Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
17 - 23 Febbraio 2008
Tempo di Quaresima II, Colore viola
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 2

I Santi del giorno

Sabato 23 febbraio 2008

San Policarpo

Vescovo e Martire (Memoria facoltativa)

BIOGRAFIA

San Policarpo a Roma dal Papa.

Policarpo († 23 febbraio 167), discepolo dell'apostolo Giovanni, fu vescovo di Smirne (Turchia), dove accolse sant'Ignazio in viaggio verso Roma, città in cui avrebbe subìto il martirio. Dopo un lungo episcopato, in età molto avanzata, Policarpo fu condannato al rogo per la sua fede. Era il giorno del Signore: mentre il fuoco lo consumava, il vescovo si univa, pregando, alla liturgia eucaristica tante volte celebrata con la sua Chiesa. Il racconto della sua passione è il più antico documento sul culto dei martiri.

MARTIROLOGIO

Memoria di san Policarpo, vescovo e martire, che è venerato come discepolo del beato apostolo Giovanni e ultimo testimone dell'epoca apostolica; sotto gli imperatori Marco Antonino e Lucio Aurelio Commodo, a Smirne in Asia, nell'odierna Turchia, nell'anfiteatro al cospetto del proconsole e di tutto il popolo, quasi nonagenario, fu dato al rogo, mentre rendeva grazie a Dio Padre per averlo ritenuto degno di essere annoverato tra i martiri e di prendere parte al calice di Cristo.

DAGLI SCRITTI...

Dalla «Lettera della chiesa di Smirne sul martirio di san Policarpo»
Come sacrificio gradevole e accetto
Quando il rogo fu pronto, Policarpo si spogliò di tutte le vesti e, sciolta la cintura, tentava anche di togliersi i calzari, cosa che prima non faceva, perché sempre tutti i fedeli andavano a gara a chi più celermente riuscisse a toccare il suo corpo. Anche prima del martirio era stato trattato con ogni rispetto, per i suoi santi costumi. Subito fu circondato di tutti gli strumenti che erano stati preparati per il suo rogo. Ma quando stavano per configgerlo con i chiodi disse: «Lasciatemi così: perché colui che mi dà la grazia di sopportare il fuoco mi concederà anche di rimanere immobile sul rogo senza la vostra precauzione dei chiodi». Quelli allora non lo confissero con i chiodi ma lo legarono.
Egli dunque, con le mani dietro la schiena e legato, come un bell'ariete scelto da un gregge numeroso, quale vittima accetta a Dio preparava per il sacrificio, levando gli occhi al cielo disse: «Signore, Dio onnipotente, Padre del tuo diletto e benedetto Figlio Gesù Cristo, per mezzo del quale ti abbiamo conosciuto; Dio degli Angeli e delle Virtù, di ogni creatura e di tutta la stirpe dei giusti che vivono al tuo cospetto: io ti benedico perché mi hai stimato degno in questo giorno e in quest'ora di partecipare, con tutti i martiri, al calice del tuo Cristo, per la risurrezione dell'anima e del corpo nella vita eterna, nell'incorruttibilità per mezzo dello Spirito Santo. Possa io oggi essere accolto con essi al tuo cospetto quale sacrificio ricco e gradito, così come tu, Dio senza inganno e verace, lo hai preparato e me l'hai fatto vedere in anticipo e ora l'hai adempiuto.
Per questo e per tutte le cose io ti lodo, ti benedico, ti glorifico insieme con l'eterno e celeste sacerdote Gesù Cristo, tuo diletto Figlio, per mezzo del quale a te e allo Spirito Santo sia gloria ora e nei secoli futuri. Amen». Dopo che ebbe pronunciato l'Amen e finito di pregare, gli addetti al rogo accesero il fuoco. Levatasi una grande fiammata, noi, a cui fu dato di scorgerlo perfettamente, vedemmo allora un miracolo e siamo stati conservati in vita per annunziare agli altri le cose che accaddero.
Il fuoco si dispose a forma di arco a volta come la vela di una nave gonfiata dal vento e avvolse il corpo del martire come una parete. Il corpo stava al centro di essa, ma non sembrava carne che bruciasse, bensì pane cotto oppure oro e argento reso incadescente. E noi sentimmo tanta soavità di profumo, come di incenso o di qualche altro aroma prezioso.(13, 2-15, 3; Funk, Patres apost. 1, 297-299)



Colletta propria

Dio di tutto il creato, che hai unito alla schiera dei martiri il vescovo san Policarpo, per sua intercessione concedi anche a noi di partecipare con lui al calice della passione di Cristo per risorgere, nella potenza dello Spirito Santo, alla vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Dal Comune dei martiri: per un martire o dal Comune dei pastori: per un vescovo.