Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
02 - 08 Novembre 2014
Tempo Ordinario XXXI, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno II, Salterio: sett. 3

Domenica 02 novembre 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-11-02.html

XXXI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A - Colore: viola - SOLENNITA': Commemorazione Defunti

LETTURE: Gb 19, 1.23-27; Sal 26; Rm 5, 5-11; Gv 6, 37-40.

Commento: Venite, benedetti, dal Padre mio.

Gesù sarà il Giudice glorioso di tutti gli uomini. Le immagini della parabola presentate da questa liturgia, sono tipiche dei discorsi profetici sul "tempo della fine", tempo insieme nostro e di Gesù che si rivela qui in due inaudite identificazioni, se pur su due piani diversi: lui e Dio, lui e i "poveri". Questa "parabola del giudizio" ha la funzione di mettere i credenti sull'avviso: il discernere o no questa equazione a tre termini, già fin d'ora giudica la tua esistenza. La speranza dei credenti è indirizzata verso l'incontro definitivo con Dio, come invito a una comunione piena, quella comunione alla quale già ci introduce, come a primizia, l'adesione a Cristo, e massimamente la partecipazione alla sua Eucaristia. Ma lui nella sua presenza e nella sua sembianza, nei poveri, nei piccoli, chiamerà i suoi fratelli ad una fede in una presenza diversa da quella eucaristica, ma sicuramente non meno vera ed impegnativa. È in questa prospettiva di fede che oggi facciamo memoria di tutti i fedeli defunti, pensando a loro ancora in attesa dell'incontro finale con Cristo nella beatitudine eterna. Preghiamo per le anime purganti, quelle che, nella luce dello Spirito, non si sentono ancora degne di accedere alla perfetta visione di Dio nel suo Regno di amore e di perfezione. Quello che compiamo in questo giorno non è un semplice gesto di pietà, non è la solita visita ai cimiteri e alle tombe dei nostri defunti a deporre fiori o a ravvivare in noi la loro memoria, è piuttosto una manifestazione di fede e di autentica carità cristiana, mossi dalla certezza che le nostre preghiere, i nostri suffragi, le indulgenze che possiamo lucrare a loro favore, concorrono ad affrettare l'ingresso nel Regno di Dio, nella beatitudine eterna. Possiamo considerare anche utilitaristicamente i nostri suffragi a favore delle anime purganti nel senso che abbiamo la certezza di poter poi godere della loro preghiera per noi quando avranno raggiunto la pienezza della gioia nell'eternità di Dio.

Commemorazione dei Fedeli defunti

Antifona d'Ingresso

Come Gesù è morto e risorto, * così anche Dio, per mezzo di Gesù, * radunerà con lui coloro che sono morti. * E come in Adamo tutti muoiono, * così in Cristo tutti riceveranno la vita. (Cf. 1 Ts 4, 14; 1 Cor 15, 22)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C: Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.
C: Cristo, che al buon ladrone hai promesso il paradiso, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che accogli ogni uomo che si affida alla tua misericordia, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
Nella tua bontà, o Padre, ascolta le preghiere che ti rivolgiamo, perché cresca la nostra fede nel Figlio tuo risorto dai morti e si rafforzi la speranza che i tuoi fedeli risorgeranno a vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, creatore e Padre di tutti, donaci lo Spirito del tuo Figlio Gesù, venuto tra noi come colui che serve, affinché riconosciamo in ogni uomo la dignità di cui lo hai rivestito e lo serviamo con semplicità di cuore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gb 19, 1.23-27

Dal libro di Giobbe.
Rispondendo Giobbe prese a dire:
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

IN ALTERNATIVA:

Is 25, 6.7-9

Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno, preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l'ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza».

oppure

Rm 8, 14-23
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.
La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l'ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.

oppure

Sap 3, 1-9 (III messa)
Dal libro della Sapienza
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d'immortalità.
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiolo
e li ha graditi come l'offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell'amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

oppure

Ap 21, 1-5. 6-7
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse:
«Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
Io sono l'Alfa e l'Omèga,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete
io darò gratuitamente da bere
alla fonte dell'acqua della vita.
Chi sarà vincitore erediterà questi beni;
io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 26

RIT: Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.


Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?

Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

Seconda Lettura

Rm 5, 5-11

Dalla lettera di san Paolo ai Romani.
Fratelli, la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui
abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell'ultimo giorno, dice il Signore.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 37-40
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi".
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato".
Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me".
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

oppure

Mt 5, 1-12

Dal Vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, Cristo risorto accoglie e presenta al Padre tutti coloro che muoiono credendo in lui. Domandiamo a Dio che, in Cristo, trasformi il dolore dell'uomo in speranza di vita, dicendo:

Signore della vita, ascoltaci.

