XIX Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - Colore: verde
LETTURE: Sap 18, 6-9; Sal 32; Eb 11, 1-2.8-19; Lc 12, 32-48.
Commento: Desti, vigilanti e sempre pronti; così ci vuole il buon Dio.
Come viandanti e pellegrini ignari del momento e dell'ora della partenza, ma sicurissimi di dover partire, o come le dieci vergini in attesa, nel cuore della notte, dell'arrivo dello sposo, o come dei servi che aspettano l'arrivo del padrone di casa, o più semplicemente come fedeli che si nutrono di speranza. Non solo quindi vigilanti in vista di una partenza ed un incontro finale, ma anche pronti a cogliere il momento che passa, il momento della grazia, della conversione o magari l'occasione quotidiana che ci viene offerta di compiere il bene. La liberazione di Dio dalla schiavitù dell'Egitto avviene nel cuore della notte, una notte già preannunciata dai profeti, ma di cui si ignorava il momento preciso: ecco allora la necessità della vigilanza e dell'attesa. Noi ne diventiamo capaci quando la nostra fede in Dio si traduce in completo abbandono alla sua volontà e certezza della sua indefettibile fedeltà. Sgorga così l'obbedienza anche dinanzi a quanto potrebbe sembrare impossibile o assurdo alla nostra vista: l'esperienza di Abramo, nostro padre nella fede, è illuminante. Del resto soltanto conformandosi alla volontà di Dio ci diventa possibile aderire alle sue proposte: superare le nostre ataviche paure, essere certi nella fede di entrare nel regno di Dio, riempire le nostre borse non con cose frivole e caduche, ma con ciò che vale e dura per l'eternità. Vigilanza e sapienza nell'esperienza dei santi sempre si abbinano e producono i frutti migliori. Dinanzi alle continue sollecitazioni del mondo è davvero illuminante per noi la Parola di questa Domenica che potrebbe coglierci distratti e in vacanza o magari più rilassati e disponibili.
Antifona d'Ingresso
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza, * non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri. * Alzati, o Dio, difendi la mia causa, * non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73, 20.19.22)
Atto Penitenziale
Il Signore ha detto: Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra. Riconosciamoci tutti peccatori e perdoniamoci a vicenda dal profondo del cuore.
C: Pietà di noi, Signore. A: Contro di te abbiamo peccato. C: Mostraci, Signore, la tua misericordia. A: E donaci la tua salvezza
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— Dio onnipotente ed eterno, + guidati dallo Spirito Santo, osiamo invocarti con il nome di Padre: * fa' crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi, + perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, fedele alle tue promesse, che ti sei rivelato al nostro padre Abramo, donaci di vivere come pellegrini in questo mondo, affinché, vigilanti nell'attesa, possiamo accogliere il tuo Figlio nell'ora della sua venuta. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Sap 18, 6-9
Dal libro della Sapienza. La notte [della liberazione] fu preannunciata ai nostri padri, perché avessero coraggio, sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà. Il tuo popolo infatti era in attesa della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici. Difatti come punisti gli avversari, così glorificasti noi, chiamandoci a te. I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto e si imposero, concordi, questa legge divina: di condividere allo stesso modo successi e pericoli, intonando subito le sacre lodi dei padri.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 32
RIT: Beato il popolo scelto dal Signore.
Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame.
L'anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo.
Seconda Lettura
Eb 11, 1-2.8-19
Dalla lettera agli Ebrei. Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio. Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare. Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città. Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: "Mediante Isacco avrai una tua discendenza". Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo. Parola di Dio.
FORMA BREVE (Eb 11,1-2.8-12)
Dalla lettera agli Ebrei Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio. Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.
Alleluia.
VANGELO
Lc 12, 32-48 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo". Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". Il Signore rispose: "Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire", e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
IN ALTERNATIVA:
Lc 12, 35-40 (Forma breve) Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore Gesù è il principio della creazione nuova; in lui ogni uomo si apre alla fiducia e alla speranza. Con questo spirito rivolgiamo al Padre la nostra preghiera.
R. Venga il tuo regno, Signore.
Per la santa Chiesa pellegrina nel mondo, perché nel fervore della sua fede e della sua testimonianza sia lievito che fermenta la massa, preghiamo. R.
Per quanti soffrono a causa della violenza e dell'oppressione, perché sia loro riconosciuto il diritto a costruire in piena dignità e uguaglianza il loro futuro, secondo il piano di Dio, preghiamo. R.
Per gli uomini che hanno responsabilità educative e sociali, perché promuovano la crescita integrale della persona umana, aperta a Dio e ai fratelli, preghiamo. R.
Per quanti patiscono scandalo a causa della nostra scarsa coerenza, perché mediante la nostra conversione ritrovino fiducia nella potenza del Vangelo, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché la familiarità quotidiana con la parola di Dio ci renda capaci di valutare con maturo discernimento ciò che Dio vuole nelle concrete situazioni della vita, preghiamo. R.
Ascolta, o Padre, la nostra preghiera e custodisci in noi i doni del tuo Spirito; fà che ogni uomo conosca te, unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Sulle Offerte
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa: + nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani, * con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente giusto benedirti e renderti grazie, * Padre santo, sorgente della verità e della vita, * perché in questo giorno di festa + ci hai convocato nella tua casa. ** Oggi la tua famiglia, riunita nell'ascolto della Parola e nella comunione dell'unico pane spezzato, * fa memoria del Signore risorto * nell'attesa della domenica senza tramonto, + quando l'umanità intera entrerà nel tuo riposo. ** Allora noi vedremo il tuo volto * e loderemo senza fine + la tua misericordia. ** Con questa gioiosa speranza, uniti agli angeli e ai santi, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Celebra il Signore, Gerusalemme! * Egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147, 12.14)
—(oppure)— Siate pronti, simili a quelli che aspettano il loro padrone * quando torna dalle nozze. (Lc 12, 35-36)
Dopo la Comunione
La partecipazione ai tuoi sacramenti ci salvi, o Signore, + e confermi noi tutti nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore.
