II Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola
LETTURE: Gn 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18; Sal.115; Rm 8, 31-34; Mc 9, 1-9.
Commento: La gloria prima della croce.
La liturgia della seconda domenica di Quaresima ci propone la trasfigurazione del nostro Signore Gesù Cristo sul monte Tabor, dinanzi ai suoi discepoli, Pietro, Giovanni e Giacomo. E' un raggio di luce che brilla lungo il cammino oscuro che porta Gesù verso la sua passione. Ricordiamo che il mistero di Dio è un evento grandioso e molto difficile da capire e da spiegarne la profondità, però per noi è facile credere con il dono della fede o sperare con amore. Il Cristo Gesù, Figlio Unigenito del Padre, l'eletto di Dio, di cui lo stesso Padre ci dice nel Vangelo: "Ascoltatelo", è l'unico uomo che ci viene presentato soffuso di gloria divina. Cristo è l'Amato e la gloria del Padre. In questa voce gli apostoli sono consolati, assicurati e certificati, trovano in Cristo un vero Dio e un vero Uomo, un uomo eccezionale. Oggi, Dio ci garantisce, ci assicura il cammino, ci affida il suo mistero, Gesù Cristo come segno visibile della grazia invisibile, e come segno vittorioso su tutta la nostra umanità decaduta. Per questo siamo stati chiamati ad ascoltare la sua Parola, a partecipare ai suoi sacramenti e a chiedere il suo Santo Spirito. L'evangelista Marco ci presenta la trasfigurazione come manifestazione gloriosa di Dio. Cristo anticipa il suo destino glorioso e fa pregustare ai suoi la bellezza celeste, la santa dimora del Padre, il Paradiso, luogo della luce perpetua. Un luogo in cui tutti quanti sogniamo o desideriamo di essere o di arrivare. I discepoli al vederlo si meravigliano e manifestano il loro desiderio di restare in paradisiaca contemplazione insieme ad Elia e Mosè. Alla discesa dal monte, Cristo comanda di non riferire a nessuno questa bellezza ed esperienza. Perché? Perché, la Sacra Scrittura ci dice, ciò che è divino è divino e ciò che è umano è umano. Gesù ha la retta intuizione che i suoi discepoli avevano visto, ma non avevano capito la realtà profonda. I pensieri di Dio non sono i nostri pensieri. La via di andare al Padre non è dunque facile, il cammino è durissimo, non c'è una scorciatoia. Cristo rimane l'unico mistero, l'unica Via, Verità e Vita. Il silenzio degli apostoli trova la piena risposta a Gerusalemme, quando Cristo dovrà patir e soffrire la passione, la morte ma poi risuscitare. A Gerusalemme Cristo in croce trasformerà tutto in gloria, cioè trasformerà la miseria, la sofferenza, la tristezza, la morte, il peccato in un atto di carità e di amore che rigenera. In questo tempo di quaresima, Cristo si trasforma sul monte Tabor per indicarci la via dell'amore, la via della salvezza. Di non avere paura di affrontare le grandi difficoltà della vita, anzi di capire che la croce è un cammino sicuro se lo si percorre con amore e per amore, per giungere alla mèta desiderata. Siamo chiamati ad adorare Cristo nel sacramento dell'Eucaristia con un amore sincero e pieno di fede. Nell'adorazione eucaristica, gli offriamo gioie e dolori. E gli chiediamo sostegno, forza e aiuto di portare serenamente la nostra croce. Egli è il sacramento della nostra salvezza.
Antifona d'Ingresso
Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». * Il tuo volto, o Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto. (Sal 26, 8-9) Oppure: Ricordati, Signore, della tua misericordia * e del tuo amore che è da sempre. * Non trionfino su di noi i nemici. * Da ogni angoscia salvaci, Dio d'Israele. (Cf. Sal 24, 6.2.22)
Colletta
—(antica)— O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, guidaci con la tua parola, perché purificati interiormente, possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, Padre buono, che hai tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio, rendici saldi nella fede, perché, seguendo in tutto le sue orme, siamo con lui trasfigurati nello splendore della tua luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gn 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18
Dal libro della Genesi In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.115
RIT: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Ho creduto anche quando dicevo: «Sono troppo infelice». Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli.
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo; io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo, negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme.
Seconda Lettura
Rm 8, 31-34
Dalla Lettera di san Paolo Ap. ai Romani Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: «Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!».
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mc 9, 1-9 Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Si apre davanti a noi il cammino della Quaresima, con le sue tappe, le sue leggi, i suoi traguardi. E' un grande impegno per tutti. E' il tempo prezioso, la primavera dello Spirito, la grande scuola della fede. Chiediamo al Signore che ci renda docili alla sua Parola, per giungere completamente trasformati alla santa Pasqua.
R. Guidaci, Signore, con il tuo Spirito.
Perché in questa Quaresima impariamo a seguire il nostro maestro e modello, Gesù Cristo, uomo nuovo, progetto di una umanità riconciliata con il Padre, preghiamo. R.
Perché, specialmente in questo tempo, riscopriamo la domenica come un giorno diverso dagli altri: il giorno del Signore, il giorno della comunità, il giorno della riconciliazione e dell'amicizia aperta a tutti i fratelli, preghiamo. R.
Perché in ognuno di questi quaranta giorni troviamo spazio e tempo da dedicare alla preghiera e alla meditazione della Parola, per conoscere ciò che Dio vuole da noi e attuarlo nella nostra vita, preghiamo. R.