Padre misericordioso, aiuta la tua Chiesa a comprendere e testimoniare il valore della vita, perché tutti gli uomini diano un senso cristiano alla loro esistenza. Preghiamo:

Padre buono, accogli nella comunione dei santi i nostri fratelli defunti, che hanno creduto e sperato in te e si sono nutriti del corpo di Cristo, pegno di risurrezione. Preghiamo:

Dio, amante della vita, apri le tue braccia a tutti i fratelli che ogni giorno muoiono a causa dell'ingiustizia, della guerra e della violenza, e annuncia ancora al mondo la tua pace. Preghiamo:

Dio, nostra speranza, sostieni chi è provato dal dolore, dona forza nella sofferenza, conforto nella solitudine, perché ogni cuore canti alla tua bontà. Preghiamo_

Dio, principio e fine della nostra esistenza, insegnaci ad usare saggiamente del tempo che ci dai, servendoti nei nostri fratelli e amandoti con tutte le nostre forze. Preghiamo:

Per i defunti della nostra comunità.
Per chi nella nostra comunità è provato dal dolore.

O Dio, ricco di misericordia, accogli nel nome di Cristo, morto e risorto, le nostre preghiere: a tutti i defunti, liberati da ogni colpa, svela il mistero del tuo volto e rendili partecipi della tua vita per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Guarda con benevolenza, o Padre, i nostri doni, perché i tuoi fedeli defunti siano associati alla gloria del tuo Figlio, che tutti ci unisce nel grande sacramento del suo amore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** In lui rifulge a noi la speranza della beata risurrezione * e, se ci rattrista la certezza di dover morire, + ci consola la promessa dell'immortalità futura. ** Ai tuoi fedeli, o Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; * e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, + viene preparata un'abitazione eterna nel cielo. ** Per questo mistero di salvezza, * uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Io sono la risurrezione e la vita», dice il Signore. * «Chi crede in me, anche se muore, vivrà; * chiunque vive e crede in me, * non morirà in eterno». (Gv 11, 25-26)

—(oppure)—
Uno solo è il Padre vostro, che è nei cieli; * uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. (Cf. Mt 23, 9.8)

Dopo la Comunione

Fa', o Signore, che i tuoi fedeli defunti, per i quali abbiamo celebrato il sacramento pasquale, entrino nella tua dimora di luce e di pace. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 03 novembre 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-11-03.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: bianco

LETTURE: Fil 2, 1-4; Sal 130; Lc 14, 12-14.

Commento: L'invito cristiano.

Quando nelle nostre ricorrenze più gioiose stiliamo l'elenco degli invitati, istintivamente iniziamo la lista delle persone che noi riteniamo più ragguardevoli, che sono a noi più care e dalle quali, più o meno consapevolmente, ci attendiamo un contraccambio. Questo è un criterio umano e logico, che abitualmente viene praticato dalla stragrande maggioranza. Non siamo diversi neanche noi cristiani. Gesù però contesta palesemente tale scelta e ci dice chiaramente: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». Il banchetto cristiano, da quando Cristo ha consumato con noi la sua cena, dandosi a tutti come cibo e bevanda di salvezza, deve essenzialmente conservare le stesse caratteristiche, deve avere cioè le caratteristiche della carità e della solidarietà vera. Anche alla nostra mensa deve essere sempre presente Cristo, se non sotto le specie eucaristiche, almeno in coloro che meglio lo rappresentano. Egli infatti si identifica in coloro che hanno fame, che hanno sete, che sono nudi, malati o carcerati. Una identificazione che è la naturale espansione e il pieno completamento dell'eucaristia. La stessa fede che ce lo fa riconoscere vivo e vero nell'ostia consacrata ci deve illuminare per farcelo vedere ancora vivo e vero nel povero, nell'affamato, negli ultimi e negli abbandonati. "Avevo fame e tu mi hai dato da mangiare. Avevo sete e tu mi hai dato da bere..." L'invito alla mensa non significa soltanto la condivisione del nostro cibo con loro, ma sta ad indicare il posto privilegiato che riserviamo loro nel nostro cuore e nella nostra vita per averli sempre con noi, perennemente invitati alla nostra mensa. Solo facendo risorgere tanti prostrati dalle miserie del mondo, potremmo garantirci la nostra personale risurrezione. "Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 2, 1-4

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 130

RIT: Custodiscimi presso di te, Signore, nella pace.

Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.

Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Se rimanete nella mia parola,
siete davvero miei discepoli, dice il Signore,
e conoscerete la verità.

Alleluia.

VANGELO

Lc 14, 12-14
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

A Dio, fonte di ogni dono perfetto, manifestiamo con fiducia le nostre attese. Gli raccomandiamo i presenti, i nostri cari e tutta l'umanità, dicendo:

Ascoltaci, o Signore.