Mentre gli Apostoli pensano in cuor loro che ormai prossimo il momento in cui Cristo instaurerà il Regno, scacciando e annientando gli oppressori, il Maestro annuncia invece la propria distruzione nella morte. Tremendo contrasto tra i disegni di Dio e quelli degli uomini! Tremenda delusione per gli apostoli che vedono così svanire i propri sogni e addirittura debbono immergersi nel mistero della croce. Scandalo e delusione per tutti coloro che vivono la propria religiosità come una garanzia di immunità e di grandezza. Per tutti coloro che rifiutano la croce e non ne sanno scorgere l'immenso valore che lo stesso Iddio gli ha conferito. Per tutti coloro che leggono la storia solo con la logica umana e non sanno varcarne i limiti alla luce della fede. Motivo solo di tristezza e di sgomento per chi vede nella morte soltanto la fine della vita e il chiuso tetro di una tomba. Quel "il terzo giorno risorgerà" deve imprimersi come sigillo e garanzia di immortalità in ogni mente umana, deve diventare il motivo della vita e il conforto della morte attesa come gioioso passaggio verso il premio e l'eternità. In questa prospettiva assumono ben altro valore le leggi umane come il pagare le tasse per il tempio, anche se il Signore, che giustamente si professa "Figlio del Re", a scanso di false interpretazioni e facili accuse, assolve alla sua maniera al presunto debito. La moneta estratta dal ventre del pesce ci fa pensare alla incessante provvidenza divina che sgorga dal cuore stesso di Dio per i suoi figli. Ci fa pensare ancora a Gesù che non disdegna la sua condizione di uomo, che si assoggetta umilmente alle esigenze umane.
A BASSANO ROMANO: SAN GRATILIANO, Patrono, soll.
Antifona d'Ingresso
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza, * non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri. * Alzati, o Dio, difendi la mia causa, * non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73, 20.19.22)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, + guidati dallo Spirito Santo, osiamo invocarti con il nome di Padre: * fa' crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi, + perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dt 10, 12-22
Dal libro del Deuteronòmio Mosè parlò al popolo dicendo: «Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore, tuo Dio, se non che tu tema il Signore, tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu lo ami, che tu serva il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l'anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene? Ecco, al Signore, tuo Dio, appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene. Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo di loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come avviene oggi. Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra cervìce; perché il Signore, vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero, perché anche voi foste forestieri nella terra d'Egitto. Temi il Signore, tuo Dio, servilo, restagli fedele e giura nel suo nome. Egli è la tua lode, egli è il tuo Dio, che ha fatto per te quelle cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto. I tuoi padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; ora il Signore, tuo Dio, ti ha reso numeroso come le stelle del cielo».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.147
RIT: Celebra il Signore, Gerusalemme.
Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce.
Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. Così non ha fatto con nessun'altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia.
VANGELO
Mt 17, 22-27 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati. Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va' al mare, getta l'amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dopo aver ascoltato Gesù che ci parla della passione, rivolgiamoci a Dio nostro Padre, perché ci accompagni con la forza della sua grazia. Preghiamo insieme dicendo:
Sostieni la nostra fiducia, o Signore.
Per i pastori della Chiesa, perché non abbiano timore di proporre anche alla nostra società le esigenze della rinuncia e del sacrificio. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché impegnandosi ad alleviare le sofferenze dei fratelli, ravvivino la speranza nella gioia futura. Preghiamo:
Per coloro che sono in difficoltà a causa dei debiti e delle imposte, perché non si lascino vincere dallo sconforto e siano aiutati dalla solidarietà dei fratelli. Preghiamo:
Per ogni cittadino, perché adempia con rettitudine i suoi doveri sociali e politici. Preghiamo:
Per noi che stiamo celebrando il mistero dell'amore di Dio, perché riconosciamo in lui la fonte della forza e della luce. Preghiamo:
Perché non manchi a nessuno la possibilità di un momento di riposo. Perché sappiamo evitare ogni forma di ingiustizia e di disuguaglianza.
O Dio, che conosci le tue creature, non permettere che siamo provati al di sopra delle nostre forze e non lasciarci mancare, i questa settimana, la gioia del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa: + nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani, * con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
Celebra il Signore, Gerusalemme! * Egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147, 12.14)
Dopo la Comunione
La partecipazione ai tuoi sacramenti ci salvi, o Signore, + e confermi noi tutti nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore.
Per entrare nel regni di Dio bisogna farsi piccoli. Bisogna adornarsi della virtù della semplicità e purezza di cuore e di una buona dose di umiltà. Bisogna smettere ogni manìa di grandezza da quando lo stesso Dio si è umiliato nella carne ed ha accettato l'ignominia della passione e della morte di croce. Dobbiamo smettere la presunzione da quando la superbia ci ha tradito inducendoci al peccato. Per essere suoi seguaci dobbiamo specchiarci nel nostro Modello. La grandezza agli occhi di Dio e direttamente proporzionata al grado di umiltà che sapremo esprimere. Davvero lassù gli ultimi saranno i primi e i presuntuosi di questo mondo saranno relegati all'ultimo posto. In un clima e in un mondo di sfide e di competizioni, talvolta senza esclusioni di colpi, non è facile convincersi di quanto Gesù ci raccomanda. La paura di essere sopraffatti e sconfitti ci condiziona tremendamente. Non ci piace il ruolo dei perdenti, ci rattristiamo quando veniamo relegati all'ultimo posto. La gerarchia del mondo è esattamente l'opposto di quella di Cristo. Eppure noi cristiani questa strada dobbiamo percorrere con coraggio e fiducia immensa. Ci conforta e ci incoraggia l'esempio di Maria, l'umile ancella del Signore. Colei che può affermare in piena verità che Dio ha guardato l'umiltà della sua serva per cui tutte le generazioni la chiameranno beata. Ci è di sprone l'esempio dei santi, umili agli occhi degli uomini, davvero grandi agli occhi di Dio.
