Commento: Gustate e vedete com'è buono il Signore.
In questa domenica si percorre un itinerario che, partendo dal progetto di conversione (il Vangelo del figlio fuggitivo dal Padre), si torna a Cristo che riconcilia e introduce nella casa (seconda lettura), per celebrare tutti insieme la Pasqua (prima lettura). Per la prima volta, si ricorda, con Giosuè, la celebrazione della Pasqua, “alla sera”, dopo l'ottenuta liberazione dall'Egitto e l'accampamento in Gàlgala, nella steppa di Gérico. Inizia davvero il cammino verso la Terra Promessa. In quel giorno, per Israele la prima notte in libertà, è solennizzata con l'importante rito pasquale. “Oggi ho allontanato da voi l'infamia d'Egitto”. Un altro cambiamento significato colpisce l'immaginazione. Dopo quaranta anni nel deserto, con un nutrimento composto prevalentemente dalla manna, tutti “mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno”. La manna sparisce, senza alcun rimpianto: “in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Cànaan”. Paolo ai Corinzi, annunzia il rinnovamento pasquale: “Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove”. Il rinnovamento avviene grazie alla riconciliazione. Il ministero apostolico comunica la grazia nel nome di Cristo: tutti sono invitati a lasciarsi riconciliare con Dio, per ottenere la giustizia. Gesù ha dato l'esempio della solidarietà con i peccatori: “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui, giustizia di Dio”. Alla solidarietà del Signore, non può che corrispondere la nostra lode, con lo stesso Signore. Il vangelo di Luca trasmette una parabola della misericordia. Gesù frequenta i peccatori e mangia con loro: segno di vera vicinanza spirituale. Gli stessi si avvicinano a lui per ascoltarlo; il fatto è disapprovato dai farisei e dagli scribi. La parabola dei due figli e del padre accogliente rivela l'atteggiamento di Dio che organizza una festa in occasione del ritorno del figlio ribelle; il figlio maggiore non sente la necessità di una festa, visto che è chiuso nella sua rigidità morale, e con i farisei e gli scribi non si è accorto del nuovo orizzonte della Storia della salvezza: alla lontananza nutrita da orgoglio, si sostituisce la somiglianza creata dall'amore. La casa del Padre è una dimora di comunione, perché :"tutto ciò che è mio è tuo".
Antifona d'Ingresso
Rallegrati, Gerusalemme, * e voi tutti che l'amate radunatevi. * Sfavillate di gioia con essa, * voi che eravate nel lutto. * Così gioirete e vi sazierete al seno delle sue consolazioni. (Cf. Is 66, 10-11)
Gloria
Si tralascia il "Gloria".
Colletta
—(antica)— O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la redenzione del genere umano, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Padre, che in Cristo crocifisso e risorto offri a tutti i tuoi figli l'abbraccio della riconciliazione, donaci la grazia di una vera conversione, per celebrare con gioia la Pasqua dell'Agnello. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gs 5, 9. 10-12
Dal libro di Giosuè. In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l'infamia dell'Egitto». Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico. Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 33
RIT: Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.
Seconda Lettura
2 Cor 5, 17-21
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO
Lc 15, 1-3. 11-32 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Uniamo le nostre anime e le nostri voci, perché la comune preghiera sia capace di attraversare le nubi e di giungere, come il grido del povero, fino al trono di Dio.
R. Ascolta, o Padre, la voce del tuo popolo.
Perché i candidati al Battesimo nella grande veglia di Pasqua siano accolti come un grande dono del Padre e risveglino in tutti noi la coscienza di essere una sola famiglia nata nelle acque del Battesimo per opera dello Spirito, preghiamo. R.
Perché tutti ritorniamo al nostro fonte battesimale, per rinnovare la rinunzia al maligno e l'adesione di fede a Cristo, che valgono come statuto della nostra vita, preghiamo. R.
Perché accogliendo l'invito del Signore ci rivolgiamo al ministro del perdono, per celebrare insieme il sacramento della riconciliazione, battesimo delle lacrime e segno della nostra conversione, preghiamo. R.
Perché i figli prodighi e dispersi sentano la nostalgia della casa del Padre e si uniscano al banchetto della fraternità, preghiamo. R.
Perché la Chiesa qui presente intorno all'altare si purifichi da tutto ciò che oscura la fede, indebolisce la speranza ed estingue la carità, per celebrare in una vera comunione di anime la festa pasquale, preghiamo. R.