Perché ogni famiglia scopra la dimensione domestica della Quaresima: apra il libro del Vangelo, crei occasioni di preghiera comune e, cordialmente unita nella carità, faccia di ogni casa un luogo di accoglienza fraterna, preghiamo. R.
Perché l'itinerario della Quaresima abbia per ciascuno di noi il suo culmine nel rito della penitenza e nella comunione pasquale, come segni sacramentali della nostra conversione, preghiamo. R.
O Signore, che ci offri ancora una volta un tempo propizio per ricuperare il vero senso della vita e riconciliarci con te e con i fratelli, fà che tutti insieme, sulle orme di Gesù, camminiamo giorno per giorno verso la gioia pasquale. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Questa offerta, Padre misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Questi è il Figlio mio, l'amato: * in lui ho posto il mio compiacimento. * Ascoltatelo. (Mt 17, 5)
Dopo la Comunione
Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri vogliamo renderti grazie, o Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Benedici sempre i tuoi fedeli, o Padre, + perché, aderendo al Vangelo del tuo Figlio unigenito, * possano desiderare e raggiungere la gloria manifestata agli apostoli in tutta la sua bellezza. Per Cristo nostro Signore.
La Quaresima, come insegna il vangelo di oggi, è un forte richiamo a disporre il nostro cuore in modo nuovo. Esercitare la misericordia, non giudicare, non condannare e dare senza misura sono i contrassegni del cristiano autentico, ciò che lo deve distinguere dagli altri. La prima lettura ci parla del pentimento. Il libro di Daniele ci presenta il cambiamento di Israele dopo una grande sconfitta: quando il popolo è vinto dai nemici, il tempio e la città distrutti, allora ci si rende conto della sua colpa e si prega il Signore confessando i propri peccati. Il profeta sottolinea il sincero pentimento del popolo e nello stesso tempo la fiducia nel Signore: "A noi conviene la vergogna sul volto, a te la giustizia, la misericordia, il perdono... Noi siamo stati ribelli, non abbiamo ascoltato la tua parola, abbiamo peccato". Noi cristiani, solo nell'atteggiamento di grande umiltà possiamo ricevere tutte le grazie del Signore e capire l'immensità del suo amore per noi. Pensiamo a sant'Agostino, un santo pieno di amore per il Signore, perché aveva coscienza che molti grandi peccati gli erano stati perdonati. Lodava, e ringraziava il Signore con cuore umile e sincero per il perdono ricevuto e per essere stato preservato da altri peccati. Anche in san Paolo troviamo la confessione e riconoscenza dell'amore e della misericordia del Padre: "Dio ha dimostrato il suo amore per noi perché, mentre eravamo peccatori, ha dato il suo Figlio per noi". I nostri confessori ci insegnano che la grazia di essere perdonati è sorgente di generosità e di amore, di umiltà e di tante grazie per noi e per gli altri. La vera generosità nostra viene dall'umiltà. Un cristiano che è stato perdonato da Dio, quando dà qualcosa agli altri, lo fa senza orgoglio o mormorazione, senza spirito di superbia o di arroganza. Si sente invece solo un servo inutile o strumento della misericordia di Dio. Beata Madre Teresa di Calcutta diceva: "La mia vita è carità e perdono per i poveri". "Date e vi sarà dato...". Cristo ci ha dato ciò che è prezioso e sacro, ci ha offerto il suo corpo e suo sangue per la remissione dei nostri peccati. Questo gesto diventa per noi un nuovo comandamento: "Fate questo in memoria di me". Cristo è modello e sorgente di amore. Dio è infinitamente più generoso di noi. Per questo non dobbiamo esitare di dare il massimo di noi stessi, di dare tutto. Lui è fedele alle promesse e premierà ognuno secondo le proprie opere, ispirate dall'amore.
Antifona d'Ingresso
Riscattami, o Signore, e abbi pietà di me. * Il mio piede è sul retto sentiero; * benedirò il Signore in mezzo all'assemblea. (Cf. Sal 25, 11-12)
Colletta
O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell'anima, fa' che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Dn 9, 4-10
Dal libro del profeta Daniele Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all'alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te. Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.78
RIT: Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati: presto ci venga incontro la tua misericordia, perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome; liberaci e perdona i nostri peccati a motivo del tuo nome.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; con la grandezza del tuo braccio salva i condannati a morte.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di generazione in generazione narreremo la tua lode.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Lc 6, 36-38 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore che nella santa Quaresima chiama a conversione il suo popolo, perché riconosca e confessi le colpe, ora guarda a noi con particolare sollecitudine ascoltando la nostra supplica:
Perdona, Signore, le nostre colpe.
Per la Chiesa che parla alle coscienze degli uomini, perché il suo messaggio sia accolto con favore e contribuisca al discernimento della verità. Preghiamo:
Per l'uomo che è tentato di costruirsi una morale personale, perché con umiltà si metta in ascolto e in dialogo con Dio e con gli altri. Preghiamo:
Per quanti, specialmente fra i giovani, hanno perso il senso del peccato, perché riconoscano l'opportunità di lasciarsi nuovamente evangelizzare. Preghiamo:
Per i bambini della prima confessione, perché nell'incontro sacramentale con il sacerdote sperimentino la gioia dell'incontro con Dio Padre. Preghiamo:
Per noi che abbiamo iniziato questa eucaristia confessando i nostri peccati, perché, liberati da ogni male, perseveriamo nella grazia divina sicuri da ogni turbamento. Preghiamo:
Per i fedeli che ritornano al sacramento della riconciliazione dopo molti anni. Per il sacerdote che accoglie, ascolta, riconcilia, esorta il peccatore convertito.
