Commento: Un trionfo momentaneo e poi la passione.
Prima i rami d'ulivo, i mantelli stesi a terra a mo' di tappeti, «l'Osanna al Figlio di Davide» e poi... la condanna il «crocifìggilo». Vengono denunciate così palesemente, le tremende contraddizioni dei comportamenti umani: un effimero trionfo, tributato a Cristo, riconosciuto per un momento Figlio di Davide, Re e Signore... ma subito dopo, forse le stesse voci che l'osannavano, gridano perché sia crocifisso e fatto tacere per sempre. Comprendiamo così il significato recòndito delle nostre peggiori passioni e gli effetti devastanti di una miopìa spirituale, che oscura il bene e ci immerge in pensieri e in trame di morte. Fa sempre piacere poter acclamare qualcuno da cui attendiamo soluzioni facili ed immediate ai nostri più pressanti problemi. Gesù che aveva rifiutato di essere acclamato Re, dopo la moltiplicazione dei pani, che dirà a Pietro, che tenta di difenderlo con la spada, il mio Regno non è di questo mondo, oggi acconsente di entrare trionfalmente a Gerusalemme, la città santa, per far comprendere che, prima di essere vittima degli uomini, egli, come vero Re, va incontro, liberamente, alla passione e alla morte. La sua passione è sì una terribile trama, ordita dai suoi nemici e causata dai nostri peccati, ma innanzitutto è un disegno divino, una manifestazione palese dell'amore misericordioso del Padre, una esigenza della giustizia divina, una docile ed umile accettazione da parte di Cristo Gesù. Ecco perché accetta di essere acclamato re: è un altro modo per preannunciare la sua gloriosa risurrezione, il suo trionfo sulla morte. Il nostro "osanna" quindi lo rivolgiamo a colui che già contempliamo nella fede come nostro vero ed unico Re e Signore, come redentore nostro e come colui che, da trionfatore, ci precede nella gloria. Le nostre acclamazioni non cesseranno perciò in questa domenica, ma diventeranno il nostro perenne rendimento di grazie, la nostra lode senza fine, che esploderanno in un gioioso Alleluia pasquale.
Antifona d'Ingresso
Sei giorni prima della festa solenne di Pasqua, * il Signore entrò in Gerusalemme. * I fanciulli gli andarono incontro * con i rami di palma nelle mani. * A gran voce acclamavano: * Osanna nell'alto dei cieli. * Benedetto tu che vieni con l'immensa tua misericordia. * Alzate, o porte i vostri archi, alzatevi soglie antiche, * ed entri il re della gloria. * Chi è questo re della gloria? * Il Signore degli eserciti è il re della gloria. * Osanna nell'alto dei cieli. * Benedetto tu che vieni con l'immensa tua misericordia. (Cf. Gv 12, 1.12-13; Sal 23, 9-10)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa' che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 50, 4-7
Dal libro del profeta Isaia. Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.21
RIT: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: «Si rivolga al Signore; lui lo liberi, lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Un branco di cani mi circonda, mi accerchia una banda di malfattori; hanno scavato le mie mani e i miei piedi. Posso contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte. Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea. Lodate il Signore, voi suoi fedeli, gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe, lo tema tutta la discendenza d'Israele.
Seconda Lettura
Fil 2, 6-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi. Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Lc 22, 14 - 23, 56 Dal Vangelo secondo Luca
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca
- Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione Quando venne l'ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».
- Fate questo in memoria di me Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
- Guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! «Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell'uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l'un l'altro chi di loro avrebbe fatto questo.
- Io sto in mezzo a voi come colui che serve E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l'ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
- Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».
- Deve compiersi in me questa parola della Scrittura Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: "E fu annoverato tra gli empi". Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».
- Entrato nella lotta, pregava più intensamente Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
- Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo? Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l'orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre».
- Uscito fuori, Pietro, pianse amaramente Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
- Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito? E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.
- Lo condussero davanti al loro Sinedrio Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d'ora in poi il Figlio dell'uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
- Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna Tutta l'assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell'uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l'autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
- Erode con i suoi soldati insulta Gesù Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell'accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.
- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest'uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest'uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifìggilo! Crocifìggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!", e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
- Costui è il re dei Giudei Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
- Oggi con me sarai nel paradiso Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest'uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.
- Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
IN ALTERNATIVA:
Lc 23,1-49 (Forma breve) Dal Vangelo secondo Luca
- Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna In quel tempo, tutta l'assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell'uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l'autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
- Erode con i suoi soldati insulta Gesù Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell'accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.
- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest'uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest'uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!", e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
- Costui è il re dei Giudei Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
- Oggi con me sarai nel paradiso Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest'uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Supplichiamo Dio, Padre misericordioso, che in Cristo apre a tutti gli uomini le porte della speranza e della vita.
R. Signore che ami la vita, ascoltaci.
Perché la Chiesa, di cui siamo membra vive, ponga sempre più al centro del suo interesse e della sua azione i poveri e gli oppressi, preghiamo. R.
Perché individui e popoli non si lascino travolgere dalla malvagità, dalla menzogna e dall'egoismo, ma affermino sempre e dappertutto la dignità dell'uomo, e la verità che ci fa liberi, preghiamo. R.
