Commento: Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Oggi celebriamo l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, un momento significativo della missione di Cristo. Proprio a Gerusalemme si sta compiendo la sua missione terrena. Gesù vi entra osannato tra ali di folla, proclamato come il figlio di Davide, il Benedetto nel nome del Signore. Gesù entra a Gerusalemme nel tripudio dei rami frondosi tagliati. Percorre poi nell'acclamazione dell'Osanna del popolo in festa, le vie di Gerusalemme, usando come tappeto i mantelli gettati davanti ai suoi piedi. È la folla che si aspetta il messia per la rinascita di un potere esclusivamente terreno. La folla che ora è così pronta all'Osanna non tarderà poi a chiedere a gran voce a Pilato la crocifissione di colui che ora stanno festeggiando. L'aspettativa umana si è infranta mostrando la debolezza e la fragilità dei progetti nati solo dal desiderio umano. Gesù, per il suo ingresso messianico, contrappone infatti uno stile diverso. A quella folla così numerosa, Egli non fa corrispondere un corteo maestoso e sontuoso, degno dei più alti re terreni. Egli entra a cavallo di un'asina e con un puledro. Due glorie sono a confronto; quella umana e quella di Dio. Gesù sarà glorificato nella sua donazione totale e ciò avverrà anche con l'ausilio inconsapevole della folla che incitava i romani alla sua crocifissione. È la gloria del Padre che si manifesterà con la potenza del suo Amore. La gloria che è desiderata dagli uomini, si realizza negli onori delle potenze terrene. Gesù, nel suo ingresso a Gerusalemme, mette a confronto queste due glorie. Gloria di Dio e gloria umana, che non vivono in una contraddittoria avversione ma sono accolte per comprendere il significato dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme. Osanniamo allora con gioia Gesù, come il vero Re, re di pace e di misericordia, chiedendo che in tutto sia sempre glorificato Dio.
Antifona d'Ingresso
Sei giorni prima della festa solenne di Pasqua, * il Signore entrò in Gerusalemme. * I fanciulli gli andarono incontro * con i rami di palma nelle mani. * A gran voce acclamavano: * Osanna nell'alto dei cieli. * Benedetto tu che vieni con l'immensa tua misericordia. * Alzate, o porte i vostri archi, alzatevi soglie antiche, * ed entri il re della gloria. * Chi è questo re della gloria? * Il Signore degli eserciti è il re della gloria. * Osanna nell'alto dei cieli. * Benedetto tu che vieni con l'immensa tua misericordia. (Cf. Gv 12, 1.12-13; Sal 23, 9-10)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa' che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 50, 4-7
Dal libro del profeta Isaìa Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.21
RIT: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: «Si rivolga al Signore; lui lo liberi, lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Un branco di cani mi circonda, mi accerchia una banda di malfattori; hanno scavato le mie mani e i miei piedi. Posso contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte. Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea. Lodate il Signore, voi suoi fedeli, gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe, lo tema tutta la discendenza d'Israele.
Seconda Lettura
Fil 2, 6-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Mt 26, 14 - 27, 66 Dal Vangelo secondo Matteo
- Quanto volete darmi perché io ve lo consegni? In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
- Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua? Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
- Uno di voi mi tradirà Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
- Questo è il mio corpo; questo è il mio sangue Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
- Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: "Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge". Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».
Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.
- Cominciò a provare tristezza e angoscia Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».
Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l'ora è vicina e il Figlio dell'uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
- Misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.
- Vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: "Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni"». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l'hai detto - gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Fa' il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».
- Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell'uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
- Consegnarono Gesù al governatore Pilato Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato. Allora Giuda - colui che lo tradì -, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d'argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!». Egli allora, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue». Tenuto consiglio, comprarono con esse il "Campo del vasaio" per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu chiamato "Campo di sangue" fino al giorno d'oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «E presero trenta monete d'argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d'Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore».
- Sei tu il re dei Giudei? Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.
Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Salve, re dei Giudei! Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
- Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei». Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
- Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce! Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: "Sono Figlio di Dio"!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
- Elì, Elì, lemà sabactàni? A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c'erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.
- Giuseppe prese il corpo di Gesù e lo depose nel suo sepolcro nuovo Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all'entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c'erano Maria di Màgdala e l'altra Maria.
- Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete Il giorno seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore, mentre era vivo, disse: "Dopo tre giorni risorgerò". Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: "È risorto dai morti". Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Supplichiamo Dio, Padre misericordioso, che in Cristo apre a tutti gli uomini le porte della speranza e della vita.
R. Signore che ami la vita, ascoltaci.
Perché la Chiesa, di cui siamo membra vive, ponga sempre più al centro del suo interesse e della sua azione i poveri e gli oppressi, preghiamo. R.
Perché individui e popoli non si lascino travolgere dalla malvagità, dalla menzogna e dall'egoismo, ma affermino sempre e dappertutto la dignità dell'uomo, e la verità che ci fa liberi, preghiamo. R.
Perché tutti coloro che stentano a dare un senso al vivere e al morire, riscoprano in Cristo, vincitore della morte, la ragione per tornare a sperare, preghiamo. R.
Perché la nostra comunità non ignori le situazioni di bisogno presenti nel suo territorio e sappia dare una risposta adeguata e generosa, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché possiamo entrare più profondamente nel mistero della Pasqua per morire e risorgere con Cristo, preghiamo. R.