O Dio, che non misuri il tuo perdono secondo le nostre categorie, aiutaci a non giudicare e condannare, ma a praticare la misericordia e il perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
O Signore, che ci doni la grazia di servirti nei santi misteri, accogli nella tua bontà le nostre preghiere e liberaci dalle seduzioni del peccato. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, * perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, * attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova + in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
«Siate misericordiosi, * come è misericordioso il Padre vostro», * dice il Signore. (Lc 6, 36)
Dopo la Comunione
Ci purifichi da ogni colpa, o Signore, questa comunione al tuo sacramento e ci renda partecipi della gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Conferma, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli + e sostienili con il vigore della tua grazia * perché siano perseveranti nella preghiera * e sinceri nella carità fraterna. Per Cristo nostro Signore.
Oggi meditiamo insieme le esortazioni del profeta Isaia "Lavatevi, purificatevi" e "anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve". Sono esortazioni rivolte al popolo eletto ma anche alla nostra comunità monastica e cristiana. Il profeta Isaia ci manifesta la sua grande preoccupazione perché vuole il cambiamento, la conversione, vuole una novità di vita e di Spirito, una vera vita di comunione. Gesù nel Vangelo ci conferma, in un suo invito, di amarci gli uni gli altri. Queste esortazioni ci devono fare riflettere, in modo particolare in questo periodo di Quaresima. Abbiamo bisogno di conoscerci a fondo. Nessuno può progredire nel cammino della vita spirituale senza una profonda conoscenza di se stesso, delle sue qualità e dei suoi limiti, delle tendenze del proprio carattere e della propria personalità, delle possibilità che effettivamente possiede. Chi ha un vero interesse di avanzare nel cammino della vita cristiana deve compiere dei passi necessari: - conoscersi, - accettarsi, - superarsi. Già l'antico filosofo Sòcrate diceva: "conosci te stesso". Ognuno è chiamato in causa a fare un'introspezione personale. Se non conosciamo noi stessi rischiamo di avanzare nel buio, nelle tenebre, e di sbagliare la strada della vita. Abbiamo tutti bisogno di luce e di amore. Questo amore ci viene dalla riflessione, dal contatto con gli altri che ci possono consigliare o aiutare, ma, soprattutto dalla preghiera, dai sacramenti e dallo Spirito Santo. Conoscersi è far morire se stesso, per fare l'esperienza con Dio. Solo chi si avvicina in questo modo a Dio trova garanzia di vita e certezza del cammino. Ma poi però non basta conoscersi. Dobbiamo accettarci come siamo, con grande realismo ed umiltà. Diceva Santa Teresa d'Avila che "l'umiltà è la verità". Non si tratta quindi di mortificarci per le nostre mancanze e miserie, ma oltre a riconoscere queste dovremmo saper ringraziare il Padre Eterno anche per i doni ricevuti, le qualità e le virtù che, per sua grazia, possiamo praticare. Dobbiamo impegnarci, quindi, nel conoscere meglio noi stessi, per comprendere quali virtù e quali difetti dominano in noi. Tutto questo per intraprendere un sano cammino di crescita spirituale. Il tempo di quaresima è un tempo di grazia molto propizio per la nostra metànoia.
Antifona d'Ingresso
Conserva la luce ai miei occhi, o Signore, * perché non mi sorprenda il sonno della morte * e il mio nemico non dica: «L'ho vinto!».
Colletta
Custodisci con continua benevolenza, o Padre, la tua Chiesa e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te, il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Is 1, 10.16-20
Dal libro del profeta Isaìa Ascoltate la parola del Signore, capi di Sòdoma; prestate orecchio all'insegnamento del nostro Dio, popolo di Gomorra! «Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova». «Su, venite e discutiamo – dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.49
RIT: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici, i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti. Non prenderò vitelli dalla tua casa né capri dai tuoi ovili.
Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che hai in odio la disciplina e le mie parole ti getti alle spalle?
Hai fatto questo e io dovrei tacere? Forse credevi che io fossi come te! Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa. Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora; a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mt 23, 1-12 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dio, unico nostro Padre, da cui trae origine ogni paternità sulla terra, si china su di noi e accoglie la nostra preghiera. Diciamo insieme:
Donaci un cuore umile, Signore.
Perché i ministri di Dio e della Chiesa preferiscano servire che essere serviti, dimostrando che vi è una sola autorità, quella del Padre celeste, e un solo insegnamento, quello del Figlio Gesù. Preghiamo:
Perché coloro che hanno responsabilità nell'ambito culturale, politico, economico, sociale, adempiano la loro missione con umiltà e spirito di servizio. Preghiamo:
Perché i paesi poveri possano ricorrere agli aiuti internazionali senza dover accettare egemonie e soprusi. Preghiamo:
Perché i giovani considerino l'impegno politico come legittima vocazione dei laici cristiani. Preghiamo:
Perché questa eucaristia, che ricorda l'ultima cena in cui Gesù lavò i piedi agli apostoli, liberi il nostro cuore da ogni chiusura e ci renda capaci di amare il prossimo. Preghiamo:
Per i genitori e gli insegnamenti che esercitano la difficile arte dell'educazione. Per gli animatori di associazioni, gruppi, attività.