Perché tutti coloro che stentano a dare un senso al vivere e al morire, riscoprano in Cristo, vincitore della morte, la ragione per tornare a sperare, preghiamo. R.
Perché la nostra comunità non ignori le situazioni di bisogno presenti nel suo territorio e sappia dare una risposta adeguata e generosa, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché possiamo entrare più profondamente nel mistero della Pasqua per morire e risorgere con Cristo, preghiamo. R.
O Dio, Padre di misericordia, donaci il tuo Spirito, fonte della vita, perché spezzi le chiusure del nostro egoismo e ci faccia creature nuove nella Pasqua del tuo Figlio. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Dio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio a ff retti il giorno del tuo perdono; non lo meritiamo per le nostre opere, ma l'ottenga dalla tua misericordia questo unico mirabile sacrificio. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Egli, che era senza peccato, accettò la passione per noi peccatori * e, consegnandosi a un'ingiusta condanna, + portò il peso dei nostri peccati. ** Con la sua morte lavò le nostre colpe * e con la sua risurrezione + ci acquistò la salvezza. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te il nostro canto, + e proclamiamo insieme la tua lode: **
Antifona alla Comunione
Padre mio, se questo calice non può passare via * senza che io lo beva, * si compia la tua volontà. (Mt 26, 42)
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni, e con la morte del tuo Figlio ci fai sperare nei beni in cui crediamo, fa' che per la sua risurrezione possiamo giungere alla meta della nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Volgi lo sguardo, o Padre, su questa tua famiglia per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei malfattori e a subire il supplizio della croce. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Essendo quasi giunta ormai la sua ora, Gesù è entrato coraggiosamente a Gerusalemme che è appunto l’evento che abbiamo vissuto ieri, la domenica delle Palme, e che ha segnato anche l’inizio della Settimana Santa. Il Vangelo di questo Lunedì Santo, ci porta a sei giorni prima della Pasqua, quando Gesù andò a cena a Betania, nella casa dei suoi cari amici Lazzaro, Marta e Maria. Forse per cercare conforto da questi amici, visto che stava per affrontare momenti difficili della sua missione. Diceva un saggio che: in fondo gli amici sono il coraggio che Dio ci dona per affrontare la vita. Senza amici non si va molto lontano. Gesù si è fatto sempre bisognoso di amici. Durante la cena stupisce il gesto inaspettato di Maria: “Maria allora presa trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”. Il gesto è carico di significato, appunto è segno di amore puro di Maria nutrito nei confronti di Gesù. Ma purtroppo senza capirne il significato, Giuda Iscariota, nel suo egoismo, osservando la scena, pensa diversamente: “Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro”. Alla luce di questo brano di oggi, notiamo che è quasi impossibile capire il messaggio di Gesù se si continua a ragionare solo nella logica dell’utilità. Quindi in questa settimana santa, se possiamo, impariamo da Maria che ha saputo amare senza calcolare e senza valutare. Ama e fa tutto quello che vuoi, scrisse Sant’Agostino. Nella logica del mondo, purtroppo l’amore vero sembra sempre uno spreco, una perdita. “Non sempre avete me”. Qui Gesù fa capire come certe occasioni perdute non si ritrovano più.
Antifona d'Ingresso
Signore, accusa chi mi accusa, combatti chi mi combatte. * Afferra scudo e corazza e sorgi in mio aiuto, * Signore mio Dio, forza che mi salva. (Sal 34, 1-2; Sal 139, 8)
Colletta
Guarda, Dio onnipotente, l'umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa' che riprenda vita per la passione del tuo unigenito Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 42, 1-7
Dal libro del profeta Isaia. «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento». Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l'alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.26
RIT: Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?
Quando mi assalgono i malvagi per divorarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere.
Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me si scatena una guerra, anche allora ho fiducia.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Salve, nostro Re: tu solo hai compassione di noi peccatori.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Gv 12, 1-11 Dal Vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Gesù, luce delle genti e nostra giustizia, viene per liberarci da ogni prigionia e cecità. Desiderosi della vita nuova, chiediamo:
Donaci il tuo Spirito, Signore!