Perché il Papa, i vescovi e i sacerdoti sappiano guidare il popolo cristiano come pastori buoni e maestri umili. Preghiamo:

Perché oggi riusciamo a dare tempo, esempi e cuore a chi il Signore ci farà incontrare. Preghiamo:

Perché dal bene che realizziamo, non abbiamo mai a pretendere riconoscenze ed umane gratificazioni. Preghiamo:

Perché dove c'è solitudine, emarginazione e delusione non venga a mancare la nostra carità. Preghiamo:

Perché nell'intimità delle nostre case sappiamo far rivivere lo stile della famiglia di Nazaret. Preghiamo:

Per la solidarietà nella nostra parrocchia.
Per i giovani in difficoltà, gli anziani emarginati.

Padre santo, custodisci nella serenità i giorni dei tuoi figli, fortifica i loro propositi di bene, dona ai loro cuori quella gioia che sarà perfetta quando più nulla esisterà se non il tuo volto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 04 novembre 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-11-04.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: bianco

LETTURE: Fil 2, 5-11; Sal 21; Lc 14, 15-24.

Commento: Un uomo diede una grande cena!

Solo per breve tempo è rimasto anonimo quell'uomo che diede una grande cena. Ora noi non abbiamo alcun dubbio su di Lui, è Cristo Gesù, il Figlio di Dio. È ancora Lui a lanciare l'invito. Siamo ancora noi ad addurre spesso le nostre stùpide scuse per esimerci da quell'invito. Ci falla la memoria di Chi c'invita, perché c'invita e cosa troveremo alla sua mensa. Siamo evidentemente immersi nei nostri campi, a fare le nostre cose, a nutrirci delle nostre povere mense. La mensa del Signore è l'intima comunione con Lui, è il farci nutrire della luce della sua parola di verità, è il godere interiormente del suo amore di fratello e amico nostro. Forse dobbiamo riconoscerci ed identificarci con i poveri, gli storpi e i ciechi per sperare di essere annoverati almeno tra gli invitati dell'ultima ora. Voglia Dio farci sentire non solo nella morsa della fame e tutta l'arsura della sete che ci brucia dentro perché solo così potremmo valutare l'importanza dell'invito alla cena del Signore e apprezzare il divino nutrimento che, gratuitamente, ci viene dato. È davvero triste costatare che ancora oggi i reiterati inviti alla grande cena vadano deserti, mentre fuori aumentano fame e sete fino al punto di degenerare in continue e crescenti violenze. Nel nostro mondo si verificano delle strane chiusure alle grazie e alle sollecitazioni divine proprio in concomitanza di ineluttabili urgenze: mense ben imbandite nelle nostre chiese e fuori famelici inferociti. Sorge legittimo il dubbia che i "servi" inviati per spandere l'invito non siano adeguati alla loro missione. O sono gli invitati a non sentire il forte richiamo che Dio sta lanciando loro per bocca dei suoi ministri? E' consolante per tutti che, nonostante i colpevoli rifiuti, la mensa è ancora imbandita: il Figlio di Dio è ancora obbediente e docile alle voci che lo vogliono come cibo e bevanda di vita.

Antifona d'Ingresso

Farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele, * che agirà secondo i desideri del mio cuore. (Cf. 1 Sam 2, 35)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

C: Signore pietà.
A: Signore pietà.
C: Cristo pietà.
A: Cristo pietà.
C: Signore pietà.
A: Signore pietà.

Colletta

—(antica)—
Custodisci nel tuo popolo, o Signore, lo spirito di cui hai ricolmato il vescovo san Carlo, perché la Chiesa si rinnovi incessantemente e, conformandosi all'immagine del tuo Figlio, manifesti al mondo il volto di Cristo Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
Signore Dio, che hai arricchito della tua sapienza san N., concedi a noi, con il suo aiuto, di custodirla fedelmente e di professarla con la nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 2, 5-11

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli,
abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 21

RIT: Da te, Signore, la mia lode nella grande assemblea.

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!

Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.

Perché del Signore è il regno:
è lui che domina sui popoli!
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra.

Lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!».

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.

Alleluia.

VANGELO

Lc 14, 15-24
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, rivolgiamo con fiducia il nostro grazie e la nostra preghiera a Dio Padre per averci donato, in san Carlo Borromeo, un modello di vita evangelica e un pastore buono. Diciamo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Perché sull'esempio di san Carlo, la Chiesa testimoni la gioia di vivere per Cristo e non cessi mai di annunciare con forza il vangelo a tutti gli uomini. Preghiamo:

Per i nostri vescovi e sacerdoti, perché siano nel mondo voce di chi non ha voce, rifugio per chi è indifeso, conforto per chi vive nella speranza. Preghiamo:

Per tutti i cristiani, perché non si vergognino della fede ricevuta, ma testimonino con entusiasmo il vangelo di Cristo nel lavoro, nella scuola e nella famiglia. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché trasformi la sua fede in opere di carità, e nessuna persona vicina a noi soffra l'indigenza e la solitudine. Preghiamo:

Perché il Signore susciti dalle nostre comunità dei testimoni autentici e fedeli e scelga pastori che guidino con amore e carità la sua Chiesa. Preghiamo:

Per gli ammalati della nostra comunità.
Perché il ricordo di ogni guerra generi pace.