O Dio, Padre di misericordia, donaci il tuo Spirito, fonte della vita, perché spezzi le chiusure del nostro egoismo e ci faccia creature nuove nella Pasqua del tuo Figlio. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
Sulle Offerte
Dio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio a ff retti il giorno del tuo perdono; non lo meritiamo per le nostre opere, ma l'ottenga dalla tua misericordia questo unico mirabile sacrificio. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Egli, che era senza peccato, accettò la passione per noi peccatori * e, consegnandosi a un'ingiusta condanna, + portò il peso dei nostri peccati. ** Con la sua morte lavò le nostre colpe * e con la sua risurrezione + ci acquistò la salvezza. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te il nostro canto, + e proclamiamo insieme la tua lode: **
Antifona alla Comunione
Padre mio, se questo calice non può passare via * senza che io lo beva, * si compia la tua volontà. (Mt 26, 42)
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni, e con la morte del tuo Figlio ci fai sperare nei beni in cui crediamo, fa' che per la sua risurrezione possiamo giungere alla meta della nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Volgi lo sguardo, o Padre, su questa tua famiglia per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei malfattori e a subire il supplizio della croce. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Il gesto profetico di Maria di Betania ancora oggi parla con potenza alla Chiesa come appello ad aprirsi alla gratuità del Vangelo. Il racconto di Giovanni presenta alcune divergenze che ne precisano il taglio teologico. Seduto accanto a Lazzaro che "Egli aveva risuscitato dai morti", Gesù viene unto. In mezzo alle tenebre che si addensavano attorno a lui, una donna, con un atto di squisita devozione, gli dimostra la sua riconoscenza e, ungendogli il capo lo qualifica come re-Messia. Secondo Giovanni, invece Maria, unge i piedi di Gesù, destinandolo alla sepoltura: poiché non si ungevano i piedi di una persona viva, ma si ungevano i piedi di un cadavere, come parte di un rito, che preparava il corpo intero alla sepoltura. Bisogna anche dire che questo unguento profumato, offerto da Maria a Gesù avanti la sua morte, esprime la certezza di lei, dopo la risurrezione del fratello Lazzaro, presente tra i commensali, che Gesù non poteva morire: "Io sono la risurrezione e la vita". Il gesto di Maria naturalmente non è condiviso da chi non ha fede, come Giuda, che avrebbe preferito una elargizione altamente caritativa, nascondendo così l'ingordigia di cui era assetato il suo animo. L'evangelista infatti chiarisce: "era un ladro e, tenendo la borsa, portava via quello che vi mettevano dentro". Eppure anche lui era stato scelto per essere tra i suoi discepoli. "Grande folla venne là per vedere Gesù e Lazzaro... ma i sommi sacerdoti per questo motivo deliberarono di uccidere tutte due", diventati ormai testimoni scomodi. Gli eventi, nonostante tutto, precipitano tutti dalla parte di Gesù. La spontaneità invece dei poveri nello spirito adempie senza clamore i disegni di Dio a salvezza di ogni uomo. I grandi al contrario, di ogni tempo, si agitano, decidono, sopprimono la vita, ma verranno smascherati nella loro falsità. Nel mondo non manchino mai i sostenitori e gli annunciatori della vita, che rinnovino storia e speranza.
Lunedì Santo
Antifona d'Ingresso
Signore, accusa chi mi accusa, combatti chi mi combatte. * Afferra scudo e corazza e sorgi in mio aiuto, * Signore mio Dio, forza che mi salva. (Sal 34, 1-2; Sal 139, 8)
Colletta
Guarda, Dio onnipotente, l'umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa' che riprenda vita per la passione del tuo unigenito Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 42, 1-7
Dal libro del profeta Isaia. «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento». Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l'alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.26
RIT: Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?
Quando mi assalgono i malvagi per divorarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere.
Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me si scatena una guerra, anche allora ho fiducia.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Salve, nostro Re: tu solo hai compassione di noi peccatori.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Gv 12, 1-11 Dal Vangelo secondo Giovanni
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Gesù, luce delle genti e nostra giustizia, viene per liberarci da ogni prigionia e cecità. Desiderosi della vita nuova, chiediamo:
Donaci il tuo Spirito, Signore!