Per amarti nella Chiesa, anche quando non ci sembra tua perfetta trasparenza:
Per servirti nei poveri e in quelli che il mondo emargina:
Per spendere gratuitamente la nostra vita per te:
Per attendere con pazienza la tua venuta e la tua salvezza:
Per ricordare che siamo opera delle tue mani e tutti fratelli tra noi:
Per rispettare e venerare i tuoi modi di intervenire nella storia:
Per saperti accogliere nel nostro cuore profumato di adorazione e di amore:
Per sentirti vicino a noi peccatori, dalla fede incrinata e smorta:
Per rinnovarti il nostro «si» ogni giorno:
Per seguirti ovunque, anche se non sappiamo dove il tuo amore ci conduce:
Per aprirci al mistero della croce, consegnandoti la nostra volontà come ha fatto il Cristo:
O Dio, creatore e salvatore nostro, che ci hai dato tutti i doni del tuo amore, ascolta la nostra voce. con il sacrificio del tuo Figlio Gesù, ti offriamo ciò che siamo, in semplicità e letizia, perché il profumo della tua lode si spanda nell'universo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Volgi con bontà il tuo sguardo, o Signore, ai santi misteri che celebriamo: il sacrificio, che nella tua misericordia hai disposto per annullare la nostra condanna, produca per noi frutti di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Non nascondermi il tuo volto * nel giorno dell'angoscia. * Tendi verso di me l'orecchio; * quando t'invoco, presto, rispondimi! (Cf. Sal 101, 3)
—(oppure)— Maria di Betania prese trecento grammi * di profumo di puro nardo, assai prezioso, * ne cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli. (Cf. Gv 12, 3)
Dopo la Comunione
Visita, Signore, il tuo popolo consacrato da questi santi misteri, proteggilo con il tuo amore premuroso, perché custodisca con il tuo aiuto i doni che ha ricevuto dalla tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
“Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà»”. Il Vangelo di questo Martedì Santo, in qualche modo mette in risalto anche l’umanità di Gesù perché si sente profondamente turbato, provato dolore, perché aveva notato che uno dei suoi lo stava per tradire. Quindi ogni tanto, quando soffriamo a causa delle ferite di ogni genere di tradimento, non dimentichiamo che Gesù ne ha esperienza, perché c’è passato prima di noi. Ma ciò che attira più la nostra attenzione è il totale disarmo con cui vive questa esperienza. Bello notare che il dolore in Gesù non si trasforma in violenza anche quando lo vedremo nell’orto degli olivi. Il turbamento di Gesù è infatti un anticipo dell’agonia del Getsemani. È come se Egli ci insegnasse che nonostante il nostro turbamento di ogni genere dobbiamo stare attenti a non trasformare mai il dolore in violenza, perché la violenza, scatenata dalla rabbia, è male fatto a se stessi ma anche agli altri. Notiamo che i discepoli sono smarriti, preoccupati, momento di ansia per tutti i discepoli. Difatti, il Vangelo secondo Matteo riferisce che ognuno si mise a chiedergli: “sono forse io, Signore?”. Nel brano di oggi emerge anche il dettaglio dell’intimità che Giovanni crea con Gesù: “Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?»”. Se la nostra vita di fede non diventa capacità di entrare in intima comunione con Cristo, essa non darà mai risposta alle domande che ci portiamo dentro. In questa settimana Santa, impariamo da Giovanni a chinare il nostro capo sul petto di Gesù. Solo così potremo capire diversamente le vicende tristi o gioiese della vita. Un altro dettaglio è quello dell’intimità che Gesù stabilisce con Giuda: “Rispose allora Gesù: «È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone Iscariòtà”. Essere in intimità con Gesù non è una cauzione, è una condizione di responsabilità. A questo punto, Giuda, è nostro fratello, ogni volta che abbiamo tradito Dio con il nostro comportamento poco coerente.
Antifona d'Ingresso
Non gettarmi in preda ai miei avversari. * Contro di me si sono alzati falsi testimoni * che soffiano violenza. (Sal 26, 12)
Atto Penitenziale
All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.
C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Concedi a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 49, 1-6
Dal libro del profeta Isaia. Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua farètra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza –, e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.70
RIT: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami.
Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza, che io non so misurare. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Salve, nostro Re, obbediente al Padre: sei stato condotto alla croce, come agnello mansueto al macello.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Gv 13, 21-33. 36-38 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l'un l'altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dio ha un progetto di felicità per ciascun uomo e niente può impedire la sua volontà di salvezza. Dinanzi alle nostre sconfitte, confidiamo in lui e preghiamo:
Salvaci, Signore.
Nella Chiesa tu sei amato ma, per la nostra debolezza, sei anche tradito continuamente: aiuta le comunità cristiane a testimoniare il Cristo crocifisso, umiliato ed assaltato. Preghiamo:
Con la voce dei poveri spesso ci inviti a te, ma quasi sempre ci allontaniamo indifferenti: indica alla comunità degli uomini la via della riconciliazione. Preghiamo:
Ci chiedi di servire con amore, ma noi vogliamo piuttosto essere serviti: allontanata dal cuore dell'uomo la sete del potere che opprime e distrugge. Preghiamo:
Ci scandalizziamo per il tradimento degli altri, ma chiudiamo gli occhi sulle nostre molteplici colpe: non permettere che qualcuno giudichi e condanni confidando unicamente in se stesso. Preghiamo:
Dividiamo lo stesso pane eucaristico, ma siamo restii a fare comunione col prossimo: rendici pane spezzato che, alla sequela del Cristo, sa condividere le ansie e le gioie dell'umanità. Preghiamo:
Padre, non guardare alle nostre colpe ma alla tua bontà. Te lo chiediamo per Cristo, che per amore nostro è sceso nelle profondità del dolore e della morte, e ora siede con te nella gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Accetta con bontà, o Signore, l'offerta della tua famiglia: tu, che la rendi partecipe di questi santi doni, fa' che giunga a possederli pienamente nel tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, * ma lo ha consegnato per tutti noi. (Rm 8, 32)
—(oppure)— Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, * e Dio è stato glorificato in lui. (Gv 13, 31)
Dopo la Comunione
Saziati dal dono di salvezza, invochiamo la tua misericordia, o Signore, perché con questo sacramento che ci nutre nel tempo tu ci renda partecipi nella vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
"Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo". A dire vero la sofferenza di Gesù si aggrava quando sente dare un prezzo al suo amore. Quando cominciamo a misurare l'amore è segno che qualcosa non quadra più. Matteo nel raccontare la sua versione dei fatti ci ricorda che Giuda è uno dei Dodici quindi non uno qualsiasi. Chissà cosa aveva in mente l'economo della squadra travolto dalla propria tenebra? Forse capita anche noi di fare questo tipo di esperienza. Appunto ogni volta cominciamo, ad esempio, a calcolare quello che abbiamo fatto o meno per l'altro, misuriamo le cose, il tempo, cominciamo a dire "ma io ti ho fatto questo e tu non mi hai fatto quest'altro". Alla porta del triduo santo chiediamoci come è la qualità del nostro amore. "«Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto»". Vivere nell'ipocrisia, invece di amare con sincerità, ci fa vivere una vita da inferno, perché all'inferno ci si ritrova sempre per ragionamento e calcolo, ma l'amore è una eccedenza che va oltre i nostri ragionamenti e calcoli umani. Nel proverbio diciamo: chi trova un amico trova un tesoro. Infatti l'amico è una sicurezza, un punto di riferimento nella vita, quindi tradirlo è inaccettabile. E sempre brutto perderci e essere travolti dalla nostra parte oscura come lo è stato Giuda.