O Padre, che hai cura dei deboli, rivolgi il tuo sguardo misericordioso su quanti attendono il tuo soccorso e il tuo perdono, perché, restituiti alla speranza dalla morte redentrice del tuo Figlio, innalziamo a te il canto della riconoscenza e della lode. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Ti presentiamo con gioia, o Signore, i doni della redenzione eterna: concedi a noi di venerarli con fede e di offrirli degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi, * perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, * era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15, 32) Oppure: Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. * È là che salgono le tribù, le tribù del Signore, * secondo la legge d'Israele, * per lodare il nome del Signore. (Cf. Sal 121, 3-4)
Dopo la Comunione
O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa' risplendere su di noi la luce della tua grazia, perché i nostri pensieri siano conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Custodisci, o Signore, coloro che ti supplicano, sorreggi chi è fragile, vivifica sempre con la tua luce quanti camminano nelle tenebre del mondo e concedi loro, liberati da ogni male, di giungere ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore.
Gli evangelisti raccontano della prima predicazione di Gesù nella Galilea. Proprio in quella regione vi è la cittadina di Nazareth, dove lo stesso Gesso aveva vissuto la sua infanzia e giovinezza. Anche il brano del vangelo di oggi racconta questa prima predicazione di Gesù. San Giovanni è stato l'ultimo evangelista, in ordine di tempo. E' lui che stupìto dice: è vero...: “Nessun profeta è accettato in patria”. È la testimonianza dell'ostilità ed incomprensione riservate a Gesù da parte dei suoi più stretti concittadini. San Giovanni è testimone oculare e attendibile di gran parte dei brani da lui riportati. Egli quindi, con tutta tranquillità riporta anche una diversa accoglienza che ha avuto Gesù, se non a Nazareth ma sempre nella stessa regione della Galilea. Egli è conosciuto ed è accolto con gioia. Oggi ciò avviene a Cana, dove Gesù aveva operato il suo primo miracolo. Qui Egli incontra un funzionario del re. Guarisce il figlio che si trovava a Cafàrnao. Nella preparazione per la Santa Pasqua predisponiamoci spiritualmente ad accogliere con gioia Gesù riconoscendo i suoi prodigi di amore nella nostra vita. Le nostre case ed i nostri cuori, colmi dei doni messianici, simboleggiati dal vino cananeo, siano luoghi di vera gioia in Cristo.
Antifona d'Ingresso
Io confido nel Signore. * Esulterò e gioirò per la tua grazia, * perché hai guardato alla mia miseria. (Sal 30, 7-8)
Colletta
O Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi ineffabili sacramenti, fa' che la Chiesa si edifichi con questi segni delle realtà del cielo e non resti priva del tuo aiuto per la vita terrena. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 65, 17-21
Dal libro del profeta Isaìa Così dice il Signore: «Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, poiché creo Gerusalemme per la gioia, e il suo popolo per il gaudio. Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia. Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni non giunga alla pienezza, poiché il più giovane morirà a cento anni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto. Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.29
RIT: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato e non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me. Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi, mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, della sua santità celebrate il ricordo, perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera è ospite il pianto e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me, Signore, vieni in mio aiuto! Hai mutato il mio lamento in danza, Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Canto al Vangelo
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e il Signore sarà con voi.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO
Gv 4, 43-54 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
IN ALTERNATIVA:
Gv 9, 1-41 (Anni B e C) Dal Vangelo secondo Giovanni
(Negli anni B e C si può leggere il vangelo della domenica precedente A)
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa "Inviato". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: "Va' a Sìloe e làvati!". Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov'è costui?». Rispose: «Non lo so». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c'era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l'età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l'ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane». Parola del Signore.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
La Parola proclamata assicura che Dio ci è vicino nelle prove della vita, e muterà il nostro pianto in gioia. Confidiamo nella sua bontà che tutto può, e preghiamo con fede dicendo:
Aiutaci, Padre di misericordia!