Per amarti nella Chiesa, anche quando non ci sembra tua perfetta trasparenza:
Per servirti nei poveri e in quelli che il mondo emargina:
Per spendere gratuitamente la nostra vita per te:
Per attendere con pazienza la tua venuta e la tua salvezza:
Per ricordare che siamo opera delle tue mani e tutti fratelli tra noi:
Per rispettare e venerare i tuoi modi di intervenire nella storia:
Per saperti accogliere nel nostro cuore profumato di adorazione e di amore:
Per sentirti vicino a noi peccatori, dalla fede incrinata e smorta:
Per rinnovarti il nostro «si» ogni giorno:
Per seguirti ovunque, anche se non sappiamo dove il tuo amore ci conduce:
Per aprirci al mistero della croce, consegnandoti la nostra volontà come ha fatto il Cristo:
O Dio, creatore e salvatore nostro, che ci hai dato tutti i doni del tuo amore, ascolta la nostra voce. con il sacrificio del tuo Figlio Gesù, ti offriamo ciò che siamo, in semplicità e letizia, perché il profumo della tua lode si spanda nell'universo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Volgi con bontà il tuo sguardo, o Signore, ai santi misteri che celebriamo: il sacrificio, che nella tua misericordia hai disposto per annullare la nostra condanna, produca per noi frutti di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Non nascondermi il tuo volto * nel giorno dell'angoscia. * Tendi verso di me l'orecchio; * quando t'invoco, presto, rispondimi! (Cf. Sal 101, 3)
—(oppure)— Maria di Betania prese trecento grammi * di profumo di puro nardo, assai prezioso, * ne cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli. (Cf. Gv 12, 3)
Dopo la Comunione
Visita, Signore, il tuo popolo consacrato da questi santi misteri, proteggilo con il tuo amore premuroso, perché custodisca con il tuo aiuto i doni che ha ricevuto dalla tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
L'annuncio del tradimento di uno di loro coglie di sorpresa e getta nello sgomento i Dodici. Cristo svela la personalità del traditore in modo simbolico. Porge a Giuda un pezzo di pane, intinto nel piatto comune: ulteriore gesto di amicizia. Ma Giuda rifiuta l'amicizia, si chiude in se stesso, s'immerge interamente nel tradimento. Nessuno si accorge, tranne coloro a cui viene rivelato, perché ognuno è padrone della sua coscienza, e il Signore ci lascia completamente liberi. Giuda esce immediatamente dal cenacolo; si autoesclude dal gruppo. "Era notte - dice l'evangelista - era notte veramente nel cuore di questo discepolo". La vicenda di Gesù si andrà dipanando inesorabilmente verso la morte, ma l'esito è del tutto imprevedibile. Gesù annuncia un viaggio in un luogo inaccessibile ai discepoli e, poco prima, l'aveva detto anche ai giudei, sotto il segno di una glorificazione sua e del Padre. Tuttavia tale annuncio era stato una minaccia per i giudei; per i discepoli ha il tono di un tenero e dispiaciuto addio. In questa drammatica situazione Pietro intuisce confusamente che qualcosa di grave sta per accadere, e con il suo solito entusiasmo, è disposto a dare la sua vita per Cristo! Gesù, conoscendo la fragilità umana e la sincerità del suo discepolo, rispose: "Daresti la tua vita per me? Non canterà il gallo che tu non m'abbia rinnegato tre volte". Pietro non si rende conto, ma anche per lui, quella, sarà una notte di tradimento. Gesù deve patire da solo, in una solitudine che allontana da lui gli amici più cari. E giungerà al termine della sua vita con un esito apparentemente fallimentare. Già si era rassomigliato al chicco di grano che cade in terra e muore per portare molto frutto. Posiamo anche noi il capo sul suo petto, per coglierne i battiti e i fremiti di fronte ai non sempre riconosciuti nostri tradimenti. Ma non per questo, ci lascia soli. Ci ama e ci attende. La nostra fiducia in lui sia come la sua nella fedeltà e nell'amore del Padre.
Martedì Santo
Antifona d'Ingresso
Non gettarmi in preda ai miei avversari. * Contro di me si sono alzati falsi testimoni * che soffiano violenza. (Sal 26, 12)
Atto Penitenziale
All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.
C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Concedi a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 49, 1-6
Dal libro del profeta Isaia. Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua farètra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza –, e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.70
RIT: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami.
Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza, che io non so misurare. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Salve, nostro Re, obbediente al Padre: sei stato condotto alla croce, come agnello mansueto al macello.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Gv 13, 21-33. 36-38 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l'un l'altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dio ha un progetto di felicità per ciascun uomo e niente può impedire la sua volontà di salvezza. Dinanzi alle nostre sconfitte, confidiamo in lui e preghiamo:
Salvaci, Signore.
Nella Chiesa tu sei amato ma, per la nostra debolezza, sei anche tradito continuamente: aiuta le comunità cristiane a testimoniare il Cristo crocifisso, umiliato ed assaltato. Preghiamo:
Con la voce dei poveri spesso ci inviti a te, ma quasi sempre ci allontaniamo indifferenti: indica alla comunità degli uomini la via della riconciliazione. Preghiamo:
Ci chiedi di servire con amore, ma noi vogliamo piuttosto essere serviti: allontanata dal cuore dell'uomo la sete del potere che opprime e distrugge. Preghiamo:
Ci scandalizziamo per il tradimento degli altri, ma chiudiamo gli occhi sulle nostre molteplici colpe: non permettere che qualcuno giudichi e condanni confidando unicamente in se stesso. Preghiamo:
Dividiamo lo stesso pane eucaristico, ma siamo restii a fare comunione col prossimo: rendici pane spezzato che, alla sequela del Cristo, sa condividere le ansie e le gioie dell'umanità. Preghiamo:
Padre, non guardare alle nostre colpe ma alla tua bontà. Te lo chiediamo per Cristo, che per amore nostro è sceso nelle profondità del dolore e della morte, e ora siede con te nella gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Accetta con bontà, o Signore, l'offerta della tua famiglia: tu, che la rendi partecipe di questi santi doni, fa' che giunga a possederli pienamente nel tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, * ma lo ha consegnato per tutti noi. (Rm 8, 32)
—(oppure)— Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, * e Dio è stato glorificato in lui. (Gv 13, 31)
Dopo la Comunione
Saziati dal dono di salvezza, invochiamo la tua misericordia, o Signore, perché con questo sacramento che ci nutre nel tempo tu ci renda partecipi nella vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Guai a colui che tradirà il Figlio dell'uomo.