Antifona d'Ingresso
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi * nei cieli, sulla terra e sotto terra, * perché Gesù umiliò se stesso * facendosi obbediente fino alla morte * e a una morte di croce. * Per questo Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre. (Cf. Fil 2, 10.8.11)
Atto Penitenziale
Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore.
C: Signore, che comandi di perdonarci prima di venire al tuo altare, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che sulla croce hai invocato il perdono per i peccatori, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che affidi alla tua Chiesa il ministero della riconciliazione, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
Padre misericordioso, tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico: donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 50, 4-9
Dal libro del profeta Isaia. Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.68
RIT: O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.
Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre. Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.
Mi sento venir meno. Mi aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati. Mi hanno messo veleno nel cibo e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
Loderò il nome di Dio con un canto, lo magnificherò con un ringraziamento, Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Salve, nostro Re, obbediente al Padre: sei stato condotto alla croce, come agnello mansueto al macello.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mt 26, 14-25 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Gesù, servo sofferente, ci insegna la vera sapienza: quella che viene dall'alto e confida nell'aiuto del Signore. Perciò lo invochiamo dicendo:
Nella prova assistici, Signore!
Per la Chiesa: fa' che sia fedele, paziente e coraggiosa, per non tradire il Cristo suo sposo. Ti preghiamo:
Per i pastori della comunità cristiana: mantienili nella carità, anche se devono lottare in difesa dei piccoli e dei poveri. Ti preghiamo:
Per i popoli e le nazioni: fa' che compiano un buon cammino sulla via del dialogo, perché vi sia per tutti un futuro di pace. Ti preghiamo:
Per le famiglie: fa' che, condividendo affetti, beni e speranze, siano profezie di una vita riconciliata nella fraternità e nell'amore. Ti preghiamo:
Per ciascuno di noi: fa' che non ci stanchiamo di purificare continuamente il nostro cuore per ospitare con gioia la presenza di Cristo, nostra pasqua. Preghiamo:
Per chi si prodiga per la speranza altrui. Per chi ancora opprime, in qualsiasi forma, la vita del prossimo.
Padre misericordioso, accogli la supplica che sale a te. Te lo chiediamo con fede rinnovata in prossimità della Pasqua, giorno d'amore e di salvezza, in cui Gesù ha versato il suo sangue perché fossimo purificati dalla colpa e avessimo parte nella tua gloria. Lui è Dio e vive e regna con te per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Accetta questa offerta, o Signore, e nella tua bontà concedi che testimoniamo con la vita la passione del tuo Figlio che celebriamo nei santi misteri. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, * ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Cf. Mt 20, 28)
—(oppure)— Il mio tempo è vicino; * farò la Pasqua da te con i miei discepoli. (Mt 26, 18)
Dopo la Comunione
Dona ai tuoi fedeli, Dio onnipotente, la sicura speranza della vita eterna che ci hai dato con la morte del tuo Figlio, celebrata in questi santi misteri. Per Cristo nostro Signore.
La celebrazione che segue immediatamente la “messa del crisma” in cui si benedicono gli oli santi, è la celebrazione della “Messa in coena Domini”. Nella sensibilità collettiva è molto significativo il gesto messo in risalto nel Vangelo di oggi ossia la lavanda dei piedi. È toccante notare come Giovanni racconta con interesse, proprio la scena, il clima di quella sera dell’ultima cena: “Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, prese un asciugatoio e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto”. Impressionante, nessuna parola accompagna questo gesto eclatante, se non la parola sconvolta di Pietro che non vuole farsi lavare i piedi e la ferma reazione di Gesù che dice: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Quasi per dire che non si può entrare veramente nel cuore dell’Eucarestia senza aderire a questo gesto di amore così grande, che Gesù ci lascia come esempio di amore reciproco, cioè lasciarci lavare i piedi gli uni agli altri. Ecco perché la Pasqua inizia proprio da quei piedi nudi e sporchi. Questo è il vero amore che distrugge la logica del merito, che ci fa anche vivere fino in fondo l’esperienza della Pasqua. “Avendo amato i suoi”…” si può tradire l’amore, ma l’Amore non verrà mai meno, Cristo non è morto per noi perché ce lo meritavamo, ma è morto per noi per amore, senza nessun merito nostro.