O Dio, che abbassi i superbi e innalzi gli umili, fa' che nella corrispondenza alla vocazione battesimale, non cerchiamo l'affermazione di noi stessi, ma ciò che è giusto davanti a te e giova al bene dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Per la potenza di questo mistero di riconciliazione compi in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, perché ci guarisca dai mali di questo mondo e ci conduca ai beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu hai stabilito per i tuoi figli un tempo di rinnovamento spirituale * perché si convertano a te con tutto il cuore * e, liberi dai fermenti del peccato, + vivano le vicende di questo mondo sempre rivolti ai beni eterni. ** Per questo dono della tua benevolenza, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Annuncerò tutte le tue meraviglie. * In te gioisco ed esulto, * canto inni al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 9, 2-3)
—(oppure)— Chi si esalta sarà umiliato * e chi si umilia sarà esaltato. (Cf. Mt 23, 12)
Dopo la Comunione
La partecipazione alla tua mensa, o Signore, ci faccia progredire nell'impegno di vita cristiana e ci ottenga il continuo aiuto della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Accogli con benevolenza, o Signore, + le suppliche dei tuoi fedeli * e guarisci le loro debolezze, + perché, ottenuta la grazia del perdono, * gioiscano sempre della tua benedizione. Per Cristo nostro Signore.
La brama di occupare i primi posti e di avere il potere non è conforme al Vangelo. Gesù è venuto a capovolgere la situazione, è venuto per essere consegnato alle autorità e per affrontare la grande prova della Passione. Tre volte Gesù prepara e annuncia agli Apostoli il suo destino a Gerusalemme. E ogni volta nel Vangelo si ripete lo stesso contrasto: i discepoli hanno altri pensieri, non capiscono, non riflettono su ciò che Gesù presenta con chiarezza, ma pensano alla soddisfazione della loro ambizione, del loro desiderio umano. Dopo il primo annuncio è Pietro che si scandalizza dicendo a Gesù "Questo non ti accadrà mai"; la seconda volta "i discepoli discutono su chi di loro è il più grande; dopo il terzo annuncio sono i figli di Zebbedeo a presentare lo loro domanda ambiziosa tramite la madre. Nel Vangelo Gesù ha parlato di umiliazioni e gli Apostoli domandano onori, domandano posti privilegiati. Questo ci dimostra che la passione era necessaria per cambiare il cuore dell'uomo: le parole, neppure quelle di Gesù bastano. Nonostante le parole buone del Signore, crescono in noi pensieri non buoni, pensieri di orgoglio, di egoismo. Cristo sceglie per sé e indica a noi il cammino dell'obbedienza, dell'umiltà, del sacrificio. Tutto questo ci torna come eco dell'antica profezia di Geremia in cui egli predice il servo sofferente che intercederà per il popolo e si renderà disponibile a portare su di sé il peso delle loro colpe. Apriamo il nostro cuore alla passione di Gesù, comprenderemo la vera gioia, la vera gloria, la vera vita: servire, fare la volontà non la nostra, ma la volontà del Padre, fino a sacrificare noi stessi per il Signore.
Antifona d'Ingresso
Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)
Colletta
Custodisci, o Padre, la tua famiglia nell'impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino della vita e guidala al possesso dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ger 18,18-20
Dal libro del profeta Geremìa [I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole». Prestami ascolto, Signore, e odi la voce di chi è in lite con me. Si rende forse male per bene? Hanno scavato per me una fossa. Ricòrdati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore, per stornare da loro la tua ira.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.30
RIT: Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all'intorno!», quando insieme contro di me congiurano, tramano per togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani». Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mt 20, 17-28 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
La Parola ascoltata svela le trame della violenza contro i deboli e gli innocenti, e preannuncia gli eventi della liturgia pasquale. Pensando alla croce di Cristo, albero di vita, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera:
Libera la nostra vita, Signore.
Perché la cultura della vita, che cresce con la civiltà dell'amore, diventi fondamento dell'educazione di ogni uomo, nella famiglia e nella società. Preghiamo:
Perché il vangelo della vita, annunciato dalla Chiesa, apra le coscienze degli uomini alla speranza e alla gioia, liberandole dagli egoismi e dalla paura. Preghiamo:
Perché i giovani, che la Chiesa non cessa di amare e di responsabilizzare, progettino il loro avvenire guardando a Cristo, pienezza di vita. Preghiamo:
Perché le persone violente riflettano sul loro rifiuto della vita, alla luce del bisogno di riconciliazione, che Dio ha messo nel cuore do ogni uomo. Preghiamo:
Perché noi, che nell'eucaristia celebriamo il sacrificio di Cristo che dona la sua vita divina, offriamo piena collaborazione alle istituzioni che in qualunque modo difendono e promuovono la vita. Preghiamo:
Per le vittime del terrorismo, delle criminalità e dell'eversione. Per chi soffre a causa delle violenze della vita quotidiana.
O Dio, che hai vinto la violenza della morte con la risurrezione del tuo Figlio Gesù, libera la vita dalle minacce e dalla violenza che la opprimono, e donaci la grazia di diventare servi gli uni degli altri, a imitazione di Gesù, nostro fratello, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Volgi con bontà lo sguardo, o Signore, alle offerte che ti presentiamo, e per questo santo scambio di doni liberaci dal dominio del peccato. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, * ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Cf. Mt 20, 28)
Dopo la Comunione
Signore Dio nostro, questo sacramento, che ci hai donato come pegno di vita immortale, sia per noi sorgente inesauribile di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Concedi ai tuoi figli, o Padre, + l'abbondanza della tua grazia, * dona loro la salute del corpo e dello spirito, la pienezza della carità fraterna * e la gioia di esserti sempre fedeli. Per Cristo nostro Signore.