Antifona d'Ingresso
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza, * non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri. * Alzati, o Dio, difendi la mia causa, * non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73, 20.19.22)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, + guidati dallo Spirito Santo, osiamo invocarti con il nome di Padre: * fa' crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi, + perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dt 31, 1-8
Dal libro del Deuteronòmio Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Io oggi ho centovent’anni. Non posso più andare e venire. Il Signore inoltre mi ha detto: “Tu non attraverserai questo Giordano”. Il Signore, tuo Dio, lo attraverserà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni, in modo che tu possa prenderne possesso. Quanto a Giosuè, egli lo attraverserà davanti a te, come il Signore ha detto. Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato la loro terra, che egli ha distrutto. Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dato. Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà». Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu condurrai questo popolo nella terra che il Signore giurò ai loro padri di darvi: tu gliene darai il possesso. Il Signore stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.Dt 32
RIT: Porzione del Signore è il suo popolo.
Voglio proclamare il nome del Signore: magnificate il nostro Dio! Egli è la Roccia: perfette le sue opere, giustizia tutte le sue vie.
Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo racconterà, i tuoi vecchi e te lo diranno.
Quando l’Altissimo divideva le nazioni, quando separava i figli dell’uomo, egli stabilì i confini dei popoli secondo il numero dei figli d’Israele.
Perché porzione del Signore è il suo popolo, Giacobbe sua parte di eredità. Il Signore, lui solo lo ha guidato, non c’era con lui alcun dio straniero.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.
VANGELO
Mt 18,1-5.10.12-14 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Con fiducia filiale innalziamo la nostra preghiera a Dio Padre che ascolta la voce dei piccoli e ama l'umiltà del cuore. Preghiamo insieme diciamo:
Donaci un cuore semplice, o Signore.
Per la santa Chiesa, perché nella parola e nelle opere manifesti la bontà, la mansuetudine e l'umiltà del suo Maestro. Preghiamo:
Per le giovani coppie, perché vivano il dono della maternità e paternità come missioni per il rinnovo dell'umanità. Preghiamo:
Per i giovani che si sono smarriti nell'errore e nel vizio, perché incontrino in tutti noi l'amore e la comprensione del buon pastore. Preghiamo:
Per gli anziani, perché sappiano accettare con serenità i limiti delle loro energie e trasmettano la propria esperienza ai giovani, aiutandoli ad affrontare le varie responsabilità. Preghiamo:
Per i genitori che adottano o prendano in affido bambini e ragazzi, perché siano segno dell'amore con il quale Dio assiste ogni creatura. Preghiamo:
Per chi sfrutta e offende i bambini e i giovani. Per la nostra piena fiducia alla provvidenza di Dio.
O Padre, che hai mandato il tuo Figlio a condividere la povertà e l'umiltà della nostra condizione, accogli le preghiere che ti rivolgiamo e aiutaci a diventare semplici come bambini. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa: + nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani, * con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
Celebra il Signore, Gerusalemme! * Egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147, 12.14)
Dopo la Comunione
La partecipazione ai tuoi sacramenti ci salvi, o Signore, + e confermi noi tutti nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore.
Commento: La correzione fraterna e la gioia di sciogliere.
Sgorga dal comandamento dell'amore il dovere di correggere il fratello. Molti per dovere e per missione debbono assolvere a tale compito perché maestri, educatori e comunque impegnati nell'insegnamento. La chiesa tutta, sin dalle origini per comando dello stesso Cristo, ha ricevuto il mandato di andare di annunciare e di testimoniare le verità rivelate. Così il Regno di Dio si sta estendendo sino agli estremi confini della terra. Nella vita quotidiana sperimentiamo continuamente debolezze ed errori; ciò è insito nella nostra fragile natura umana. Come è importante e salutare allora che ogni volta ci sia accanto a noi un fratello che pieno di amore intervenga a darci la salutare correzione! Occorre però da ambo le parti, in chi corregge e in chi riceve l'ammonizione, la bella virtù dell'umiltà, che ci consente di dare e di accogliere quanto viene suggerito nel modo migliore. Invocare la libertà dell'individuo per esimersi dal correggere o dal ricevere la correzione è un gravissimo errore che induce al lassismo e a gravi mancanze di carità cristiana. È intimamente legata alla correzione fraterna la legge del perdono, la capacità di sciogliere i lacci del male, i desideri di vendetta e le barriere dell'odio. Senza questa virtù dovremmo rassegnarci a vivere in continua tensione, in incessanti conflitti famigliari e di ben più ampie proporzioni, come frequentemente accade. Dovremmo essere per vocazione e per grazia, costruttori di pace perché datori di perdono. Non dovremmo mai dimenticare che Cristo si è incarnato, ha accettato la passione e la morte proprio per garantirci il perdono, per scioglierci dai lacci del male e garantirci la risurrezione finale.
Antifona d'Ingresso
«Venite, benedetti del Padre mio», dice il Signore. * «In verità io vi dico: tutto ciò che avete fatto * a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me». (Mt 25, 34.40)
Colletta
O Dio, che al santo presbitero e martire Massimiliano Maria [Kolbe], ardente di amore per la Vergine Immacolata, hai dato un grande zelo per le anime e un amore eroico verso il prossimo, concedi a noi, per sua intercessione, di impegnarci senza riserve al servizio degli uomini per la tua gloria e di conformarci fino alla morte a Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dt 34, 1-12
Dal libro del Deuteronòmio In quei giorni, Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutta la terra: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, la terra di Èfraim e di Manasse, tutta la terra di Giuda fino al mare occidentale e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar. Il Signore gli disse: «Questa è la terra per la quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: “Io la darò alla tua discendenza”. Te l’ho fatta vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!». Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nella terra di Moab, secondo l’ordine del Signore. Fu sepolto nella valle, nella terra di Moab, di fronte a Bet-Peor. Nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba. Mosè aveva centoventi anni quando morì. Gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni, finché furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè. Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui. Gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè. Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, che il Signore conosceva faccia a faccia, per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nella terra d’Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutta la sua terra, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.65
RIT: Sia benedetto Dio: è lui che ci mantiene tra i viventi.
Acclamate Dio, voi tutti della terra, cantate la gloria del suo nome, dategli gloria con la lode. Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».
Venite e vedete le opere di Dio, terribile nel suo agire sugli uomini. Popoli, benedite il nostro Dio, fate risuonare la voce della sua lode.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto. A lui gridai con la mia bocca, lo esaltai con la mia lingua.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.