Rinnova la fede della Chiesa e rendila attenta al nuovo, creato da te. Ti preghiamo:
Riunisci tutti i credenti nella lode del tuo nome, e nell'impegno per far rifiorire la città degli uomini. Ti preghiamo:
Spegni i roghi di guerra e di violenza che in tanti punti fanno ardere la terra e tormentano i popoli. Ti preghiamo:
Scaccia lo spettro della fame e dell'estrema indigenza che opprime tante creature. Ti preghiamo:
Aiuta i genitori a confidare in te per il futuro dei figli. Ti preghiamo:
Rianima la volontà di chi languisce nel peccato, prigioniero di scelte sbagliate, e donagli speranza. Ti preghiamo:
Illumina il nostro cuore di fronte alla croce perché, penetrandone il mistero, accettiamo di portarla con amore. Ti preghiamo:
Signore, aiutaci a realizzare il tuo regno, ciascuno con i doni e la responsabilità da te assegnati. Te lo chiediamo perché le Scritture abbiano compimento, e la vita nuova di Cristo, offertaci in questa mensa, cresca e fruttifichi nel tuo amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
L'offerta di questo sacrificio, o Signore, ci liberi dall'antica schiavitù del peccato perché possiamo camminare in novità di vita. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Porrò il mio spirito dentro di voi, * vi farò vivere secondo le mie leggi * e vi farò osservare fedelmente i miei precetti. (Cf. Ez 36, 27)
—(oppure)— «Va', tuo figlio vive». * Quell'uomo credette alla parola di Gesù * e si mise in cammino. (Gv 4, 50)
Dopo la Comunione
I tuoi santi doni, o Signore, trasformino la nostra vita e ci guidino ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Rinnova, o Signore, il tuo popolo nell'anima e nel corpo; tu che non vuoi privarlo delle gioie della terra, fa' che si rafforzi nei desideri del cielo. Per Cristo nostro Signore.
La profezia di Ezechiele orienta la preghiera verso la realtà del battesimo. A modo di parabola, si descrive l'uscita dell'acqua dal lato destro del tempio. Si tratta di una prefigurazione dell'acqua che uscirà dal fianco del Redentore in croce; ma l'immagine insegna la presenza dello Spirito santo che sana e guarisce. Il tema generale è anche il sacramento del battesimo che sarà conferito ai candidati dopo il cammino quaresimale. Il vangelo di Giovanni invece narra la guarigione di un paralitico, nelle vicinanze della piscina di Bétzata; l'evento avviene di sabato, e suscita la riprovazione di alcuni presenti. Ma Gesù stimola la fede del cieco guarito che aspettava la guarigione per l'intermediario di un angelo: se egli non l'ha aiutato a scendere in acqua, ha tuttavia tentato di condurlo alla fede “cristiana” (cioè a credere in Qualcuno). Il battesimo ci immerge in Cristo, sorgente di acqua viva, via, verità e vita.
Antifona d'Ingresso
O voi tutti assetati, venite all'acqua; * voi che non avete denaro, venite * e dissetatevi con gioia. (Cf. Is 55, 1)
Colletta
Dio fedele e misericordioso, questo tempo di penitenza e di preghiera disponga i cuori dei tuoi fedeli ad accogliere degnamente il mistero pasquale e a proclamare il lieto annuncio della tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ez 47, 1-9. 12
Dal libro del profeta Ezechièle In quei giorni [l'angelo] mi condusse all'ingresso del tempio [del Signore] e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro. Quell'uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi. Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado. Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall'altra. Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell'Aràba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.45
RIT: Dio è per noi rifugio e fortezza.
Dio è per noi rifugio e fortezza, aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce. Perciò non temiamo se trema la terra, se vacillano i monti nel fondo del mare.
Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, la più santa delle dimore dell'Altissimo. Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare. Dio la soccorre allo spuntare dell'alba.
Il Signore degli eserciti è con noi, nostro baluardo è il Dio di Giacobbe. Venite, vedete le opere del Signore, egli ha fatto cose tremende sulla terra.
Canto al Vangelo
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Crea in me, o Dio un cuore puro; rendimi la gioia della tua salvezza.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO
Gv 5,1-16 Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua barella e cammina"». Gli domandarono allora: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina"?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell'uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Gesù Cristo è la nostra speranza. Egli risana le nostre ferite e, nella sua compassione, esprime il tenero amore del Padre. Ripetiamo con fiducia:
Ascoltaci, o Signore.
Perché la Chiesa, sacramento di salvezza, rinnovi con la grazia del Signore la vita degli uomini, e ogni giorno celebri la memoria dei grandi benefici della redenzione. Preghiamo:
Perché il ricordo dell'acqua del battesimo che ci ha rigenerati, ci apra al Cristo salvatore che perdona i peccati e viene incontro al nostro desiderio di vita nuova. Preghiamo:
Perché accanto ad ogni uomo che soffre, si trovi sempre una persona disponibile all'aiuto gratuito per amore del Cristo. Preghiamo:
Perché i cristiani, con coraggio e umiltà, professino in ogni luogo la fede nel Signore morto e risorto. Preghiamo:
Perché le leggi e le tradizioni umane non si oppongano ai disegni di Dio che superano spesso le nostre visuali e i nostri programmi. Preghiamo:
Per i lungodegenti nelle loro case e negli ospedali. Perché le nostre chiese siano tenute con decoro e proprietà.