La liturgia odierna ci presenta un episodio drammatico del ricco epulone e Lazzaro, il povero. Un incontro che tocca la nostra coscienza, soprattutto nella nostra vita o esperienza quotidiana e, quindi, ci proietta nel nostro domani. In questo episodio troviamo il ricco epulone che ha trascurato completamente il primo dei comandamenti del Signore, cioè quello di amare Dio ed il prossimo. Per lui, la vita era fondata sui suoi beni materiali: soldi e ricchezze. Niente da offrire al suo Signore e al suo prossimo. L'uomo ricco ci fa intendere che non portava nel cuore la legge della carità o dell'amore ma quella antica, cioè quella del taglione, occhio per occhio e dente per dente. Era un ricco veramente cieco e sordo al grido amaro del prossimo. "Maledetto dunque, l'uomo che confida in se stesso, canta il salmista". Di fronte alla morte il ricco e il povero sono però uguali. La morte colpisce entrambi. Muore l'uno, il mendicante, come muore l'altro, il benestante. La novità è che i loro destini sono differenti, anzi si invertono rispetto alle loro situazioni sulla terra, solo che questa volta per l'eternità. La parabola si eleva dall'orizzonte terrestre a contemplare ciò che avviene dopo la morte. Il ricco non l'ha curato, Dio al contrario lo tratta con tutti gli onori: è scortato dagli spiriti celesti nel suo viaggio verso il seno di Abramo. Si capisce che per il Signore la vita di questo poveraccio, toccato da un duro destino terrestre, è molto preziosa e merita ogni rispetto. La parola di Gesù rivela una grande verità e offre un'indiscussa consolazione per i poveri, che sulla terra non ricevono altro che la sofferenza e indifferenza, ma che possono contare pienamente sulla bontà di Dio. Con l'immagine del banchetto festoso viene descritta la pienezza e la gioia di cui è intessuta la vita dell'aldilà. Abramo, amico di Dio e padre del popolo d'Israele, è colui che presiede alla mensa celeste. Lazzaro, che giaceva tra la sporcizia della strada e che aveva come compagni i cani, riceve ora un posto d'onore, accanto ad Abramo, in comunione cordiale e fiduciosa con lui. La Vergine Maria ha ragione di cantare nel Magnificat "Il Signore ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote". Il cristiano deve ricordare sempre che la vita non si esaurisce nel breve scorcio dell'esistenza terrena, nel possesso delle ricchezze, ma dura in eterno nella comunione con Dio in cielo.
Antifona d'Ingresso
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore; * vedi se percorro una via di iniquità * e guidami sulla via della vita. (Cf. Sal 138, 23-24)
Atto Penitenziale
All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.
C: Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi pietà di noi. A: Signore pietà. C: Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
O Dio, che ami l'innocenza e la ridoni a chi l'ha perduta, volgi verso di te i nostri cuori perché, animati dal tuo Spirito, possiamo rimanere saldi nella fede e operosi nella carità fraterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Ger 17, 5-10
Dal libro del profeta Geremìa Così dice il Signore: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell'anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti. Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce! Chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.1
RIT: Beato l'uomo che confida nel Signore.
Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d'acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Lc 16, 19-31 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi". E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
La parabola evangelica ascoltata, rivela il tragico inganno di chi confida solo in se stesso e nei suoi beni. Al Signore, che scruta il cuore e lo converte con la sua Parola, rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo insieme:
Converti i nostri cuori all'amore, Signore.
Perché la Chiesa, che vede in ogni uomo l'immagine di Cristo, non cessi di denunciare il peccato personale e sociale dell'egoismo, e di proporre l'ideale evangelico della fraternità e solidarietà. Preghiamo:
Perché la cooperazione allo sviluppo del terzomondo, sia condivisa da un numero crescente di professionisti, tecnici e lavoratori. Preghiamo:
Perché nessuno dimentichi la maledizione che incombe sull'uomo che confida in se stesso, e chiude il proprio cuore alle persone indifese e abbandonate. Preghiamo:
Perché il risveglio religioso nelle comunità ecclesiali alimenti la tensione dei cristiani verso la carità e la giustizia in un impegno morale rigoroso e coerente. Preghiamo:
Perché l'esempio di Gesù, che spezza il pane per tutti, sia imitato non solo in questa eucaristia, ma anche nella vita quotidiana. Preghiamo:
Per le famiglie in difficoltà a causa dell'inadeguatezza del loro reddito. Per la conversione delle persone, che sprecano ricchezze per cose superflue.
O Dio, padre dei poveri, rendici sensibili alla tua Parola e alle necessità dei fratelli, perché l'attesa di occasioni o segni straordinari non ritardi la nostra conversione a quell'amore che viene da te, e ci fa condividere tutto con chi non ha niente. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Per questo sacrificio, o Signore, santifica il nostro impegno di conversione e fa' che alla pratica esteriore della Quaresima corrisponda una vera trasformazione interiore. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Beato chi è integro nella sua via * e cammina nella legge del Signore. (Sal 118, 1)
—(oppure)— Se non ascoltano Mosè e i Profeti, * non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti. (Lc 16, 31)
Dopo la Comunione
Questo sacramento, o Dio, continui ad agire in noi e porti frutto nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Assisti, o Signore, i tuoi fedeli + che implorano l'aiuto della tua grazia * per ottenere difesa e protezione. Per Cristo nostro Signore.
