Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
05 - 11 Marzo 2023
Tempo di Quaresima II, Colore viola
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 2

Domenica 05 marzo 2023    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2023-03-05.html

II Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Gn 12, 1-4; Sal. 32; 2 Tm 1, 8-10; Mt 17, 1-9.

Commento: Questi è il Figlio mio, l'Amato. Ascoltatelo!

Gesù amava pregare e parlare con il Padre. Per questo spesso si isolava, e ogni tanto invitava anche qualcuno dei suoi Apostoli a fargli compagnia e a pregare assieme con Lui, come leggiamo nel Vangelo di oggi (Mt 17, 1-9): “Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte”, sul monte Tabor. Questo fatto lo contempliamo anche nel quarto mistero della luce, ogni giovedì, nel Santo Rosario. Ecco, oggi Gesù invita anche ognuno di noi ad accompagnarlo sul monte; e lassù contempliamo Gesù che, mentre prega, s’illumina tutto di una luce misteriosa, sovrumana, bellissima, una luce che gli viene da dentro se stesso, dato che Egli è vero Figlio di Dio, e Luce del mondo: “Fu trasfigurato davanti a loro: il suo Volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce”. E’ una visione di Paradiso che incanta l’anima, e dona pace: ci lascia come bambini estasiati, davanti alla Gloria di Dio. Infatti la preghiera, se fatta con il cuore, ci trasfigura e ci riempie di pace e di luce divina: il volto degli uomini e delle donne di preghiera brilla sempre di una luce particolare, serena, mite, bella, sorridente. Chi prega veramente con il cuore è una persona pienamente realizzata, appagata, soddisfatta. E diventa sempre ad immagine e somiglianza di Gesù, che è “il più bello tra i figli degli uomini”. Egli è la Fonte stessa della bellezza, quella vera, quella immarcescibile ed eterna: Egli è il Figlio di Dio in persona, e noi lo saremo, e sempre più, assieme con Lui! Oggi dunque gustiamoci questo bellissimo Mistero della Luce: facciamo riposare l’anima nostra che contempla ed ammira con gioia la gloriosa Trasfigurazione di Gesù sul monte mentre Egli parla, cuore a cuore, con Dio, suo Padre, che è anche Padre nostro amabilissimo. Anche Mosè, il Condottiero del popolo di Dio, era tutto radiante dello splendore celeste quando salì sul monte Sinai a pregare per ricevere la Legge santa dalle mani stesse di Dio. Ed Elia, il Profeta di Fuoco, ai suoi tempi, si ritirava spesso, anche Lui, sul monte Carmelo per incontrarsi con il suo Dio nella preghiera. Ed eccoli ora, tutti e due, accanto a Gesù nella sua Trasfigurazione, sul monte Tabor: e sono là per dare a tutti testimonianza che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Sul monte, gli Apostoli, di fronte a tanta bellezza e a tanta luce paradisiaca, restarono come sbalorditi dalla meraviglia, e Pietro, in estasi, e fuori di sé dalla gioia, esclamò: “Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre tende, una per Te, una per Mosé, ed una per Elia”. Ed ecco che, attraverso una nube di Luce meravigliosa, che li avvolse tutti e tre, il Padre, l’Eterno, proclamò, con potenza: “Questi è il Figlio mio, l’Amato: in Lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!”.
Chi vuol sentire la Voce di Dio, chi vuol avere il dono del suo ascolto, chi vuol assaporare la vera pace del cuore, deve entrare nella santa nube di Dio! E chi sa... pregare con il cuore vi entra sempre, anche ogni giorno, nel silenzio, nell’umiltà di cuore, e nell’obbedienza alla voce del Signore che ci chiama a vegliare e a pregare, sempre. La preghiera è un vero dono di Dio, è una grazia grande, è una sua chiamata d’amore, ed arriva al cuore di tutti e di ognuno. E tutti siamo chiamati, ogni giorno, a salire il monte della preghiera, nel silenzio della solitudine, e a lasciare, almeno per un po’, le cose della valle di questo mondo di tenebre che fanno così tanto rumore, che ci stordiscono, ci distolgono e ci legano così tanto alla terra, mentre noi siamo fatti per il Cielo. Svegliamoci dunque. E vegliamo. Canteremo e loderemo il Signore perché “grande è la sua Misericordia!”.

Antifona d'Ingresso

Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». * Il tuo volto, o Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto. (Sal 26, 8-9)
Oppure:
Ricordati, Signore, della tua misericordia * e del tuo amore che è da sempre. * Non trionfino su di noi i nemici. * Da ogni angoscia salvaci, Dio d'Israele. (Cf. Sal 24, 6.2.22)

Colletta

—(antica)—
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, guidaci con la tua parola, perché purificati interiormente, possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, che hai chiamato alla fede i nostri padri e per mezzo del Vangelo hai fatto risplendere la vita, aprici all'ascolto del tuo Figlio, perché, accogliendo in noi il mistero della croce, possiamo essere con lui trasfigurati nella luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 12, 1-4

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vàttene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. 32

RIT: Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Seconda Lettura

2 Tm 1, 8-10

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'incorruttibilità per mezzo del Vangelo.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!».

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 17, 1-9
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Si apre davanti a noi il cammino della Quaresima,
con le sue tappe, le sue leggi, i suoi traguardi.
E' un grande impegno per tutti.
E' il tempo prezioso, la primavera dello Spirito,
la grande scuola della fede.
Chiediamo al Signore che ci renda docili alla sua Parola,
per giungere completamente trasformati alla santa Pasqua.

