Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
09 - 15 Marzo 2003
Tempo di Quaresima I, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Mercoledì 12 marzo 2003

Il vero segno di Dio.

I nemici del Signore gli hanno lanciato contro ancora una volta, una pesantissima accusa chiaramente blasfema: egli avrebbe scacciato il demonio in nome di Beelzebul, principe dei demoni. Poi pretenderebbero un segno atto a confermare che egli è invece il messia, l'inviato di Dio. Il Signore definisce malvagia quella generazione, perché, accecata nei suoi pregiudizi, non vede e non vuol vedere nella persona del Cristo e neanche nelle sue opere, il segno vivente della presenza di Dio. Dovranno perciò attendere la sua morte per vedere in modo inconfutabile il segno di Giona, realizzato in pienezza in Cristo nella sua gloriosa risurrezione. Perfino dal mondo pagano arriverà un giudizio e una condanna contro quei nemici increduli e presuntuosi. L'atteggiamento peggiore che possiamo assumere nei confronti di Dio è proprio la sfida alla sua onnipotenza; la pretesa assurda che per credere Egli debba operare prodigi e segni su nostra richiesta, secondo i nostri schemi mentali, minacciando poi l'incredulità quando le nostre richieste e le nostre attese restassero deluse. È un tentativo di assoggettare il Signore alle nostre più stupide esigenze, illudendoci magari di pregarlo. Anche gli astanti ai piedi della croce e uno dei ladroni lanceranno a Gesù, inchiodato e morente sulla croce, la stessa sfida: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». È difficile per noi comprendere che l'onnipotenza divina non ha le stesse caratteristiche della potenza e prepotenza degli uomini: quella di Dio è guidata dal suo infinito amore e dalla sua infinita sapienza, quella nostra è spettacolo, sopraffazione, vendetta e perfino violenza verso i più deboli. Sicuramente non possiamo chiedere segni speciali a Dio a certificazione della nostra fede, quasi a voler avere certezza piena sui suoi misteri. Egli già ci ha detto e dato tutto quanto ci occorre per credere il Lui e amarlo con tutte le nostre forze.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Un giovane fratello fu inviato dal suo anziano da un certo fratello che aveva un giardino al Sinai per prendere qualche frutto per il suo abba. Quando giunse al giardino, disse al fratello che ne era il proprietario: "Padre, il mio anziano mi ha chiesto se hai qualche frutto?". Gli disse: "Si, figlio mio, tutto ciò che vuoi è là; prendi quello che ti serve". E il giovane monaco disse: "Forse c'è qui la misericordia di Dio, padre?". Quando quel fratello udì questa parola, rimase pensieroso, con gli occhi a terra e disse al giovane: "Cosa hai detto figlio mio?". Il giovane ripeté: "Padre, ho detto: Forse c'è qui la misericordia di Dio, padre?". E nuovamente per la terza volta il fratello gli pose la stessa domanda. Il proprietario del giardino rimase per un momento in silenzio, non sapendo cosa rispondere al giovane, e poi con un sospiro disse: "Dio ci aiuti, figlio mio!". E lasciando all'istante il giovane, prese la sua melote e andò nel deserto, abbandonando il giardino e dicendo: "Andiamo a cercare la misericordia di Dio. Se un giovane mi ha interrogato senza che io potessi dargli una risposta, che cosa farò quando sarò interrogato da Dio?"»


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

A Prima del lunedì si dicano tre salmi, cioè l'1, il 2 e il 6; e così fino alla domenica a Prima si recitino ogni giorno tre salmi di seguito fino al 19, ricordandosi di dividere in due parti i salmi 9 e 17. In tal modo alle Vigilie della domenica si comincerà sempre con il salmo 20. A Terza, Sesta e Nona del lunedì si dicano le rimanenti nove strofe del salmo 118, tre strofe per ciascuna Ora.

Cap.18,4-7.