II Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola
LETTURE: Gn 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18; Sal.115; Rm 8, 31-34; Mc 9, 1-9.
Commento: Gesù trasfigurato e sfigurato.
Racconta l'evangelista Marco che Gesù cominciò a parlare apertamente delle sue sofferenze, della sua passione ai suoi discepoli, per chiarire la sua vera identità: è il Messia, sì, come ha confessato Pietro per ispirazione del Padre, ma un Messia che va verso la morte, conforme all'immagine del servo sofferente. Queste due immagini: trasfigurato e sfigurato, Gesù le mostra sul monte in una luce irradiante alla presenza di tre suoi discepoli. Il candore e la luce sfolgorante della sua persona rievocano le visioni del profeta Daniele, mentre la presenza di Elìa e di Mosè, che parlavano con lui del suo esodo, indicano in Gesù il compimento della Legge e dei Profeti. Essi avevano avuto al tempo loro il privilegio di vedere la gloria di Dio in vista di una missione difficile da compiere per il popolo. Ora tutto questo si assomma, s'incarna nella persona di Gesù, elevato in autorità dalla voce del Padre: "Questi è il mio Figlio prediletto; ascoltatelo". I tre discepoli raccolgono tale testimonianza per comunicarla ai credenti, come dirà Pietro: "Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo, mentre eravamo con lui sul santo monte". Perché Gesù fece questo? Per imprimere nella mente dei discepoli un'immagine gloriosa, potente che potesse galvanizzare la tragicità degli eventi successivi e nello stesso tempo mostrare che nella povertà, nella sofferenza, nella passione Dio resta onnipotente e potevano credere alla promessa, anche se appariva umanamente impossibile. Come reagiscono gli apostoli? Pietro, ancora una volta esce fuori con una risposta tanto umana: "Facciamo tre tende e restiamo qui". Pietro cede alla tentazione di chi vorrebbe fermare la vita ai momenti belli e straordinari, rifiutando di vivere tutto il cammino della vita umana che include un po' per tutti anche la croce. Cessata la visione, Gesù torna ad essere quello di prima. Qualcosa di confuso e di mesto però rimane nel cuore dei discepoli. In seguito Pietro e i suoi compagni capiranno e crederanno. Gesù è il Figlio di Dio che il Padre ha dato per noi. Egli ci coinvolge come fratelli nel mistero del suo dono, affinché giunga anche per noi la vita nella luce.
Antifona d'Ingresso
Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». * Il tuo volto, o Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto. (Sal 26, 8-9) Oppure: Ricordati, Signore, della tua misericordia * e del tuo amore che è da sempre. * Non trionfino su di noi i nemici. * Da ogni angoscia salvaci, Dio d'Israele. (Cf. Sal 24, 6.2.22)
Colletta
—(antica)— O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, guidaci con la tua parola, perché purificati interiormente, possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, Padre buono, che hai tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio, rendici saldi nella fede, perché, seguendo in tutto le sue orme, siamo con lui trasfigurati nello splendore della tua luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gn 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18
Dal libro della Genesi In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.115
RIT: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Ho creduto anche quando dicevo: «Sono troppo infelice». Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli.
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo; io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo, negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme.
Seconda Lettura
Rm 8, 31-34
Dalla Lettera di san Paolo Ap. ai Romani Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: «Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!».
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mc 9, 1-9 Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Si apre davanti a noi il cammino della Quaresima, con le sue tappe, le sue leggi, i suoi traguardi. E' un grande impegno per tutti. E' il tempo prezioso, la primavera dello Spirito, la grande scuola della fede. Chiediamo al Signore che ci renda docili alla sua Parola, per giungere completamente trasformati alla santa Pasqua.
R. Guidaci, Signore, con il tuo Spirito.
Perché in questa Quaresima impariamo a seguire il nostro maestro e modello, Gesù Cristo, uomo nuovo, progetto di una umanità riconciliata con il Padre, preghiamo. R.
Perché, specialmente in questo tempo, riscopriamo la domenica come un giorno diverso dagli altri: il giorno del Signore, il giorno della comunità, il giorno della riconciliazione e dell'amicizia aperta a tutti i fratelli, preghiamo. R.
Perché in ognuno di questi quaranta giorni troviamo spazio e tempo da dedicare alla preghiera e alla meditazione della Parola, per conoscere ciò che Dio vuole da noi e attuarlo nella nostra vita, preghiamo. R.
Perché ogni famiglia scopra la dimensione domestica della Quaresima: apra il libro del Vangelo, crei occasioni di preghiera comune e, cordialmente unita nella carità, faccia di ogni casa un luogo di accoglienza fraterna, preghiamo. R.
Perché l'itinerario della Quaresima abbia per ciascuno di noi il suo culmine nel rito della penitenza e nella comunione pasquale, come segni sacramentali della nostra conversione, preghiamo. R.
