XVII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - Colore: verde
LETTURE: Gn 18, 20-32; Sal 137; Col 2, 12-14; Lc 11, 1-13.
Commento: Signore, insegnaci a pregare
«Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto...» Questa è la sintesi della Parola di Dio per oggi, della Parola di Dio di questa XVII domenica del Tempo ordinario. Cercare, trovare, bussare, pregare... La preghiera, un tema caro a tutti gli uomini religiosi, a tutti gli uomini e donne di ogni tempo, di ogni cultura, di ogni religione. E' una caratteristica dell'uomo, la preghiera. Solo l'uomo è un essere che prega. E tutti pregano, anche chi si dice ateo. Qualcuno però potrebbe chiedere, se tutti pregano, qual è lo specifico della preghiera cristiana, qual è la caratteristica della preghiera dei cristiani, quali sono le condizioni perché la preghiera sia riconosciuta dei cristiani, quali sono le condizioni che la preghiera sia riconosciuta degna di un discepolo di Cristo?... E a risposta ci dà proprio l'evangelista Luca. Noi dobbiamo pregare guardando Gesù che prega, partendo dalla sua preghiera... E' proprio questo che chiedono gli Apostoli a Gesù: «Signore, insegnaci a pregare...». Imparare a pregare, perché qualcuno può non saper pregare. Può non accorgersi che prega... Può essere esperto in preghiera e desiderare altri modi di pregare... E si'... perché ci sono diversi modi di pregare... c'è chi loda il Signore, c'è chi ringrazia, c'è chi chiede qualcosa, chi prega leggendo, meditando le Sacre Scritture... Tutti i modi buoni, tutti belli... Ma ce ne uno ancora migliore..., un modo che ci ha insegnato Gesù stesso... Ci dà una lezione di come si deve pregare... Lezione suggerita, provocata dalla domanda dei discepoli: «Signore insegnaci a pregare». E Gesù acconsente, insegna ancora... «voi, quando pregate dite così: Padre nostro...». Questa di oggi è una delle pagine più belle del Vangelo, è una delle pagine più belle ma anche delle più importanti, così importanti che tutti i cristiani la imparano a memoria, le mamme, le nonne la insegnano non appena i figli o nipotini riescono a dire una parola... Il "Padre nostro" riassume tutto ciò che noi siamo, tutto ciò per cui viviamo, tutto ciò di cui abbiamo bisogno, tutto ciò che ci qualifica come veri figli di Dio, veri discepoli di Cristo. Inizia con la parola "Padre". A lui rivolgiamo tutte le nostre preghiere, le nostre suppliche, perché la radice di ogni preghiera è il riconoscere, è il confessare la nostra figliolanza, il nostro essere figli suoi. Nella prima parte poi c'è la preghiera di desiderio. «sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, come in cielo così in terra...». Ogni cristiano, ognuno di noi desidera ardentemente che Dio sia riconosciuto santo, adorato, glorificato, e da tutti... Nella seconda parte invece supplichiamo Dio per le nostre necessità, per le esigenze umane. Tutti figli chiedono al Padre il pane quotidiano. Lo chiediamo anche noi, perché non ci manchi non solo il pane che nutre il nostro corpo ma anche il pane che sazia la nostra anima... Chiediamo poi il perdono dei peccati, la forza nelle tentazioni... Nella preghiera del Padre nostro noi lo facciamo, lo chiediamo per noi stessi ma anche per gli altri, per tutti gli uomini, come Abramo nella prima lettura che non cerca il proprio interesse, non prega, non chiede per se stesso, ma per gli altri, anche per coloro che gli fanno del male, per i nostri nemici... Ecco un altro specifico della preghiera cristiana... noi preghiamo anche per i nostri nemici, come il Signore, che dal suo patibolo pregava il Padre per coloro che lo crocifiggevano. Tutto questo ci aiuta a fermarci sulla nostra preghiera. A chiederci: qual è allora la mia preghiera, com'è la mia preghiera, come prego, cosa dico, che cosa chiedo, per che cosa ringrazio il Signore... Non smettiamo mai a chiedere al Signore, chiedere con le parole degli Apostoli: «Signore, insegnaci a pregare...» e lui, nella sua benevolenza, senz'altro esaudirà la nostra voce, come ha ascoltato gli Apostoli...
Antifona d'Ingresso
Dio sta nella sua santa dimora: * a chi è solo fa abitare una casa; * dà forza e vigore al suo popolo. (Cf. Sal 67, 6.7.36)
Atto Penitenziale
Umili e penitenti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia pietà anche di noi.
C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— O Dio, nostra forza e nostra speranza, + senza di te nulla esiste di valido e di santo; * efondi su di noi la tua misericordia + perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— Signore e creatore del mondo, Cristo tuo Figlio ci ha insegnato a chiamarti Padre: invia su di noi lo Spirito Santo, tuo dono, perché ogni nostra preghiera sia esaudita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Gn 18, 20-32
Dal libro della Genesi. In quei giorni, disse il Signore: "Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!". Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. Abramo gli si avvicinò e gli disse: "Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?". Rispose il Signore: "Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo". Abramo riprese e disse: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?". Rispose: "Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque". Abramo riprese ancora a parlargli e disse: "Forse là se ne troveranno quaranta". Rispose: "Non lo farò, per riguardo a quei quaranta". Riprese: "Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta". Rispose: "Non lo farò, se ve ne troverò trenta". Riprese: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti". Rispose: "Non la distruggerò per riguardo a quei venti". Riprese: "Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci". Rispose: "Non la distruggerò per riguardo a quei dieci".