II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola
LETTURE: Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28; Sal.104; Mt 21, 33-43.45.
Commento: Le radici del peccato.
Nelle due letture della liturgia di oggi ascoltiamo lo stesso "Crocifìggilo". I fratelli di Giuseppe quando lo videro arrivare si dissero: "Ecco, il sognatore arriva! Uccidiàmolo". I vignaioli vedono venire il figlio del padrone e dicono tra sé: "Costui è l'erede: uccidiàmolo!". Questa parabola terribile poi ci fa pensare proprio alle sofferenze di Gesù che realmente fu ucciso per invidia. La stessa invidia è il movente anche delle ostilità contro Giuseppe. I suoi sogni erano una profezia del suo futuro, un futuro che avrebbe portato del bene non solo a lui ma anche al suo popolo. Ma i suoi fratelli non lo capirono e fecero di tutto per impedire che questi sogni, che in un certo senso erano segni divini, si realizzassero. Nello stesso modo agirono anche i capi della religiosi nei confronti di Gesù, invidiosi della sua "influenza" sul popolo, timorosi di perdere il loro potere. L'invidia altrui è una delle cose che ferisce più profondamente il cuore, soprattutto quando è immotivata. Non c'era motivo per invidiare Gesù, egli faceva solo del bene a tutti. Ma il cuore umano è così segnato dal peccato da provare invidia verso i buoni soltanto perché sono buoni, come dice Giovanni nella sua lettera a proposito di Caino e di Abele: "Per quale motivo lo uccise? Perché le opere di suo fratello erano buone". Nella storia di Giuseppe l'invidia fu sconfitta in modo meraviglioso, in Egitto egli non punì i suoi fratelli, ma li salvò. Vide nell'esilio, nelle tribolazioni la preparazione che Dio aveva voluto perché egli potesse salvare i suoi fratelli e tutto il popolo eletto dalla carestia. E Gesù vinse l'invidia accettando di essere l'ultimo di tutti. Veramente quando guardiamo il Signore sulla croce non possiamo dire che provochi l'invidia di qualcuno! Mettendosi all'ultimo posto Gesù ha dimostrato che la sua potenza, il dominio che gli è promesso dal Padre è dominio di amore, al servizio di tutti. Ma essendo l'ultimo, Gesù diventa il primo, la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d'angolo, come dice il salmo. Così si realizza il piano di Dio, nonostante la cattiveria e le invidie umane. Ed anche se il Signore riesce a costruire anche sui nostri peccati chiediàmolo oggi perché tolga dal nostro cuore ogni sentimento di invidia e di gelosia e ci stabilisca nella mitezza e nell'umiltà del cuore, perché siamo con lui a servizio di tutti i fratelli.
Antifona d'Ingresso
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. * Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, * perché sei tu la mia difesa. (Sal 30, 2.5)
Atto Penitenziale
Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore.
C: Signore, che sei venuto a cercare che era perduto, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che sei venuto per dare la tua vita in riscatto per tutti, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che raccogli nell'unità i tuoi figli dispersi, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
Dio onnipotente e misericordioso, donaci di essere intimamente purificati dall'impegno penitenziale della Quaresima per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28
Dal libro della Gènesi. Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente. I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l'un l'altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: "Una bestia feroce l'ha divorato!". Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre. Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua. Poi sedettero per prendere cibo. Quand'ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto. Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.104
RIT: Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.
Il Signore chiamò la carestia su quella terra, togliendo il sostegno del pane. Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo.
Gli strinsero i piedi con ceppi, il ferro gli serrò la gola, finché non si avverò la sua parola e l'oracolo del Signore ne provò l'innocenza.
Il re mandò a scioglierlo, il capo dei popoli lo fece liberare; lo costituì signore del suo palazzo, capo di tutti i suoi averi.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Mt 21, 33-43.45 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!". Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!". Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi"? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli rivela la volontà del Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgergli la nostra preghiera dicendo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Perché il Papa, i vescovi e i sacerdoti, ai quali è affidata la Chiesa, vigna del Signore, non vengano meno alla missione di far fruttificare il regno di Dio tra gli uomini. Preghiamo:
Perché l'esperienza di Giuseppe rafforzi nelle persone deluse e scoraggiate la convinzione che Dio trae il bene anche dal male. Preghiamo:
Perché soprattutto i cristiani, incontrando uno straniero immigrato nel nostro paese, si ricordino che nessuno è straniero davanti a Dio, e che a tutti Dio dona la sua terra. Preghiamo:
Perché il dolore dei profughi e degli esiliati sia mitigato dalla pronta accoglienza dei paesi ospitanti. Preghiamo:
Perché la tenerezza paterna di Dio, frequentemente sperimentata nei sacramenti e nella preghiera, ci aiuti a rimanere sereni e fiduciosi nelle prove della vita. Preghiamo:
Per chi si allontana da Dio perché colpito da qualche disgrazia. Per chi, per disperazione, non chiede più aiuto a nessuno.