A parte i preparativi, di cui erano stati incaricati i discepoli, per preparare la cena pasquale per Gesù e i suoi, tutto il brano è attraversato dal tradimento di Giuda, il quale passa all'azione subito dopo l'unzione di Betania, in cui lo avevano sentito protestare contro lo spreco di profumo, non perché gli interessassero i poveri, ma perché era ladro. Soltanto l'evangelista Matteo specifica la somma di trenta sicli d'argento, ottenuti da Giuda per la consegna di Gesù: una somma irrisoria, stimata dalla legge come prezzo di uno schiavo e che il profeta Zaccarìa aveva già indicato come prezzo di valore per il pastore messianico. Nonostante l'iniziativa di Giuda anche per Matteo è Gesù che dispone liberamente di se stesso. Nessuna resistenza per sottrarsi a questa passione così ignominiosa. Il mistero di pazienza di Cristo, che diventa non violenza assoluta, non è comprensibile se non alla luce della forza dell'amore. "Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. E mentre mangiavano, disse: uno di voi mi tradirà". Ne viene una costernazione generale. La cena di festa si cambia in un tormento che agghiaccia l'assemblea, inducendo ciascuno di loro, per liberarsi da questo incubo, a fare al Signore una confessione personale. "Sono forse io, Signore?" Il Maestro, colui che era il punto di sicurezza di ognuno, lascia sospesa la risposta, solo alla domanda di Giuda, risponde: "Tu l'hai detto". Non è una condanna, e da amico, Gesù gli fa capire quello che ha nel cuore di fare. La storia è diretta da Dio, secondo il piano delle Scritture; ma l'uomo ha il suo compito nella storia e n'è pienamente responsabile. Anche noi potremmo chiederci a quale prezzo vendiamo il Cristo: interrogarci sulla purezza della nostra fede, sulla fedeltà del nostro amore, sulla lealtà della nostra amicizia e fraternità che potremmo anche barattare.
Mercoledì Santo
Antifona d'Ingresso
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi * nei cieli, sulla terra e sotto terra, * perché Gesù umiliò se stesso * facendosi obbediente fino alla morte * e a una morte di croce. * Per questo Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre. (Cf. Fil 2, 10.8.11)
Atto Penitenziale
Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore.
C: Signore, che comandi di perdonarci prima di venire al tuo altare, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che sulla croce hai invocato il perdono per i peccatori, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che affidi alla tua Chiesa il ministero della riconciliazione, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
Padre misericordioso, tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico: donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 50, 4-9
Dal libro del profeta Isaia. Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.68
RIT: O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.
Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre. Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.
Mi sento venir meno. Mi aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati. Mi hanno messo veleno nel cibo e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
Loderò il nome di Dio con un canto, lo magnificherò con un ringraziamento, Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Salve, nostro Re, obbediente al Padre: sei stato condotto alla croce, come agnello mansueto al macello.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mt 26, 14-25 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Gesù, servo sofferente, ci insegna la vera sapienza: quella che viene dall'alto e confida nell'aiuto del Signore. Perciò lo invochiamo dicendo:
Nella prova assistici, Signore!
Per la Chiesa: fa' che sia fedele, paziente e coraggiosa, per non tradire il Cristo suo sposo. Ti preghiamo:
Per i pastori della comunità cristiana: mantienili nella carità, anche se devono lottare in difesa dei piccoli e dei poveri. Ti preghiamo:
Per i popoli e le nazioni: fa' che compiano un buon cammino sulla via del dialogo, perché vi sia per tutti un futuro di pace. Ti preghiamo:
Per le famiglie: fa' che, condividendo affetti, beni e speranze, siano profezie di una vita riconciliata nella fraternità e nell'amore. Ti preghiamo:
Per ciascuno di noi: fa' che non ci stanchiamo di purificare continuamente il nostro cuore per ospitare con gioia la presenza di Cristo, nostra pasqua. Preghiamo:
Per chi si prodiga per la speranza altrui. Per chi ancora opprime, in qualsiasi forma, la vita del prossimo.
Padre misericordioso, accogli la supplica che sale a te. Te lo chiediamo con fede rinnovata in prossimità della Pasqua, giorno d'amore e di salvezza, in cui Gesù ha versato il suo sangue perché fossimo purificati dalla colpa e avessimo parte nella tua gloria. Lui è Dio e vive e regna con te per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Accetta questa offerta, o Signore, e nella tua bontà concedi che testimoniamo con la vita la passione del tuo Figlio che celebriamo nei santi misteri. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per la passione salvifica del tuo Figlio * l'intero universo ha riconosciuto il senso della tua gloria; * nella potenza ineffabile della croce + splende il giudizio sul mondo e il potere regale di Cristo crocifisso. ** E noi, o Signore, uniti agli angeli e a tutti i santi, * eleviamo a te un inno di lode + ed esultanti cantiamo: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, * ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Cf. Mt 20, 28)
—(oppure)— Il mio tempo è vicino; * farò la Pasqua da te con i miei discepoli. (Mt 26, 18)
Dopo la Comunione
Dona ai tuoi fedeli, Dio onnipotente, la sicura speranza della vita eterna che ci hai dato con la morte del tuo Figlio, celebrata in questi santi misteri. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Vi ho dato l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.