VANGELO
Mt 18, 15-20 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore è mirabile nei suoi santi. Con fede ardente, rivolgiamoci a lui che tutto può, per domandare grazia per la Chiesa e per il mondo. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Perché la Chiesa, nata dal sangue del Cristo e fecondata dalla testimonianza dei martiri, continui a mostrare al mondo la forza insuperabile dell'amore. Preghiamo:
Perché il ricordo delle sofferenze provocate dall'odio e dalla violenza, allontani gli uomini da ogni guerra e li aiuti a crescere nella concordia e nella pace. Preghiamo:
Perché nelle famiglie che desiderano ritemprare la propria vita cristiana, ritorni sincera la devozione a Maria, tanto diffusa e personalmente vissuta da san Massimiliano Kolbe. Preghiamo:
Perché i cristiani crescano nella consapevolezza che la migliore testimonianza della fede consiste nell'amore vicendevole, fino al dono di sè. Preghiamo:
Perché noi qui presenti, confidando nella parola di Dio e nell'esempio dei martiri, non amiamo a parole, nè con la lingua, ma con i fatti e nella verità. Preghiamo:
Per tutte le vittime dei campi di concentramento. Per i martiri anonimi del nostro corpo.
Accogli, o Signore, queste nostre preghiere. Tu che dai l'eroismo ai martiri, dona costanza di impegno a tutti i cristiani per il bene dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accogli, o Signore, i doni che ti presentiamo e fa' che, sull'esempio di san Massimiliano Maria, impariamo a offrirti il sacrificio della nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Il sangue versato dal santo martire N., a imitazione di Cristo e per la gloria del tuo nome, * manifesta i tuoi prodigi, o Padre, che riveli nei deboli la tua potenza e doni agli inermi la forza del martirio, * per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * a te innalziamo sulla terra il nostro canto * e proclamiamo senza fine + la tua gloria: **
Antifona alla Comunione
«Nessuno ha un amore più grande di questo: * dare la vita per i propri amici», dice il Signore. (Gv 15, 13)
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai nutriti del Corpo e Sangue del tuo Figlio, fa' che siamo infiammati da quel fuoco di carità che san Massimiliano Maria attinse da questo convito. Per Cristo nostro Signore.
XIX Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: bianco - SOLENNITA': Assunzione B.V.M.
LETTURE: Ap 11,19;12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15, 20-26; Lc 1, 39-56.
Commento: Festa dell'Assunzione di Maria
La festa dell'Assunzione è purtroppo nota ai più solo come "Ferragosto", ma è la più importante tra quelle della Madonna: celebra il mistero della nostra risurrezione che nella persona di Maria (la sola tra tutti!) è già avvenuto. E' come celebrare quindi la nostra pasqua, ciò che in noi deve ancora avvenire e che avverrà, dunque è la nostra festa, la festa di ciò che saremo. Maria è entrata con il corpo nella vita divina, nella gloria (cfr. II lettura: quando questo corpo corruttibile si sarà vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di incorruttibilità...); vive già da ora la vita di risorta (cfr. I lettura del giorno: Ora si è compiuta la salvezza...).. E' anche la festa in cui si può parlare di Maria senza temere di cadere nel devozionalismo mariano.
Questa festa è antichissima anche se la proclamazione del dogma dell'assunzione è recentissimo (1950!). Ma perché è stata fissata il 15 Agosto? Basta guardarsi attorno. L'estate è al culmine, i colori sono al massimo della loro densità: le rose, i girasoli, il blu del mare, il verde delle foreste. È tutto molto intenso ... si potrebbe dire che più di così ... si muore. La natura infatti muore, sfiorisce, ma solo perché è arrivata alla sua pienezza; muore sì, ma per consumazione, per pienezza di vita. La vediamo quasi "sfatta", ma solo per il suo eccesso di fioritura (sazi di giorni muoiono tutti i patriarchi nell'Antico Testamento). La festa di oggi ci vuole dire anche un po' questo: Maria (il credente), è colei che ha vissuto appieno la sua vita in Cristo. La tradizione infatti non parla della morte della Madonna ma della sua "dormizione", ella cioè non muore, ma si compie per pienezza di vita, si consuma di vita. Lo avete mai visto un girasole morire? ... sazio di colore e di fioritura, carico di semi e stanco di fecondità.
La cosa più bella da fare oggi (oltre - per chi può - alle battaglie con i semi di cocomero sulla spiaggia) sarebbe una carrellata sulla storia delle rappresentazioni artistiche del mistero di Maria.
Sempre e ovunque ci si imbatterà su Maria che tiene in braccio il bambino: è la rappresentazione che prende nome di Theotokos, la madre di Dio. Maria è anzitutto questo: il trono di Gesù, luogo dell'ostensione, un supporto per lui, è il suo corpo (sia perché glielo ha dato sia perché è simbolo della chiesa) e infatti solitamente lei è raffigurata enorme e lui piccinissimo. Lei è la visibilità di Gesù (questo in fondo è il ruolo della chiesa).
Un altro filone di raffigurazioni vede in Maria la persona che ha veramente compiuto la relazione filiale con Dio: è la figlia di Sion (già nell'AT Israele è considerato come un figlio da Jhwh, si veda per es. Osea 11,1; Sal 2; Is 66 ecc...). L'icone della dormizione si collocano su questo filone: raffigurano Maria stesa su un grandissimo letto, circondata dai discepoli. Questo letto troppo grande per non essere un simbolo, ricorda l'arca dell'alleanza (cfr. infatti il riferimento propostoci dalla liturgia nella I lettura della vigilia e nella I lettura della messa). Maria sembra che dorma (la morte non è più un evento drammatico, come ci dice anche la II lettura della messa della vigilia: dov'è morte la tua vittoria? Dov'è morte il tuo pungiglione?). Sopra di lei vi è una mandorla. La mandorla è il simbolo della nuova vita, come un grembo di una donna, come un uovo, è il simbolo della risurrezione. Peraltro abbiamo celebrato, guarda caso, pochi giorni fa la trasfigurazione, che nelle icone presenta lo stesso simbolo; infatti ogni festa di Maria ha un suo parallelo in un festa del Signore. In questa mandorla vi è Gesù che tiene in braccio, in segno di esposizione (si sono invertiti i ruoli), una cosa bianca e piccola: quella sarebbe l'anima di Maria, appena nata alla nuova vita. E' Maria questa volta ad essere bambina (se non diventerete come bambini...), ed è avvolta ora lei nelle bende-sudario (come lo è Gesù nell'icona di Natale) ed è ora lei Figlia. Si tratta quindi della sua nascita al cielo. Ovviamente questa icona è da vedere in contrasto con le altre icone della Madonna, quelle in cui è lei che porta in braccio il Figlio. Questo è il paradosso del cristianesimo, per dirla con Dante: Vergine Madre, figlia del tuo figlio ... tu se' colei che l'umana natura/nobilitasti sì che'l suo Creatore/non disdegnò farsi sua creatura. Maria è modello del credente che accogliendo la Parola di Dio (avvenga di me secondo la tua parola) diventa figlia di Dio.