O Dio, che in san Carlo Borromeo hai offerto alla Chiesa un'immagine di Cristo buon pastore, apri il nostro cuore alla trasparenza del tuo amore, per essere nel mondo segni della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Guarda con bontà, o Signore, i doni che portiamo al tuo altare nella memoria di san Carlo: come l'hai reso glorioso per le sue virtù e per il vigile servizio pastorale, concedi anche a noi, per la potenza di questo sacrificio, di abbondare in frutti genuini di opere buone. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * lodarti e ringraziarti sempre, * Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** È lui il pastore buono che ha dato la vita per le sue pecore * e continua a pascere il suo gregge + donando alla Chiesa pastori secondo il suo cuore. ** Nella vita di san N. riconosciamo i segni del tuo amore per noi: * nella sua voce, la tua parola, + nei suoi gesti, la tua potenza. ** Per questo dono del tuo amore, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Io sono venuto perché abbiano la vita * e l'abbiano in abbondanza», dice il Signore (T.P. Alleluia). (Gv 10, 10)

—(oppure)—
«Questi i segni che accompagneranno * coloro che credono in me», dice il Signore; * «scacceranno i demoni, * imporranno le mani ai malati ed essi guariranno» (T.P. Alleluia). (Cf. Mc 16, 17-18)

Dopo la Comunione

La partecipazione ai santi misteri, o Signore, ci comunichi lo spirito di fortezza che rese san Carlo fedele nel ministero e ardente nella carità verso i fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 05 novembre 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-11-05.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: verde

LETTURE: Fil 2, 12-18; Sal 26; Lc 14, 25-33.

Commento: Il primato assoluto di Dio.

Per seguire Cristo bisogna spogliarsi di tutto. Per raggiungere la santità bisogna affermare in modo assoluto e radicale il primato di Dio nella nostra vita. Nessuno e nulla può prevalere su di lui: "Nulla dobbiamo anteporre all'amore di Cristo", dice San Benedetto ai suoi monaci. Fermo restando il comandamento che ci ricorda l'onore ai nostri genitori e famigliari, rimane sempre vero che neanche quell'amore può prevalere su quello che dobbiamo a Dio. La sequela di Cristo d'altronde comporta l'abbraccio volontario della croce e ciò nella realtà significa avere il coraggio di operare una serie di rinunce per fare spazio alla scelta migliore. "Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo". Se dobbiamo essere disposti a rinunciare anche alla nostra vita per Cristo, non ci deve scandalizzare la rinuncia anche agli affetti più cari. Con il dono della sapienza riusciamo a fare bene i conti per costruire la nostra torre, l'ascensore che ci conduce a Dio. La stessa sapienza, dono dello Spirito Santo, ci fa valutare l'opportunità di affrontare la buona battaglia per vincere le umane seduzioni e immergersi volontariamente e completamente in Dio. La rinuncia passa in ordine di importanza dalle persone alle cose. Ricordiamo tutti quel giovane ricco, che pur desideroso di raggiungere la vita eterna, non ha il coraggio di svincolarsi dalle cose del mondo perché "aveva molti beni". Succede ancora a molti... Ci conforta l'esempio dei santi e l'esperienza di tanti e tante che hanno davvero lasciato tutto per conseguire la migliore ricchezza, che solo Dio può e sa garantire. Ai nostri giorni la rinuncia definitiva della propria volontà risulta sempre più difficile perché si è indebolita la fede e l'uomo si è appropriato sempre di più dei doni di Dio. Chiediamo perché possiamo invece imparare sempre più di vedere le cose come dono, come grazia di Dio.

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 2, 12-18

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo il suo disegno d'amore.
Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.
Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 26

RIT: Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.

Alleluia.

VANGELO

Lc 14, 25-33
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

A Colui che tutto può e tutti conosce, esprimiamo con fiducia le nostre attese, nella certezza che egli ama donare più di quanto sappiamo domandare. Diciamo insieme:

Dio della vita, ascoltaci.

Perché noi, tua Chiesa, spogliandoci di orgoglio e asprezza, sappiamo somigliare a Cristo mite, umile e crocifisso. Preghiamo:

Perché nei nostri cuori penetri la benevolenza, vinca la fraternità, fiorisca la carità. Preghiamo:

Perché le nostre comunità d'occidente siano generose nel donare persone e mezzi alle missioni. Preghiamo:

Perché negli ospedali, nelle carceri e nei ricoveri, chi soffre possa oggi incontrare un animo cristiano. Preghiamo:

Perché i ragazzi e i giovani, sostenuti dalla nostra preghiera e dagli esempi, sappiamo andare incontro alla vita con fede e onestà. Preghiamo:

Per chi non ha fede, ideali e avvenire.
Per i catechisti e gli animatori della comunità.

