Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
18 - 24 Febbraio 2001
Tempo Ordinario VII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 3

I Santi del giorno

Giovedì 22 febbraio 2001

Cattedra di San Pietro Apostolo

(Festa)

BIOGRAFIA

Basilica di San Pietro in Vaticano.

Oggi, la Chiesa che celebra il simbolo della cattedra, pone così in rilievo la missione di maestro e di pastore conferita da Cristo a Pietro, "pasci i miei agnelli", "pasci le mie pecorelle" e "su questa pietra edificherò la mia chiesa". E' un mandato alla persona e ai suoi successori, principio e fondamento visibile dell'unità della Chiesa. La "Depositio martyrum" (354) ricorda il "Natale Petri de Cathedra" il 22 Febbraio.

MARTIROLOGIO

Festa della Cattedra di san Pietro Apostolo, al quale disse il Signore: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Nel giorno in cui i Romani erano soliti fare memoria dei loro defunti, si venera la sede della nascita al cielo di quell'Apostolo, che trae gloria dalla sua vittoria sul colle Vaticano ed è chiamata a presiedere alla comunione universale della carità.

DAGLI SCRITTI...

Cattedra di san Pietro in Vaticano

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
Tra tutti gli uomini solo Pietro viene scelto per essere il primo a chiamare tutte le genti alla salvezza e per essere il capo di tutti gli apostoli e di tutti i Padri della Chiesa. Nel popolo di Dio sono molti i sacerdoti e i pastori, ma le vera guida di tutti è Pietro, sotto la scorta suprema di Cristo. Carissimi, Dio si è degnato di rendere quest'uomo partecipe del suo potere in misura grande e mirabile. E se ha voluto che anche gli altri principi della Chiesa avessero qualche cosa in comune con lui, è sempre per mezzo di lui che trasmette quanto gli altri non ha negato.
A tutti gli apostoli il Signore domanda che cosa gli uomini pensino di lui e tutti danno la stessa risposta fino a che essa continua ad essere l'espressione ambigua della comune ignoranza umana. Ma quando gli apostoli sono interpellati sulla loro opinione personale, allora il primo a professare la fede nel Signore è colui che è primo anche nella dignità apostolica.
Egli dice: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»; e Gesù gli risponde: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli» (Mt 16, 16-17). Ciò significa: tu sei beato perché il Padre mio ti ha ammaestrato, e non ti sei lasciato ingannare da opinioni umane, ma sei stato istruito da un'ispirazione celeste. La mia identità non te l'ha rivelata la carne e il sangue, ma colui del quale io sono il Figlio unigenito. Gesù continua: «E io ti dico»: cioè come il Padre mio ti ha rivelato la mia divinità, così io ti manifesto la tua dignità.
«Tu sei Pietro». Ciò significa che se io sono la pietra inviolabile, la pietra angolare che ha fatto dei due un popolo solo (cfr. Ef 2, 14. 20), il fondamento che nessuno può sostituire, anche tu sei pietra, perché la mia forza ti rende saldo. Così la mia prerogativa personale è comunicata anche a te per partecipazione. »E su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa» (Mt 16, 18). Cioè, su questa solida base voglio costruire il mio tempio eterno. La mia Chiesa, destinata a innalzarsi fino al cielo, dovrà poggiare sulla solidità di questa fede.
Le porte degli inferi non possono impedire questa professione di fede, che sfugge anche ai legami della morte. Essa infatti è parola di vita, che solleva al cielo chi ha la proferisce e sprofonda nell'inferno chi la nega. E' per questo che a san Pietro viene detto: «A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16, 19). Certo, il diritto di esercitare questo potere è stato trasmesso anche agli altri apostoli, questo decreto costitutivo è passato a tutti i principi della Chiesa. Ma non senza ragione è stato consegnato a uno solo ciò che doveva essere comunicato a tutti. Questo potere infatti è affidato personalmente a Pietro, perché la dignità di Pietro, supera quella di tutti i capi della Chiesa.



Nota del messale

Nel linguaggio ecclesiastico la «cattedra» indica, in generale, la sede dalla quale il vescovo svolge le funzioni, a lui proprie, di insegnamento, di presidenza e di governo. La cattedra di Pietro, stabilita a Roma, presso la tomba dell’apostolo, «presiede alla comunione universale della carità» (Lumen gentium, 13). Già nella Depositio martyrum (336) la festa è attestata a Roma il 22 febbraio.

DA VEDERE (links esterni):