Questa messa vespertina, che ricorda l'istituzione dell'Eucaristia, compiuta da Gesù nella cena pasquale, ha una duplice caratteristica. Anzitutto pone in rilievo il comando di Gesù di celebrare con un rito perpetuo la sua pasqua storica di morte e di risurrezione, come già nell'antica economia si commemorava l'esodo di liberazione. In secondo luogo questo comando è posto in connessione essenziale con l'altro 'mandato' della carità, rievocato attraverso il rito della lavanda dei piedi, simbolo del servizio sacrificale del Cristo. "Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli". Il Figlio di Dio che lava i piedi sporchi dei suoi discepoli, come uno schivo, diventa il grande modello di cosa deve essere ogni eucaristia: il servizio di alzarsi da tavola, di deporre gli indumenti della gloria, di chinarsi verso l'altro nel mistero del perdono: questa è vera fraternità. Lavare i piedi è il segno dell'accoglienza, come si faceva per l'ospite. Gesù con ciò dice chiaramente di accogliere e ospitare in sé i suoi discepoli, di portarli con sé nelle vicende che egli affronterà. "Venne da Simòn Pietro e questi gli disse: Signore, tu lavi i piedi a me?... non mi laverai mai i piedi!" Pietro non accetta l'umiliazione del suo Maestro, ma non poteva rifiutarsi a questo gesto, pena il non aver parte con Gesù al suo mistero di morte e di vita. Nell'atto del servizio di amore estremo di Gesù, già simboleggiato dal gesto della lavanda, la Pasqua diventa la nostra purificazione, perché significa lasciarsi perdonare e immergere nell'acqua del Battesimo che lava in Cristo i piedi sporchi del mondo, oltre che i nostri ma ci spinge, specie in questo tempo speciale, di lavarci i piedi, fisicamente o spiritualmente, uno all'altro, come gesto di un umile perdono ed estrema carità.
Giovedì Santo
Antifona d'Ingresso
Messa in Coena Domini
Non ci sia per noi altro vanto * che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. * Egli è nostra salvezza, vita e risurrezione; * per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. (Cf. Gal 6, 14)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C: Pietà di noi, Signore. A: Contro di te abbiamo peccato. C: Mostraci, Signore, la tua misericordia. A: E donaci la tua salvezza
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa' che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 12, 1-8. 11-14
Dal libro dell'Esodo. In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto: «Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! In quella notte io passerò per la terra d'Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d'Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne"».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.115
RIT: Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo.
Seconda Lettura
1 Cor 11, 23-26
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
VANGELO
Gv 13, 1-15 Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
LAVANDA DEI PIEDI
Dove motivi pastorali lo consigliano, dopo l'omelia ha luogo la lavanda dei piedi. I prescelti per il rito - uomini o ragazzi - vengono accompagnati dai ministri agli scanni preparati per loro in un luogo adatto. Il sacerdote (deposta, se è necessario, la casula) si porta davanti a ciascuno di essi e, con l'aiuto dei ministri, versa dell'acqua sui piedi e li asciuga. Durante il rito, si cantano alcune antifone, scelte tra quelle proposte, o altri canti adatti alla circostanza.
ANTIFONA PRIMA (cf. Gv 13,4.5.15)
Il Signore si alzò da tavola versò dell'acqua in un catino, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli: ad essi volle lasciare questo esempio.
ANTIFONA SECONDA (Gv 13,6.7.8)
"Signore, tu lavi i piedi a me?". Gesù gli rispose dicendo: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". V. Venne dunque a Simon Pietro, e disse a lui Pietro: - Signore, tu lavi... V. "Quello che io faccio, ora non lo comprendi, ma lo comprenderai un giorno". - Signore, tu lavi...
ANTIFONA TERZA (cf. Gv 13,14)
"Se vi ho lavato i piedi, io, Signore e Maestro, quanto più voi avete il dovere di lavarvi i piedi l'un l'altro".
ANTIFONA QUARTA (Gv 13,35)
"Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri". V. Gesù disse ai suoi discepoli: - Da questo tutti sapranno...
ANTIFONA QUINTA (Gv 13,34)
"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi", dice il Signore.
ANTIFONA SESTA (cf. 1Cor 13,13)
Fede, speranza e carità, tutte e tre rimangano tra voi: ma più grande di tutte è la carità. V. Fede, speranza e carità, tutte e tre le abbiamo qui al presente: ma più grande di tutte è la carità. - Fede...
Subito dopo la lavanda dei piedi - quando questa ha luogo - oppure dopo l'omelia, si dice la preghiera universale. In questa Messa si omette il Credo.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Giunta l'ora di passare da questo mondo al Padre il Signore Gesù ci ha lasciato il testamento del suo amore nell'umile gesto della lavanda dei piedi e nel dono supremo dell'Eucaristia. Consapevoli che il Padre ha posto tutto nelle sue mani, rivolgiamo a lui la nostra preghiera.
R. O Gesù, Maestro e Signore, ascoltaci.
Per il vescovo e i presbiteri della nostra Chiesa di N., perché vivano il loro sacerdozio come servizio instancabile e donazione senza limiti a te che sei presente nei tuoi fratelli, preghiamo. R.
Per tutto il popolo cristiano, perché in te che lavi i piedi agli Apostoli e sulla mensa pasquale spezzi il pane e offri il calice, sappia riconoscere i grandi segni della tua regalità e del tuo amore, preghiamo. R.
Per i cristiani divisi, perché questo memoriale della santa Cena faccia risuonare nel loro spirito l'ardente appello all'unità che hai innalzato nella tua preghiera sacerdotale al Padre, preghiamo. R.
Per gli uomini prigionieri della cupidigia e della violenza, e per tutti i commensali mancati al banchetto della fraternità, perché sentano che soprattutto per loro hai pregato e ti sei offerto al Padre come agnello innocente e mansueto, preghiamo. R.