Altro filone è quello che vede in Maria la sposa. Il rapporto che Dio ha con Israele nell'Antico testamento prende spesso le forme di quello di un rapporto di amore e quindi Israele viene considerato da Jhwh come il partner esclusivo di questo rapporto d'amore (cfr. Osea 2, Trito-Isaia; Ct; Ger ecc...). Per questo - lo si dica per inciso - l'adulterio sarà preso ad emblema del peccato, non perché la Bibbia nutra atteggiamenti encratisti o sessuofobi, ma perché con esso si vuole spiegare in metafora, secondo il linguaggio dell'amore sponsale, cosa è l'allontanamento da Dio [e per questo l'immaginario collettivo ha fatto diventare Maria di Màgdala una prostituta ... ma questo aprirebbe un altro discorso...] Le raffigurazioni di Maria sposa ce la mostrano seduta sullo stesso trono di Gesù, insieme con lui (leggere Ef 1!!), vestita come una sposa (cfr. Sal 44 e ancora Ef 5). In alcune figure Gesù stesso le dà la sua corona (condivide con lei la sua gloria, cioè la vita divina, la resurrezione) mentre attorno tanti angeli suonano e cantano (cfr. I lettura della vigilia).
Ci sarebbe ancora da sottolineare che Maria è legata al mistero della generazione e del dono della vita a doppio laccio, sia come donna (il mistero del parto) che come credente (la vita della fede), e per questo non può conoscere la morte (cfr. prefazio del giorno: non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita). La fede e le donne (che la Bibbia rende infatti le prime testimoni della resurrezione e della fede in Cristo) ci dicono insomma che le sofferenze presenti possono essere solo le doglie di un parto (aprendo così il mistero del male ad una nuova speranza) e che forse anche la morte in fondo può essere considerata solo un eccesso di vita (vedere come muore un girasole, ma anche come muore Rachele in Gen 35,17ss!).
In altre rappresentazioni Maria è una figura enorme, in piedi, dentro il cui manto sono raccolti tanti uomini e donne: allora ella è raffigurata nel simbolo della tenda-chiesa, il santuario (cfr. I lettura della messa del giorno). Maria-Chiesa è una persona in molte persone, perché Maria oltre ad essere un individuo storico (della cui esperienza tanto singolare e inaudita, nulla si può dire) è icona di quello che è ogni credente che vive la sua fede fino in fondo, fino alle sue estreme conseguenze. Maria è perciò immagine della chiesa (nella I lettura del giorno si dice rivestita di sole, tenendo presente da una parte l'uomo che si riveste di Cristo [cfr. Fil, Ef, Col] e dall'altra l'idea di Cristo-sole). La metafora della tenda dell'alleanza ci dice che la chiesa è sempre in cammino, come il popolo nel deserto (che è luogo dell'incontro con Dio, del fidanzamento: cfr. prima lettura del giorno) e che deve sempre "smontarsi", come si smonta una tenda, per poi ricostruirsi altrove quando si vuole proseguire il cammino. Il cammino dell'uomo con Dio è una storia d'amore, progressiva, tappa per tappa.
Solo dal XIII secolo in poi Maria viene raffigurata sempre più da sola, senza il bambino. Questo riflette un cambiamento anche della mariologia e della pietà mariana: è infatti da questo momento che inizia la degenerazione di questa figura e del suo messaggio, così importante per ogni cristiano. Solo in riferimento a Cristo, infatti, Maria ha senso. Solo in quanto Madre di Dio, vera credente, arca dell'alleanza, tenda del convegno, immagine del popolo di Dio, sposa, figlia, corpo di Cristo, sua visibilità, luogo visibile dell'ostensione di qualcosa che è sempre tanto piccolo (Madonna "trono" di Gesù bambino). Solo così si comprende davvero questa maestosa figura. Quando invece la si staccherà da questo mistero, non la si comprenderà più. Quando infatti, e saranno molte le omelie a farlo oggi, si parla delle sue grandi virtù, della sua esperienza, di quello che faceva, di quanto ha gioito o sofferto, semplicemente non si sa cosa si dice, perché il vangelo tace completamente su tutto questo. La sua esperienza è stata la sua, originale e particolarissima quanto può esserlo la mia e la tua, tanto più quella di Maria fu la sua come quella di nessun altro. Se sia stata una donna esemplare o una "madre snaturata" non ne sappiamo poi gran che (anzi pare che alcuni padri abbiano fatto affermazioni abbastanza sconcertanti in quest'ultima direzione!). Certo ha vissuto in modo quanto mai vicino e inaudito l'esperienza della fede e in questo ci è davvero madre e modello. Ma più ancora: guardando a lei dovremmo vedere cosa accade a noi: impariamo a vederla come sorella (?).
Ultima annotazione: per capire qualcosa in più di questo "grande mistero" (Ef 5) di Maria, abbiamo dovuto ricorrere alla fede di coloro che prima di noi l'hanno creduta, e credendola hanno cercato di comprenderla e rappresentarla. ... con tutto ciò che questo significa: NELLA FEDE DELLA CHIESA. (a cura delle Benedettine del Monastero di San Luca - Fabriano)
Antifona d'Ingresso
(Messa del giorno)
Un segno grandioso apparve nel cielo: * una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi * e sul capo una corona di dodici stelle. (Ap 12, 1)
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l'immacolata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, fa' che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ap 11,19;12,1-6.10
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l'arca della sua alleanza. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 44
RIT: Risplende la Regina, Signore, alla tua destra.