Altissimo Signore, il tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s'attarda, si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** In lui hai voluto rinnovare l'universo, perché noi tutti fossimo partecipi della sua pienezza. * Pur essendo nella condizione di Dio, egli svuotò se stesso, * e con il sangue versato sulla croce + pacificò il cielo e la terra. ** Per questo fu esaltato sopra ogni creatura * e divenne causa di salvezza eterna + per tutti coloro che gli obbediscono. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 06 novembre 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-11-06.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: verde

LETTURE: Fil 3, 3-8; Sal 104; Lc 15, 1-10.

Commento: La gioia del perdono.

Nella tradizione giudaica era ferma convinzione che bisognasse tenersi a debita distanza dai peccatori e da tutti coloro che, con giudizio inappellabile, erano ritenuti immondi. Il pretesto era originato da rischio del contagio e dal pericolo di contrarre la stessa impurità, circostanza questa che impediva l'accesso al tempio e la partecipazione ai diversi riti sacri. L'atteggiamento di Gesù, che riceve i peccatori e mangia con loro, scandalizza scribi e farisei. Egli cerca ancora una volta, con santa pazienza, di illuminarli ricorrendo a due semplici ed eloquenti parabole. L'immagine del pastore che si pone alla ricerca della pecora smarrita, lasciando al sicuro le altre nell'ovile, è particolarmente cara a Gesù. Egli dirà di se stesso: "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me". Lui per primo si è posto alla ricerca di tutti noi, smarriti nei meandri del peccato. Già durante la sua vita terrena ha cercato i lontani per ricondurli a sé, all'ovile dell'amore. Si è chinato su tutte le miserie umane, si è paragonato ad un medico che guarisce le nostre malattie, ha dimostrato una preferenza per i piccoli e i poveri, si è lasciato toccare dai lebbrosi, si è caricato letteralmente di tutti i nostri peccati, si è assiso alla loro mensa, affinché essi fossero partecipi della sua, entrassero nel banchetto divino. Questi sono i motivi della gioia di Dio perché signìficano il ritorno dei suoi figli: "Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione". Davvero siamo tutti figli della redenzione perché eravamo figli della perdizione. Per questo ogni ritorno è una festa. La festa del perdono.

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 3, 3-8

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, i veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù senza porre fiducia nella carne, sebbene anche in essa io possa confidare.
Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: circonciso all'età di otto giorni, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge, irreprensibile.
Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 104

RIT: Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.

Alleluia.

VANGELO

Lc 15, 1-10
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta". Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto". Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Dio è nostra forza e baluardo, difesa nella tentazione, bontà nella sconfitta. A lui ci presentiamo, una volta ancora bisognosi del suo aiuto. Diciamo insieme:

Signore, ascolta ed esaudisci.

Perché nessun peccato diminuisca in noi la gioiosa certezza che Cristo è alla nostra ricerca per accoglierci tra le sue braccia, come la pecora smarrita. Preghiamo:

Perché nel nostro paese le risorse che Dio ci ha dato, siano investite nella costruzione di una società attenta agli ultimi e giusta con tutti. Preghiamo:

Perché i genitori e gli educatori sappiano trasmettere alle nuove generazioni il gusto d'una vita in armonia con Dio e con il prossimo. Preghiamo:

Perché i cristiani discriminati o perseguitati a motivo della fede, vivano la loro emarginazione con fortezza, umiltà e senza rancori. Preghiamo:

Perché la nostra comunità riesca a plasmarsi un cuore che non giudica e non cede a grettezze e parzialità. Preghiamo:

Per gli orfani e le vedove.
Per i ragazzi in cammino verso il sacramento della penitenza, dell'eucaristia, della cresima.

Tu conosci, Padre, ciò di cui abbiamo bisogno prima ancora che apriamo la bocca. A quanto qui espresso, aggiungi tu ciò che sai essere buono e utile per ciascuno di noi. Per Cristo Gesù nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Nella tua bontà hai creato l'uomo * e, quando meritò la giusta condanna, * lo hai redento nella tua misericordia, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 07 novembre 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-11-07.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: verde

LETTURE: Fil 3, 17 - 4, 1; Sal 121; Lc 16, 1-8.

Commento: La scaltrezza dei figli della luce.