O Signore, che ci offri ancora una volta un tempo propizio per ricuperare il vero senso della vita e riconciliarci con te e con i fratelli, fà che tutti insieme, sulle orme di Gesù, camminiamo giorno per giorno verso la gioia pasquale. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Questa offerta, Padre misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Questi è il Figlio mio, l'amato: * in lui ho posto il mio compiacimento. * Ascoltatelo. (Mt 17, 5)
Dopo la Comunione
Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri vogliamo renderti grazie, o Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Benedici sempre i tuoi fedeli, o Padre, + perché, aderendo al Vangelo del tuo Figlio unigenito, * possano desiderare e raggiungere la gloria manifestata agli apostoli in tutta la sua bellezza. Per Cristo nostro Signore.
Dopo l'invito a essere perfetti come il Padre, già riportato qualche giorno fa, oggi nel Vangelo di Luca ritorna l'esortazione a relazionarci a Dio nella misericordia. Ci potremmo sentire più vicini ad esprimere questo profondo sentimento nei confronti dei nostri fratelli, ma non è così semplice. La misericordia nell'Antico Testamento è l'attributo proprio di Dio: "eterna è la sua misericordia". E non è tutto. Il compimento della rivelazione poi l'abbiamo nel Nuovo Testamento. In Gesù il Padre si è mostrato veramente Padre, amandoci prima che noi l'amassimo. "In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo". La misericordia non è un semplice attestato di benevolenza, ma il massimo amore. Ciò che Dio non ha compiuto con la potenza, l'ha compiuto con l'impotenza della sua mano inchiodata alla croce. Prima che l'uomo chiedesse perdono, Dio Padre in Gesù, già l'aveva elargito con abbondanza su di noi, e questa è misericordia. La misericordia è amore anticipato. Così si mostra Dio all'umanità. Per questo Gesù esortò i suoi discepoli a vivere secondo misericordia, a lasciarsi impietosire dalla miseria degli altri. Tre verbi ritmano il comportamento nella comunità: non giudicate, non condannate, perdonate. In essa viviamo rapporti nuovi di amore reciproco, che però sono sempre insidiati dal male. Per questo, anche all'interno della comunità, l'amore non perde mai il suo carattere di misericordia. Il nostro dare misericordia è in realtà il nostro stesso riceverne. Per essa siamo incorporati in Gesù e traspare quell'amore di Dio "riversato nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato". Nella misura in cui si dà al fratello si riceve da Dio, così come nella misura in cui si riceve da Dio si dà al fratello. Siamo chiamati ad identificarci con il mistero della misericordia del Signore.
Antifona d'Ingresso
Riscattami, o Signore, e abbi pietà di me. * Il mio piede è sul retto sentiero; * benedirò il Signore in mezzo all'assemblea. (Cf. Sal 25, 11-12)
Colletta
O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell'anima, fa' che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dn 9, 4-10
Dal libro del profeta Daniele. Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all'alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te. Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.78
RIT: Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati: presto ci venga incontro la tua misericordia, perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome; liberaci e perdona i nostri peccati a motivo del tuo nome.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; con la grandezza del tuo braccio salva i condannati a morte.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di generazione in generazione narreremo la tua lode.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Lc 6, 36-38 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore che nella santa Quaresima chiama a conversione il suo popolo, perché riconosca e confessi le colpe, ora guarda a noi con particolare sollecitudine ascoltando la nostra supplica:
Perdona, Signore, le nostre colpe.
Per la Chiesa che parla alle coscienze degli uomini, perché il suo messaggio sia accolto con favore e contribuisca al discernimento della verità. Preghiamo:
Per l'uomo che è tentato di costruirsi una morale personale, perché con umiltà si metta in ascolto e in dialogo con Dio e con gli altri. Preghiamo:
Per quanti, specialmente fra i giovani, hanno perso il senso del peccato, perché riconoscano l'opportunità di lasciarsi nuovamente evangelizzare. Preghiamo:
Per i bambini della prima confessione, perché nell'incontro sacramentale con il sacerdote sperimentino la gioia dell'incontro con Dio Padre. Preghiamo:
Per noi che abbiamo iniziato questa eucaristia confessando i nostri peccati, perché, liberati da ogni male, perseveriamo nella grazia divina sicuri da ogni turbamento. Preghiamo:
Per i fedeli che ritornano al sacramento della riconciliazione dopo molti anni. Per il sacerdote che accoglie, ascolta, riconcilia, esorta il peccatore convertito.
O Dio, che non misuri il tuo perdono secondo le nostre categorie, aiutaci a non giudicare e condannare, ma a praticare la misericordia e il perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
O Signore, che ci doni la grazia di servirti nei santi misteri, accogli nella tua bontà le nostre preghiere e liberaci dalle seduzioni del peccato. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, * perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, * attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova + in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
«Siate misericordiosi, * come è misericordioso il Padre vostro», * dice il Signore. (Lc 6, 36)
Dopo la Comunione
Ci purifichi da ogni colpa, o Signore, questa comunione al tuo sacramento e ci renda partecipi della gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Dicono e non fanno... ma voi non fate così.