Antifona d'Ingresso
Messa in Coena Domini
Non ci sia per noi altro vanto * che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. * Egli è nostra salvezza, vita e risurrezione; * per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. (Cf. Gal 6, 14)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C: Pietà di noi, Signore. A: Contro di te abbiamo peccato. C: Mostraci, Signore, la tua misericordia. A: E donaci la tua salvezza
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa' che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 12, 1-8. 11-14
Dal libro dell'Esodo. In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto: «Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! In quella notte io passerò per la terra d'Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d'Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne"».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.115
RIT: Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo.
Seconda Lettura
1 Cor 11, 23-26
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
VANGELO
Gv 13, 1-15 Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
LAVANDA DEI PIEDI
Dove motivi pastorali lo consigliano, dopo l'omelia ha luogo la lavanda dei piedi. I prescelti per il rito - uomini o ragazzi - vengono accompagnati dai ministri agli scanni preparati per loro in un luogo adatto. Il sacerdote (deposta, se è necessario, la casula) si porta davanti a ciascuno di essi e, con l'aiuto dei ministri, versa dell'acqua sui piedi e li asciuga. Durante il rito, si cantano alcune antifone, scelte tra quelle proposte, o altri canti adatti alla circostanza.
ANTIFONA PRIMA (cf. Gv 13,4.5.15)
Il Signore si alzò da tavola versò dell'acqua in un catino, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli: ad essi volle lasciare questo esempio.
ANTIFONA SECONDA (Gv 13,6.7.8)
"Signore, tu lavi i piedi a me?". Gesù gli rispose dicendo: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". V. Venne dunque a Simon Pietro, e disse a lui Pietro: - Signore, tu lavi... V. "Quello che io faccio, ora non lo comprendi, ma lo comprenderai un giorno". - Signore, tu lavi...
ANTIFONA TERZA (cf. Gv 13,14)
"Se vi ho lavato i piedi, io, Signore e Maestro, quanto più voi avete il dovere di lavarvi i piedi l'un l'altro".
ANTIFONA QUARTA (Gv 13,35)
"Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri". V. Gesù disse ai suoi discepoli: - Da questo tutti sapranno...
ANTIFONA QUINTA (Gv 13,34)
"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi", dice il Signore.
ANTIFONA SESTA (cf. 1Cor 13,13)
Fede, speranza e carità, tutte e tre rimangano tra voi: ma più grande di tutte è la carità. V. Fede, speranza e carità, tutte e tre le abbiamo qui al presente: ma più grande di tutte è la carità. - Fede...
Subito dopo la lavanda dei piedi - quando questa ha luogo - oppure dopo l'omelia, si dice la preghiera universale. In questa Messa si omette il Credo.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Giunta l'ora di passare da questo mondo al Padre il Signore Gesù ci ha lasciato il testamento del suo amore nell'umile gesto della lavanda dei piedi e nel dono supremo dell'Eucaristia. Consapevoli che il Padre ha posto tutto nelle sue mani, rivolgiamo a lui la nostra preghiera.
R. O Gesù, Maestro e Signore, ascoltaci.
Per il vescovo e i presbiteri della nostra Chiesa di N., perché vivano il loro sacerdozio come servizio instancabile e donazione senza limiti a te che sei presente nei tuoi fratelli, preghiamo. R.
Per tutto il popolo cristiano, perché in te che lavi i piedi agli Apostoli e sulla mensa pasquale spezzi il pane e offri il calice, sappia riconoscere i grandi segni della tua regalità e del tuo amore, preghiamo. R.
Per i cristiani divisi, perché questo memoriale della santa Cena faccia risuonare nel loro spirito l'ardente appello all'unità che hai innalzato nella tua preghiera sacerdotale al Padre, preghiamo. R.
Per gli uomini prigionieri della cupidigia e della violenza, e per tutti i commensali mancati al banchetto della fraternità, perché sentano che soprattutto per loro hai pregato e ti sei offerto al Padre come agnello innocente e mansueto, preghiamo. R.
Per tutti noi che condividiamo il pane del cielo alla mensa eucaristica, perché siamo disponibili a condividere i valori e i beni di questo mondo con quanti hanno fame e sete di giustizia e di misericordia, preghiamo. R.