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 137
RIT: Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Non agli dèi, ma a te voglio cantare, mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza.
Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l'umile; il superbo invece lo riconosce da lontano. Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita; contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano.
La tua destra mi salva. Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani.
Seconda Lettura
Col 2, 12-14
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi. Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!
Alleluia.
VANGELO
Lc 11, 1-13 Dal Vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite: "Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione"". Poi disse loro: "Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli"; e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Fratelli, la fede ci dice che tutto coopera al bene per quelli che Dio ama. Esprimiamo questa nostra certezza presentando al Signore le necessità dell'ora presente.
R. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Per il popolo santo di Dio, perché manifesti la fedeltà al messaggio evangelico nell'amore ai nemici e nella solidarietà verso tutti, preghiamo. R.
Per i ministri del Vangelo, perché siano i primi uditori e testimoni della Parola che annunziano al popolo di Dio, preghiamo. R.
Per i fidanzati, perché scoprano il valore umano e soprannaturale del loro amore per costruire la famiglia, prima cellula della società e della Chiesa, preghiamo. R.
Per i coniugi separati, perché alla luce della parola di Dio, con l'aiuto e la comprensione dei fratelli, possano riscoprire il senso cristiano della vita e in ogni caso non disperdino della misericordia del Padre, preghiamo. R.
Per noi qui riuniti in assemblea, perché la chiamata del Signore risuoni profondamente nel nostro spirito e ci guidi a una vera conversione, preghiamo. R.
La tua bontà, signore, non ha confini; concedi a noi e a tutti gli uomini la gioia di sperimentare quanto la tua misericordia è più grande del nostro cuore. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Accetta, o Signore, queste offerte + che la tua generosità ha messo nelle nostre mani, * perché il tuo Spirito, operante nei santi misteri, santifichi la nostra vita presente * e ci guidi alla felicità senza fine. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Abbiamo riconosciuto il segno della tua immensa gloria * quando hai mandato il tuo Figlio + a prendere su di sé la nostra debolezza; ** in lui, nuovo Adamo, hai redento l'umanità decaduta, * e con la sua morte + ci hai resi partecipi della vita immortale. ** Per mezzo di lui le schiere degli angeli adorano la tua maestà divina * e nell'eternità si allietano davanti al tuo volto. * Al loro canto concedi, o Signore, + che si uniscano le nostre voci nell'inno di lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Benedici il Signore, anima mia: * non dimenticare tutti i suoi benefici. (Sal 102, 2) Oppure: Beati i misericordiosi: troveranno misericordia. * Beati i puri di cuore: vedranno Dio. (Mt 5, 7-8)
—(oppure)— Chi chiede ottiene e chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto. (Cf. Lc 11, 10)
Dopo la Comunione
O Dio, nostro Padre, + che ci hai dato la grazia di partecipare a questo divino sacramento, memoriale perpetuo della passione del tuo Figlio, * fa' che il dono del suo ineffabile amore giovi alla nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.
XVII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: bianco
LETTURE: Es 32, 15-24. 30-34; Sal.105; Mt 13, 31-35.
Commento: Attendere
Mosè riceve la legge ed Aronne permette che si costruisca un vitello (leggete un toro, infatti è usato vitello in un'accezione dispregiativa e diminutiva) d'oro, immagine potente dei culti della fertilità cananei. Due figure emblematiche, la prima per la profezia e la seconda del ministero sacerdotale. E qui, come al solito nella Sacra Scrittura la profezia ha la meglio, nel senso che richiama ai valori più genuini della fede. Mentre Aronne è ingabbiato nel culto, Mosè è liberato dalla parola di Dio e sa opporsi con fermezza al male. È un messaggio duro per noi, come lo fu per gli Israeliti. Non si è a volte più propensi ad andare dietro le statue dei santi che seguire la legge di Dio? Quanto spazio diamo al magico nel nostro credere? È più semplice dare credito a tanti piccoli idoli, donando loro, come il popolo eletto, tutti i nostri averi (v. 24) si pensi a coloro che spendono milioni per maghi e fattucchieri che affrontare la fatica dell'attesa (v. 23) che Dio si manifesti. Con la magia vogliamo piegare Dio ai nostri voleri, con la fede ci abbandoniamo nelle mani di un Dio provvidente. E come ci insegna il discorso parabolico di Marco, il Regno del Signore è piccolo nel suo apparire ma diventa una grande realtà, basta saper attendere e fidarsi.
Antifona d'Ingresso
Dio sta nella sua santa dimora: * a chi è solo fa abitare una casa; * dà forza e vigore al suo popolo. (Cf. Sal 67, 6.7.36)
Colletta
O Dio, nostra forza e nostra speranza, + senza di te nulla esiste di valido e di santo; * effondi su di noi la tua misericordia + perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 32, 15-24. 30-34
Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, Mosè si voltò e scese dal monte con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole. Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C'è rumore di battaglia nell'accampamento». Ma rispose Mosè: «Non è il grido di chi canta: "Vittoria!". Non è il grido di chi canta: "Disfatta!". Il grido di chi canta a due cori io sento». Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora l'ira di Mosè si accese: egli scagliò dalle mani le tavole, spezzandole ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece bere agli Israeliti. Mosè disse ad Aronne: «Che cosa ti ha fatto questo popolo, perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?». Aronne rispose: «Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è incline al male. Mi dissero: "Fa' per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell'uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto". Allora io dissi: "Chi ha dell'oro? Toglietevelo!". Essi me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello». Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa». Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... Altrimenti, cancellami dal tuo libro che hai scritto!». Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. Ora va', conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco, il mio angelo ti precederà; nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.105
RIT: Rendete grazie al Signore, perché è buono.
Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a una statua di metallo; scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso.
Ed egli li avrebbe sterminati, se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia, davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Alleluia.
VANGELO
Mt 13, 31-35 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell'orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore conosce i desideri del nostro cuore e le cose di cui abbiamo bisogno. Per questo eleviamo a lui le nostre suppliche, dicendo insieme:
Signore, ascolta la nostra preghiera.
Perché la Chiesa, perché nel mondo sia presenza viva e visibile del regno di amore e di giustizia che Gesù ha inaugurato con la parola e l'esempio. Preghiamo:
Per i pastori della Chiesa, perché credano alla potenza della parola di Dio che, come granello di senapa, cresce e matura nonostante le difficoltà. Preghiamo:
Per la società civile, perché il progresso economico e scientifico non trascuri la ricerca e la promozione dei valori morali e spirituali. Preghiamo:
Per i nostri fratelli che soffrono la solitudine, l'incomprensione e l'abbandono, perché non dimentichino mai di essere amati e protetti dal Signore, padre di tutti i viventi. Preghiamo:
Per noi e la nostra comunità, perché crediamo nella forza dello Spirito che anima e sostiene le nostre attività e i nostri progetti. Preghiamo:
Perché otteniamo il dono della speranza. Perché riusciamo a scoprire e a rallegrarci dei segni della presenza di Dio.
O Signore, la tua grazia venga in soccorso alla nostra debolezza e la tua luce rischiari il nostro cammino, perché con te e in te possiamo giungere alla gloria del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accetta, o Signore, queste offerte + che la tua generosità ha messo nelle nostre mani, * perché il tuo Spirito, operante nei santi misteri, santifichi la nostra vita presente * e ci guidi alla felicità senza fine. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Benedici il Signore, anima mia: * non dimenticare tutti i suoi benefici. (Sal 102, 2)
—(oppure)— Beati i misericordiosi: troveranno misericordia. * Beati i puri di cuore: vedranno Dio. (Mt 5, 7-8)
Dopo la Comunione
O Dio, nostro Padre, + che ci hai dato la grazia di partecipare a questo divino sacramento, memoriale perpetuo della passione del tuo Figlio, * fa' che il dono del suo ineffabile amore giovi alla nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.
XVII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: bianco
LETTURE: Es 33,7-11; 34,5-9.28; Sal.102; Mt 13, 36-43.
Commento: E ancora attendere...
"Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e buono..." (Es 34, 6ss). Le affermazioni che leggiamo ci riempiono il cuore di gioia e sono un inno alla speranza. Se quando ci si allontana da Dio il timore cresce, tuttavia insieme ad esso dovrebbe aumentare la fiducia di non essere mai abbandonati e/o lasciati a noi stessi. Il Signore conosce fin troppo bene il limite a cui è sottoposta la condizione umana, e si china sulla sua creatura per risanarla e infonderle coraggio. Dopo la scena tremenda di ieri, ce ne viene proposta un'altra armoniosa e quasi surreale. Dio parla con chiunque voglia consultarlo (v. 7) e si rivolge a Mosè faccia a faccia (v. 11). Eppure questo è un episodio tutto costruito sulla richiesta di perdono, evidentemente, per Dio, la domanda di cancellare la colpa è già indice di cambiamento di vita. Il Dio misericordioso lo si ritrova nel Vangelo, in cui non è interpellata solo la comunità cristiana, ma tutto il mondo. Il Regno di Dio è infatti una realtà che concerne tutti gli uomini, al di là del credo religioso e al di là di qualsivoglia differenziazione. Il grano e la zizzania crescono dovunque, l'importante, anche qui, è saper attendere il tempo di Dio, in cui tutto il male e tutto il bene saranno svelati nella loro pienezza.
Antifona d'Ingresso
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, * e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. (Fil 2, 10-11)
Colletta
O Dio, che hai chiamato sant'Ignazio [di Loyola] a operare nella Chiesa per la maggior gloria del tuo nome, concedi anche a noi, con il suo aiuto e il suo esempio, di combattere in terra la buona battaglia della fede per ricevere con lui in cielo la corona dei santi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 33,7-11; 34,5-9.28
Dal libro dell'Èsodo In quei giorni, Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, a una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore. Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda, e parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda. Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda. Il Signore scese nella nube [sul monte Sinai], si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione». Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità». Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.102
RIT: Misericordioso e pietoso è il Signore.
Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d'Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.
Quanto dista l'oriente dall'occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia.
VANGELO
Mt 13, 36-43 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
La chiamata del Signore segna l'inizio di una vita nuova, in cui sono necessari sacrificio e saggezza. Con sant'Ignazio, con abbandono filiale, diciamo:
Fa' che amiamo la tua volontà , o Padre.
Perché ogni cristiano senta la gioia e la responsabilità di essere parte viva della Chiesa. Preghiamo:
Perché i laici, in particolare riscoprano la bellezza e la grandezza della loro vocazione in Cristo. Preghiamo:
Perché, attraverso la testimonianza dei cristiani, il mondo sperimenti la potenza della risurrezione di Cristo. Preghiamo:
Perché cultura e vangelo tornino a incontrarsi e a dialogare per il bene dell'umanità. Preghiamo:
Perché ognuno di noi scopra la saggezza che rende disposti a perdere tutto per incontrare Cristo. Preghiamo:
Per chi tenta di uscire da una situazione di peccato. Per le case di preghiera della nostra diocesi.