Il Signore Gesù, pur di rendere comprensibili i suoi messaggi di salvezza, ricorre anche al paradosso. Nel vangelo di oggi viene lodata l'astuzia di un autentico imbroglione, che, vistosi scoperto della sua infedeltà verso il proprio padrone e prossimo ad un licenziamento dal suo incarico, cerca, con abilità e scaltrezza, di accaparrarsi la benevolenza dei creditori, per poi sperare di godere della loro protezione. È fin troppo evidente che il Signore non vuole che imitiamo l'astuzia e ancor meno la disonestà dell'amministratore infedele. Vuole invece che, come figli della luce, ci adoperiamo alacremente, da veri sapienti, per conseguire i beni migliori che lo stesso Signore vuole donarci. Egli ci ha avvertiti che "stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita". Per passare per una porta stretta occorre chinarsi e farsi piccoli, diventare umili. Per poter percorrere una strada angusta occorre abilità, destrezza e prudenza. Ecco allora le virtù e la sapienza che Gesù vuole siano praticate dai suoi seguaci. "Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono". La violenza praticabile dal cristiano è il diuturno sacrificio con cui affronta gli ostacoli della vita, è l'abbraccio volontario della propria croce, è la salita faticosa verso il monte dei risorti. Abbiamo il conforto dello Spirito Santo di Dio che ci illumina e ci fortifica, ci rende astuti e sapienti, coraggiosi ed intrepidi. Se tanta pusillanimità ancora serpeggia nel mondo dei cristiani, dipende dalla mancanza di fede e di fiducia nel Signore, dalla mancanza di preghiera e dalla perenne tentazione dell'autosufficienza. Tutto ciò ci rende deboli e paurosi, rischia di riportare la Chiesa nel buio delle catacombe e soprattutto di subire passivamente tutte le angherie o cadere nei facili compromessi con il mondo. Forse è ancora vero che: "I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce"...

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 3, 17 - 4, 1

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi.
Perché molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 121

RIT: Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.

Secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Chi osserva la parola di Gesù Cristo
in lui l'amore di Dio è veramente perfetto.

Alleluia.

VANGELO

Lc 16, 1-8
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare".
L'amministratore disse tra sé: "Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua".
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto devi al mio padrone?". Quello rispose: "Cento barili d'olio". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta". Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?". Rispose: "Cento misure di grano". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta".
Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

A Dio che ci hai creati per la gioia e vuole la nostra pace, domandiamo la grazia di organizzare in serenità la nostra vita. Diciamo insieme:

Aiutaci, Signore.

Per i cristiani: siano amministratori accorti dei beni celesti, li facciano fruttificare e valorizzano le occasioni di bene che tu offri loro. Preghiamo:

Per le giovani chiese dell'Asia e dell'Africa: sappiano conservare l'entusiasmo dei convertiti, l'umiltà degli inizi, la radicalità dei loro martiri. Preghiamo:

Per la pace e la concordia tra gli uomini di ogni razza, religione, classe sociale: il nostro apporto di cristiani aiuti il mondo a guarire dalle sue divisioni. Preghiamo:

Per chi ha perduto la fede e per chi con fatica la sta ricercando: trovi nelle comunità cristiane il luogo dell'incontro con Dio. Preghiamo:

Per chi come Cristo porta la croce dell'ingiustizia e del disprezzo: sappia rispondere al male con il bene. Preghiamo:

Per chi nella vita ci ha fatto del bene.
Per i giovani in servizio militare.

O Padre, che in mille modi hai dimostrato la gratuità del tuo amore per noi, donaci la forza di vivere gli uni per gli altri come ha fatto Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per mezzo di Cristo, tuo amatissimo Figlio, * hai creato l'uomo a tua immagine * e lo hai rigenerato a vita nuova. ** Per questo mistero di salvezza ti servono tutte le creature, * ti lodano tutti i redenti e ti benedicono unanimi gli angeli e i santi. * E noi, uniti con gioia a questo immenso coro, + ti celebriamo, cantando senza fine la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 08 novembre 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-11-08.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: verde

LETTURE: Fil 4, 10-19; Sal 111; Lc 16, 9-15.

Commento: Non è possibile servire a due padroni.

Quando un padre smette amare i propri figli, diventa per loro padrone, e dèspota e figli diventano, di conseguenza, sùdditi e schiavi. Non mancano nelle vicende umane storie di questo genere. Non solo gli uomini hanno il potere di soggiogare i propri simili, ma le cose del mondo e il denaro in modo particolare, esercita tale assurdo e subdolo potere. Nasce così l'alternativa, la scelta che ognuno nella propria vita è chiamato coerentemente ad operare. Di questa scelta il Signore oggi ci parla, volendo innanzitutto, distoglierci dall'equivoco di non fare scelte e cadere così nell'intento disastroso di voler far coesistere in noi valori diversi e contrastanti. Rischiamo così una forma morbosa di schizofrenia personale e collettiva. Gesù vuole svelarci il potere ingannatore che il denaro esercita talvolta su di noi: può accaderci di diventarne schiavi e illusi dal suo fascino bugiardo perché "ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio". Anche perché l'animo umano, se non illuminato dallo Spirito, è insaziabile nella sue bramosie. Dio non è padrone, ma padre di noi tutti e ci vuole come figli, liberi dagli inganni e dalle seduzioni. Se scegliamo di servirlo possiamo godere, già in questa vita, del suo amore e sentirci appagati e sazi nell'anima. I desideri migliori poi, noi credenti, li orientiamo nella speranza, verso i beni futuri, che non periscono perché eterni.