Figlie di re fra le tue predilette; alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio: dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.
Il re è invaghito della tua bellezza. È lui il tuo signore: rendigli omaggio.
Dietro a lei le vergini, sue compagne, condotte in gioia ed esultanza, sono presentate nel palazzo del re.
Seconda Lettura
1Cor 15, 20-26
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Maria è assunta in cielo; esultano le schiere degli angeli.
Alleluia.
VANGELO
Lc 1, 39-56 Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Maria, Madre del Signore, splende sul cammino del popolo di Dio, segno di sicura speranza e consolazione. Per mezzo di lei, arca della nuova alleanza, la provvidenza del Padre ci dona Cristo parola e pane di vita eterna.
Preghiamo insieme e diciamo:
R. Santa Maria, intercedi per noi presso il tuo Figlio.
Perché sperimentando la beatitudine di chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica, attingiamo la certezza della risurrezione della carne nella gloria futura, preghiamo. R.
Perché in ogni uomo vivente sappiamo vedere e onorare il tempio e la dimora dello Spirito, e riconoscere la gloria di Dio, preghiamo. R.
Perché la famiglia benedetta dal Signore accolga nel frutto del grembo materno il dono inestimabile della vita umana destinata alla grazia e alla gloria eterna, preghiamo. R.
Perché nei deboli, negli anziani e nei sofferenti la comunità di fede riconosca la visita del Signore, re e giudice degli ultimi tempi, presente nel più piccolo tra i nostri fratelli, preghiamo. R.
Perché nella distensione delle ferie estive rinsaldiamo i vincoli di fede e di fraternità e con l'aiuto della Vergine Maria, non smarriamo mai la strada che di conduce alla patria del cielo, preghiamo. R.
Accogli, o Padre, la preghiera del tuo popolo e fa' che contemplando il mistero di Maria, associata in corpo e anima al trionfo del tuo Figlio, riconosciamo in ogni persona umana il segno della tua immagine e il riflesso della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Salga a te, o Signore, il nostro sacrificio di lode e per intercessione della beata Vergine Maria assunta in cielo i nostri cuori, ardenti del tuo amore, aspirino continuamente a te. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Oggi la Vergine Maria, Madre di Dio, è stata assunta in cielo. * Segno di sicura speranza e consolazione per il popolo pellegrino sulla terra, * risplende come primizia e immagine della Chiesa, + chiamata alla gloria. ** Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro * colei che in modo ineffabile ha generato nella carne il tuo Figlio, + autore della vita. ** E noi, uniti ai cori degli angeli, * cantiamo con gioia + l'inno della tua lode: **
Antifona alla Comunione
Tutte le generazioni mi chiameranno beata: * grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente. (Lc 1, 48-49)
Dopo la Comunione
O Signore, che ci hai nutriti con i sacramenti della salvezza, fa' che per intercessione della beata Vergine Maria assunta in cielo giungiamo alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Quello che Dio unisce l'uomo non lo separi...
L'amore di sua natura è unitivo. Quello che unisce due esseri umani di sesso diverso è anche esclusivo e indissolubile. Quella unione sin dal principio per espresso volere del Creatore è destinata alla fecondità e all'aiuto reciproco. La fecondità garantisce la crescita e il moltiplicarsi della specie umana, un compito sublime che mette la creatura in diretta collaborazione con la Fonte stessa della vita. La nostra somiglianza significa concretamente non solo capacità di intendere e di volere, ma anche l'innato moto dell'anima ad amare. Dopo la triste esperienza del peccato gli istinti umani tentano di prendere il sopravvento e far deviare l'amore verso la soddisfazione degli istinti più bassi. Per questo Gesù ha istituito il sacramento del matrimonio affinché ciò che è solo umano e corrotto riceva il sigillo della consacrazione da parte del Signore. Possiamo dire che occorre che quell'alito puro e intenso che Dio ha usato per vivificare il nostro corpo deve ancora soffiare sugli sposi per renderli capaci di amore, di donazione, di sacrificio, di fecondità e di indissolubilità. Tutto ciò è quello che noi chiamiamo "la grazia" del sacramento. È una grazia che deve essere alimentata dalla preghiera costante dei coniugi. Non è sufficiente quella che viene data gratuitamente il giorno della celebrazione del matrimonio. Quella sacra unione deve essere celebrata e ri-celebrata tante e tante volte. Sono tante le insidie alla fedeltà dei coniugi. Ai nostri giorni forse più che in altri tempi per le facili occasioni di tradimento che accadono. Il rischio più grande, che troppo spesso sta diventando triste realtà, è che l'uomo separa ciò che Dio unisce e allora quella unione che doveva essere fonte di felicità, occasione di aiuto reciproco, scuola di amore per i propri figli, si tramuta in un inferno perché in luogo dell'amore subentra l'odio, la divisione per i coniugi e il disorientamento e il pianto per i figli. Dovremmo aver capito, dopo tante tristi esperienze che l'amore coniugale e come una lampada ad olio, va alimentata affinché non si spenga e l'alimento ottimo è la preghiera fatta insieme.
