Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
18 - 24 Novembre 2007
Tempo Ordinario XXXIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 1

I Santi del giorno

Mercoledì 21 novembre 2007

Presentazione della Beata Vergine Maria

(Memoria obbligatoria)

BIOGRAFIA

Presentazione al tempio

In questo giorno della dedicazione della Chiesa di Santa Maria Nuova,(543) costruita presso il tempio di Gerusalemme, celebriamo insieme ai cristiani d'Oriente quella "dedicazione" che Maria fece a Dio, di se stessa fin dall'infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione.
L'episodio della presentazione di Maria, all'età di tre anni, al Tempio di Gerusalemme, è narrato nel Protoevangelo di Giacomo, testo apocrifo del secolo II. Il gesto, non prescritto dalla Legge, indica la totale appartenenza della Vergine a Dio fin dall'infanzia. È tra le principali feste mariane della Chiesa ortodossa.

MARTIROLOGIO

Memoria della Presentazione della beata Vergine Maria. Il giorno dopo la dedicazione della basilica di Santa Maria Nuova costruita presso il muro del tempio di Gerusalemme, si celebra la dedicazione che fece di se stessa a Dio fin dall'infanzia colei che, sotto l'azione dello Spirito Santo, della cui grazia era stata riempita già nella sua immacolata concezione, sarebbe poi divenuta la Madre di Dio.

DAGLI SCRITTI...

Presentazione al tempio

Dai "Discorsi" di sant'Agostino, vescovo
Colei che credette in virtù della fede, in virtù della fede concepì.

Fate attenzione, vi prego, a quello che disse il Signore Gesù Cristo, stendendo la mano verso i suoi discepoli: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che é nei cieli, questi é per me fratello, sorella e madre» (Mt 12, 49-50). Forse che non ha fatto la volontà del Padre la Vergine Maria, la quale credette in virtù della fede, concepì in virtù della fede, fu scelta come colei dalla quale doveva nascere la nostra salvezza tra gli uomini, fu creata da Cristo, prima che Cristo in lei fosse creato? Ha fatto, sì certamente ha fatto la volontà del Padre Maria santissima e perciò conta di più per Maria essere stata discepola di Cristo, che essere stata madre di Cristo. Lo ripetiamo: fu per lei maggiore dignità e maggiore felicità essere stata discepola di Cristo che essere stata madre di Cristo. Perciò Maria beata, perché, anche prima di dare alla luce il Maestro, lo portò nel suo grembo.
Osserva se non é vero ciò che dico. Mentre il Signore passava, seguito dalle folle, e compiva i suoi divini miracoli, una donna esclamò: «Beato il grembo che ti ha portato!» (Lc 11, 27). Felice il grembo che ti ha portato! E perché la felicità non fosse cercata nella carne, che cosa rispose il Signore? «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano» (Lc 11, 28). Anche Maria proprio per questo é beata, perché ha ascoltato la parola di Dio e l'ha osservata. Ha custodito infatti la più verità nella sua mente, che la carne nel suo grembo. Cristo é verità, Cristo é carne; Cristo é verità nella mente di Maria, Cristo é carne nel grembo di Maria. Conta di più ciò che é nella mente, di ciò che é portato nel grembo.
Santa é Maria, beata é Maria, ma é migliore la Chiesa che la Vergine Maria. Perché? Perché Maria é una parte della Chiesa: un membro santo, un membro eccellente, un membro che tutti sorpassa in dignità, ma tuttavia é sempre un membro rispetto all'interno corpo. Se é membro di tutto il corpo, allora certo vale più il corpo che un suo membro. Il Signore é capo, e il Cristo totale é capo e corpo. Che dire? Abbiamo un capo divino, abbiamo per capo Dio. Perciò, o carissimi, badate bene: anche voi siete membra di Cristo, anche voi siete corpo di Cristo. Osservate in che modo lo siete, perché egli dice: «Ecco mia madre, ed ecco i miei fratelli» (Mt 12, 49). Come potrete essere madre di Cristo? Chiunque ascolta e chiunque fa la volontà del Padre mio che é nei cieli, egli é per me fratello, sorella e madre (cfr. Mt 12, 50).
Quando dico fratelli, quando dico sorelle, é chiaro che intendo parlare di una sola e medesima eredità. Perciò anche nella sua misericordia, Cristo, essendo unico, non volle essere solo, ma fece in modo che fossimo eredi del Padre e suoi coeredi nella medesima sua eredità. (Disc. 25, 7-8; PL 46, 937-938)