O Dio, padre buono, che metti a fondamento della tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo tuo Figlio, fa' che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la tua predilezione per i deboli e i poveri. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
La tua benevolenza, o Dio, preceda e accompagni sempre i tuoi fedeli sulla via della fede e li prepari a celebrare degnamente questi misteri. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Dio ci ha amati e ha mandato il suo Figlio, * vittima di espiazione per i nostri peccati. (Cf. 1 Gv 4, 10)
—(oppure)— La pietra scartata dai costruttori * è divenuta la pietra d'angolo. (Cf. Mt 21, 42)
Dopo la Comunione
Il pegno dell'eterna salvezza, che abbiamo ricevuto in questi sacramenti, ci aiuti, o Signore, a progredire nel cammino verso di te, per giungere al possesso dei beni eterni. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Dona al tuo popolo, o Signore,la salvezza dell'anima e del corpo, + perché, perseverando nelle opere buone, * sia sempre difeso dalla tua protezione. Per Cristo nostro Signore.
II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola
LETTURE: Mic 7, 14-15. 18-20; Sal.102; Lc 15, 1-3. 11-32.
Commento: Il figlio e... il suo Padre.
Con spregiudicatezza e superficialità il figlio parte dalla casa paterna perché vuol sentirsi figlio libero e non servo. Si sente ormai grande, autonomo, "posso fare quello che mi pare", crede. Brama percorrere la sua strada di indipendenza, vuole vivere in piena libertà la sua vita, come ogni figlio che cresce. Si separa dunque dal padre perché si sente oppresso e schiacciato dall'ambiente familiare, o dall'impotenza della stessa figura paterna e dal bisogno di una libertà senza confini. Nella sua esperienza di autonomia, così bramata, però, il figlio disgraziatamente non sa organizzare la vita da uomo "libero", si dimostra immaturo. Sperpera ogni cosa ricevuta in eredità dal padre, comportandosi in modo da perdere ogni possibilità di vita. Finisce nella miseria. È costretto a vivere non più nel decoro e nella dignità del figlio, ma come garzone, umiliato e asservito, privo delle più elementari necessità di mantenimento. Nell'ambiente giudaico non esiste cosa più vergognosa di pascolare i porci, di stare continuamente a contatto con gli animali impuri. Nel fondo dell'abisso una luce lo scuote. È il risveglio della coscienza, che non cessa di indicare un cammino. Allora ricorda la casa paterna e, con vergogna e pentimento, vi fa ritorno. Lì, per lui inaspettatamente, lo attende non il rimprovero o un meritato castigo, ma l'abbraccio del padre che mai lo ha dimenticato e che lo attende con amore misericordioso. Di fronte al padre il figlio sinceramente si riconosce infedele, come solo un figlio può fare, un figlio "colpito" dall'amore del padre che è stato offeso dall'ingratitudine. Il figlio ne sente tutto rimorso e dispiacere e ne soffre profondamente. E' deciso. Si confessa al padre, in tutta verità: "Ho peccato contro il cielo e dinanzi a te". Lui non cerca giustificazioni per ridurre la sua colpa, riversandola magari sugli altri. Ora è leale e non si vergogna di apparire un disgraziato, perché sa che il padre lo conosce e lo comprende. E' convinto che il genitore lo accoglierà, nonostante la sua infedeltà. Il cuore del padre va al di là di ogni aspettativa. "Ti ho atteso..., da tempo atteso..., vieni nelle mie braccia". Meravigliosa ma dal punto di vista umano sconvolgente la persona del padre. La può capire solo chi è povero e si lascia amare. Non sempre l'uomo è in grado di intendere i gesti del padre, il suo intenerirsi, il correre incontro a quello scapestrato, stringerlo al cuore e baciarlo. E' incapace di accettare quelle braccia spalancate in un gesto smisurato di perdono e di resistere alla tentazione di rifiuto chi non ama e non perdona. La facciamo nostra come domanda umile al Padre celeste. Padre, per tutte quelle volte che abbiamo preferito le nostre strade, le strade del mondo alla tua... e alla fine ci siamo accorti che solo nella tua casa c'è non solo il pane ma anche il tuo calore, perdonaci. Facci ritornare dai crocicchi del mondo per rimanere con te, nell'amoroso abbraccio paterno.
Antifona d'Ingresso
Misericordioso e pietoso è il Signore, * lento all'ira e grande nell'amore. * Buono è il Signore verso tutti, * la sua tenerezza si espande su tutte le creature. (Sal 144, 8-9)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C: Pietà di noi, Signore. A: Contro di te abbiamo peccato. C: Mostraci, Signore, la tua misericordia. A: E donaci la tua salvezza
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Colletta
O Dio, che con i tuoi gloriosi doni di salvezza ci rendi partecipi sulla terra dei beni del cielo, guidaci nelle vicende della vita e accompagnaci alla splendida luce della tua dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Mic 7, 14-15. 18-20
Dal libro del profeta Michèa Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta tra fertili campagne; pascolino in Basan e in Gàlaad come nei tempi antichi. Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto, mostraci cose prodigiose. Quale dio è come te, che toglie l'iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità? Egli non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore. Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo il tuo amore, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.102
RIT: Misericordioso e pietoso è il Signore.
Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia.
Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l'oriente dall'occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe.
Canto al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù
VANGELO
Lc 15, 1-3. 11-32 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo:
Signore, pietà.
Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:
Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:
Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:
Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:
Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:
Perché accogliamo l'invito a perdonare per essere perdonati. Per i giovani che anche oggi si allontanano da casa.