E' bellissimo il vangelo di oggi, è un vangelo ricco di suggestioni profonde. Gesù parlava alla folla, e gli scribi e i farisei seguivano spesso con molta attenzione i suoi discorsi, perché si sentivano toccati e spesso duramente criticati, come in questa occasione. Diceva a proposito di questi maestri della folla: "Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno". Gesù rimprovera ai farisei l'ostentazione di opere e meriti per farsi vedere, la ricerca di stima e di gloria, il voler essere considerati maestri di vita, "perché dicono e non fanno". "Si sono assisi sulla cattedra di Mosè, ma non sono segno di una presenza di Dio. Mettevano in evidenza la loro persona, la loro autorità. "Voi, miei discepoli, non fatevi chiamare maestri; uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli". E poteva ben dirlo, egli che era venuto per servire e non essere servito. In opposizione a tutta questa ricerca di consensi personali nel servizio dell'autorità, Gesù ripropone: c'è un solo Maestro che non vi inganna, c'è un solo Padre che vi ama davvero. Tutti siamo nel rischio di farci chiamare maestri, e di attirare indebitamente su di noi un'attenzione. Poco ci preoccupiamo di quello che siamo agli occhi di Dio. Spesso trascuriamo quello che Dio solo vede, la preghiera nascosta, le opere di carità "non sappia la tua sinistra ciò che fa la destra". Mentre mettiamo maggior cura in ciò che, pur fatto per Dio potrebbe essere visto dagli altri in nostro prestigio, un'esigenza, un presunto diritto, specialmente quando ci si trova ad esercitare un'autorità. L'autorità è un riflesso di Dio e di Cristo, nient'altro. Con la proposta di questo testo evangelico costatiamo come la Chiesa esiga dai suoi figli in questa quaresima una conversione, che scavi in profondità. Essere attenti a non metterci tra gli altri e Dio, semmai servi, non maestri.
Antifona d'Ingresso
Conserva la luce ai miei occhi, o Signore, * perché non mi sorprenda il sonno della morte * e il mio nemico non dica: «L'ho vinto!».
Colletta
Custodisci con continua benevolenza, o Padre, la tua Chiesa e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te, il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 1, 10.16-20
Dal libro del profeta Isaia. Ascoltate la parola del Signore, capi di Sòdoma; prestate orecchio all'insegnamento del nostro Dio, popolo di Gomorra! «Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova». «Su, venite e discutiamo – dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.49
RIT: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici, i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti. Non prenderò vitelli dalla tua casa né capri dai tuoi ovili.
Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che hai in odio la disciplina e le mie parole ti getti alle spalle?
Hai fatto questo e io dovrei tacere? Forse credevi che io fossi come te! Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa. Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora; a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mt 23, 1-12 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dio, unico nostro Padre, da cui trae origine ogni paternità sulla terra, si china su di noi e accoglie la nostra preghiera. Diciamo insieme:
Donaci un cuore umile, Signore.
Perché i ministri di Dio e della Chiesa preferiscano servire che essere serviti, dimostrando che vi è una sola autorità, quella del Padre celeste, e un solo insegnamento, quello del Figlio Gesù. Preghiamo:
Perché coloro che hanno responsabilità nell'ambito culturale, politico, economico, sociale, adempiano la loro missione con umiltà e spirito di servizio. Preghiamo:
Perché i paesi poveri possano ricorrere agli aiuti internazionali senza dover accettare egemonie e soprusi. Preghiamo:
Perché i giovani considerino l'impegno politico come legittima vocazione dei laici cristiani. Preghiamo:
Perché questa eucaristia, che ricorda l'ultima cena in cui Gesù lavò i piedi agli apostoli, liberi il nostro cuore da ogni chiusura e ci renda capaci di amare il prossimo. Preghiamo:
Per i genitori e gli insegnamenti che esercitano la difficile arte dell'educazione. Per gli animatori di associazioni, gruppi, attività.