Signore Gesù, in quest'ora suprema in cui ci chiami come amici a mangiare la Pasqua con te, rendici degni di essere eredi e commensali della gloria nel banchetto eterno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Sulle Offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, o Padre, di partecipare con viva fede ai santi misteri, poiché, ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio, si compie l'opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; * a te per primo si offrì vittima di salvezza, * e comandò a noi di compiere l'offerta + in sua memoria. ** Il suo Corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, * il suo Sangue per noi versato + è la bevanda che ci redime da ogni colpa. ** Per questo mistero di salvezza, * il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo di adorazione e di lode, * e noi, con tutti gli angeli del cielo, + proclamiamo senza fine la tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Questo è il mio Corpo, che è per voi; * questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue», * dice il Signore. * «Ogni volta che ne mangiate e ne bevete, * fate questo in memoria di me». (Cf. 1 Cor 11, 24-25)
—(oppure)— Il Signore Gesù, sapendo che era venuta la sua ora * di passare da questo mondo al Padre, * avendo amato i suoi che erano nel mondo, * li amò fino alla fine. (Gv 13, 1)
Dopo la Comunione
Padre onnipotente, che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio, accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Non si dà la benedizione. Segue:
Reposizione del Santissimo Sacramento
36. Detta l'orazione dopo la comunione, il sacerdote, stando in piedi, infonde e benedice l'incenso nel turibolo e, genuflesso, per tre volte incensa il Santissimo Sacramento. Quindi, indossato il velo omerale di colore bianco, si alza, prende la pisside e la ricopre con le estremità del velo. 37. Si ordina la processione con la quale il Santissimo Sacramento è portato attraverso la chiesa con torce e incenso al luogo della reposizione, preparato in una cappella della chiesa o in un'altra sua parte convenientemente ornata. Apre la processione un ministro laico con la croce tra due ceri accesi. Seguono poi altri ministri con delle candele accese. Davanti al sacerdote che porta il Santissimo Sacramento procede il turiferario con il turibolo fumigante. Intanto si canta l'inno Pange, lingua (eccetto le due ultime strofe) o un altro canto eucaristico. 38. Quando la processione è giunta al luogo della reposizione, il sacerdote, con l'aiuto del diacono se è necessario, depone la pisside nel tabernacolo, la cui porta rimane aperta. Quindi, infuso l'incenso, in ginocchio incensa il Santissimo Sacramento, mentre si canta il Tantum ergo sacramentum o un altro canto eucaristico. Quindi il diacono o lo stesso sacerdote chiude la porta del tabernacolo. 39. Dopo alcuni istanti di adorazione silenziosa, il sacerdote e i ministri, fatta la genuflessione, ritornano in sacrestia. 40. Al momento opportuno si spoglia l'altare e, se è possibile, si rimuovono le croci dalla chiesa. È bene che si velino le croci che rimangono in chiesa. 41. Coloro che hanno partecipato alla Messa vespertina «Cena del Signore» non sono tenuti alla celebrazione dei Vespri. 42. Tenendo conto dei luoghi e delle circostanze, si esortino i fedeli a rimanere in adorazione per un congruo tempo della notte davanti al Santissimo Sacramento riposto nel tabernacolo, a condizione che, dopo la mezzanotte, questa adorazione avvenga senza alcuna solennità. 43. Nelle chiese in cui il Venerdì Santo non si celebra la Passione del Signore, si concluda la Messa come di consueto e il Santissimo Sacramento sia riposto nel tabernacolo.
E giunta finalmente l'ora così tanto attesa! Ci piace quindi fare emergere queste ultime raccomandazioni di Gesù già pronto sull'altare del sacrificio per offrirsi. "«Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé". Davvero non c'è molto da aggiungere alla scena raccontata nella passione secondo Giovanni. Che scena, a cui assiste lo stesso Giovanni. Questi affidamenti confermano il legame profondo tra Gesù e Giovanni, al punto di affidarlo a Maria Sua Madre. Infatti disse un carissimo professore: "Dalle mani di Giovanni in poi, di mano in mano, questa Madre ha attraversato tutta la storia e tutta la Chiesa. Ovunque c'è un discepolo, lì c'è anche la Madre, perché è volontà di Cristo che Sua Madre ci faccia da madre. E una madre sa esserlo soprattutto nell'ora della prova e nell'ora del buio. Si comprende allora come mai nella preghiera dell'Ave Maria noi, fin da bambini ripetiamo: prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. È il nostro modo di ricordarci che tutto quello che viviamo qui è contenuto, per volontà di Gesù stesso, nell'abbraccio della Madre. La Chiesa stessa, quando pensa a chi dovrebbe assomigliare, non può fare a meno di pensare a questa donna". E questa Chiesa siamo noi, ogni singolo battezzato, impariamo quindi da Maria, la prima discepola del figlio. Da "sotto la Croce" nasce la Sua maternità ed è estesa su ciascuno di noi. In questo giorno più buio dell'anno, offriamo la nostra vita come Maria ai piedi della croce.
Oggi non si celebra l'Eucaristia. La Chiesa medita sul contenuto stesso del 'Memoriale': la morte redentrice di Cristo, fonte di salvezza per ogni uomo. Oggi, come il mercoledì delle ceneri, vige l'obbligo del digiuno e dell'astinenza.
Prima Lettura
Is 52, 13 - 53, 12
Dal libro del profeta Isaìa Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo –, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.30
RIT: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; difendimi per la tua giustizia. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Sono il rifiuto dei miei nemici e persino dei miei vicini, il terrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge. Sono come un morto, lontano dal cuore; sono come un coccio da gettare.
Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani». Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori.