O Dio, che anche oggi ripeti per noi la Parola salutare e perfetta e ci nutri alla mensa della vita, fa' che veniamo trasfigurati nell'anima e nel corpo dal contatto vivo col nostro Salvatore, il Signore Gesù, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Ti offriamo, o Signore, i doni che ci hai dato a sostegno della nostra vita mortale perché diventino per noi farmaco di eternità. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. * Su pascoli erbosi mi fa riposare, * ad acque tranquille mi conduce. (Sal 22, 1-2)
—(oppure)— «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina * quando l'acqua si agita». * Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina».
Dopo la Comunione
Purifica, o Signore, il nostro spirito e rinnovalo con questo sacramento di salvezza, perché anche il nostro corpo mortale riceva un germe di risurrezione e di vita nuova. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Concedi, Dio misericordioso, che il tuo popolo viva sempre nell'adesione piena alla tua volontà e ottenga incessantemente il sostegno della tua clemenza. Per Cristo nostro Signore.
L'evangelista San Giovanni, con naturalezza e profondità ci dona la rivelazione di Cristo come Figlio del Padre. La sua esperienza umana, accanto a Gesù, è stata vissuta non nell'orizzonte dell'immediato sensibile ma nel rapporto di Cristo-Padre, nello Spirito. Il Vangelo scritto da San Giovanni ha come elemento essenziale questo rapporto con Gesù, come partecipazione al legame profondo e trinitario del Padre, Figlio e lo Spirito. San Giovanni, che ha vissuto in piena comunione ed intimità con Gesù riconosce la presenza di un mistero che va ben oltre la sua capacità intellettiva. È un mistero che è vissuto nella sua completa naturalità. Il Figlio dona per noi la vita del Padre. È un dono di amore che rifulge nel mistero pasquale e che è condiviso per noi nell'umanità del Figlio Incarnato. San Giovanni riconosce che Cristo è il Figlio, non in base a ragionamenti intellettuali ma come il necessario effetto della sua esperienza umana, esperienza di amore profondo. La fede ci dice che Gesù è il vero uomo e il vero Dio in un mistero inscindibile. La fede però per noi non dovrebbe essere un dato esterno, quasi imposto o soltanto culturale, ma deve nascere dal nostro rapporto personale con Gesù. È un rapporto di amore che si nutre ed alimenta il nostro rapporto di amore verso il nostro prossimo. Non vergogniamoci di dimostrare il nostro amore, proclamiamolo nella semplicità e nella discrezione della nostra vita.
Antifona d'Ingresso
Rivolgo a te la mia preghiera, o Signore, * nel tempo della benevolenza. * Nella tua grande bontà, rispondimi, o Dio, * nella fedeltà della tua salvezza. (Sal 68, 14)
Colletta
O Dio, che doni la ricompensa ai giusti e non rifiuti il perdono ai peccatori purificati dalla penitenza, abbi misericordia di noi, perché l'umile confessione delle nostre colpe ci ottenga la remissione dei peccati. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 49, 8-15
Dal libro del profeta Isaìa Così dice il Signore: «Al tempo della benevolenza ti ho risposto, nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra, per farti rioccupare l'eredità devastata, per dire ai prigionieri: "Uscite", e a quelli che sono nelle tenebre: "Venite fuori". Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli. Non avranno né fame né sete e non li colpirà né l'arsura né il sole, perché colui che ha misericordia di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d'acqua. Io trasformerò i miei monti in strade e le mie vie saranno elevate. Ecco, questi vengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da settentrione e da occidente e altri dalla regione di Sinìm». Giubilate, o cieli, rallégrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri. Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.144
RIT: Misericordioso e pietoso è il Signore.
Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole e buono in tutte le sue opere. Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue opere. Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità.
Canto al Vangelo
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore, chiunque crede in me non morirà in eterno.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO
Gv 5, 17-30 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Operando a favore dell'uomo, Gesù ci rivela il volto del Padre, che è per noi insondabile potenza, ma anche tenerezza, provvidenza e vita. Apriamo con fede il nostro cuore e diciamo:
Ricordati della tua misericordia, Signore!
Signore, hai promesso alleanza eterna con il tuo popolo: rendi feconda la sua presenza tra le genti. Ti preghiamo:
Signore, hai promesso la libertà ai prigionieri: libera l'umanità dai lacci dell'egoismo e della violenza. Ti preghiamo:
Signore, hai promesso la luce a quanti sono nelle tenebre: illumina chi, in ogni campo, è alla ricerca sincera della verità. Ti preghiamo:
Signore, hai promesso che non soffriremo fame e sete: donaci il pane di vita e dissetaci con la tua Parola perché portiamo frutto. Ti preghiamo:
Signore, hai promesso di amarci con tenerezza, più che una madre i suoi figli: tienici per mano nella quotidiana fatica di vivere e perdona i nostri errori. Ti preghiamo:
Per chi cerca la sua strada. Perchi è in condizioni ai limiti della sopravvivenza.
