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Un fratello chiese ad un anziano: Ci sono due fratelli, dei quali uno medita nella sua cella, protraendo il digiuno per sei giorni e imponendosi molte sofferenze, l'altro si dedica agli ammalati. Quale dei due compie l'azione più gradita a Dio? Il vecchio rispose: Anche se quel fratello che digiuna per sei giorni si appendesse per il naso, non potrebbe essere all'altezza di quello che si dedica agli infermi.
L'Abba Pastor disse: Proprio come il fumo fa uscire le api dall'alveare in modo che il miele venga loro sottratto, così una vita comoda priva l'anima dell'uomo del timor di Dio e cancella tutte le sue opere buone.
Un filosofo chiese a sant'Antonio: Padre, come puoi essere così felice quando sei privato della consolazione dei libri? Antonio rispose: Il mio libro, o filosofo, è la natura, e ogni volta che voglio leggere le parole di Dio, il libro è davanti a me.
L'Abba Marco una volta disse all'Abba Arsenio: E' bene o non è bene avere nella tua cella qualcosa che ti dia piacere? Per esempio una volta venni a sapere che un confratello aveva un piccolo fiore selvatico nella sua cella e lo strappò alla radice. L'Abba Arsenio disse: Bene, è giusto. Ma ogni uomo dovrebbe agire secondo il proprio percorso spirituale. E se uno non riuscisse a stare senza quel fiore, dovrebbe ripiantarlo.
Uno degli anziani disse: Proprio come l'ape, dovunque vada, fa il miele, così il monaco, dovunque vada, se va a fare la volontà di Dio produce sempre la dolcezza delle opere buone.
L'Abba Hor disse al suo discepolo: Bada di non portare mai in questa cella le parole di un altro.
L'Abba Pastor disse: Non abitare in un posto dove ti accorgi che gli altri ti invidiano, perché là non potrai crescere.
Il Padre Daniele disse: "Quanto più fiorisce il corpo, tanto più si estenua l'anima, e quanto più si estenua il corpo tanto più fiorisce l'anima".
Raccontava del padre Dioscuro, che mangiava pane d'orzo e farina di lenticchie. Ogni anno si proponeva le pratiche di una nuova disciplina. Diceva: "Non avrò incontri con nessuno quest'anno", oppure: "non parlerò", oppure: "Non mangerò nulla di cotto", o ancora: "non mangerò frutta e verdura". Faceva così tutte le pratiche possibili, non faceva in tempo a compierne una che ne inizia un'altra. E ciò avveniva ogni anno.
Il padre Dula diceva: "Tronca molte relazioni, perché il tuo spirito non venga assediato da una guerra che lo distrugga e turbi l'unione con Dio".
Abba Epifanio diceva: "La cananea grida forte ed è esaudita, l'emoroissa tace e viene detta beata, il fariseo grida ed è condannato, il pubblicano non apre nemmeno la bocca ed è esaudito".
L'Abba Epifanio diceva: "il profeta Davide pregava a notte fonda, si alzava a mezzanotte, prima dell'alba invocava aiuto, all'alba era in preghiera, al mattino implorava, alla sera e a mezzogiorno elevava suppliche. Per questo poteva dire: sette volte al giorno io ti lodo".
L'abba diceva: "Grande sicurezza contro il peccato è la lettura delle Sacre Scritture".
Abba Epifanio disse: "Ai peccatori che si pentono, come alla peccatrice, al ladrone e al pubblicano, il Signore perdona tutto il debito. Ma ai giusti chiede anche gli interessi. Ecco cosa significa ciò che disse agli apostoli: se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel regno dei cieli".
Un fratello domando all'anziano: "Come entra nell'anima il timore di Dio?". Disse l'anziano: "se l'uomo è umile, povero, e se non giudica gli altri, il timore di Dio entra in lui".
Raccontavano che il padre Eladio solleva mangiare pane e sale. Quando giunse la Pasqua, si disse: "I fratelli mangiano pane e sale, io dovrei fare un piccolo sforzo a motivo della Pasqua: dato che gli altri giorni mangio seduto ora che è Pasqua, farò lo sforzo di mangiare in piedi".
Abba Evagrio disse: "È grande cosa pregare senza distrarsi, più grande ancora salmodiare senza distrarsi".
Abba disse: "Togli le tentazioni e nessuno si salverà".
Il padre di Zenone disse: "chi desidera che Dio esaudisca presto la sua preghiera, quando si alza e tende le mani al Signore, prima di pregare per ogni altra cosa e per la sua stessa anima, deve pregare nel cuore per i suoi nemici. È per questa azione buona che Dio lo ascolterà, qualsiasi cosa poi gli chieda".
Il padre Poemen disse a chi voleva vivere santamente: "Non misurare te stesso, aderisci piuttosto a chi sa vivere bene".