R. Guidaci, Signore, con il tuo Spirito.

Perché in questa Quaresima impariamo a seguire il nostro maestro e modello,
Gesù Cristo, uomo nuovo,
progetto di una umanità riconciliata con il Padre, preghiamo. R.

Perché, specialmente in questo tempo,
riscopriamo la domenica come un giorno diverso dagli altri:
il giorno del Signore, il giorno della comunità,
il giorno della riconciliazione e dell'amicizia aperta a tutti i fratelli, preghiamo. R.

Perché in ognuno di questi quaranta giorni troviamo spazio e tempo
da dedicare alla preghiera e alla meditazione della Parola,
per conoscere ciò che Dio vuole da noi e attuarlo nella nostra vita, preghiamo. R.

Perché ogni famiglia scopra la dimensione domestica della Quaresima:
apra il libro del Vangelo, crei occasioni di preghiera comune
e, cordialmente unita nella carità,
faccia di ogni casa un luogo di accoglienza fraterna, preghiamo. R.

Perché l'itinerario della Quaresima abbia per ciascuno di noi
il suo culmine nel rito della penitenza e nella comunione pasquale,
come segni sacramentali della nostra conversione, preghiamo. R.

O Signore, che ci offri ancora una volta
un tempo propizio per ricuperare il vero senso della vita
e riconciliarci con te e con i fratelli,
fà che tutti insieme, sulle orme di Gesù,
camminiamo giorno per giorno verso la gioia pasquale.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Questa offerta, Padre misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Egli, dopo aver dato ai discepoli l'annuncio della sua morte, sul santo monte manifestò la sua gloria * e chiamando a testimoni la legge e i profeti * indicò agli apostoli che solo attraverso la passione + possiamo giungere al trionfo della risurrezione. ** E noi, uniti agli angeli del cielo, * acclamiamo senza fine la tua santità, * cantando l'inno di lode: **

Antifona alla Comunione

Questi è il Figlio mio, l'amato: * in lui ho posto il mio compiacimento. * Ascoltatelo. (Mt 17, 5)

Dopo la Comunione

Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri vogliamo renderti grazie, o Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Benedici sempre i tuoi fedeli, o Padre, + perché, aderendo al Vangelo del tuo Figlio unigenito, * possano desiderare e raggiungere la gloria manifestata agli apostoli in tutta la sua bellezza. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 06 marzo 2023    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2023-03-06.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Dn 9, 4-10; Sal.78; Lc 6, 36-38.

Commento: Siate misericordiosi.

Dio è Padre ricco di misericordia e noi siamo suoi figli. Siamo stati creati infatti a sua immagine e somiglianza, come leggiamo nel Genesi, il primo libro della Bibbia. La vita cristiana ci aiuta, giorno per giorno, a perfezionare questa nostra somiglianza spirituale, a ricalcare in noi i bei lineamenti del Volto del Padre, fino a diventare tutti spiccicati al Volto di Gesù. E quali sono i lineamenti più belli dell’Amore e del Volto del Padre e di Gesù Cristo, suo Figlio? Eccoli: “Siate misericordiosi come il Padre vostro è Misericordioso!”. E chi ha per davvero viscere di misericordia verso un fratello o verso una sorella che ha sbagliato, non lo giudica mai, non lo condanna mai, ma lo perdona sempre e l’aiuta più che può e meglio che può; e questo lo fa sempre per amore di Dio. Comportandosi in questo modo si diventa veri cristiani, e i bei lineamenti del Figlio di Dio Gesù Cristo si stamperanno dentro la nostra anima e risplenderanno, sempre più, anche sul nostro volto. E avverrà che ci sentiremo amati da Dio e da tutti; e perciò ci sentiremo anche compresi, perdonati, amati e aiutati da Dio e dagli uomini, nostri fratelli e amici sinceri. E, nella misura con cui siamo stati generosi verso coloro che erano nel bisogno, sia spirituale che materiale, gli altri lo saranno verso di noi: “Una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata in grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio. E vivremo assieme una vita davvero bella e piena di pace.

Antifona d'Ingresso

Riscattami, o Signore, e abbi pietà di me. * Il mio piede è sul retto sentiero; * benedirò il Signore in mezzo all'assemblea. (Cf. Sal 25, 11-12)

Colletta

O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell'anima, fa' che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Dn 9, 4-10

Dal libro del profeta Daniele
Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all'alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.78

RIT: Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.

Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!

Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.

E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 6, 36-38
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore che nella santa Quaresima chiama a conversione il suo popolo, perché riconosca e confessi le colpe, ora guarda a noi con particolare sollecitudine ascoltando la nostra supplica:

Perdona, Signore, le nostre colpe.

Per la Chiesa che parla alle coscienze degli uomini, perché il suo messaggio sia accolto con favore e contribuisca al discernimento della verità. Preghiamo:

Per l'uomo che è tentato di costruirsi una morale personale, perché con umiltà si metta in ascolto e in dialogo con Dio e con gli altri. Preghiamo:

Per quanti, specialmente fra i giovani, hanno perso il senso del peccato, perché riconoscano l'opportunità di lasciarsi nuovamente evangelizzare. Preghiamo:

Per i bambini della prima confessione, perché nell'incontro sacramentale con il sacerdote sperimentino la gioia dell'incontro con Dio Padre. Preghiamo:

Per noi che abbiamo iniziato questa eucaristia confessando i nostri peccati, perché, liberati da ogni male, perseveriamo nella grazia divina sicuri da ogni turbamento. Preghiamo:

Per i fedeli che ritornano al sacramento della riconciliazione dopo molti anni.
Per il sacerdote che accoglie, ascolta, riconcilia, esorta il peccatore convertito.