Antifona d'Ingresso
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza, * non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri. * Alzati, o Dio, difendi la mia causa, * non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73, 20.19.22)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, + guidati dallo Spirito Santo, osiamo invocarti con il nome di Padre: * fa' crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi, + perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gs 24, 1-13
Dal libro di Giosuè In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele a Sichem e convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Così dice il Signore, Dio d'Israele: "Nei tempi antichi i vostri padri, tra cui Terach, padre di Abramo e padre di Nacor, abitavano oltre il Fiume. Essi servivano altri dèi. Io presi Abramo, vostro padre, da oltre il Fiume e gli feci percorrere tutta la terra di Canaan. Moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco. A Isacco diedi Giacobbe ed Esaù; assegnai a Esaù il possesso della zona montuosa di Seir, mentre Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto. In seguito mandai Mosè e Aronne e colpii l'Egitto con le mie azioni in mezzo a esso, e poi vi feci uscire. Feci uscire dall'Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al Mar Rosso, ma essi gridarono al Signore, che pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; sospinsi sopra di loro il mare, che li sommerse: i vostri occhi hanno visto quanto feci in Egitto. Poi dimoraste lungo tempo nel deserto. Vi feci entrare nella terra degli Amorrei, che abitavano ad occidente del Giordano. Vi attaccarono, ma io li consegnai in mano vostra; voi prendeste possesso della loro terra e io li distrussi dinanzi a voi. In seguito Balak, figlio di Sippor, re di Moab, si levò e attaccò Israele. Mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse. Ma io non volli ascoltare Balaam ed egli dovette benedirvi. Così vi liberai dalle sue mani. Attraversaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Vi attaccarono i signori di Gerico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Ittiti, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei, ma io li consegnai in mano vostra. Mandai i calabroni davanti a voi, per sgominare i due re amorrei non con la tua spada né con il tuo arco. Vi diedi una terra che non avevate lavorato, abitate in città che non avete costruito e mangiate i frutti di vigne e oliveti che non avete piantato"».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.135
RIT: Il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Signore perché è buono, rendete grazie al Dio degli dèi, rendete grazie al Signore dei signori.
Guidò il suo popolo nel deserto, colpì grandi sovrani, uccise sovrani potenti.
Diede in eredità la loro terra, in eredità a Israele suo servo. Ci ha liberati dai nostri avversari.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Accogliete la parola di Dio, non come parola di uomini, ma, qual è veramente, come parola di Dio.
Alleluia.
VANGELO
Mt 19, 3-12 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: "Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne"? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Apriamo con fiducia l'animo a Dio nostro Padre, fonte di amore, perché sostenga la nostra povera capacità di amore. Preghiamo insieme e diciamo:
Insegnaci ad amare, o Signore.
Per la santa Chiesa di Dio, perché ami sempre con castità e fedeltà, Cristo suo sposo. Preghiamo:
Per i coniugi, perché possano sentire che è possibile e bello vivere un amore fedele e indissolubile. Preghiamo:
Per tutte le famiglie provate dall'infedeltà, perché pensando alla bontà di Dio verso il suo popolo infedele, sappiamo far prevalere il perdono e l'amore reciproco. Preghiamo:
Per tutti coloro che hanno consacrato la propria vita al Signore, perché possano vivere con amore maturo il loro celibato. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché con affetto e comprensione, siamo vicini ai divorziati e a tutti coloro che si trovano in una situazione irregolare per la comunità della Chiesa. Preghiamo:
Per la dignità della donna. Per i diffusori di pornografia e di violenza.
Ascolta, o Dio nostro Padre, queste suppliche e, poiché il nostro amore è così povero, donaci lo Spirito del Figlio Gesù Cristo nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.
Sulle Offerte
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa: + nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani, * con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
Celebra il Signore, Gerusalemme! * Egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147, 12.14)
Dopo la Comunione
La partecipazione ai tuoi sacramenti ci salvi, o Signore, + e confermi noi tutti nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Gesù e i bambini:il fascino dell'innocenza.
È prerogativa dei bambini diventare talvolta insopportabili. La loro erompente vivacità spesso stride con le nostre stanchezze e con il bisogno di quiete. Facciamo fatica a comprendere che è nella loro indole e nel loro stato di crescita l'impossibilità di assecondarci sempre e in tutto. Tutto ciò ci sollecita quasi a scusare il comportamento burbero degli Apostoli. Essi, presi da zelo per la tranquillità del loro Maestro, probabilmente stanco del lungo peregrinare, sgridano e vorrebbero allontanare quei bimbi portati a Gesù perché li benedicesse. È virtù di pochi sapersi specchiare nell'innocenza dei bambini e saper godere del loro candore. Il Signore, che li aveva altre volte additàti ad esempio, li accoglie con amorevolezza, impone loro le mani in segno di benedizione e poi si congeda da loro. Ricorda poi agli Apostoli e a tutti noi che "di essi è il regno di dei cieli". L'apparente fragilità induce spesso all'umiltà e lo stato di indigenza dovuto all'età, rende semplice e pura la loro preghiera. Una delle beatitudini è riferita proprio ai puri di cuore perché è dato loro di vedere il volto di Dio. Gli stessi angeli custodi dei più piccoli stanno sempre davanti a Dio, quasi avessero il bisogno e la gioia di raccontare la bellezza della loro anima pulita e sgombra da ogni male. Il loro cuore e la loro persona è quindi da trattare come un sacrario, con il migliore rispetto e il più puro amore. Gridano vendetta al cospetto di Dio le violenze di ogni genere che vengono perpetrate nei loro confronti. È di inaudita gravità il peccato che infanga la loro anima e il loro corpo. Gesù stesso aveva detto a loro protezione: "Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali!".
Antifona d'Ingresso
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza, * non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri. * Alzati, o Dio, difendi la mia causa, * non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73, 20.19.22)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, + guidati dallo Spirito Santo, osiamo invocarti con il nome di Padre: * fa' crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi, + perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gs 24, 14-29
Dal libro di Giosuè In quei giorni, Giosuè disse al popolo: «Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore». Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio». Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore». Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!». «Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d'Israele!». Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!». Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio». Poi Giosuè congedò il popolo, ciascuno alla sua eredità. Dopo questi fatti, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.15
RIT: Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu». Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
VANGELO
Mt 19, 13-15 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Invochiamo con fiducia e semplicità il nostro Padre celeste che apre il regno della sua grazia ai piccoli. Preghiamo insieme e diciamo:
Benedici i tuoi figli, o Signore.
Per la Chiesa nostra madre, perché esprima l'amore di Dio verso i piccoli, gli umili e gli abbandonati. Preghiamo:
Per i paesi sottosviluppati, perché con l'aiuto di tutta l'umanità possano garantire all'infanzia nutrimento ed educazione. Preghiamo:
Per i genitori cristiani, perché non facciano come gli apostoli che allontanavano i bambini da Gesù, ma li aiutino con amore a conoscere e ad amare Dio. Preghiamo:
Per gli istituti e le organizzazioni che lavorano per l'infanzia, perché vivano la loro missione come provvidenza di Dio all'umanità. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché ci sforziamo di essere più semplici, così da accogliere con gioia e stupore i doni che il Signore ci dà ogni giorno. Preghiamo:
Per le famiglie in difficoltà per una nuova gravidanza. Per i consultori familiari.