Padre, che sovrintendi alla costruzione della città terrena come di quella celeste, accogli le nostre invocazioni, perché possiamo preparare un futuro migliore e sempre più vicino al tuo regno. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Ti siano gradite, Signore Dio, le offerte che ti presentiamo nella memoria di sant'Ignazio, e fa' che i divini misteri, sorgente di ogni santità nella Chiesa, santifichino anche noi nella verità. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Nei tuoi santi, che per il regno dei cieli hanno consacrato la vita a Cristo, * noi celebriamo la mirabile opera della tua provvidenza, * che richiama l'uomo alla santità dell'origine + e gli fa pregustare i doni per lui preparati nel mondo nuovo. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo senza fine l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, * e quanto vorrei che fosse già acceso!», dice il Signore. (Lc 12, 49)
—(oppure)— Beati i misericordiosi: troveranno misericordia. * Beati i puri di cuore: vedranno Dio. (Mt 5, 7-8)
Dopo la Comunione
Il sacrificio di lode che ti abbiamo offerto, o Signore, in rendimento di grazie nella memoria di sant'Ignazio, orienti la nostra vita alla lode perenne del tuo nome. Per Cristo nostro Signore.
Incontrare una persona ed innamorarsene è un momento esaltante della propria vita. Ed è in tale situazione che si sperimenta come l'entrare in simbiosi, il prendere modi di agire e di pensare fa parte della dinamica stessa dell'amore: tutto avviene senza sforzo, senza nemmeno accorgersene. L'amore è davvero il trovare un tesoro nascosto, è la perla preziosa, è quanto trasfigura il nostro essere, oltre che il nostro volto, rendendolo simile all'oggetto amato. E siccome due più due fa quattro, voi starete pensando: ora ci rifila la solita solfa sull'amore di Dio che è molto più grande; e i consunti: se amiamo così una persona tanto più Dio, e così di seguito... Beh! Il pensiero c'è. Ma non è quello che voglio dire. Se io amo qualcuno di un amore totale e gratuito quell'amore è già Dio. Se la persona amata è la perla preziosa, è un tale amore che mi trasfigura. Troppe volte i passi letti sono stati applicati alla scelta di vita consacrata, ma non è così, anche perché il Vangelo non è stato scritto per frati e suore. Dunque perché non considerare gli affetti che mi circondano, la persona di cui sono innamorato, il mio amico più caro, la mia famiglia, la comunità con cui condivido la mia esperienza di fede come l'espressione dell'immenso amore di Dio, che si dona attraverso l'altro? E poi l'esperienza dell'incarnazione vorrà pur dire qualcosa! Impegniamoci a trasfigurarci l'uno nell'altro e questo atto d'amore sarà inabitato da Dio.
Antifona d'Ingresso
In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca, * il Signore lo ha colmato dello spirito * di sapienza e d'intelligenza; * gli ha fatto indossare una veste di gloria (T.P. Alleluia). (Cf. Sir 15, 5)
Colletta
O Dio, che fai sorgere nella tua Chiesa forme sempre nuove di santità, fa' che imitiamo l'ardore apostolico del santo vescovo Alfonso Maria [de' Liguori], per ricevere la sua stessa ricompensa nei cieli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 34, 29-35
Dal libro dell'Èsodo Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con il Signore. Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. Mosè allora li chiamò, e Aronne, con tutti i capi della comunità, tornò da lui. Mosè parlò a loro. Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando non fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con il Signore.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.98
RIT: Tu sei santo, Signore, nostro Dio.
Esaltate il Signore, nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi. Egli è santo!
Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuèle tra quanti invocavano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva.
Parlava loro da una colonna di nubi: custodivano i suoi insegnamenti e il precetto che aveva loro dato.
Signore, nostro Dio, tu li esaudivi, eri per loro un Dio che perdona, pur castigando i loro peccati.
Esaltate il Signore, nostro Dio, prostratevi davanti alla sua santa montagna, perché santo è il Signore, nostro Dio!
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il Signore, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Alleluia.
VANGELO
Mt 13, 44-46 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dio ci ha dato il grande dono della fede e ci invita a riscoprirlo ogni giorno. Supplichiamolo perché faccia crescere e fruttificare ciò che ha seminato nel cuore di ognuno. Preghiamo insieme e diciamo:
Esaudisci la nostra preghiera, o Signore.
Per la Chiesa, perché aiuti gli uomini a scoprire e vivere il senso ultimo della vita: Gesù, figlio di Dio e salvatore. Preghiamo:
Per i popoli economicamente più fortunati, perché ripongano la loro felicità nell'attenzione e nella ricerca dei beni spirituali. Preghiamo:
Per coloro che hanno smarrito il dono della fede, perché guidati dallo Spirito, riscoprano il sigillo di Dio nel loro cuore. Preghiamo:
Per chi è stato chiamato a una speciale consacrazione al Signore, perché sperimenti ogni giorno la gioia della sequela di Cristo, senza rimpianto per ciò che ha lasciato. Preghiamo:
Per tutti noi, perché non ci lasciamo ingannare dalle apparenti fortune del mondo, ma viviamo nella vigile attesa del regno che ci riempirà di ogni dono perfetto. Preghiamo:
O Signore, che sei nostra forza e nostra difesa, donaci la sapienza del cuore perché, partecipando a questa eucaristia, poniamo solo in te la nostra speranza e fiducia. Per Cristo nostro Signore.