O Dio, che abbassi i superbi e innalzi gli umili, fa' che nella corrispondenza alla vocazione battesimale, non cerchiamo l'affermazione di noi stessi, ma ciò che è giusto davanti a te e giova al bene dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Per la potenza di questo mistero di riconciliazione compi in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, perché ci guarisca dai mali di questo mondo e ci conduca ai beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu hai stabilito per i tuoi figli un tempo di rinnovamento spirituale * perché si convertano a te con tutto il cuore * e, liberi dai fermenti del peccato, + vivano le vicende di questo mondo sempre rivolti ai beni eterni. ** Per questo dono della tua benevolenza, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Annuncerò tutte le tue meraviglie. * In te gioisco ed esulto, * canto inni al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 9, 2-3)
—(oppure)— Chi si esalta sarà umiliato * e chi si umilia sarà esaltato. (Cf. Mt 23, 12)
Dopo la Comunione
La partecipazione alla tua mensa, o Signore, ci faccia progredire nell'impegno di vita cristiana e ci ottenga il continuo aiuto della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
Il cammino di Gesù verso Gerusalemme, la città del sacrificio, mèta dei profeti, testimoni di Dio, dà pieno compimento e significato ad ogni offerta suprema di sé. Oggi ci viene proposto il suo atteggiamento deciso e sereno, mentre annuncia di nuovo (per la terza volta) ai discepoli la sorte dolorosa e gloriosa che lo attenderà a Gerusalemme. Questa gloriosa attesa - forte del desiderio di donarsi - ricorda anche a noi che la Quaresima è da intendersi come un grande viaggio comunitario verso la Pasqua, festa della vita. Non sempre si accoglie così. Perfino da parte dei discepoli, che ascoltano l'annuncio di Gesù, non vi è dato un esempio edificante. Appare più evidente in loro una seria preoccupazione per il futuro, che per la sorte del loro Maestro. Hanno capito che Gesù è il Messia, ma le loro attese si concentrano nella comune convinzione, condivisa da tutti, di un Messia liberatore politico e militare, di conseguenza è opportuno assicurarsi uno spazio onorevole in questo nuovo regno. L'iniziativa parte dalla mamma dei figli di Zebedéo. E' curioso il testo, "si prostrò e chiese: di' che questi due figli siedano alla destra e alla sinistra". Chi adora accetta la maestà di Dio, semmai chiede, ma non comanda. Non si possono mettere sul medesimo piano l'amore di Dio che abbraccia l'universo e i meschini interessi umani. Comunque senza indignarsi, come fa sempre con tutti, Gesù cerca di far sapere che ben altro lo aspetta a Gerusalemme (altro che trionfi!), e che essi in tale circostanza saranno messi a dura prova. Non sembrano di aver capito che la strada del discepolo è condividere la sorte del Maestro. Anzi insistono che tutto potranno fare, perfino bere il calice. Tutto vedono ora e desiderano con occhio umano. Sono veramente ciechi. Siamo ciechi nelle cose di Dio, che ci riguardano. Quanto è bello poter confessare: "Lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino". Gli altri dieci non sono da meno. Si sentono prepotentemente scavalcati da questa temeraria iniziativa. L'indignazione degli apostoli offre a Cristo l'occasione di spiegare ulteriormente il significato dell'apostolato. A imitazione del Maestro, chi nella Chiesa è costituito in autorità deve servire come lui ha servito, forse anche dando la vita. Qualunque chiamata di Dio non è mai un privilegio, ma un amore che accetta di farsi servizio per gli altri.
Antifona d'Ingresso
Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)
Colletta
Custodisci, o Padre, la tua famiglia nell'impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino della vita e guidala al possesso dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ger 18,18-20
Dal libro del profeta Geremìa. [I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole». Prestami ascolto, Signore, e odi la voce di chi è in lite con me. Si rende forse male per bene? Hanno scavato per me una fossa. Ricòrdati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore, per stornare da loro la tua ira.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.30
RIT: Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all'intorno!», quando insieme contro di me congiurano, tramano per togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani». Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mt 20, 17-28 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
La Parola ascoltata svela le trame della violenza contro i deboli e gli innocenti, e preannuncia gli eventi della liturgia pasquale. Pensando alla croce di Cristo, albero di vita, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera:
Libera la nostra vita, Signore.
Perché la cultura della vita, che cresce con la civiltà dell'amore, diventi fondamento dell'educazione di ogni uomo, nella famiglia e nella società. Preghiamo:
Perché il vangelo della vita, annunciato dalla Chiesa, apra le coscienze degli uomini alla speranza e alla gioia, liberandole dagli egoismi e dalla paura. Preghiamo:
Perché i giovani, che la Chiesa non cessa di amare e di responsabilizzare, progettino il loro avvenire guardando a Cristo, pienezza di vita. Preghiamo:
Perché le persone violente riflettano sul loro rifiuto della vita, alla luce del bisogno di riconciliazione, che Dio ha messo nel cuore do ogni uomo. Preghiamo:
Perché noi, che nell'eucaristia celebriamo il sacrificio di Cristo che dona la sua vita divina, offriamo piena collaborazione alle istituzioni che in qualunque modo difendono e promuovono la vita. Preghiamo:
Per le vittime del terrorismo, delle criminalità e dell'eversione. Per chi soffre a causa delle violenze della vita quotidiana.
O Dio, che hai vinto la violenza della morte con la risurrezione del tuo Figlio Gesù, libera la vita dalle minacce e dalla violenza che la opprimono, e donaci la grazia di diventare servi gli uni degli altri, a imitazione di Gesù, nostro fratello, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Volgi con bontà lo sguardo, o Signore, alle offerte che ti presentiamo, e per questo santo scambio di doni liberaci dal dominio del peccato. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, * ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Cf. Mt 20, 28)
Dopo la Comunione
Signore Dio nostro, questo sacramento, che ci hai donato come pegno di vita immortale, sia per noi sorgente inesauribile di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.