Sul tuo servo fa' splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia. Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Seconda Lettura
Eb 4, 14-16; 5, 7-9
Dalla lettera agli Ebrei. Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. [Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
VANGELO
Gv 18, 1 -19, 42 Dal Vangelo secondo Giovanni
- Catturarono Gesù e lo legarono In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».
- Lo condussero prima da Anna Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono! Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
- Il mio regno non è di questo mondo Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?».
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
- Salve, re dei Giudei! Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
- Via! Via! Crocifiggilo! Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
- Lo crocifissero e con lui altri due Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei"». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
- Si sono divisi tra loro le mie vesti I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.
- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre! Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)
- E subito ne uscì sangue e acqua Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».
- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Dopo la Comunione
Dio onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte e risurrezione del tuo Cristo conserve in noi l'opera della tua misericordia, perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri per sempre al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Per il congedo dell'assemblea, il sacerdote, rivolto al popolo e stendendo le mani sopra di esso, dice questa orazione:
Scenda, Signore, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. R.: Amen.
E l'assemblea si scioglie in silenzio. A tempo opportuno si spoglia l'altare.
Commento: Non ci sono celebrazioni oggi: la Chiesa rivive il mistero della sepoltura di Gesù.
Anche oggi non ci sono celebrazioni, se non la Liturgia delle Ore ai piedi della Croce, insieme ai sacramenti della Penitenza e dell'Unzione degli infermi. Si può amministrare il Viatico ai moribondi. La Chiesa rivive il mistero della sepoltura di Gesù. Si celebra il riposo del Giusto nella speranza della risurrezione, e perciò merita un'attenzione particolare, specialmente nella preghiera che interrompe il silenzio, proprio di questo giorno, la cui discesa agli inferi, cioè nel regno della morte, ha il significato di richiamarci il valore universale della salvezza che si è manifestata a tutti gli uomini che hanno preceduto il Redentore. Gesù ha voluto condividere questo destino umano, al di là della morte, dato che la valenza della sua incarnazione comportava che egli vivesse fino in fondo la sua solidarietà con l'umanità, caduta nel peccato. Ma anche al di fuori del Sabato santo, noi pure possiamo partecipare a questo stato di morte in molte esperienze di vita cristiana: quando ci sentiamo abbandonati da tutti e più nulla ha senso; quando tutto intorno a noi crolla e ci manca un futuro; quando l'aridità interiore giunge perfino a farci dubitare dell'esistenza di Dio; allora dobbiamo essere sostenuti da una fede che crede nonostante tutto, come le donne che indugiano presso il sepolcro del loro amato Signore.
Cristo per noi si è fatto obbediente sino alla morte, e alla morte di croce. Per questo Dio lo ha innalzato, e gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome.
La Grande Veglia di notte appartiene al Giorno di Pasqua. Vedi qui: VEGLIA DI PASQUA
Prima Lettura
Non ci sono riti oggi: la Chiesa rivive il mistero della sepoltura di Gesù.
Domenica di Pasqua della Risurrezione - Colore: bianco - SOLENNITA': Domenica di Pasqua della Risurrezione
LETTURE: At 10, 34. 37-43; Sal. 117; Col 3, 1-4; Gv 20, 1-9.
Commento: E lui all’evidenza: “vide e credete”...
Ecco il giorno fatto dal Signore, rallegriamoci ed esultiamo! E’ Pasqua, il Signore ha vinto la morte, è risorto ed è di nuovo in mezzo a noi. Sappiamo tutti il legame che era tra Gesù e Maria di Magdala dopo la sua liberazione dai demoni, quindi è bello che sia stata proprio lei, ad annunciare la resurrezione perché è anche una di quelle donne che, sotto la croce, hanno assisto al tremendo destino di Gesù fino alla sua sepoltura. Che espressione di amore della Magdala… dice il Vangelo: “il primo giorno della settimana, Maria Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.” Che coraggio, non ha paura dei morti, scioglie il ghiaccio per entrare nel cimitero. Ma appena si avvicina al sepolcro di Gesù, si accorge subito che c’è qualcosa che non va. Effettivamente la pietra era stata tolta dal sepolcro. Senza indugio andò ad avvisare Simone Pietro e Giovanni, il discepolo che Gesù amava, ad avvisare che hanno portato via il Signore dal sepolcro. “Non sappiamo dove l’hanno posto” ovviamente con questo dettaglio cappiamo che Maria Magdala era insieme ad altre donne, quindi non era sola come appare nei primi versetti. Ma qui Giovanni probabilmente vuol mettere in rilievo quel “non sappiamo” che è proprio il mistero della Risurrezione. La scena della corsa dei due discepoli verso il cimitero è davvero spettacolare, come è dipinta anche nei quadri, il più vecchio fa fatica, invece il più giovane corre e arriva per primo al sepolcro, ma non vi entrò subito perché sapeva che la precedenza spettava al più anziano. Effettivamente all’arrivo Pietro è il primo ad entrare. E dentro la scena è surreale: i teli posati là, e il sudario, che era stato sul suo capo, non posato là con i teli, ma avvolto, in un luogo a parte. L’assenza del corpo di Gesù è così tanto evidente, che anche Giovanni entra, lui, che era arrivato per primo, e lui all’evidenza: “vide e credete”. San Paolo nella Risurrezione di Gesù vedeva il destino di ogni cristiano, infatti dice: se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra predicazione e vana la nostra fede.” La gioia del Cristo Risorto sia sempre la nostra forza, Amen!