Sulle Offerte
O Signore, che hai concesso a sant'Alfonso Maria la grazia di celebrare questi misteri off rendo se stesso come sacrificio santo a te consacrato, infiamma i nostri cuori con il fuoco del tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Cristo Signore nostro volle la sua Chiesa sale della terra, luce del mondo, città posta sul monte, * perché tutti possano arrivare alla conoscenza della verità * ed essere salvati. ** Per realizzare questa missione tra le genti * hai suscitato nel tuo popolo san N. [santa N.] e gli [le] hai donato una profonda conoscenza dei divini misteri, * perché con la sapienza, da te ispirata, + fosse lampada di vivo fulgore a gloria del tuo nome. ** Illuminati dalla sua dottrina e dalla sua testimonianza, * con animo grato e gioioso ci uniamo ai cori celesti, * per cantare senza fine + l'inno della tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Ecco il servo fedele e prudente, * che il Signore ha messo a capo della sua famiglia, * per nutrirla al tempo opportuno (T.P. Alleluia). (Cf. Lc 12, 42)
—(oppure)— Chi medita giorno e notte la legge del Signore, * porterà frutto a suo tempo (T.P. Alleluia). (Cf. Sal 1, 2-3)
Dopo la Comunione
O Dio, che hai fatto del santo vescovo Alfonso Maria un fedele ministro e apostolo dell'Eucaristia, concedi ai tuoi fedeli di parteciparvi assiduamente per cantare in eterno la tua lode. Per Cristo nostro Signore.
XVII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: rosso
LETTURE: Es 40, 14-19. 32-36; Sal.83; Mt 13, 47-53.
Commento: La Dimora e la strada per arrivarci!
"Beato chi abita la tua casa". Il salmo 83 aiuta a capire la liturgia odierna tutta incentrata sul tema della Dimora. Dio si è costruito un'abitazione in mezzo al suo popolo per guidarlo e per "abitarlo". Sebbene le due letture non abbiano alcun collegamento e non è il caso di proporlo, lanciandosi in voli pindarici, il leit-motiv è da ricercarsi in tutto il percorso che il discorso parabolico di Matteo 13 ci ha fatto compiere nei giorni scorsi. L'argomento del regno di Dio è molto simile, per forma e per sostanza, al tema della presenza dell'Assoluto nella Dimora. Sì perché il Regno non è altro che il diffondersi della gloria di Dio in mezzo al suo popolo. Il che vuol dire: la pace, la giustizia (salvezza), il trionfo incondizionato del bene. Tutto ciò che è fede e speranza si trasformerà unicamente nell'amore. Sono belle parole! Ma sappiamo poi che è difficile vivere in questa attesa, che la nostra fede somiglia di gran lunga più a quella del popolo eletto che a quella di Mosè, che la nostra speranza ha breve durata e che basta poco per tarparle le ali. Ma sappiamo anche che ogni giorno dobbiamo ricercare la forza in Dio, per accingerci all'avventura del credere e "prendere per buona" la frase del salmista: cresce lungo il cammino il suo vigore. In apparenza, qui ci si dice qualcosa di contraddittorio in quanto il camminare stanca, ma non è così; infatti, il viandante solo camminando conosce le strade, i pericoli che vi si incontrano ed impara ad evitarli, a distinguere le persone di cui fidarsi e quelle da cui tenersi lontano. Facciamo rischiarare il nostro cammino verso il Regno dall'esperienza che ogni giorno facciamo di Dio attraverso la sua parola e "crescerà lungo il cammino il nostro vigore!".
Antifona d'Ingresso
Dio sta nella sua santa dimora: * a chi è solo fa abitare una casa; * dà forza e vigore al suo popolo. (Cf. Sal 67, 6.7.36)
Colletta
O Dio, nostra forza e nostra speranza, + senza di te nulla esiste di valido e di santo; * effondi su di noi la tua misericordia + perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Es 40, 14-19. 32-36
Dal libro dell'Èsodo In quei giorni, Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece. Nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; poi stese la tenda sopra la Dimora e dispose al di sopra la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato. Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca, mise le stanghe all'arca e pose il propiziatorio sull'arca; poi introdusse l'arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè. Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora. Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.83
RIT: Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
L'anima mia anela e desidera gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova una casa e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio, cresce lungo il cammino il suo vigore.
Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa; stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore e comprenderemo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
VANGELO
Mt 13, 47-53 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore è ricco di misericordia: per salvare gli uomini dal peccato ha inviato nel mondo suo Figlio. Preghiamo perché si affretti il giorno della conversione di ogni cuore al suo amore, ripetendo insieme:
Venga il tuo regno, o Signore.
Per la comunità cristiana: sia tra gli uomini il segno più grande della pazienza di Dio, attraverso continui gesti di misericordia e di perdono. Preghiamo:
Per chi è impegnato nell'opera di evangelizzazione e di promozione umana: sull'esempio di Cristo, sia attento alle esigenze dei fratelli, soprattutto dei poveri ed emarginati. Preghiamo:
Per i popoli che ancora non conoscono Gesù e la Chiesa: possano quanto prima udire l'annuncio della buona novella per diventare membri dell'unico popolo di Dio. Preghiamo:
Per i direttori spirituali e i confessori: aiutino i fratelli a distinguere e a praticare le strade della perfezione. Preghiamo:
Per noi qui presenti: non ci stanchiamo mai di operare il bene, pur in mezzo alle contraddizioni e ai fallimenti dei progetti umani. Preghiamo:
Per ottenere il dono della misericordia. Perché ci asteniamo dal giudicare gli altri.