Esaudisci con benevolenza le nostre domande, Signore, e accresci in noi la fiducia filiale nel tuo amore di Padre e nella tua provvidenza. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa: + nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani, * con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
Celebra il Signore, Gerusalemme! * Egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147, 12.14)
Dopo la Comunione
La partecipazione ai tuoi sacramenti ci salvi, o Signore, + e confermi noi tutti nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore.
XX Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - Colore: verde
LETTURE: Ger 38,4-6.8-10; Sal.39; Eb 12, 1-4; Lc 12, 49-53.
Commento: Il fuoco di Dio è il suo amore.
Un amore che arde e brucia senza mai consumarsi come nel roveto di Mosè sul monte. Gesù, il Verbo incarnato, con la sua venuta ha portato quel fuoco inestinguibile sulla terra quando l'umanità intera stava affogando in un mortale languore. Il male morde, ferisce, talvolta uccide, ma molto più spesso degenera in passiva rassegnazione, colpevole mediocrità, umiliante apatia. Gli orizzonti si accorciano sempre più. Si spegne la speranza. Da questi terribili mali è venuto a liberarci il Signore Gesù. All'abisso del peccato ha fatto riscontro l'immensità dell'amore, quello che conduce alla morte perché è dono totale di vita. E l'amore quando è portato allo stremo ha una forza dirompente, brucia, scuote anche i più atavici e crea anche inevitabili divisioni e persecuzioni. Si contrappongono la violenza cieca di chi rifiuta quell'amore e la violenza dell'amore che perdona e diventa testimonianza di fedeltà. Lo stesso Gesù ne farà la triste esperienza: egli viene a rivelare, testimoniare e predicare l'amore, enuncia il comandamento nuovo, passa per le strade del nostro mondo beneficando tutti, ma poi rimane vittima dell'odio. I suoi seguaci vivranno la stessa storia: testimoni di amore, annunciatori di vita e di risurrezione, spesso diventano vittime delle più assurde condanne. È nata così la schiera dei martiri nella santa Chiesa di Dio. Possiamo ben dire che sin dalla sua nascita si tinge di sangue e lo sparge come seme fecondo. È l'effetto di quel fuoco che se accolto produce la santità, se rifiutato spinge all'odio, al male, alla violenza. Così comprendiamo le parole di Gesù: "Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione".
Antifona d'Ingresso
O Dio, nostra difesa, * guarda il volto del tuo consacrato. * Per me un giorno nel tuo tempio * è più che mille altrove. (Cf. Sal 83, 10-11)
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, + infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore, * perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, * otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, che nella croce del tuo Figlio riveli i segreti dei cuori, donaci occhi puri, perché, tenendo lo sguardo fisso su Gesù, corriamo con perseveranza incontro a lui, nostra salvezza. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ger 38,4-6.8-10
Dal libro del profeta Geremìa In quei giorni, i capi dissero al re: "Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest'uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male". Il re Sedecìa rispose: "Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi". Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell'atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c'era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango. Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: "O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c'è più pane nella città". Allora il re diede quest'ordine a Ebed-Mèlec, l'Etiope: "Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia".
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.39
RIT: Signore, vieni presto in mio aiuto.
Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude; ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore.
Ma io sono povero e bisognoso: di me ha cura il Signore. Tu sei mio aiuto e mio liberatore: mio Dio, non tardare.
Seconda Lettura
Eb 12, 1-4
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
VANGELO
Lc 12, 49-53 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D'ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
La bontà del Padre, mediante il Battesimo, ci ha inseriti nel grande disegno della salvezza. Supplichiamo il Signore, perché ci aiuti a leggere gli eventi quotidiani alla luce della sua provvidenza.
R. Sia glorificato il tuo nome, Signore.
Per il popolo santo di Dio, perché sia per tutta l'umanità primizia della redenzione, germe fecondo di unità e di speranza, preghiamo. R.
Per i pastori della Chiesa, perché sappiano raccogliere intorno al Signore l'intera famiglia di Dio e la servano umilmente con la parola e con l'esempio, preghiamo. R.
Per i responsabili delle nazioni e degli organismi internazionali, perché cerchino con coscienza retta ciò che giova al progresso e non si lascino corrompere dalla seduzione del denaro e del potere, preghiamo. R.
Per quanti si adoperano ad alleviare le sofferenze umane, perché sappiano riconoscere il Cristo presente nel più piccolo dei fratelli, preghiamo. R.
Per noi qui riuniti intorno all'altare, perché diventiamo costruttori del regno di Dio in ogni stato di vita, secondo i doni ricevuti, preghiamo R.
La tua sapienza, o Padre, ci aiuti a camminare nelle tue vie, perché nelle vicende del mondo siamo sempre rivolti alla speranza che splende in Cristo Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Sulle Offerte
Accogli, o Signore, i nostri doni + nei quali si compie il mirabile scambio tra la nostra povertà e la tua grandezza, * perché, offrendoti il pane e il vino che ci hai dato, * possiamo ricevere te stesso. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Padre santo, + per Gesù Cristo, tuo amatissimo Figlio. ** Egli è la tua parola vivente: * per mezzo di lui hai creato tutte le cose, lo hai mandato a noi salvatore e redentore, * fatto uomo per opera dello Spirito Santo + e nato dalla Vergine Maria. ** Per compiere la tua volontà e acquistarti un popolo santo, * egli, nell'ora della passione, stese le braccia sulla croce, * morendo distrusse la morte + e proclamò la risurrezione. ** Per questo mistero di salvezza, * uniti agli angeli e ai santi, * cantiamo a una sola voce + la tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Con il Signore è la misericordia * e grande è con lui la redenzione. (Sal 129, 7)
—(oppure)— "Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, * e quanto vorrei che fosse già acceso!", dice il Signore. (Lc 12, 49)
Dopo la Comunione
O Dio, che in questo sacramento ci hai fatti partecipi della vita di Cristo, + ascolta la nostra umile preghiera: * trasformaci a immagine del tuo Figlio, perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.