Antifona d'Ingresso
Messa del giorno Sono risorto, o Padre, e sono sempre con te. Alleluia. * Hai posto su di me la tua mano. Alleluia. * È stupenda per me la tua saggezza. Alleluia, alleluia. (Cf. Sal 138, 18.5-6) Oppure: Il Signore è veramente risorto. Alleluia. * A lui gloria e potenza * nei secoli eterni. Alleluia, alleluia. (Cf. Lc 24, 34; Ap 1, 6)
Atto Penitenziale
Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo Figlio unigenito, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la risurrezione del Signore, di rinascere nella luce della vita, rinnovati dal tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 10, 34. 37-43
Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal. 117
RIT: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».
La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore.
La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.
Seconda Lettura
Col 3, 1-4
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi. Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
oppure
1 Cor 5, 6-8 Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Fratelli, non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete àzzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità.
SEQUENZA Alla vittima pasquale, s'innalzi oggi il sacrificio di lode. L'Agnello ha redento il suo gregge, l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?». «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto: precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato: facciamo festa nel Signore.
Alleluia.
VANGELO
Gv 20, 1-9 Dal Vangelo secondo Giovanni
Dal vangelo secondo Giovanni. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario che era stato sul suo capo non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
In questo giorno santissimo, in cui la potenza dello Spirito ci crea come uomini nuovi a immagine del Signore risorto e fa di tutti noi il suo popolo santo, innalziamo la nostra preghiera unanime, perché la gioia della Pasqua si estenda nel mondo intero.
R. Per la santa risurrezione del tuo Figlio, ascoltaci, o Padre.
Per la Chiesa di Dio, perché abbia sempre più viva coscienza di essere la comunità pasquale, generata dal Cristo umiliato sulla croce e glorificato nella risurrezione, preghiamo. R.
Per tutti i battezzati, perché nell'aspersione del sangue e dell'acqua, che scaturiscano dal costato di Cristo, rinnovino la grazia della loro rinascita nello Spirito, preghiamo. R.
Per l'umanità intera, perché si diffonda nel mondo il lieto annunzio che in Cristo si è fatta pace fra l'uomo e Dio, l'uomo e se stesso, l'uomo e i suoi fratelli, preghiamo. R.
Per le nostre famiglie, perché in ogni casa si celebri nella sincerità e nella verità l'evento pasquale, e si condivida il dono del Signore con la festosa ospitalità ai piccoli, ai poveri e ai sofferenti, preghiamo. R.
Per tutte le sorelle e i fratelli defunti, perché fin da ora siano commensali al banchetto eterno, nell'attesa della risurrezione dei corpi alla fine dei tempi, preghiamo. R.
O Padre, che nella risurrezione del tuo Figlio dissolvi ogni paura e rendi possibile ciò che il nostro cuore non osa sperare, concedi ad ogni uomo che si dice cristiano di rinnovarsi nel pensiero e nelle opere con la fede di chi nel Battesimo si sente risorto. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Esultanti per la gioia pasquale, ti offriamo, o Signore, questo sacrificio nel quale mirabilmente rinasce e si nutre la tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. E' lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo, è lui che morendo distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l'umanità esulta su tutta la terra, e con l'assemblea degli angeli e dei santi canta l'inno della tua gloria:
Antifona alla Comunione
—(antica)— Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Alleluia. * Celebriamo dunque la festa * con azzimi di sincerità e di verità. Alleluia, alleluia. (1 Cor 5, 7-8) Oppure: Il primo giorno della settimana, * Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, * e vide che la pietra era stata rimossa dal sepolcro. Alleluia. (Gv 20, 1) Oppure: Gesù, il crocifisso, è risorto, come aveva predetto. Alleluia. (Cf. Mt 28, 5.6; Mc 16, 6; Lc 24, 6)
—(oppure)— Oppure alla sera, se si legge il Vangelo dei discepoli di Emmaus: Resta con noi, Signore, perché si fa sera * e il giorno è ormai al tramonto. Alleluia. (Lc 24, 29)
Dopo la Comunione
Proteggi sempre la tua Chiesa, Dio onnipotente, con l'inesauribile forza del tuo amore, perché, rinnovata dai sacramenti pasquali, giunga alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
In questo santo giorno di Pasqua, + Dio onnipotente vi benedica * e, nella sua misericordia, vi difenda da ogni insidia del peccato. R/. Amen.
Dio che vi rinnova per la vita eterna, + nella risurrezione del suo Figlio unigenito, * vi conceda il premio dell'immortalità futura. R/. Amen.
Voi, che dopo i giorni della passione del Signore + celebrate nella gioia la festa di Pasqua, * possiate giungere con animo esultante alla festa senza fine. R/. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, + Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R/. Amen.
Andate in pace. Alleluia, alleluia. Oppure: La Messa è finita: andate in pace. Alleluia, alleluia. Oppure: Portate a tutti la gioia del Signore risorto. Andate in pace. Alleluia, alleluia.