Signore, fa' che il nostro cuore diventi docile nelle tue mani e pronto a donarsi. Osiamo sperarlo dalla tua bontà e per il sacrificio del nostro Redentore, che con te vive e regna nei secoli. Amen.
Sulle Offerte
La potenza di questo sacrificio, o Signore, cancelli l'antica schiavitù del peccato e faccia germogliare in noi novità di vita e salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Dio ha mandato il Figlio * non per condannare il mondo, * ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. (Gv 3, 17)
—(oppure)— Chi ascolta la mia parola * e crede a colui che mi ha mandato, * ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, * ma è passato dalla morte alla vita. (Gv 5, 24)
Dopo la Comunione
O Signore, fa' che non diventino per noi motivo di condanna i doni del cielo ricevuti come medicina di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
I tuoi fedeli, o Signore, siano protetti dalla tua benevolenza, perché, facendo il bene in questa vita, possano giungere a te, sorgente di ogni bontà. Per Cristo nostro Signore.
Commento: Perdona, Signore, le colpe del tuo popolo...
L'Alleanza è stata appena conclusa, e Dio costata che il popolo si è costruito un vitello d'oro da adorare come se fosse una divinità. La sua reazione è immediata: “Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice. Ho lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione”. Il momento era tragico per Dio: ripudiare il suo popolo e lo stesso Mosè, o mettere nuovamente la fedeltà umana alla prova? Avviene allora la sconvolgente intercessione di Mosè presso il Signore Dio, che si conclude con insistenza: “Ricordati di Abramo, di Isacco, di Israele tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo”. Dio riconosce la funzione di intercessore di Mosè. In modo analogo, Gesù, sempre vivo nella comunità ecclesiale, intercede per noi e con noi. La testimonianza di Gesù sottolinea la distanza tra “io” e “voi”: Commovente è l'affermazione che riassume tutto il programma del Redentore: “Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste... C'è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza”. La fede dei giudei è deviata; non sono stati capaci di leggere la Sacra Scrittura con il cuore e la mente, e sono rimasti chiusi nel legalismo. Il tempo di Quaresima insiste anche sul dovere di essere adulti nella fede, di capire con coerenza i testi sacri; la vita di Gesù era un programma e una testimonianza resa alla verità e alla continuità dell'Alleanza.
Antifona d'Ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. * Cercate il Signore e la sua potenza, * cercate sempre il suo volto. (Sal 104, 3-4)
Colletta
Padre buono, supplichiamo la tua misericordia perché, purificati dalla penitenza e santificati dalle buone opere, possiamo camminare fedelmente nella via dei tuoi precetti e giungere rinnovati alle feste pasquali. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 32, 7-14
Dal libro dell'Èsodo In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va', scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: "Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto"». Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione». Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: "Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra"? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: "Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre"». Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.105
RIT: Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a una statua di metallo; scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso.
Ed egli li avrebbe sterminati, se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli.
Canto al Vangelo
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO
Gv 5, 31-47 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
In tutte le Scritture freme l'attesa del Redentore, da cui la storia umana prende senso, direzione e salvezza. Accostiamoci a lui per conoscere il Padre e preghiamo:
Dalla durezza del cuore, liberaci, o Signore!
Quando restiamo indifferenti, contemplando il tuo volto ferito nei fratelli che soffrono. Ti preghiamo:
Quando rifiutiamo la solidarietà, per chiuderci nel piccolo cerchio del nostro benessere. Ti preghiamo:
Quando siamo sterili uditori della Parola e non portiamo frutto. Ti preghiamo:
Quando l'orgoglio e l'egoismo ci fanno ostinati nel peccato. Ti preghiamo:
Quando le croci della nostra vita ci turbano e ci disorientano. Ti preghiamo:
Quando non riusciamo a colloquiare tra gruppi parrocchiali. Quando il dialogo tra genitori e figli è inceppato.