Il Vangelo di oggi riporta la notissima parabola del mendicante di nome Lazzaro e di Epulone, l'uomo ricco che "tutti i giorni banchettava lautamente", mentre alla sua porta giaceva Lazzaro, pieno di ulcere e bisognoso di tutto. Ecco il tema ben noto del capovolgimento delle sorti nell'aldilà. C'è una cosa però che per molti degli ascoltatori di Gesù era certo inaspettata: Lazzaro è nel seno di Abramo, cioè al primo posto. Il Dio di Gesù è il Dio dei più poveri e degli abbandonati. Naturalmente qui non si tratta di una condanna dei ricchi e un'esaltazione dei poveri. E' piuttosto un ammonimento ad aprire gli occhi e usare giustamente quanto si possiede. Nella parabola si mostra per immagini quel rovesciamento di criteri già cantato nel Magnificat e proclamato nelle beatitudini. L'esistenza terrena è subordinata; non può essere condotta da padroni; da molti è reclamata la giustizia, "La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo"; la si vive esercitando quella misericordia che allora sarà invocata anche da chi l'ha derisa, "Padre Abramo, abbi pietà di me e invia Lazzaro, perché sono tormentato da questa fiamma". Lazzaro è sempre inviato: "i poveri li avrete sempre con voi" come inviati da Dio per salvarci. Per prendere decisioni corrette, è utile porsi sempre dal punto di vista della fine e fare ora ciò che allora si vorrebbe aver fatto. Siamo più che convinti di questo, ma non ne facciamo una dovuta esperienza. La morte non livella, è anzi principio di distinzione, il limite ultimo che stabilisce ciascuno nella sua vera identità. Con essa finisce il tempo per portare frutti di conversione. Dio si rifiuta di mandare Lazzaro dai cinque fratelli del ricco defunto, che vivono come ha vissuto lui, sordi alla parola di Dio. "Non si lasceranno persuadere neanche da uno che risusciterà dai morti". Vi ricordate un altro Lazzaro, amico di Gesù? Quel Lazzaro di Betània fu risuscitato dai morti. Ma i suoi fratelli ebrei, piuttosto di convertirsi avrebbero preferito ucciderlo di nuovo perché non testimoniasse in favore di Gesù. Neppure lo straordinario evento della Risurrezione scuote dall'indurimento del cuore chi rifiuta di ascoltare ciò che il Signore incessantemente insegna attraverso le Scritture. Non siamo così noi. Non lasciamoci vincere da coloro che, contro il vangelo, gridano dai pulpiti e vogliono governarci... Siamo piuttosto con coloro che amano i "lazzari" del nostro tempo che giacciono magari sotto i loro palazzi...
Antifona d'Ingresso
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore; * vedi se percorro una via di iniquità * e guidami sulla via della vita. (Cf. Sal 138, 23-24)
Atto Penitenziale
All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.
C: Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che al buon ladrone hai promesso il paradiso, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che accogli ogni uomo che si affida alla tua misericordia, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
O Dio, che ami l'innocenza e la ridoni a chi l'ha perduta, volgi verso di te i nostri cuori perché, animati dal tuo Spirito, possiamo rimanere saldi nella fede e operosi nella carità fraterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ger 17, 5-10
Dal libro del profeta Geremia. Così dice il Signore: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell'anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti. Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce! Chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.1
RIT: Beato l'uomo che confida nel Signore.
Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d'acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Lc 16, 19-31 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi". E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
La parabola evangelica ascoltata, rivela il tragico inganno di chi confida solo in se stesso e nei suoi beni. Al Signore, che scruta il cuore e lo converte con la sua Parola, rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo insieme:
Converti i nostri cuori all'amore, Signore.
Perché la Chiesa, che vede in ogni uomo l'immagine di Cristo, non cessi di denunciare il peccato personale e sociale dell'egoismo, e di proporre l'ideale evangelico della fraternità e solidarietà. Preghiamo:
Perché la cooperazione allo sviluppo del terzomondo, sia condivisa da un numero crescente di professionisti, tecnici e lavoratori. Preghiamo:
Perché nessuno dimentichi la maledizione che incombe sull'uomo che confida in se stesso, e chiude il proprio cuore alle persone indifese e abbandonate. Preghiamo:
Perché il risveglio religioso nelle comunità ecclesiali alimenti la tensione dei cristiani verso la carità e la giustizia in un impegno morale rigoroso e coerente. Preghiamo:
Perché l'esempio di Gesù, che spezza il pane per tutti, sia imitato non solo in questa eucaristia, ma anche nella vita quotidiana. Preghiamo:
Per le famiglie in difficoltà a causa dell'inadeguatezza del loro reddito. Per la conversione delle persone, che sprecano ricchezze per cose superflue.