Per tutti noi che condividiamo il pane del cielo alla mensa eucaristica, perché siamo disponibili a condividere i valori e i beni di questo mondo con quanti hanno fame e sete di giustizia e di misericordia, preghiamo. R.
Signore Gesù, in quest'ora suprema in cui ci chiami come amici a mangiare la Pasqua con te, rendici degni di essere eredi e commensali della gloria nel banchetto eterno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Sulle Offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, o Padre, di partecipare con viva fede ai santi misteri, poiché, ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio, si compie l'opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; * a te per primo si offrì vittima di salvezza, * e comandò a noi di compiere l'offerta + in sua memoria. ** Il suo Corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, * il suo Sangue per noi versato + è la bevanda che ci redime da ogni colpa. ** Per questo mistero di salvezza, * il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo di adorazione e di lode, * e noi, con tutti gli angeli del cielo, + proclamiamo senza fine la tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Questo è il mio Corpo, che è per voi; * questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue», * dice il Signore. * «Ogni volta che ne mangiate e ne bevete, * fate questo in memoria di me». (Cf. 1 Cor 11, 24-25)
—(oppure)— Il Signore Gesù, sapendo che era venuta la sua ora * di passare da questo mondo al Padre, * avendo amato i suoi che erano nel mondo, * li amò fino alla fine. (Gv 13, 1)
Dopo la Comunione
Padre onnipotente, che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio, accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Non si dà la benedizione. Segue:
Reposizione del Santissimo Sacramento
36. Detta l'orazione dopo la comunione, il sacerdote, stando in piedi, infonde e benedice l'incenso nel turibolo e, genuflesso, per tre volte incensa il Santissimo Sacramento. Quindi, indossato il velo omerale di colore bianco, si alza, prende la pisside e la ricopre con le estremità del velo. 37. Si ordina la processione con la quale il Santissimo Sacramento è portato attraverso la chiesa con torce e incenso al luogo della reposizione, preparato in una cappella della chiesa o in un'altra sua parte convenientemente ornata. Apre la processione un ministro laico con la croce tra due ceri accesi. Seguono poi altri ministri con delle candele accese. Davanti al sacerdote che porta il Santissimo Sacramento procede il turiferario con il turibolo fumigante. Intanto si canta l'inno Pange, lingua (eccetto le due ultime strofe) o un altro canto eucaristico. 38. Quando la processione è giunta al luogo della reposizione, il sacerdote, con l'aiuto del diacono se è necessario, depone la pisside nel tabernacolo, la cui porta rimane aperta. Quindi, infuso l'incenso, in ginocchio incensa il Santissimo Sacramento, mentre si canta il Tantum ergo sacramentum o un altro canto eucaristico. Quindi il diacono o lo stesso sacerdote chiude la porta del tabernacolo. 39. Dopo alcuni istanti di adorazione silenziosa, il sacerdote e i ministri, fatta la genuflessione, ritornano in sacrestia. 40. Al momento opportuno si spoglia l'altare e, se è possibile, si rimuovono le croci dalla chiesa. È bene che si velino le croci che rimangono in chiesa. 41. Coloro che hanno partecipato alla Messa vespertina «Cena del Signore» non sono tenuti alla celebrazione dei Vespri. 42. Tenendo conto dei luoghi e delle circostanze, si esortino i fedeli a rimanere in adorazione per un congruo tempo della notte davanti al Santissimo Sacramento riposto nel tabernacolo, a condizione che, dopo la mezzanotte, questa adorazione avvenga senza alcuna solennità. 43. Nelle chiese in cui il Venerdì Santo non si celebra la Passione del Signore, si concluda la Messa come di consueto e il Santissimo Sacramento sia riposto nel tabernacolo.
Il racconto giovanneo ci presenta un groviglio di situazioni, nelle quali intervengono diverse persone: i discepoli, le donne, i sacerdoti, il governatore, i soldati. Ognuno a modo suo si accosta impotente all'uomo Gesù, che va verso la sua passione e morte con responsabile consapevolezza, sapendo ciò che fa e accettando con amore quanto gli viene imposto con superficialità e ferocia da tutti. E' il vero dominatore degli eventi della sua passione e morte. Egli si fa trovare dai suoi carnèfici, ma si rivela a loro nella sua potenza di Signore: "Io sono". Egli afferma di essere re, ma non di questo mondo; egli si lascia intronizzare sul seggio giudiziale del procuratore (Litòstrotos) per dimostrare che è lui il vero giudice, nonostante sia condannato falsamente. Egli è il vero re dei giudei secondo le profezie, per il titolo che portava l'iscrizione, posta sulla croce; infine dispone della sua madre Maria, affidandola come madre al discepolo amato che è figura di tutti i credenti. Per tale prospettiva di vincitore anche sul patibolo della croce, la preghiera universale che segue il racconto della passione, diventa come effusione permanente dello Spirito sulla Chiesa per tutti gli uomini per cui Cristo è morto. Il racconto della passione, concluso dalla preghiera universale dei fedeli, ci preparerà all'adorazione della croce come trofeo di morte e di vittoria. La Chiesa fin dalle origini, vede nella croce, l'albero fiorito e fruttifero della vita, dal quale ciascuno coglie il frutto prezioso della salvezza: lo stesso Gesù che si offre in cibo. Questa croce, noi siamo invitati ad adorare, esprimendo con un bacio tutta la nostra gratitudine, per quanto da essa abbiamo ricevuto, e per essere solidali con quanti ancor oggi, (specialmente in questo tempo di pandemia), soffrono e amano. Oggi non si celebra l'eucaristia, poiché la Chiesa è impegnata a meditare sul contenuto stesso del 'Memoriale': la morte redentrice di Cristo, fonte di salvezza per ogni uomo.