Purifica, o Signore, il nostro cuore e guida i nostri passi verso la meta dove tu regni glorioso con il Cristo e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
Accetta, o Signore, queste offerte + che la tua generosità ha messo nelle nostre mani, * perché il tuo Spirito, operante nei santi misteri, santifichi la nostra vita presente * e ci guidi alla felicità senza fine. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Benedici il Signore, anima mia: * non dimenticare tutti i suoi benefici. (Sal 102, 2)
—(oppure)— Beati i misericordiosi: troveranno misericordia. * Beati i puri di cuore: vedranno Dio. (Mt 5, 7-8)
Dopo la Comunione
O Dio, nostro Padre, + che ci hai dato la grazia di partecipare a questo divino sacramento, memoriale perpetuo della passione del tuo Figlio, * fa' che il dono del suo ineffabile amore giovi alla nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Vi sono momenti in cui ci scopriamo così convenzionali, così banali e pieni di pregiudizi da avere l'impressione di non essere più noi. Purtroppo la società, la famiglia, e le altre sovrastrutture costruiscono impercettibilmente dei disvalori a cui noi ci adeguiamo senza discernimento. Sono gli stessi disvalori che non ci permettono di riconoscere la profezia, soprattutto quando questa emerge dalla banalità quotidiana in cui siamo immersi: "non è il figlio del carpentiere?". La condanna della scarsa preveggenza dei compaesani di Gesù, dovrebbe avere come contropartita la verifica del nostro cammino di fede alla luce della profezia (che non è essere visionari, ma essere ripieni dello spirito di Dio e farsi suoi portavoce) e dovrebbe renderci anche più tolleranti verso forme che nella chiesa, e magari nelle nostre comunità, sembrano non essere "ortodosse". Con il libro del Levitico, che ci accompagnerà oggi e domani, si apre una sezione dedicata al culto e all'ordinamento sacerdotale. Questo libro così difficile ed anche, diciamolo pure, noioso deve essere letto come la grande proclamazione della santità di Dio: Siate santi perché io il Signore vostro Dio sono santo (cf Lev 11). Ed è in questo contesto da ricercarsi il passaggio da feste e culti legati ai cicli annuali dei raccolti e delle semine alle feste vissute come "memoriale", cioè come commemorazione di eventi della salvezza.
Antifona d'Ingresso
Dio sta nella sua santa dimora: * a chi è solo fa abitare una casa; * dà forza e vigore al suo popolo. (Cf. Sal 67, 6.7.36)
Colletta
O Dio, nostra forza e nostra speranza, + senza di te nulla esiste di valido e di santo; * effondi su di noi la tua misericordia + perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Lv 23, 1, 4-11. 15-16. 27. 34-
Dal libro del Levìtico Il Signore parlò a Mosè e disse: «Queste sono le solennità del Signore, le riunioni sacre che convocherete nei tempi stabiliti. Il primo mese, al quattordicesimo giorno, al tramonto del sole sarà la Pasqua del Signore; il quindici dello stesso mese sarà la festa degli Àzzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Nel primo giorno avrete una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile». Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: "Quando sarete entrati nella terra che io vi do e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto. Il sacerdote eleverà il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote lo eleverà il giorno dopo il sabato. Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno in cui avrete portato il covone per il rito di elevazione, conterete sette settimane complete. Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione. Il decimo giorno del settimo mese sarà il giorno dell'espiazione; terrete una riunione sacra, vi umilierete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Il giorno quindici di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne per sette giorni in onore del Signore. Il primo giorno vi sarà una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L'ottavo giorno terrete la riunione sacra e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile. Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre, per presentare al Signore sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libagioni, ogni cosa nel giorno stabilito"».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.80
RIT: Esultate in Dio, nostra forza.
Intonate il canto e suonate il tamburello, la cetra melodiosa con l'arpa. Suonate il corno nel novilunio, nel plenilunio, nostro giorno di festa.
Questo è un decreto per Israele, un giudizio del Dio di Giacobbe, una testimonianza data a Giuseppe, quando usciva dal paese d'Egitto.
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo e non prostrarti a un dio straniero. Sono io il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno: e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
Alleluia.
VANGELO
Mt 13, 54-58 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Preghiamo, fratelli, con un cuor solo e un'anima sola. La nostra voce si unisce alla preghiera di Cristo, nostro fratello e unico mediatore presso il Padre. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Perché i ministri della Chiesa, assidui nella preghiera e nell'ascolto della parola di Dio, guidino il popolo loro affidato verso la conoscenza della verità. Preghiamo:
Perché i bambini e i ragazzi trovino nella famiglia e nella scuola l'ambiente idoneo per una integrale formazione civile e religiosa, nel rispetto della legge di Dio e della convivenza umana. Preghiamo:
Perché i giovani in ricerca della loro professione siano incoraggiati e aiutati a compiere scelte rispettose di tutti i valori. Preghiamo:
Perché il tempo dello svago e della distensione sia impiegato per recuperare anche le energie dello spirito e per rafforzare i vincoli dio affetto e di amicizia. Preghiamo:
Perché tutti noi sappiamo stimarci e rispettarci al di là delle differenze di cultura, età, posizione sociale e capacità produttiva, e viviamo nella concordia e nell'aiuto vicendevole. Preghiamo:
Perché anche oggi il Signore mandi i suoi profeti. Perché non ci meravigliamo del bene dei fratelli.