O Dio, padre dei poveri, rendici sensibili alla tua Parola e alle necessità dei fratelli, perché l'attesa di occasioni o segni straordinari non ritardi la nostra conversione a quell'amore che viene da te, e ci fa condividere tutto con chi non ha niente. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Per questo sacrificio, o Signore, santifica il nostro impegno di conversione e fa' che alla pratica esteriore della Quaresima corrisponda una vera trasformazione interiore. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Beato chi è integro nella sua via * e cammina nella legge del Signore. (Sal 118, 1)
—(oppure)— Se non ascoltano Mosè e i Profeti, * non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti. (Lc 16, 31)
Dopo la Comunione
Questo sacramento, o Dio, continui ad agire in noi e porti frutto nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
"Gesù disse ai principi dei sacerdoti e ai capi del popolo: c'era un padrone che piantò una vigna..." L'evangelista traccia con questa parabola tutta la storia della salvezza e la pone davanti ai capi di Israele passati e presenti, che hanno il privilegio di coltivare la vigna del Signore. Il racconto inizia descrivendo la cura meticolosa che Dio ha per la sua vigna prediletta. Manifesta il suo amore con fatti concreti, perché si possa comprendere quanto le fosse cara. Al moltiplicarsi dei suoi gesti di bontà corrisponde un crescendo di incomprensibile ostilità: percuotono, làpidano e uccidono sistematicamente i profeti di turno che il padrone invia loro. La loro risposta alle sue premure è la stessa: rifiuto e cattiveria. L'amore non si arrende. "Da ultimo mandò loro il proprio figlio, avranno sicuramente riguardo". Dinanzi al figlio si svela l'intenzione perversa dei coltivatori. E' la storia dell'umanità fin dal principio. Si vuole la morte del Padre attraverso il figlio per impadronirsi dell'eredità. Resta sempre valido: "Diventereste come Dio". Gli ascoltatori, interpellati da Gesù, rispondono dicendo che il delitto del figlio è degno della più severa condanna. Ma il Signore dà un'altra interpretazione. Il rifiuto dei capi sarà l'inizio di un nuovo popolo, e la pietra scartata sarà testata d'angolo di una nuova economia di salvezza. "La vigna sarà data ad altri agricoltori che gli renderanno i frutti a suo tempo". I capi del popolo capiscono finalmente che si parla di loro, e si accingono a fare ciò che avevano ascoltato. Gesù, il Figlio dell'uomo, disprezzato e ucciso fuori le mura (fuori del consorzio umano), è la pietra scartata che diventa pietra angolare. E' il Figlio che ci dà la vera eredità, per altra strada da noi ingiustamente pretesa e irraggiungibile, è l'Agnello, immolato e vittorioso, che vince il nostro male, sacrificando se stesso. Più il Signore ci chiama con la sua parola, più ci allontaniamo da lui. "Ma Dio è Dio, e non un uomo. Per questo freme; ma non d'ira, bensì di compassione", e viene a noi nella sua misericordia.
Antifona d'Ingresso
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. * Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, * perché sei tu la mia difesa. (Sal 30, 2.5)
Atto Penitenziale
Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore.
C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Dio onnipotente e misericordioso, donaci di essere intimamente purificati dall'impegno penitenziale della Quaresima per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28
Dal libro della Genesi. Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente. I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l'un l'altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: "Una bestia feroce l'ha divorato!". Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre. Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua. Poi sedettero per prendere cibo. Quand'ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto. Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.104
RIT: Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.
Il Signore chiamò la carestia su quella terra, togliendo il sostegno del pane. Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo.
Gli strinsero i piedi con ceppi, il ferro gli serrò la gola, finché non si avverò la sua parola e l'oracolo del Signore ne provò l'innocenza.
Il re mandò a scioglierlo, il capo dei popoli lo fece liberare; lo costituì signore del suo palazzo, capo di tutti i suoi averi.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mt 21, 33-43. 45 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!". Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!". Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi"? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli rivela la volontà del Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgergli la nostra preghiera dicendo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Perché il Papa, i vescovi e i sacerdoti, ai quali è affidata la Chiesa, vigna del Signore, non vengano meno alla missione di far fruttificare il regno di Dio tra gli uomini. Preghiamo:
Perché l'esperienza di Giuseppe rafforzi nelle persone deluse e scoraggiate la convinzione che Dio trae il bene anche dal male. Preghiamo:
Perché soprattutto i cristiani, incontrando uno straniero immigrato nel nostro paese, si ricordino che nessuno è straniero davanti a Dio, e che a tutti Dio dona la sua terra. Preghiamo:
Perché il dolore dei profughi e degli esiliati sia mitigato dalla pronta accoglienza dei paesi ospitanti. Preghiamo:
Perché la tenerezza paterna di Dio, frequentemente sperimentata nei sacramenti e nella preghiera, ci aiuti a rimanere sereni e fiduciosi nelle prove della vita. Preghiamo:
Per chi si allontana da Dio perché colpito da qualche disgrazia. Per chi, per disperazione, non chiede più aiuto a nessuno.