O Dio, che non misuri il tuo perdono secondo le nostre categorie, aiutaci a non giudicare e condannare, ma a praticare la misericordia e il perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

O Signore, che ci doni la grazia di servirti nei santi misteri, accogli nella tua bontà le nostre preghiere e liberaci dalle seduzioni del peccato. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, * perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, * attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova + in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

«Siate misericordiosi, * come è misericordioso il Padre vostro», * dice il Signore. (Lc 6, 36)

Dopo la Comunione

Ci purifichi da ogni colpa, o Signore, questa comunione al tuo sacramento e ci renda partecipi della gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Conferma, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli + e sostienili con il vigore della tua grazia * perché siano perseveranti nella preghiera * e sinceri nella carità fraterna. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 07 marzo 2023    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2023-03-07.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Is 1, 10.16-20; Sal.49; Mt 23, 1-12.

Commento: Conoscersi, accettarsi, superarsi.

Oggi meditiamo insieme le esortazioni del profeta Isaia "Lavatevi, purificatevi" e "anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve". Sono esortazioni rivolte al popolo eletto ma anche alla nostra comunità monastica e cristiana. Il profeta Isaia ci manifesta la sua grande preoccupazione perché vuole il cambiamento, la conversione, vuole una novità di vita e di spirito, una vera vita di comunione. Gesù nel Vangelo ci conferma, in un suo invito, di amarci gli uni gli altri. Queste esortazioni ci devono far riflettere, in modo particolare in questo periodo di Quaresima. Abbiamo bisogno di conoscerci a fondo. Nessuno può progredire nel cammino della vita spirituale senza una profonda conoscenza di se stesso, delle sue qualità e dei suoi limiti, delle tendenze del proprio carattere e della propria personalità, delle possibilità che effettivamente possiede. Chi ha un vero interesse di avanzare nel cammino della vita cristiana deve compiere dei passi necessari: - conoscersi, - accettarsi, - superarsi. Già l'antico filosofo Sòcrate diceva: "conosci te stesso". Ognuno è chiamato in causa a fare un'introspezione personale. Se non conosciamo noi stessi rischiamo di avanzare nel buio, nelle tenebre, e di sbagliare la strada della vita. Abbiamo tutti bisogno di luce e di amore. Questo amore ci viene dalla riflessione, dal contatto con gli altri che ci possono consigliare o aiutare, ma, soprattutto dalla preghiera, dai sacramenti e dallo Spirito Santo. Conoscersi è far morire se stesso, per fare l'esperienza con Dio. Solo chi si avvicina in questo modo a Dio trova garanzia di vita e certezza del cammino. Ma poi però non basta conoscersi. Dobbiamo accettarci come siamo, con grande realismo ed umiltà. Diceva Santa Teresa d'Avila che "l'umiltà è la verità". Non si tratta quindi di mortificarci per le nostre mancanze e miserie, ma oltre a riconoscere queste dovremmo saper ringraziare il Padre Eterno anche per i doni ricevuti, le qualità e le virtù che, per sua grazia, possiamo praticare. Dobbiamo impegnarci, quindi, nel conoscere meglio noi stessi, per comprendere quali virtù e quali difetti dòminano in noi. Tutto questo per intraprendere un sano cammino di crescita spirituale. E il tempo di quaresima, che in questo giorni viviamo, è un tempo di grazia molto propizio per la nostra metànoia, per la nostra conversione.

Antifona d'Ingresso

Conserva la luce ai miei occhi, o Signore, * perché non mi sorprenda il sonno della morte * e il mio nemico non dica: «L'ho vinto!».

Colletta

Custodisci con continua benevolenza, o Padre, la tua Chiesa e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te, il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Is 1, 10.16-20

Dal libro del profeta Isaìa
Ascoltate la parola del Signore,
capi di Sòdoma;
prestate orecchio all'insegnamento del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
«Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l'oppresso,
rendete giustizia all'orfano,
difendete la causa della vedova».
«Su, venite e discutiamo
– dice il Signore.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.49

RIT: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.

Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Dio, unico nostro Padre, da cui trae origine ogni paternità sulla terra, si china su di noi e accoglie la nostra preghiera. Diciamo insieme:

Donaci un cuore umile, Signore.

Perché i ministri di Dio e della Chiesa preferiscano servire che essere serviti, dimostrando che vi è una sola autorità, quella del Padre celeste, e un solo insegnamento, quello del Figlio Gesù. Preghiamo:

Perché coloro che hanno responsabilità nell'ambito culturale, politico, economico, sociale, adempiano la loro missione con umiltà e spirito di servizio. Preghiamo:

Perché i paesi poveri possano ricorrere agli aiuti internazionali senza dover accettare egemonie e soprusi. Preghiamo:

Perché i giovani considerino l'impegno politico come legittima vocazione dei laici cristiani. Preghiamo:

Perché questa eucaristia, che ricorda l'ultima cena in cui Gesù lavò i piedi agli apostoli, liberi il nostro cuore da ogni chiusura e ci renda capaci di amare il prossimo. Preghiamo:

Per i genitori e gli insegnamenti che esercitano la difficile arte dell'educazione.
Per gli animatori di associazioni, gruppi, attività.