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 4, 10-19

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l'avevate anche prima, ma non ne avete avuto l'occasione.
Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell'abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Lo sapete anche voi, Filippési, che all'inizio della predicazione del Vangelo, quando partii dalla Macedònia, nessuna Chiesa mi aprì un conto di dare e avere, se non voi soli; e anche a Tessalònica mi avete inviato per due volte il necessario.
Non è però il vostro dono che io cerco, ma il frutto che va in abbondanza sul vostro conto. Ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un piacevole profumo, un sacrificio gradito, che piace a Dio.
Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 111

RIT: Beato l'uomo che teme il Signore.

Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.

Sicuro è il suo cuore, non teme;
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.

Alleluia.

VANGELO

Lc 16, 9-15
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La parola di Dio è come spada a doppio taglio che penetra nelle pieghe più nascoste delle nostre infermità. Chiediamo al Padre d'essere forti e vigilanti di fronte al male che ci distoglie da lui. Diciamo insieme:

Convertici, Signore.

Quando siamo tentati di seguire noi stessi più che la tua parola. Preghiamo:

Quando ci sentiamo a posto perché non facciamo del male a nessuno. Preghiamo:

Quando ci pesa la fedeltà ai piccoli doveri quotidiani. Preghiamo:

Quando salviamo il mondo a parole più che con i fatti. Preghiamo:

Quando la nostra condizione sociale, la cultura e le qualità che ci ha dato, ci servono per guardare gli altri dall'alto. Preghiamo:

Quando, per realizzare noi stessi, calpestiamo la giustizia, l'amicizia, la verità. Preghiamo:

Quando ti riduciamo a un Dio domenicale, riservando la settimana agli idoli del denaro, della carriera e del nostro egoismo. Preghiamo:

Padre amatissimo, tu vuoi che il peccatore si converta, abbia la vita e l'abbia in abbondanza. Con la potenza del tuo Spirito, guarisci le nostre esistenze, santifica i nostri cuori. Non per i nostri meriti, ma per la ricchezza del tuo perdono a tutti garantito in Cristo Gesù nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu non hai bisogno della nostra lode, ma per un dono del tuo amore ci chiami a renderti grazie; * i nostri inni di benedizione non accrescono la tua grandezza, * ma ci ottengono la grazia che ci salva, + per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te il nostro canto * e proclamiamo con gioia + la tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 09 novembre 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-11-09.html

XXXII Domenica del Tempo Ordinario - Anno A - Colore: bianco - SOLENNITA': Dedicazione della Basilica Lateranense

LETTURE: Ez 47, 1-2.8-9.12; Sal 45; 1 Ts 4, 13-18; Gv 2, 13-22.

Commento: Noi siamo i tempi vivi dello Spirito.

Il tempio nella storia del popolo d'Israele ha avuto un'importanza vitale. Situato nella città santa, Gerusalemme, era considerato il luogo sacro della presenza di Dio. In senso traslato Gesù ha parlato del tempio del suo corpo. La Chiesa si definisce tempio del Dio vivente. San Paolo ci ricorda che siamo templi dello Spirito, perché àbita in noi la divinità. Tutte le chiese, prima di essere adibite a luogo di culto, con una speciale liturgia, vengono consacrate, rese cioè ad uso esclusivo dei fedeli per le celebrazioni della sacre liturgie e per la preghiera. Ogni anno si fa memoria della consacrazione e dedicazione della propria chiesa, con una celebrazione, che capitando sempre in giorni feriali, sfugge alla stragrande maggioranza dei fedeli. Oggi, con particolare solennità, ricordiamo e celebriamo la dedicazione della cattedrale di Roma, la Basilica Lateranense, cattedrale del Papa, la Mater et Caput (la madre e il capo) di tutte le chiese. Il vangelo di Giovanni ci fa riflettere sul fatto che il tempio, se non adornato di veri adoratori in spirito e verità, perde ogni suo valore e non rimane che pietra su pietra. Adorare in spirito e verità significa dare il giusto culto a Dio, con la preghiera e con la vita. Non dovremmo cioè cadere nell'errore che smuove un acuto rimprovero da parte del Signore verso il suo popolo eletto: "questo popolo si avvicina a me solo a parole, mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un imparaticcio di usi umani". Il valore e la sacralità del tempio di pendono quindi dalla verità e dallo spirito che lo anima. È il luogo della comunione con Dio e tra noi, che senza abusare del titolo, ci definiamo fratelli. Oggi dovremmo rafforzare il santo proposito di rispettare il luogo sacro, dove celebriamo i divini misteri, rivedere i nostri comportamenti e soprattutto interrogarci se davvero siamo veri adoratori o solo comparse.