O Padre, che ci hai redenti col sangue del tuo Unigenito, fa' che, accostandoci alla mensa eucaristica, la nostra debole umanità riceva da te luce, vigore e vita. Per Cristo, nostro amabile Salvatore, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Concedi, Dio onnipotente, che l'offerta di questo sacrificio sostenga la debolezza della nostra fede, ci purifichi dal peccato e ci renda forti nel bene. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Porrò la mia legge dentro di loro, * la scriverò sul loro cuore; io sarò il loro Dio * ed essi il mio popolo», dice il Signore. (Ger 31, 33)
—(oppure)— Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: * sono proprio esse che danno testimonianza di me. * Ma voi non volete venire a me per avere vita. (Gv 5, 39-40)
Dopo la Comunione
Per la forza del sacramento che abbiamo ricevuto, purificaci, o Padre, e concedi ai tuoi figli, oppressi dalla coscienza del peccato, di essere liberi da ogni colpa, perché gioiscano in eterno della tua salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
O Dio, che proteggi chi spera in te, benedici, salva e difendi il tuo popolo, perché, libero dai peccati e sicuro dalle suggestioni del maligno, cammini sempre nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore.
Il libro sapienziale trasmette un giudizio di condanna emesso da “empi” nei confronti di un giusto, la cui condotta è un rimprovero severo: “Ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l'educazione da noi ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore”. In queste righe si avverte una anticipazione profetica del destino di Gesù e delle accuse che gli furono mosse ripetutamente: rancori, insidie, insulti, fino alla condanna a morte. Ma l'autore conclude: La pensano così, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità né credono alla ricompensa delle anime pure”. Nel Vangelo Giovanni attesta la serenità di Gesù, che prosegue tranquillamente la sua missione e si sforza di far capire la sua origine e identità: “Chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”. Quel coraggio nel proclamare la verità, è un dono di Dio; è anche il risultato di una riflessione perseverante sul nucleo di fede. Il cristiano, sull'esempio di Gesù, è credibile se è davvero credente o si sforza di credere. La vera fede è lontana dalla magia o dalla religiosità emotiva.
Antifona d'Ingresso
Dio, per il tuo nome salvami, * per la tua potenza rendimi giustizia. * Dio, ascolta la mia preghiera, * porgi l'orecchio alle parole della mia bocca. (Sal 53, 3-4)
Colletta
O Dio, che per la nostra fragilità hai preparato aiuti efficaci, fa' che, accogliendone con gioia la forza rinnovatrice, la manifestiamo in una degna condotta di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Sap 2, 1. 12-22
Dal libro della Sapienza Dicono [gli empi] fra loro sragionando: «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure. Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di avere Dio per padre. Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà». Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per la rettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.33
RIT: Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.
Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano i giusti e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Molti sono i mali del giusto, ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia.
Canto al Vangelo
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO
Gv 7, 1-2. 10. 25-30 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Avvicinandosi la sua ora, Gesù dà testimonianza al Padre. Con lui, giusto perseguitato, servo sofferente e solidale con noi fino alla fine, ci rivolgiamo al Padre dicendo:
Fa' che rimaniamo in te, Signore!
Dona alla tua Chiesa il coraggio di scegliere Gesù Cristo, il Signore ieri, oggi e sempre. Ti preghiamo:
Provvedi il tuo popolo di profeti e pastori, perché compia un buon cammino sulla strada del Regno. Ti preghiamo:
Assisti gli innocenti perseguitati e quelli che sono bisognosi di redenzione e di speranza. Ti preghiamo:
Toglici dal cuore l'aggressività e il rancore verso chi ci turba con la sua diversità. Ti preghiamo;
Donaci uno sguardo sincero quando esaminiamo i nostri sentimenti, le abitudini e le scelte di vita. Ti preghiamo:
Per quanti patiscono violenza fisica e psichica. Per le minoranze che devono difendere i loro valori.