O Dio, che abbassi i superbi e innalzi gli umili, fa' che nella corrispondenza alla vocazione battesimale, non cerchiamo l'affermazione di noi stessi, ma ciò che è giusto davanti a te e giova al bene dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Per la potenza di questo mistero di riconciliazione compi in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, perché ci guarisca dai mali di questo mondo e ci conduca ai beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu hai stabilito per i tuoi figli un tempo di rinnovamento spirituale * perché si convertano a te con tutto il cuore * e, liberi dai fermenti del peccato, + vivano le vicende di questo mondo sempre rivolti ai beni eterni. ** Per questo dono della tua benevolenza, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Annuncerò tutte le tue meraviglie. * In te gioisco ed esulto, * canto inni al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 9, 2-3)

—(oppure)—
Chi si esalta sarà umiliato * e chi si umilia sarà esaltato. (Cf. Mt 23, 12)

Dopo la Comunione

La partecipazione alla tua mensa, o Signore, ci faccia progredire nell'impegno di vita cristiana e ci ottenga il continuo aiuto della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Accogli con benevolenza, o Signore, + le suppliche dei tuoi fedeli * e guarisci le loro debolezze, + perché, ottenuta la grazia del perdono, * gioiscano sempre della tua benedizione. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 08 marzo 2023    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2023-03-08.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ger 18,18-20; Sal.30; Mt 20, 17-28.

Commento: L'annuncio della Passione.

La brama di occupare i primi posti e di avere il potere non è conforme al Vangelo. Gesù è venuto a capovolgere la situazione, è venuto per essere consegnato alle autorità e per affrontare la grande prova della Passione. Tre volte Gesù prepara e annuncia agli Apostoli il suo destino a Gerusalemme. E ogni volta nel Vangelo si ripete lo stesso contrasto: i discepoli hanno altri pensieri, non capiscono, non riflettono su ciò che Gesù presenta con chiarezza, ma pensano alla soddisfazione della loro ambizione, del loro desiderio umano. Dopo il primo annuncio è Pietro che si scandalizza dicendo a Gesù: "Questo non ti accadrà mai"; la seconda volta "i discepoli discutono su chi di loro è il più grande; dopo il terzo annuncio sono i figli di Zebbedeo a presentare lo loro domanda ambiziosa tramite la madre. Nel Vangelo Gesù ha parlato di umiliazioni e gli Apostoli domandano onori, domandano posti privilegiati. Questo ci dimostra che la passione era necessaria anche per cambiare il cuore dell'uomo: le parole, neppure quelle di Gesù bastano. Nonostante gli insegnamenti buoni del Signore, spesso crescono in noi pensieri non buoni, pensieri di orgoglio, di egoismo. Cristo sceglie per sé e indica a noi il cammino dell'obbedienza, dell'umiltà, del sacrificio. Tutto questo ci torna come eco dell'antica profezia di Geremia in cui egli predìce il servo sofferente che intercederà per il popolo e si renderà disponibile a portare su di sé il peso delle loro colpe. Apriamo il nostro cuore alla passione di Gesù, comprenderemo la vera gioia, la vera gloria, la vera vita: servire, fare la volontà non la nostra, ma la volontà del Padre, fino a sacrificare noi stessi per il Signore. Proviamo ad impegnarci di più in questa nostra quaresima per poter rispondere, e sempre meglio alla nostra vocazione.

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Custodisci, o Padre, la tua famiglia nell'impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino della vita e guidala al possesso dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ger 18,18-20

Dal libro del profeta Geremìa
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».
Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.30

RIT: Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all'intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 20, 17-28
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La Parola ascoltata svela le trame della violenza contro i deboli e gli innocenti, e preannuncia gli eventi della liturgia pasquale. Pensando alla croce di Cristo, albero di vita, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera:

Libera la nostra vita, Signore.

Perché la cultura della vita, che cresce con la civiltà dell'amore, diventi fondamento dell'educazione di ogni uomo, nella famiglia e nella società. Preghiamo:

Perché il vangelo della vita, annunciato dalla Chiesa, apra le coscienze degli uomini alla speranza e alla gioia, liberandole dagli egoismi e dalla paura. Preghiamo:

Perché i giovani, che la Chiesa non cessa di amare e di responsabilizzare, progettino il loro avvenire guardando a Cristo, pienezza di vita. Preghiamo:

Perché le persone violente riflettano sul loro rifiuto della vita, alla luce del bisogno di riconciliazione, che Dio ha messo nel cuore do ogni uomo. Preghiamo:

Perché noi, che nell'eucaristia celebriamo il sacrificio di Cristo che dona la sua vita divina, offriamo piena collaborazione alle istituzioni che in qualunque modo difendono e promuovono la vita. Preghiamo:

Per le vittime del terrorismo, delle criminalità e dell'eversione.
Per chi soffre a causa delle violenze della vita quotidiana.

O Dio, che hai vinto la violenza della morte con la risurrezione del tuo Figlio Gesù, libera la vita dalle minacce e dalla violenza che la opprimono, e donaci la grazia di diventare servi gli uni degli altri, a imitazione di Gesù, nostro fratello, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Volgi con bontà lo sguardo, o Signore, alle offerte che ti presentiamo, e per questo santo scambio di doni liberaci dal dominio del peccato. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, * ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Cf. Mt 20, 28)

Dopo la Comunione

Signore Dio nostro, questo sacramento, che ci hai donato come pegno di vita immortale, sia per noi sorgente inesauribile di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Concedi ai tuoi figli, o Padre, + l'abbondanza della tua grazia, * dona loro la salute del corpo e dello spirito, la pienezza della carità fraterna * e la gioia di esserti sempre fedeli. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 09 marzo 2023    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2023-03-09.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ger 17, 5-10; Sal.1; Lc 16, 19-31.