Antifona d'Ingresso

Vidi la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, * pronta come una sposa adorna per il suo sposo. (Ap 21, 2)

Atto Penitenziale

Umili e penitenti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia pietà anche di noi.

C: Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi pietà di noi.
A: Signore pietà.
C: Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
O Dio, che con pietre vive e scelte prepari una dimora eterna per la tua gloria, continua a effondere sulla Chiesa la grazia che le hai donato, perché il popolo dei credenti progredisca sempre nell'edificazione della Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, tu hai voluto chiamare tua sposa la Chiesa: fa' che il popolo consacrato al servizio del tuo nome ti adori, ti ami, ti segua e, sotto la tua guida, giunga ai beni promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ez 47, 1-2.8-9.12

Dal libro del profeta Ezechièle
In quei giorni, [un uomo, il cui aspetto era come di bronzo,] mi condusse all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell'Àraba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

IN ALTERNATIVA:

1Cor 3,9-11.16-17

(La seconda lettura solo se la festa cade di Domenica).
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, voi siete edificio di Dio.
Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 45

RIT: Un fiume rallegra la città di Dio.

Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.

Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell'Altissimo.
Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell'alba.

Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.

Seconda Lettura

1 Ts 4, 13-18

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Fratelli, non vogliamo lasciarvi nell'ignoranza circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.
Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti.
Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nubi, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore.
Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Io mi sono scelto e ho consacrato questa casa
perché il mio nome vi resti sempre.

Alleluia.

VANGELO

Gv 2, 13-22
Dal Vangelo secondo  Giovanni

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Gv 4, 19-24
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, la donna Samaritana disse a Gesù: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

In comunione con la Chiesa di Roma che presiede nella carità, visibilmente espressa nel segno del tempio,
innalziamo al Signore le nostre preghiere.

R. Santifica la tua Chiesa, Signore.

Per il popolo di Dio,
perché custodisca la purezza della fede
e sappia riconoscere e seguire il Signore
nelle situazioni concrete della vita e della storia, preghiamo. R.

Per il papa N., per i vescovi, per i presbiteri e per tutti i ministri del Vangelo,
perché siano immagine vivente del Cristo servo e Signore,
educatori e guide della loro comunità, preghiamo. R.

Per la santa Chiesa di Roma,
perché la parola seminata con l'abbondanza nel cuore dei credenti
porti frutti di rinnovamento e di generosa dedizione verso i fratelli, preghiamo. R.

Per le comunità religiose, per le associazioni, per i gruppi laicali,
perché fedeli al loro carisma, sotto la guida del vescovo,
cooperino alla crescita della comunione ecclesiale, preghiamo. R.

Per tutti noi qui presenti,
perché riscopriamo la nostra vocazione cristiana
nel vincolo di carità che scaturisce dalla comune partecipazione
alla medesima Parola e alla medesima Eucaristia, preghiamo. R.

O Dio, nostro Padre,
che nel tuo Figlio fatto uomo
hai costruito il nuovo tempio della tua gloria,
stabilisci in noi la dimora del tuo Spirito
e trasforma in sorgente di benedizione la nostra comune preghiera.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

† Accogli, Signore, le offerte che ti presentiamo, e dona al tuo popolo in preghiera la grazia redentrice dei tuoi sacramenti e la gioia di veder esauditi i voti e le speranze. Per cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Nella tua infinita benevolenza hai voluto abitare dove è raccolto il tuo popolo in preghiera, * per portare a compimento in noi, con l'incessante aiuto della grazia, * il tempio dello Spirito Santo + risplendente per santità di vita. ** Tu santifichi sempre la Chiesa, sposa di Cristo, * significata dalle chiese che ti edifichiamo, * perché sia Madre lieta di una moltitudine di figli + e sia da te accolta nella gloria del cielo. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * innalziamo a te l'inno di benedizione e di lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Voi, pietre vive, * siete costruiti come edificio spirituale * per un sacerdozio santo. (1 Pt 2, 5)

—(oppure)—
Vegliate, perché non sapete né il giorno né l'ora * in cui verrà il Signore. (Cf. Mt 25, 13)

Dopo la Comunione

O Dio, che hai fatto della tua Chiesa il segno visibile della Gerusalemme celeste, per la partecipazione a questo sacramento trasformaci in tempio vivo della tua grazia, perché possiamo entrare nella dimora della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.