O Dio, padre buono, che metti a fondamento della tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo tuo Figlio, fa' che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la tua predilezione per i deboli e i poveri. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
La tua benevolenza, o Dio, preceda e accompagni sempre i tuoi fedeli sulla via della fede e li prepari a celebrare degnamente questi misteri. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Dio ci ha amati e ha mandato il suo Figlio, * vittima di espiazione per i nostri peccati. (Cf. 1 Gv 4, 10)
—(oppure)— La pietra scartata dai costruttori * è divenuta la pietra d'angolo. (Cf. Mt 21, 42)
Dopo la Comunione
Il pegno dell'eterna salvezza, che abbiamo ricevuto in questi sacramenti, ci aiuti, o Signore, a progredire nel cammino verso di te, per giungere al possesso dei beni eterni. Per Cristo nostro Signore.
II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola
LETTURE: Mic 7, 14-15. 18-20; Sal.102; Lc 15, 1-3. 11-32.
Commento: Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
La parabola del figliol prodigo è certo la storia di tutti. E' molto facile ritrovarci nei pensieri, nelle scelte, nell'esperienza di questo giovane. Ci sono i passi che lo allontanano dalla casa paterna, metaforicamente da Dio, senza rimpianti, perché ha un forte desiderio di libertà, di essere veramente se stesso, libero da ogni legame. Quando un uomo vuole gestirsi la vita a modo suo, secondo le proprie sensibilità, pensa sempre che la vicinanza di Dio gli impedisca di vivere tutta la sua libertà; vede Dio come qualcuno che gli toglie ingiustamente qualcosa. Il Papa ci insegna: "Dio non ci toglie nulla". Ma il peccatore ha un'altra logica. "Radunò ogni cosa e partì per un paese lontano". I suoi passi sono passi di fuga incosciente. Porta via tutto, ma non l'amore del padre, che gli appariva in quel momento ingombrante. Può vivere di quanto ha, ma non per tanto tempo. Si fa estraneo perfino a se stesso. Poi accadono molte cose, che lo frastornano alquanto e lo maturano. Nasce la nostalgia per la casa paterna. "Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza". Sa che ancora conta nel cuore del padre, nutre la speranza che il padre lo accolga almeno come servo alla stregua degli altri. Dio non è offeso perché il figlio ha sciupato il patrimonio, ma soffre unicamente perché il figlio esce di casa e si sottrae al suo amore. Per perdonarlo non ha bisogno di nulla: basta che il figlio capisca e torni a casa. Beati i passi del ritorno! "Mentre egli stava ancora lontano, il padre lo vide e si commosse e, messosi a correre, gli si gettò al collo e lo baciò" e lo rivestì della dignità perduta e invita tutti a far festa. "Si fa più festa in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti". Il fratello maggiore a tanta festa rimane grandemente indignato e rinfaccia al padre le presunte ingiustizie subìte, non ultima, l'accoglienza di questo figlio, ormai non più suo fratello. Il padre anche per lui esce di casa, manifestando che lo portava nel suo cuore, "Tu sei sempre con me". Siamo sui passi del fratello maggiore, che per non sentirci fratelli, perdiamo la paternità? A Pasqua saremo capaci di gioire, anche con quelli che noi riteniamo immeritevoli di premio e incapaci di bene? Che cosa abbiamo fatto per meritare il perdono del Signore?
Antifona d'Ingresso
Misericordioso e pietoso è il Signore, * lento all'ira e grande nell'amore. * Buono è il Signore verso tutti, * la sua tenerezza si espande su tutte le creature. (Sal 144, 8-9)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C: Pietà di noi, Signore. A: Contro di te abbiamo peccato. C: Mostraci, Signore, la tua misericordia. A: E donaci la tua salvezza
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
O Dio, che con i tuoi gloriosi doni di salvezza ci rendi partecipi sulla terra dei beni del cielo, guidaci nelle vicende della vita e accompagnaci alla splendida luce della tua dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Mic 7, 14-15. 18-20
Dal libro del profeta Michèa. Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta tra fertili campagne; pascolino in Basan e in Gàlaad come nei tempi antichi. Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto, mostraci cose prodigiose. Quale dio è come te, che toglie l'iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità? Egli non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore. Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo il tuo amore, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.102
RIT: Misericordioso e pietoso è il Signore.
Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia.
Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l'oriente dall'occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Lc 15, 1-3. 11-32 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo:
Signore, pietà.
Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:
Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:
Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:
Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:
Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:
Perché accogliamo l'invito a perdonare per essere perdonati. Per i giovani che anche oggi si allontanano da casa.
O Padre che ci converti, non minacciando castighi ma rivelandoci la tua bontà e misericordia, fa' che, rifiutato il cibo immondo del peccato, ci alimentiamo al banchetto dell'eucaristia quaresimale per esser trasformati in Cristo, che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, infonda in noi una forza di redenzione che ci preservi dalle umane intemperanze e ci disponga a ricevere i doni della salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **
Antifona alla Comunione
Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi, * perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, * era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15, 32)
Dopo la Comunione
Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore, agisca nelle profondità del nostro cuore, e ci renda partecipi della sua forza. Per Cristo nostro Signore.