Commento: Beato chi confida nel Signore.

La liturgia odierna ci presenta un episodio drammatico del ricco epulone e Lazzaro, il povero. Un incontro che tocca la nostra coscienza, soprattutto nella nostra vita o esperienza quotidiana e, quindi, ci proietta nel nostro domani. In questo episodio troviamo il ricco epulone che ha trascurato completamente il primo dei comandamenti del Signore, cioè quello di amare Dio e il prossimo. Per lui, la vita era fondata sui suoi beni materiali: ricchezze, gioie mondate, pranzi. Niente da offrire al suo Signore e al suo prossimo. L'uomo ricco ci fa intendere che non portava nel cuore la legge della carità o dell'amore ma quella antica, cioè quella del taglione, occhio per occhio e dente per dente. Era un ricco cieco e sordo al grido amaro del prossimo. "Maledetto dunque, l'uomo che confida in se stesso, canta il salmista". Di fronte alla morte, il ricco e il povero sono però uguali. La morte colpisce entrambi. Muore l'uno, il mendicante, come muore l'altro, il benestante. La novità è che i loro destini sono differenti, anzi si invertono rispetto alle loro situazioni sulla terra, solo che questa volta per l'eternità. La parabola si eleva dall'orizzonte terrestre a contemplare ciò che avviene dopo la morte. Il ricco non lo ha curato il povero, Dio al contrario, lo tratta con tutti gli onori: è scortato dagli spiriti celesti nel suo viaggio verso il "seno di Abramo". Si capisce che per il Signore la vita di questo poveraccio, toccato da un duro destino terrestre, è molto preziosa e merita ogni rispetto. La parola di Gesù rivela una grande verità e offre un'indiscussa consolazione per i poveri, che, sulla terra, non ricevono altro che la sofferenza e indifferenza, ma che possono contare pienamente sulla bontà di Dio. Con l'immagine del banchetto festoso viene descritta la pienezza e la gioia di cui è intessuta la vita dell'aldilà. Abramo, amico di Dio e padre del popolo d'Israele, è colui che presiede alla mensa celeste. Lazzaro, che giaceva tra la sporcizia della strada e che aveva come compagni i cani, riceve ora un posto d'onore, accanto ad Abramo, in comunione cordiale e fiduciosa con lui. La Vergine Maria ha ragione di cantare nel Magnificat "Il Signore ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote". Il cristiano deve ricordare sempre che la vita non si esaurisce nel breve scorcio dell'esistenza terrena, nel possesso delle ricchezze, ma dura in eterno, nella comunione con Dio in cielo.

Antifona d'Ingresso

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore; * vedi se percorro una via di iniquità * e guidami sulla via della vita. (Cf. Sal 138, 23-24)

Atto Penitenziale

All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.

C: Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi pietà di noi.
A: Signore pietà.
C: Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

O Dio, che ami l'innocenza e la ridoni a chi l'ha perduta, volgi verso di te i nostri cuori perché, animati dal tuo Spirito, possiamo rimanere saldi nella fede e operosi nella carità fraterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ger 17, 5-10

Dal libro del profeta Geremìa
Così dice il Signore:
«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell'anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti.
Niente è più infido del cuore
e difficilmente guarisce!
Chi lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.1

RIT: Beato l'uomo che confida nel Signore.

Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 16, 19-31
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".
Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".
E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La parabola evangelica ascoltata, rivela il tragico inganno di chi confida solo in se stesso e nei suoi beni. Al Signore, che scruta il cuore e lo converte con la sua Parola, rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo insieme:

Converti i nostri cuori all'amore, Signore.

Perché la Chiesa, che vede in ogni uomo l'immagine di Cristo, non cessi di denunciare il peccato personale e sociale dell'egoismo, e di proporre l'ideale evangelico della fraternità e solidarietà. Preghiamo:

Perché la cooperazione allo sviluppo del terzomondo, sia condivisa da un numero crescente di professionisti, tecnici e lavoratori. Preghiamo:

Perché nessuno dimentichi la maledizione che incombe sull'uomo che confida in se stesso, e chiude il proprio cuore alle persone indifese e abbandonate. Preghiamo:

Perché il risveglio religioso nelle comunità ecclesiali alimenti la tensione dei cristiani verso la carità e la giustizia in un impegno morale rigoroso e coerente. Preghiamo:

Perché l'esempio di Gesù, che spezza il pane per tutti, sia imitato non solo in questa eucaristia, ma anche nella vita quotidiana. Preghiamo:

Per le famiglie in difficoltà a causa dell'inadeguatezza del loro reddito.
Per la conversione delle persone, che sprecano ricchezze per cose superflue.

O Dio, padre dei poveri, rendici sensibili alla tua Parola e alle necessità dei fratelli, perché l'attesa di occasioni o segni straordinari non ritardi la nostra conversione a quell'amore che viene da te, e ci fa condividere tutto con chi non ha niente. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Per questo sacrificio, o Signore, santifica il nostro impegno di conversione e fa' che alla pratica esteriore della Quaresima corrisponda una vera trasformazione interiore. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Beato chi è integro nella sua via * e cammina nella legge del Signore. (Sal 118, 1)

—(oppure)—
Se non ascoltano Mosè e i Profeti, * non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti. (Lc 16, 31)

Dopo la Comunione

Questo sacramento, o Dio, continui ad agire in noi e porti frutto nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Assisti, o Signore, i tuoi fedeli + che implorano l'aiuto della tua grazia * per ottenere difesa e protezione. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 10 marzo 2023    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2023-03-10.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28; Sal.104; Mt 21, 33-43.45.