Venerdì Santo
Prima Lettura
Is 52, 13 - 53, 12
Dal libro del profeta Isaìa Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo –, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.30
RIT: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; difendimi per la tua giustizia. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Sono il rifiuto dei miei nemici e persino dei miei vicini, il terrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge. Sono come un morto, lontano dal cuore; sono come un coccio da gettare.
Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani». Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori.
Sul tuo servo fa' splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia. Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Seconda Lettura
Eb 4, 14-16; 5, 7-9
Dalla lettera agli Ebrei. Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. [Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
VANGELO
Gv 18, 1 -19, 42 Dal Vangelo secondo Giovanni
- Catturarono Gesù e lo legarono In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».
- Lo condussero prima da Anna Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono! Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
- Il mio regno non è di questo mondo Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?».
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
- Salve, re dei Giudei! Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
- Via! Via! Crocifiggilo! Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
- Lo crocifissero e con lui altri due Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei"». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
- Si sono divisi tra loro le mie vesti I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.
- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre! Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)
- E subito ne uscì sangue e acqua Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».
- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Dopo la Comunione
Dio onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte e risurrezione del tuo Cristo conserve in noi l'opera della tua misericordia, perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri per sempre al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Per il congedo dell'assemblea, il sacerdote, rivolto al popolo e stendendo le mani sopra di esso, dice questa orazione:
Scenda, Signore, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. R.: Amen.
E l'assemblea si scioglie in silenzio. A tempo opportuno si spoglia l'altare.
Commento: Non ci sono celebrazioni oggi: la Chiesa rivive il mistero della sepoltura di Gesù.
Anche oggi non ci sono celebrazioni, se non la Liturgia delle Ore ai piedi della Croce insieme ai sacramenti della Penitenza e dell'Unzione degli infermi. Si può amministrare il Viatico ai moribondi. La Chiesa rivive il mistero della sepoltura di Gesù. Si celebra il riposo del Giusto nella speranza della risurrezione, e perciò merita un'attenzione particolare, specialmente nella preghiera che interrompe il silenzio, proprio di questo giorno, la cui discesa agli inferi, cioè nel regno della morte, ha il significato di richiamarci il valore universale della salvezza che si è manifestata a tutti gli uomini che hanno preceduto il Redentore. Gesù ha voluto condividere questo destino umano, al di là della morte, dato che la valenza della sua incarnazione comportava che egli vivesse fino in fondo la sua solidarietà con l'umanità, caduta nel peccato. Ma anche al di fuori del Sabato santo, noi pure possiamo partecipare a questo stato di morte in molte esperienze di vita cristiana: quando ci sentiamo abbandonati da tutti e più nulla ha senso; quando tutto intorno a noi crolla e ci manca un futuro; quando l'aridità interiore giunge perfino a farci dubitare dell'esistenza di Dio; allora dobbiamo essere sostenuti da una fede che crede nonostante tutto, come le donne che indugiano presso il sepolcro del loro amato Signore.
La Grande Veglia di notte appartiene al Giorno di Pasqua.
Domenica di Pasqua della Risurrezione - Colore: bianco - SOLENNITA': Domenica di Pasqua della Risurrezione
LETTURE: At 10, 34. 37-43; Sal. 117; Col 3, 1-4; Gv 20, 1-9.
Commento: Cristo - luce del mondo.
Nella Veglia pasquale il Triduo raggiunge il suo culmine sacramentale. Infatti nel nucleo più originale della Pasqua questa veglia è come una sintesi di tutta la liturgia annuale, perché, attraverso una prolungata celebrazione della Parola di Dio e poi della Liturgia della Luce e dell'Acqua, ricùpera tutta la ricchezza del simbolismo, che ci permette di accostarci realmente al mistero. L'introduzione della liturgia della luce (benedizione del fuoco e del cero pasquale) con il canto dell'annuncio della resurrezione ci introduce nella nuova ed eterna alleanza ricostituita fra Dio e l'umanità in Cristo Gesù. La luce è la prima opera della creazione. Ora dal fuoco - luce si accende il cero pasquale, simbolo della luce di Cristo, luce che possiede, ha attraversato le tenebre del mondo, della storia e del peccato. La storia della salvezza viene rievocata a tappe nelle letture bibliche in chiave pasquale. La creazione diviene ora ri-creazione dalla risurrezione del Signore. Il sacrificio di Abramo è figura del sacrificio di Cristo, vero agnello che toglie il peccato del mondo. L'alleanza, figura nuziale fra Dio e il popolo, è destinata ora a divenire una comunità di discepoli con il Signore. La benedizione dell'acqua del fonte, che richiama il compimento di tanti riferimenti biblici, ci prepara alla celebrazione del Battesimo, o almeno alla rinnovazione dei nostri impegni battesimali. Cristo è risalito dalle acque della morte come noi risorgeremo dal sepolcro, divenuto come il seno materno, fecondo di vita nuova. La commensalità col Risorto diventa per noi il segno sacramentale più efficace per un cammino verso il nostro compimento. Alleluia! Il Signore della vita è risorto. Come Simon Pietro e l'altro discepolo corriamo anche noi verso quel sepolcro vuoto. Davanti ad esso è stata proclamata la grande rivelazione angelica alle donne, lì accorse per prime: "E' risorto! Non è qui!" La celebrazione eucaristica del Risorto ci invita a comprendere che l'oggetto della nostra fede non è solo "confessare con le labbra che Gesù è il Signore", ma anche a credere col cuore, che la salvezza, che proviene dal Risorto, passa attraverso questo memoriale della Pasqua del Cristo. Il Risorto ci ha donato la vita, ma ci comunica anche il potere di dare anche a noi la vita ai fratelli per amore, a imitazione sua, "l'amore di Cristo ci spinge verso l'altro". (commento per la messa del giorno e della messa vespertina qui sotto)
Antifona d'Ingresso
Messa del giorno Sono risorto, o Padre, e sono sempre con te. Alleluia. * Hai posto su di me la tua mano. Alleluia. * È stupenda per me la tua saggezza. Alleluia, alleluia. (Cf. Sal 138, 18.5-6) Oppure: Il Signore è veramente risorto. Alleluia. * A lui gloria e potenza * nei secoli eterni. Alleluia, alleluia. (Cf. Lc 24, 34; Ap 1, 6)
Atto Penitenziale
Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo Figlio unigenito, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la risurrezione del Signore, di rinascere nella luce della vita, rinnovati dal tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 10, 34. 37-43
Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal. 117
RIT: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».