Nel racconto di Giovanni, Gesù, entrato nel tempio, scaccia non solo i commercianti, come viene narrato dagli altri evangelisti, ma anche buoi e agnelli. Il tempio esige dignità, è la casa di Dio, e dall'altro lato ormai sarà lui l'unica e vera vittima. A chi gli chiedeva: "quale segno mostrasse per fare queste cose?" Gesù rispose: "distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere", e l'evangelista Giovanni aggiunge: "Egli parlava del tempio del suo corpo". La profezia era però talmente misteriosa che neppure i discepoli la capirono. Gesù parla del tempio del suo corpo glorioso dopo la risurrezione. Gli apostoli lo capiranno solo a evento compiuto. Ora si comprende perché la cacciata dei mercanti, pur così estranea al comportamento mansueto di Gesù, fosse così violenta. Il rapporto infatti tra il tempio di Gerusalemme profanato dai mercanti e il tempio, cioè il corpo di Gesù, straziato sulla croce e risuscitato, è il rapporto che passa tra il segno e la cosa significata. Il Dio vivente non può essere presente come luogo esclusivo d'incontro in un tempio materiale, per di più anche profanato. Dio è presente in maniera nuova nella tenda di carne dell'umanità del Figlio. Siamo di fronte alla grande sostituzione. Gesù dice alla donna samaritana che è giunto il momento in cui: "Né su questo monte, né in Gerusalemme, i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità". Tutto il complesso tema rituale, sacrificale, costitutivo dell'alleanza antica, che era legato al tempio di Gerusalemme, ha ora un altro centro d'interesse e si sposta su Gesù. Egli sarà il vero tempio di Dio, nel quale può avvenire l'incontro fra Dio e l'uomo in qualsiasi circostanza vitale possibile. Il tempio cristiano è quindi Gesù. Si legge nell'Apocalisse che, quando tutto sarà distrutto alla fine dei tempi e la storia umana sarà riepilogata in Dio, l'unico Tempio che sussisterà sarà quello di Dio e dell'Agnello. Incorporati a Cristo, partecipiamo di questa comunione santa. Dice Paolo: "noi siamo il tempio del Dio vivente". La pulizia pasquale è quella revisione di vita, alla quale la Chiesa ci sollecita durante il tempo quaresimale. Il gesto di Gesù parla da sé. Non mancano mai buoi e cambiavalute nel nostro spirito. Cacciarli dalla nostra coscienza, significa liberarci da tutta quella zavorra che sfigura la santità del tempio in cui Dio sarà tutto in tutti.
Antifona d'Ingresso
I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: * egli libera dal laccio il mio piede. * Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo. (Cf. Sal 24, 15-16) Oppure: Quando mostrerò la mia santità in voi, * vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura * e sarete purificati da tutte le vostre impurità * e metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Cf. Ez 36, 23-26)
Colletta
—(antica)— O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene, che hai proposto a rimedio dei peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna, accogli la confessione della nostra miseria perché, oppressi dal peso della colpa, siamo sempre sollevati dalla tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— Signore nostro Dio, che riconduci i cuori dei tuoi fedeli all'accoglienza di tutte le tue parole, donaci la sapienza della croce, perché in Cristo tuo Figlio diventiamo tempio vivo del tuo amore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 20, 1-17
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai.Non commetterai adulterio.Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.18
RIT: Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.
Più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.
Seconda Lettura
1 Cor 1, 22-25
Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Gv 2, 13-25 Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Fratelli, chiediamo al Padre la sapienza dello Spirito, perché ci aiuti a capire che la nostra conversione sarà autentica, se ci prenderemo a cuore le necessità morali e materiali dei nostri fratelli.
R. Illumina i tuoi figli, Signore.
Per tutta la Chiesa, perché sempre più chiaramente si manifesti come luogo della riconciliazione, del servizio fraterno e del culto in spirito e verità, preghiamo. R.
Per i popoli e gli individui oppressi da ogni forma di violenza, perché quanti credono nella parola liberatrice di Dio li aiutino a ritrovare dignità, giustizia e pace, preghiamo. R.
Per gli indifferenti, gli atei, i senza speranza, perché trovino in noi, seguaci di Cristo, l'umile testimonianza di una fede che svela il senso dell'uomo e della vita, preghiamo. R.
Per i malati nel corpo e nello spirito, perché il Signore Gesù li illumini e li sollevi, e doni loro serenità e fiducia, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché raccogliamo le occasioni che questo tempo ci offre: l'Eucaristia nei giorni feriali, le stazioni quaresimali, le veglie, i digiuni e le opere di carità fraterna, preghiamo. R.
Dio di sapienza e di misericordia, aiutaci a far scaturire da questa scuola quaresimale dei discepoli di Gesù i gesti e le parole di una conversione sincera e di una carità cordiale ed efficace. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre, rimetti i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. (Gv 2, 23)
Dopo la Comunione
O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Guida, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli: nella tua bontà concedi loro la grazia di rimanere nel tuo amore e nella carità fraterna per adempiere la pienezza dei tuoi comandamenti. Per Cristo nostro Signore.