Commento: Le radici del peccato.

Nelle due letture della liturgia di oggi ascoltiamo lo stesso "Crocifìggilo". I fratelli di Giuseppe, quando lo videro arrivare, si dissero: "Ecco il signore dei sogni. Uccidiàmolo"! I vignaioli vedono venire il figlio del padrone e dicono tra sé: "Costui è l'erede: uccidiàmolo!". Questa parabola terribile poi ci fa pensare proprio alle sofferenze di Gesù che realmente fu ucciso per invidia. La stessa invidia è il movente anche delle ostilità contro Giuseppe. I suoi sogni erano una profezia del suo futuro, un futuro che avrebbe portato del bene non solo a lui ma anche al suo popolo. Ma i suoi fratelli non lo capirono e fecero di tutto per impedire che questi sogni, che in un certo senso erano segni divini, si realizzassero. Nello stesso modo agirono anche i capi religiosi nei confronti di Gesù, invidiosi della sua "influenza" sul popolo, timorosi di perdere il loro potere. L'invidia altrui è una delle cose che ferisce più profondamente il cuore, soprattutto quando è immotivata. Non c'era motivo per invidiare Gesù, egli faceva solo del bene a tutti. Ma il cuore umano è così segnato dal peccato, da provare invidia verso i buoni soltanto perché sono buoni, come dice Giovanni nella sua lettera a proposito di Caino e di Abele: "Per quale motivo lo uccise? Perché le opere di suo fratello erano buone". Nella storia di Giuseppe l'invidia fu sconfitta in modo miracoloso. In Egitto egli non punì i suoi fratelli, ma li salvò. Vide nell'esilio, nelle tribolazioni la preparazione che Dio aveva voluto, perché egli potesse salvare i suoi fratelli e tutto il popolo eletto dalla carestia. E Gesù vinse l'invidia accettando di essere l'ultimo di tutti. Veramente, quando guardiamo il Signore sulla croce, non possiamo dire che provochi l'invidia di qualcuno! Mettendosi all'ultimo posto Gesù ha dimostrato che la sua potenza, il dominio che gli è promesso dal Padre, è dominio di amore, al servizio di tutti. Ma essendo l'ultimo, Gesù diventa il primo, la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d'angolo, come dice il salmo. Così si realizza il piano di Dio, nonostante la cattiveria e le invidie umane. Ed anche se il Signore riesce a costruire anche sui nostri peccati chiediàmolo oggi perché tolga dal nostro cuore ogni sentimento di invidia e di gelosìa e ci stabilisca nella mitezza e nell'umiltà del cuore, perché siamo con lui a servizio di tutti i fratelli.

Antifona d'Ingresso

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. * Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, * perché sei tu la mia difesa. (Sal 30, 2.5)

Atto Penitenziale

Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore.

C: Signore, che sei venuto a cercare che era perduto, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.
C: Cristo, che sei venuto per dare la tua vita in riscatto per tutti, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che raccogli nell'unità i tuoi figli dispersi, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, donaci di essere intimamente purificati dall'impegno penitenziale della Quaresima per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28

Dal libro della Gènesi.
Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l'un l'altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: "Una bestia feroce l'ha divorato!". Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».
Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua.
Poi sedettero per prendere cibo. Quand'ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto.
Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.104

RIT: Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.

Il Signore chiamò la carestia su quella terra,
togliendo il sostegno del pane.
Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
finché non si avverò la sua parola
e l'oracolo del Signore ne provò l'innocenza.

Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
lo costituì signore del suo palazzo,
capo di tutti i suoi averi.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 21, 33-43.45
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!". Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!". Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
"La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi"?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli rivela la volontà del Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgergli la nostra preghiera dicendo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Perché il Papa, i vescovi e i sacerdoti, ai quali è affidata la Chiesa, vigna del Signore, non vengano meno alla missione di far fruttificare il regno di Dio tra gli uomini. Preghiamo:

Perché l'esperienza di Giuseppe rafforzi nelle persone deluse e scoraggiate la convinzione che Dio trae il bene anche dal male. Preghiamo:

Perché soprattutto i cristiani, incontrando uno straniero immigrato nel nostro paese, si ricordino che nessuno è straniero davanti a Dio, e che a tutti Dio dona la sua terra. Preghiamo:

Perché il dolore dei profughi e degli esiliati sia mitigato dalla pronta accoglienza dei paesi ospitanti. Preghiamo:

Perché la tenerezza paterna di Dio, frequentemente sperimentata nei sacramenti e nella preghiera, ci aiuti a rimanere sereni e fiduciosi nelle prove della vita. Preghiamo:

Per chi si allontana da Dio perché colpito da qualche disgrazia.
Per chi, per disperazione, non chiede più aiuto a nessuno.