O Padre che ci converti, non minacciando castighi ma rivelandoci la tua bontà e misericordia, fa' che, rifiutato il cibo immondo del peccato, ci alimentiamo al banchetto dell'eucaristia quaresimale per esser trasformati in Cristo, che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, infonda in noi una forza di redenzione che ci preservi dalle umane intemperanze e ci disponga a ricevere i doni della salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **
Antifona alla Comunione
Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi, * perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, * era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15, 32)
Dopo la Comunione
Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore, agisca nelle profondità del nostro cuore, e ci renda partecipi della sua forza. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Nella tua misericordia, o Signore, + porgi l'orecchio alla voce di coloro che ti supplicano, * e perché tu possa esaudire i loro desideri, * fa' che chiedano quanto ti è gradito. Per Cristo nostro Signore.
È istintivo nell'uomo il desiderio di "vedere" Dio. La nostalgia della casa paterna non si estingue neanche quando viene colpevolmente abbandonata, anzi la lontananza spesso l'accresce. Per questo gli uomini di ogni tempo e di ogni religione hanno cercato di sentire sempre più viva la presenza della divinità, identificandola in diversi modi e collocandola in luoghi particolari, dove poter esprimere meglio i propri atti di culto. Il tempio, in modo particolare quello di Gerusalemme, è un culmine ed un approdo; viene realizzato per volere divino, che quasi ne diventa l'artefice e l' architetto. Lì stabilisce la dimora con il suo popolo e per questo assume una sacralità ed una inviolabilità riferite alla stessa persona di Dio. "La mia casa è casa di preghiera" e come tale va usata e rispettata. I credenti percepiscono di fatto quella misteriosa presenza e vedono in quelle mura il segno visibile della propria fede, della propria appartenenza, della stessa identità religiosa. Scorgono giustamente nel tempio anche la patria ultima e celeste, il che ne accresce il fascino e il rispetto. Il Cristo più volte aveva fatto il suo ingresso in quel luogo sacro santificandolo ulteriormente con la sua presenza e giungerà ad identificare la sua persona di Figlio di Dio con il tempio stesso. Parlando della sua morte dirà: "Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo riedificherò". L'evangelista ci ricorda che egli parlava del tempio del suo corpo. Comprendiamo quindi lo sdegno che anima il Signore Gesù nel vedere profanato quel luogo, nel vederlo trasformato in una spelonca di ladri. Comprendiamo anche i gesti che compie nel rovesciare a terra quella merce e quel denaro e nel scacciare con la frusta i venditori. San Paolo ammonirà i primi cristiani dicendo loro: "Cercate le cose di lassù e non quelle della terra!". Nei vecchi libri che dettavano le norme di comportamento, ora caduti purtroppo in disuso, si leggeva in un capitolo importante come comportarsi nell'entrare e nello stare in chiesa. Dovremmo rievocare quelle norme che riguardano in prima persona, lo stesso Signore e indirettamente anche il nostro prossimo. Essere maleducati con il nostro prossimo è già cosa grave e disdicevole, molto di più quando lo siamo con il nostro Signore. L'episodio ci offre anche una opportuna occasione per esaminarci sulle questue e su denaro che circola nelle nostre chiese.
Antifona d'Ingresso
I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: * egli libera dal laccio il mio piede. * Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo. (Cf. Sal 24, 15-16) Oppure: Quando mostrerò la mia santità in voi, * vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura * e sarete purificati da tutte le vostre impurità * e metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Cf. Ez 36, 23-26)
Colletta
—(antica)— O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene, che hai proposto a rimedio dei peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna, accogli la confessione della nostra miseria perché, oppressi dal peso della colpa, siamo sempre sollevati dalla tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— Signore nostro Dio, che riconduci i cuori dei tuoi fedeli all'accoglienza di tutte le tue parole, donaci la sapienza della croce, perché in Cristo tuo Figlio diventiamo tempio vivo del tuo amore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 20, 1-17
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai.Non commetterai adulterio.Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.18
RIT: Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.
Più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.
Seconda Lettura
1 Cor 1, 22-25
Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO
Gv 2, 13-25 Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Fratelli, chiediamo al Padre la sapienza dello Spirito, perché ci aiuti a capire che la nostra conversione sarà autentica, se ci prenderemo a cuore le necessità morali e materiali dei nostri fratelli.
R. Illumina i tuoi figli, Signore.
Per tutta la Chiesa, perché sempre più chiaramente si manifesti come luogo della riconciliazione, del servizio fraterno e del culto in spirito e verità, preghiamo. R.
Per i popoli e gli individui oppressi da ogni forma di violenza, perché quanti credono nella parola liberatrice di Dio li aiutino a ritrovare dignità, giustizia e pace, preghiamo. R.
Per gli indifferenti, gli atei, i senza speranza, perché trovino in noi, seguaci di Cristo, l'umile testimonianza di una fede che svela il senso dell'uomo e della vita, preghiamo. R.
Per i malati nel corpo e nello spirito, perché il Signore Gesù li illumini e li sollevi, e doni loro serenità e fiducia, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché raccogliamo le occasioni che questo tempo ci offre: l'Eucaristia nei giorni feriali, le stazioni quaresimali, le veglie, i digiuni e le opere di carità fraterna, preghiamo. R.
Dio di sapienza e di misericordia, aiutaci a far scaturire da questa scuola quaresimale dei discepoli di Gesù i gesti e le parole di una conversione sincera e di una carità cordiale ed efficace. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre, rimetti i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. (Gv 2, 23)
Dopo la Comunione
O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Guida, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli: nella tua bontà concedi loro la grazia di rimanere nel tuo amore e nella carità fraterna per adempiere la pienezza dei tuoi comandamenti. Per Cristo nostro Signore.