed ovunque dobbiamo iniziare da noi stessi, dobbiamo iniziare dalla nostra vita, perché, di nuovo "è più facile vedere la trave nell'occhio dell'altro che non la pagliuzza nel proprio " Che cosa dobbiamo fare fratelli? Dobbiamo far vedere con la nostra vita, con le nostre azioni, far vedere che Dio è buono, e noi siamo suoi discepoli, non possiamo divergere da lui, non possiamo operare diversamente dal suo operare. Il metodo è semplicissimo: come si sarebbe comportato Gesù in questa stessa situazione?? La risposta arriverà da sola.
«Un uomo attraversò terre e mari per verificare di persona la fama straordinaria di un grande maestro. "Che miracoli ha operato il vostro maestro?", chiese a un discepolo. Egli rispose: "C'è miracolo e mi-racolo. Nel tuo paese è considerato un miracolo che Dio faccia la volontà di qualcuno. Da noi, invece, è considerato un miracolo che qualcuno faccia la volontà di Dio"».
PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO Perciò dobbiamo disporre anima e corpo a militare nella santa obbedienza ai suoi precetti. E per quello che non è possibile alla nostra natura, chiediamo a Dio che si degni offrirci l'aiuto della sua grazia. E se vogliamo evitare le pene dell'inferno e giungere alla vita eterna, finché ci è ancora permesso mentre siamo in questo corpo (2 Cor 5,6) e abbiamo la possibilità di compiere tutto ciò durante questa vita di luce, corriamo e operiamo adesso quel che ci può essere utile per l'eternità.