O Dio, padre buono, che metti a fondamento della tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo tuo Figlio, fa' che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la tua predilezione per i deboli e i poveri. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

La tua benevolenza, o Dio, preceda e accompagni sempre i tuoi fedeli sulla via della fede e li prepari a celebrare degnamente questi misteri. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Dio ci ha amati e ha mandato il suo Figlio, * vittima di espiazione per i nostri peccati. (Cf. 1 Gv 4, 10)

—(oppure)—
La pietra scartata dai costruttori * è divenuta la pietra d'angolo. (Cf. Mt 21, 42)

Dopo la Comunione

Il pegno dell'eterna salvezza, che abbiamo ricevuto in questi sacramenti, ci aiuti, o Signore, a progredire nel cammino verso di te, per giungere al possesso dei beni eterni. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Dona al tuo popolo, o Signore,la salvezza dell'anima e del corpo, + perché, perseverando nelle opere buone, * sia sempre difeso dalla tua protezione. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 11 marzo 2023    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2023-03-11.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Mic 7, 14-15. 18-20; Sal.102; Lc 15, 1-3. 11-32.

Commento: Il figlio e... il suo Padre.

Con spregiudicatezza e superficialità il figlio parte dalla casa paterna perché vuol sentirsi figlio libero e non servo. Si sente ormai grande, autonomo, "posso fare quello che mi pare", egli crede. Brama percorrere la sua strada di indipendenza, vuole vivere in piena libertà la sua vita, come ogni figlio che cresce. Si separa dunque dal padre perché si sente oppresso e schiacciato dall'ambiente familiare, o dall'impotenza della stessa figura paterna e dal bisogno di una libertà senza confini. Nella sua esperienza di autonomia, così bramata, però, il figlio disgraziatamente non sa organizzare la vita da uomo "libero", si dimostra immaturo. Spèrpera ogni cosa ricevuta in eredità dal padre, comportandosi in modo da perdere ogni possibilità di vita. Finisce nella miseria. È costretto a vivere non più nel decoro e nella dignità del figlio, ma come garzone, umiliato e asservito, privo delle più elementari necessità di mantenimento. Nell'ambiente giudaico non esiste cosa più vergognosa di pascolare i porci, di stare continuamente a contatto con gli animali impuri. Nel fondo dell'abisso una luce lo scuote. È il risveglio della coscienza, che non cessa di indicare un cammino. Allora ricorda la casa paterna e, con vergogna e pentimento, vi fa ritorno. Lì, per lui inaspettatamente, lo attende non il rimprovero o un meritato castigo, ma l'abbraccio del padre che mai lo ha dimenticato e che lo attende con amore misericordioso. Di fronte al padre il figlio sinceramente si riconosce infedele, come solo un figlio può fare, un figlio "colpito" dall'amore del padre che è stato offeso dall'ingratitudine. Il figlio ne sente tutto rimorso e dispiacere e ne soffre profondamente. E' deciso. Si confessa al padre in tutta verità: "Ho peccato contro il cielo e dinanzi a te". Lui non cerca giustificazioni per ridurre la sua colpa, riversandola magari sugli altri. Ora è leale e non si vergogna di apparire un disgraziato, perché sa che il padre lo conosce e lo comprende. E' convinto che il genitore lo accoglierà, nonostante la sua infedeltà. Il cuore del padre va al di là di ogni aspettativa. "Ti ho atteso..., da tempo atteso..., vieni nelle mie braccia". Meravigliosa ma dal punto di vista umano sconvolgente la persona del padre. La può capire solo chi è povero e si lascia amare. Non sempre l'uomo è in grado di intendere i gesti del padre, il suo intenerirsi, il correre incontro a quello scapestrato, stringerlo al cuore e baciarlo. E' incapace di accettare quelle braccia spalancate in un gesto smisurato di perdono e di resistere alla tentazione di rifiuto chi non ama e non perdona. La facciamo nostra come domanda umile al Padre celeste. Padre, per tutte quelle volte che abbiamo preferito le nostre strade, le strade del mondo alla tua... e alla fine ci siamo accorti che solo nella tua casa c'è non solo il pane ma anche il tuo calore, perdonaci. Facci ritornare dai crocicchi del mondo per rimanere con te, nell'amoroso abbraccio paterno.

Antifona d'Ingresso

Misericordioso e pietoso è il Signore, * lento all'ira e grande nell'amore. * Buono è il Signore verso tutti, * la sua tenerezza si espande su tutte le creature. (Sal 144, 8-9)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C: Pietà di noi, Signore.
A: Contro di te abbiamo peccato.
C: Mostraci, Signore, la tua misericordia.
A: E donaci la tua salvezza

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

O Dio, che con i tuoi gloriosi doni di salvezza ci rendi partecipi sulla terra dei beni del cielo, guidaci nelle vicende della vita e accompagnaci alla splendida luce della tua dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Mic 7, 14-15. 18-20

Dal libro del profeta Michèa
Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto,
mostraci cose prodigiose.
Quale dio è come te,
che toglie l'iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?
Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.102

RIT: Misericordioso e pietoso è il Signore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l'oriente dall'occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo:

Signore, pietà.

Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:

Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:

Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:

Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:

Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:

Perché accogliamo l'invito a perdonare per essere perdonati.
Per i giovani che anche oggi si allontanano da casa.

O Padre che ci converti, non minacciando castighi ma rivelandoci la tua bontà e misericordia, fa' che, rifiutato il cibo immondo del peccato, ci alimentiamo al banchetto dell'eucaristia quaresimale per esser trasformati in Cristo, che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, infonda in noi una forza di redenzione che ci preservi dalle umane intemperanze e ci disponga a ricevere i doni della salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi, * perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, * era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15, 32)

Dopo la Comunione

Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore, agisca nelle profondità del nostro cuore, e ci renda partecipi della sua forza. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Nella tua misericordia, o Signore, + porgi l'orecchio alla voce di coloro che ti supplicano, * e perché tu possa esaudire i loro desideri, * fa' che chiedano quanto ti è gradito. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 12 marzo 2023    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2023-03-12.html

III Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Es 17, 3-7; Sal.94; Rm 5, 1-2. 5-8; Gv 4, 5-42.