O Signore, che ci hai redenti nel sangue del Figlio, custodisci nella prova, perché rimaniamo miti e fiduciosi come l'Agnello cui dobbiamo la nostra salvezza. Egli vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Questo sacrificio, Dio onnipotente, ci purifichi con la sua forza e ci doni di giungere rinnovati alle feste pasquali, principio della nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— In Cristo, mediante il suo sangue, * abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, * secondo la ricchezza della sua grazia. (Ef 1, 7)
—(oppure)— «Non sono venuto da me stesso, * ma chi mi ha mandato è veritiero», dice il Signore. (Gv 7, 28)
Dopo la Comunione
O Signore, questo sacramento, che segna il passaggio dall'antica alla nuova alleanza, ci spogli dell'uomo vecchio e ci rinnovi nello spirito. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Guarda con bontà, o Signore, i tuoi fedeli e proteggi con il tuo benevolo aiuto coloro che confidano nella tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
Per mezzo del profeta Geremia perseguitato, il Salvatore “agnello mansueto che viene portato al macello”, cioè il Redentore, invoca l'intervento divino. Vivendo la sua passione con le caratteristiche dell'Antico Testamento, il profeta chiede la vendetta di Dio. Gesù invece, morendo da innocente, con piena fiducia in Dio, invocherà il perdono. Affidandosi totalmente al Padre, egli offre un esempio valido per tutti. Il riferimento a Cristo è la chiave di lettura di ogni evento, specialmente nelle difficoltà e contrarietà inflitte da eventuali oppositori. L'evangelista Giovanni dimostra che Gesù era un segno di contraddizione e di dissenso; non c'era accordo sulle origini geografiche del Messia (Galilea? Giudea?), e i dignitari stessi erano divisi a suo proposito. Un fariseo onesto, Nicodemo, si oppone a giudizi affrettati su Gesù. In realtà, il grande interrogativo che ha tormentato tanta gente nel corso dei secoli, è: Chi è davvero Gesù? La preghiera contemplativa e la mistica aprono orizzonti certi. Inoltre, la lectio divina della Parola rivelata dovrebbe aiutarci a capire nella fede la personalità del Signore; dove possiamo incontrarlo? Quale è la funzione attuale del Signore nello sviluppo della Storia sacra? La celebrazione della Veglia pasquale completerà le indicazioni suggerite dai testi biblici della Quaresima.
Antifona d'Ingresso
Mi circondavano flutti di morte, * mi travolgevano torrenti infernali; * nell'angoscia ho invocato il Signore: * dal suo tempio ha ascoltato la mia voce. (Sal 17, 5.7)
Colletta
La tua misericordia, o Signore, guidi i nostri cuori, poiché senza di te non possiamo fare nulla che ti sia gradito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ger 11, 18-20
Dal libro del profeta Geremìa Il Signore me lo ha manifestato e io l'ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l'albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome». Signore degli eserciti, giusto giudice, che provi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.7
RIT: Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.
Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio: salvami da chi mi perseguita e liberami, perché non mi sbrani come un leone, dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.
Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia, secondo l'innocenza che è in me. Cessi la cattiveria dei malvagi. Rendi saldo il giusto, tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.
Il mio scudo è in Dio: egli salva i retti di cuore. Dio è giudice giusto, Dio si sdegna ogni giorno.
Canto al Vangelo
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO
Gv 7, 40-53 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Gesù entra nella storia come segno di speranza, ma non sempre gli uomimi lo accolgono nella verità e nell'amore. Consapevoli delle nostre infedeltà e fiduciosi nella misericordia divina, preghiamo:
Perdonaci, Signore, e noi vivremo!
Padre, ci hai donato il tuo Unigenito perché fossimo Chiesa: rendici uniti nella carità e testimoni credibili del tuo amore. Ti preghiamo:
Padre, hai inviato Gesù per dare inizio al tuo Regno fra gli uomini: aiutaci a rinnovare la faccia della terra. Ti preghiamo:
Padre, hai suscitato un Salvatore che sciogliesse tutte le nostre catene: fa' che gli consentiamo di operare in profondità nella nostra vita. Ti preghiamo:
Padre, hai mandato il Messia perché guidasse il tuo popolo sulle vie del diritto: insegnaci a vivere con gli altri con la virtù della misericordia. Ti preghiamo:
Padre, hai permesso che il tuo Agnello fosse immolato per la nostra salvezza: aiutaci ad accorrere con generosità dove c'è una vita da salvare. Ti preghiamo:
Per le vittime dell'arroganza. Per il dialogo con chi è alla ricerca della verità.
O Dio di clemenza, aiuta i tuoi fedeli nel cammino quaresimale. Rinnovati dall'amore di Cristo, per noi crocifisso e risorto, ti riconosciamo come Padre d'immensa bontà e ti rendiamo grazie a nome di tutta la Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accogli, o Signore, quest'offerta di riconciliazione, e con la forza del tuo amore piega a te, anche se ribelli, le nostre volontà. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Siamo stati redenti con il sangue prezioso di Cristo, * agnello senza difetti e senza macchia. (Cf. 1 Pt 1, 18-19)
—(oppure)— All'udire le parole di Gesù, dicevano: * «Costui è il Cristo». (Gv 7, 40-41)
Dopo la Comunione
Ci purifichino, o Signore, i tuoi sacramenti e nella loro forza salvifica ci rendano a te graditi. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Proteggi, o Signore, il tuo popolo che si prepara alle feste pasquali e accompagnalo con l'abbondanza della tua grazia, perché attraverso le consolazioni terrene sia guidato ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore.
LETTURE: Is 43, 16-21; Sal 125; Fil 3, 8-14; Gv 8, 1-11.