La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore.
La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.
Seconda Lettura
Col 3, 1-4
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
SEQUENZA Alla vittima pasquale, s'innalzi oggi il sacrificio di lode. L'Agnello ha redento il suo gregge, l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?». «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto: precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato: facciamo festa nel Signore.
Alleluia.
VANGELO
Gv 20, 1-9 Dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
In questo giorno santissimo, in cui la potenza dello Spirito ci crea come uomini nuovi a immagine del Signore risorto e fa di tutti noi il suo popolo santo, innalziamo la nostra preghiera unanime, perché la gioia della Pasqua si estenda nel mondo intero.
R. Per la santa risurrezione del tuo Figlio, ascoltaci, o Padre.
Per la Chiesa di Dio, perché abbia sempre più viva coscienza di essere la comunità pasquale, generata dal Cristo umiliato sulla croce e glorificato nella risurrezione, preghiamo. R.
Per tutti i battezzati, perché nell'aspersione del sangue e dell'acqua, che scaturiscano dal costato di Cristo, rinnovino la grazia della loro rinascita nello Spirito, preghiamo. R.
Per l'umanità intera, perché si diffonda nel mondo il lieto annunzio che in Cristo si è fatta pace fra l'uomo e Dio, l'uomo e se stesso, l'uomo e i suoi fratelli, preghiamo. R.
Per le nostre famiglie, perché in ogni casa si celebri nella sincerità e nella verità l'evento pasquale, e si condivida il dono del Signore con la festosa ospitalità ai piccoli, ai poveri e ai sofferenti, preghiamo. R.
Per tutte le sorelle e i fratelli defunti, perché fin da ora siano commensali al banchetto eterno, nell'attesa della risurrezione dei corpi alla fine dei tempi, preghiamo. R.
O Padre, che nella risurrezione del tuo Figlio dissolvi ogni paura e rendi possibile ciò che il nostro cuore non osa sperare, concedi ad ogni uomo che si dice cristiano di rinnovarsi nel pensiero e nelle opere con la fede di chi nel Battesimo si sente risorto. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Esultanti per la gioia pasquale, ti offriamo, o Signore, questo sacrificio nel quale mirabilmente rinasce e si nutre la tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. E' lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo, è lui che morendo distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l'umanità esulta su tutta la terra, e con l'assemblea degli angeli e dei santi canta l'inno della tua gloria:
Antifona alla Comunione
—(antica)— Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Alleluia. * Celebriamo dunque la festa * con azzimi di sincerità e di verità. Alleluia, alleluia. (1 Cor 5, 7-8) Oppure: Il primo giorno della settimana, * Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, * e vide che la pietra era stata rimossa dal sepolcro. Alleluia. (Gv 20, 1) Oppure: Gesù, il crocifisso, è risorto, come aveva predetto. Alleluia. (Cf. Mt 28, 5.6; Mc 16, 6; Lc 24, 6)
—(oppure)— Oppure alla sera, se si legge il Vangelo dei discepoli di Emmaus: Resta con noi, Signore, perché si fa sera * e il giorno è ormai al tramonto. Alleluia. (Lc 24, 29)
Dopo la Comunione
Proteggi sempre la tua Chiesa, Dio onnipotente, con l'inesauribile forza del tuo amore, perché, rinnovata dai sacramenti pasquali, giunga alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
In questo santo giorno di Pasqua, + Dio onnipotente vi benedica * e, nella sua misericordia, vi difenda da ogni insidia del peccato. R/. Amen.
Dio che vi rinnova per la vita eterna, + nella risurrezione del suo Figlio unigenito, * vi conceda il premio dell'immortalità futura. R/. Amen.
Voi, che dopo i giorni della passione del Signore + celebrate nella gioia la festa di Pasqua, * possiate giungere con animo esultante alla festa senza fine. R/. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, + Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R/. Amen.
Andate in pace. Alleluia, alleluia. Oppure: La Messa è finita: andate in pace. Alleluia, alleluia. Oppure: Portate a tutti la gioia del Signore risorto. Andate in pace. Alleluia, alleluia.