Commento: Sorgente di acqua che zampilla per l'eternità.

 Il Vangelo di San Giovanni presenta gli incontri di Gesù con personaggi diversi. Sono sempre incontri significativi e che cambiano la vita di chi riconosce in Gesù il vero profeta e colui che può guarire il corpo e l'anima. In questa domenica del periodo quaresimale, la liturgia ci presenta uno di questi incontri. Siamo nella Samarìa, nell'ora più calda della giornata e vicino ad un pozzo. Gesù, stanco del viaggio, chiede dell'acqua ad una donna. Questa richiesta, che serve a soddisfare una necessità di Gesù, che come uomo soffre il caldo e la sete, è una provocazione. Nel colloquio che segue, Gesù parte dalle necessità materiali e arriva diretto al cuore della sua interlocutrice. La donna riconosce in Gesù il vero profeta. Non rimane indifferente a questo personaggio e desidera aprirsi completamente a Gesù, fiduciosa della sua azione sanante. Il discorso si apre ad un livello diverso, oggi si direbbe che diventa teologico. La conoscenza di Dio passa attraverso l'esperienza umana che però è ricca dalla grazia e dalla misericordia di Dio. La donna samaritana si rende perfettamente conto che ormai la sua vita non potrà più essere quella di prima ed è pronta a diventare ella stessa portatrice dell'annuncio di salvezza; ha sperimentato di persona cosa significhi incontrare Gesù, nella possibilità di un riscatto vero della propria vita. Gesù ha letto il cuore della donna e ne ha scoperto una profonda positività ed un desiderio vero di quell'acqua non materiale che è il segno efficace della conversione. Il nostro incontro con Gesù, sia anch'esso improntato dallo stesso desiderio. Chiediamo in questo tempo di grazia a predisporci con sentimenti giusti nell'incontro. Cerchiamo, quindi con fiducia Dio, nella nostra vita quotidiana, fiduciosi nel porla nella mani del Signore.

Antifona d'Ingresso

I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: * egli libera dal laccio il mio piede. * Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo. (Cf. Sal 24, 15-16)
Oppure:
Quando mostrerò la mia santità in voi, * vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura * e sarete purificati da tutte le vostre impurità * e metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Cf. Ez 36, 23-26)

Colletta

—(antica)—
O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene, che hai proposto a rimedio dei peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna, accogli la confessione della nostra miseria perché, oppressi dal peso della colpa, siamo sempre sollevati dalla tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, sorgente della vita, che offri all'umanità l'acqua viva della tua grazia, concedi al tuo popolo di confessare che Gesù è il salvatore del mondo e di adorarti in spirito e verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Es 17, 3-7

Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?».
Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!».
Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va'! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».
Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d'Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.94

RIT: Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

Seconda Lettura

Rm 5, 1-2. 5-8

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Signore, tu sei veramente il salvatore del mondo;
dammi dell'acqua viva, perché io non abbia più sete.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO

Gv 4, 5-42
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna –, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, chiediamo al Padre la sapienza dello Spirito,
perché ci aiuti a capire che la nostra conversione sarà autentica,
se ci prenderemo a cuore
le necessità morali e materiali dei nostri fratelli.

R. Illumina i tuoi figli, Signore.

Per tutta la Chiesa,
perché sempre più chiaramente si manifesti come luogo della riconciliazione,
del servizio fraterno e del culto in spirito e verità, preghiamo. R.

Per i popoli e gli individui oppressi da ogni forma di violenza,
perché quanti credono nella parola liberatrice di Dio
li aiutino a ritrovare dignità, giustizia e pace, preghiamo. R.

Per gli indifferenti, gli atei, i senza speranza,
perché trovino in noi, seguaci di Cristo,
l'umile testimonianza di una fede
che svela il senso dell'uomo e della vita, preghiamo. R.

Per i malati nel corpo e nello spirito,
perché il Signore Gesù li illumini e li sollevi,
e doni loro serenità e fiducia, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché raccogliamo le occasioni che questo tempo ci offre:
l'Eucaristia nei giorni feriali, le stazioni quaresimali,
le veglie, i digiuni e le opere di carità fraterna, preghiamo. R.

Dio di sapienza e di misericordia,
aiutaci a far scaturire
da questa scuola quaresimale dei discepoli di Gesù
i gesti e le parole di una conversione sincera
e di una carità cordiale ed efficace.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre, rimetti i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Egli, chiedendo alla Samaritana l'acqua da bere, già aveva suscitato in lei il dono della fede * e di questa fede ebbe sete così grande + da accendere in lei il fuoco del tuo amore. ** Per questo mistero, anche noi ti rendiamo grazie * e, uniti agli angeli, + proclamiamo con il canto le tue meraviglie: **

Antifona alla Comunione

«Chi berrà dell'acqua che io gli darò», dice il Signore, * «avrà in sé una sorgente che zampilla per la vita eterna». (Cf. Gv 4, 14)

Dopo la Comunione

O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Guida, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli: nella tua bontà concedi loro la grazia di rimanere nel tuo amore e nella carità fraterna per adempiere la pienezza dei tuoi comandamenti. Per Cristo nostro Signore.