Commento: La misera e la misericordia.
Il brano della donna adultera è una stupenda applicazione della misericordia divina. E' significativo che l'episodio non ci viene offerto come parabola ma come un fatto concreto. Una donna, trovata sicuramente in stato di peccato, sta per subire una morte crudele per mano di giustizieri improvvisati. Questi giustizieri, però, non si accontentano di ciò: sicuri della giustezza della loro posizione credono di poter anche cogliere in flagrante contraddizione Gesù. Un occasione ghiotta si presenta loro, quando vedono Gesù impegnato in discussioni con i farisei. Non solo pensano di soddisfare la loro sete di vendetta ma pensano di sbarazzarsi, una volte per tutte, di quel predicatore che tante volte li aveva posti in imbarazzo. Gesù riesce a capovolgere tutta la situazione: non solo salva la donna - senza giustificare il suo peccato, condonandolo - ma svela l'ipocrita malvagità dei farisei. La donna è così redenta: ha salva la vita, non solo quella materiale ma soprattutto la spirituale. Si trovava davanti ad un branco di persone affamate del suo sangue, ora invece ha di fronte solo lo sguardo di Gesù che - alzatosi - le viene incontro. Gesù e la sua misericordia si trova di fronte al peccato che vuole redimere; si trova anche di fronte ad una persona che vuole salvare. Gesù condanna il peccato e salva il peccatore. E' questo il nostro comportamento, così pronti alla condanna? E' questa la nostra giustizia o non è - alle volte - proprio all'opposto? Crediamo di applicare la giustizia condannando il peccatore: così non eliminiamo neanche il peccato.
Antifona d'Ingresso
Fammi giustizia, o Dio, * difendi la mia causa contro gente spietata; * liberami dall'uomo perfido e perverso. * Tu sei il Dio della mia difesa. (Sal 42, 1-2)
Gloria
Si tralascia il "Gloria".
Colletta
—(antica)— Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché con la tua grazia possiamo camminare sempre in quella carità che spinse il tuo Figlio a consegnarsi alla morte per la vita del mondo. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— Dio di misericordia, che hai mandato il tuo Figlio unigenito non per condannare ma per salvare il mondo, perdona ogni nostra colpa, perché rifiorisca nel cuore il canto della gratitudine e della gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 43, 16-21
Dal libro di profeta Isaia. Così dice il Signore, che aprì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti, che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi a un tempo; essi giacciono morti, mai più si rialzeranno, si spensero come un lucignolo, sono estinti: «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto. Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 125
RIT: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia.
Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.
Nell'andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni.
Seconda Lettura
Fil 3, 8-14
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi. Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti. Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Gv 8, 1-11 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Con fede viva presentiamo al Signore la nostra preghiera, rendendoci interpreti del desiderio di giustizia e di pace, che sale da tutti gli uomini di buona volontà.
R. Donaci la tua sapienza, Signore.
Perché la santa Chiesa, con la parola e con le opere, proclami che nel mistero della croce si attua la vera liberazione e la vera gioia dell'uomo, preghiamo. R.
Perché spezzando tra noi il pane della sapienza e della vita eterna impariamo a condividere anche i beni della terra con animo fraterno e ospitale, preghiamo. R.
Perché il povero, il sofferente e l'handicappato siano sempre più al centro della nostra celebrazione e della nostra vita, come segno della continua presenza del Signore, preghiamo. R.
Perché i nostri fratelli che a causa dell'ingiustizia disperano del futuro, incontrino sul loro cammino uomini giusti che li aiutino a ritrovare la speranza, preghiamo. R.
Perché illuminati dalla parola di Dio diamo una risposta pronta ed efficace alle istanze di libertà, di uguaglianza e di pacificazione sociale, che emergono dalla vita quotidiana e dalla storia, preghiamo. R.
La luce della tua verità, o Padre, ci faccia avanzare sulla via della conversione e ci impedisca di lasciar cadere anche una sola delle tue parole. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera e dona ai tuoi fedeli, che hai illuminato con gli insegnamenti della fede cristiana, di essere purificati dalla forza di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **
Antifona alla Comunione
«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». * «Nessuno, Signore». * «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». (Gv 8, 10-11)
Dopo la Comunione
Dio onnipotente, fa' che rimaniamo sempre membra vive di Cristo, noi che comunichiamo al suo Corpo e al suo Sangue. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Orazione sul popolo
Benedici, o Signore, il tuo popolo, che attende il dono della tua misericordia, e porta a compimento i desideri che tu stesso hai posto nel suo cuore. Per Cristo nostro Signore.