O Signore, riempi del tuo amore e della tua grazia il cuore di ogni uomo, perché possa cercare e amare solo te, servendo con gioia i propri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Accetta, o Signore, queste offerte + che la tua generosità ha messo nelle nostre mani, * perché il tuo Spirito, operante nei santi misteri, santifichi la nostra vita presente * e ci guidi alla felicità senza fine. Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla Comunione
—(antica)— Benedici il Signore, anima mia: * non dimenticare tutti i suoi benefici. (Sal 102, 2)
—(oppure)— Beati i misericordiosi: troveranno misericordia. * Beati i puri di cuore: vedranno Dio. (Mt 5, 7-8)
Dopo la Comunione
O Dio, nostro Padre, + che ci hai dato la grazia di partecipare a questo divino sacramento, memoriale perpetuo della passione del tuo Figlio, * fa' che il dono del suo ineffabile amore giovi alla nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Commento: "La legge morale in me e il cielo stellato sopra di me" (I. Kant)
Il brano del Levitico è stato più volte ascoltato qualche anno fa durante l'anno del Giubileo, ma forse più come fatto fondante di un evento che celebravamo, il Giubileo appunto, che come esperienza liberante pur nella minuziosa elencazione dei precetti e delle norme. Ancora una volta vediamo che in Dio gli opposti coincidono, infatti la legge che egli dona, ben al di là dal coartare è liberante, propone la giustizia sociale, la distribuzione equa delle ricchezze, è la garanzia del rispetto dell'uomo chiunque egli sia. Nel Vangelo appare un'altra "autorità", quella di Erode e quanto sia meschina è sotto gli occhi di tutti. La prevaricazione, l'utilizzare il potere per assecondare i propri fini sono i metodi che questo re usa. L'ingiustizia diviene legge e la vita dei suoi sudditi un giocattolo nelle sue mani. Il cristiano da buon scriba del regno "estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (cf Mt 13, 52): il rispetto del prossimo, il mettere l'uomo e il suo benessere al primo posto sono valori che non ricaviamo solo dal Vangelo, ma ne parla tutta la storia della salvezza. È un codice di comportamento, però, valido per tutti e non solo per i credenti. Ci sono realtà infatti che in quanto uomini ci uniscono al di là delle differenze culturali, di razza o di religione. È intorno a questo patrimonio comune che, quanti sentono più forte l'impegno di costruire un mondo migliore, devono trovare un punto di incontro e lavorare per l'affermazione di quei valori che propugnano una diversa convivenza tra gli uomini. Non è forse anche questo piccolo seme diffusione del Regno di Dio? E il credere in tali realtà è senz'altro affermare che c'è una legge divina inscritta dentro di noi e che emerge al di là dell'appartenenza ad un determinato credo.
Antifona d'Ingresso
I tuoi sacerdoti, o Signore, si rivestano di giustizia * ed esultino i tuoi santi (T.P. Alleluia). (Cf. Sal 131, 9)
Colletta
Dio onnipotente e misericordioso, che hai fatto di san Giovanni Maria [Vianney] un pastore mirabile per lo zelo apostolico, per la sua intercessione e il suo esempio fa' che con la nostra carità guadagniamo a Cristo i fratelli e godiamo, insieme con loro, la gloria senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Lv 25, 1. 8-17
Dal libro del Levìtico Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse: «Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell'espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l'acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l'ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti. Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.66
RIT: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.
La terra ha dato il suo frutto. Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
VANGELO
Mt 14, 1-12 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Fratelli carissimi, il santo curato d'Ars soleva dire che nella preghiera ben fatta, i dolori si sciolgono come neve al sole. Eleviamo quindi con fiducia la preghiera al nostro Dio, e assieme diciamo:
Ascoltaci, o Signore.
Perché nella Chiesa si riscopra il profondo valore della confessione e della direzione spirituale, per un graduale progresso nella vita cristiana. Preghiamo:
Perché i governanti dei popoli in via di sviluppo combattano l'analfabetismo, promuovendo in tutti il senso della dignità umana. Preghiamo:
Perché chi trova difficoltà nell'applicazione allo studio, sull'esempio del santo curato d'Ars, cerchi nella preghiera sincera e nella vita impegnata la propria realizzazione umana e cristiana. Preghiamo:
Perché i nostri sacerdoti vivano con amore il ministero al quale sono stati chiamati e con la grazia santifichino il popolo loro affidato. Preghiamo:
Perché l'eucaristia, rinnovata per la remissione dei peccati, ci aiuti a riprendere il cammino di fede e di amore verso tutti. Preghiamo:
Per i nostri seminaristi. Per la conversione dei peccatori.
Ti affidiamo, o Signore, queste nostre preghiere, avvalorate dai meriti del santo pastore di Ars, e dona anche a noi la forza e il coraggio della santità. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
Guarda con benevolenza, o Signore, i doni deposti sul tuo altare nella memoria di san N. e come per la forza di questi divini misteri lo hai coronato di gloria, così dona a noi l'abbondanza del tuo perdono. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * lodarti e ringraziarti sempre, * Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** È lui il pastore buono che ha dato la vita per le sue pecore * e continua a pascere il suo gregge + donando alla Chiesa pastori secondo il suo cuore. ** Nella vita di san N. riconosciamo i segni del tuo amore per noi: * nella sua voce, la tua parola, + nei suoi gesti, la tua potenza. ** Per questo dono del tuo amore, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Beato quel servo che il Signore, arrivando, * troverà vigilante: * lo metterà a capo di tutti i suoi beni (T.P. Alleluia). (Cf. Mt 24, 46-47)
—(oppure)— Ecco il servo fedele e prudente, * che il Signore ha messo a capo della sua famiglia, * per nutrirla al tempo opportuno (T.P. Alleluia). (Cf. Lc 12, 42)
Dopo la Comunione
La partecipazione a questo banchetto del cielo, Dio onnipotente, rinvigorisca e accresca in tutti noi la grazia che da te proviene, perché, celebrando la memoria di san N., custodiamo integro il dono della fede e camminiamo sulla via della salvezza da lui indicata. Per Cristo nostro Signore.
XVIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - Colore: verde
LETTURE: Qo 1, 2; 2, 21-23; Sal 94; Col 3, 1-5. 9-11; Lc 12, 13-21.
Commento: Da: "Solo l'amore vi basterà", di A. Louf
La vera ricchezza
Qualcuno si appella a Gesù perché regoli in suo favore una questione di giustizia. Si tratta di una divisione di beni o di denaro. Indubbiamente, da una parte o dall'altra viene leso un diritto. Con nostro stupore, Gesù si sottrae. Egli rifiuta nettamente e con una certa insistenza. E l'occasione è buona per precisare il suo atteggiamento nei riguardi dei beni della terra; atteggiamento che egli vorrebbe adottato dai suoi discepoli. È forse in causa la giustizia, un diritto tradito? Può Gesù rifiutarsi di prendere parte, di dare il suo appoggio a chi ha sofferto un torto? Non è forse vero che Gesù prende volentieri a cuore le sorti dei poveri e di coloro che soffrono l'ingiustizia? Questa volta, però, la povertà che viene presentata a Gesù non lo tocca. Invece di liberare il cuore di chi è nel lamento e aprirlo ad altre prospettive, la povertà gli ha chiuso quel cuore, glielo ha indurito, inacidito. Lo ha reso aspro e geloso. È una povertà, quella, che porta su una strada sbagliata; non serve a dimostrare fino a che punto si è attaccati alle ricchezze. Allo stesso modo del ricco che egli invidia e che giudica. Ecco perché, nella sua risposta, Gesù se la prende non con i poveri, ma direttamente con i ricchi. C'è un povero che è venuto ad esporgli l'ingiustizia di cui è vittima da parte del suo prossimo. Ma lo sguardo di Gesù mette a nudo questa povertà, che non è sola, che non porta frutti. Ed il povero si vede messo in guardia contro la ricchezza di cui ha reclamato una parte, la parte che forse gli è dovuta secondo una certa giustizia. La vita dell'uomo non dipende dai suoi beni! Gesù insiste. La morte minaccia continuamente le ricchezze di questa terra. Già dal di dentro esse sono rose, minate dalla morte. E l'uomo che si attacca alle ricchezze vi mette le radici e vi affonda, già abbracciando la morte che esse emanano; riceve da loro un sapore di morte nella bocca e nel cuore. Poiché dove c'è il tuo tesoro, là c'è il tuo cuore, sia che uno sia povero quanto ricco. La vera vita dell'uomo consiste in ben altro. Non si tratta di ammassare per se stessi, egoisticamente, ma di essere ricco di Dio. Gesù volge lo sguardo del suo discepolo verso un'altra abbondanza, verso altre ricchezze, verso un'altra vita: essere ricchi in Dio, di un tesoro che il tempo non minaccia, che il verme non rode, che il ladro non deruba; una vita che sopravvive alla morte visibile, che trabocca fuori del tempo, che già è, in questo istante, eterna. Ogni povertà accolta con gioia, ogni ingiustizia sofferta in pace, può metterci sulla strada di quest'unico tesoro che è già nostro, che già ci preoccupa, che già accaparra completamente tutta la capacità del nostro cuore; questo tesoro è la vita di cui il nostro cuore è gloriosamente capace, la vita di Dio stesso in Cristo Risorto. Senza di questa, la povertà stessa sarebbe inutile come la ricchezza. In alcuni passi molto densi, la Lettera ai Colossesi 3, 1-11 ci aiuta a prendere coscienza di questo straordinario tesoro: Fratelli siete risorti con Cristo. Pensate quindi alle cose di lassù. Cristo è là, assiso alla destra del Padre. Gustate le ricchezze di lassù e non quelle della terra. L apresenza di Gesù Risorto ha sovvertito da cima a fondo tutta la gerarchia terrestre. Gesù ha introdotto ed ha imposto una nuova misura e nuovi valori. Rivaluta ogni povertà, nobilita ogni umiltà e ogni pochezza; arricchisce ogni miseria. Ma tutto questo, per ora, non in maniera manifesta. San Paolo continua: la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio. Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria. E san Paolo conclude: non c'è che Cristo, in tutto e in tutti(...).
Antifona d'Ingresso
O Dio, vieni a salvarmi, * Signore, vieni presto in mio aiuto. * Tu sei mio aiuto e mio liberatore: * Signore, non tardare. (Sal 69, 2.6)
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— Mostra la tua continua benevolenza, o Padre, + e assisti il tuo popolo, che ti riconosce creatore e guida; * rinnova l'opera della tua creazione + e custodisci ciò che hai rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, fonte della carità, che in Cristo tuo Figlio ci chiami a condividere la gioia del Regno, donaci di lavorare con impegno in questo mondo, affinché, liberi da ogni cupidigia, ricerchiamo il vero bene della sapienza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
Qo 1, 2; 2, 21-23
Dal libro del Qoèlet. Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male. Infatti, quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 94
RIT: Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l'uomo in polvere, quando dici: "Ritornate, figli dell'uomo". Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l'erba che germoglia; al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l'opera delle nostre mani, l'opera delle nostre mani rendi salda.
Seconda Lettura
Col 3, 1-5. 9-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi. Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
VANGELO
Lc 12, 13-21 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: "Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità". Ma egli rispose: "O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?". E disse loro: "Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede". Poi disse loro una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: "Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?". Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Lo Spirito di Gesù è il principale artefice della preghiera della Chiesa; affidandoci alla sua ispirazione interiore innalziamo al Padre la nostra preghiera.
R. Esaudisci il tuo popolo, signore.
Per la santa Chiesa, perché in ogni sua parola e in ogni suo gesto faccia trasparire sempre più chiaramente il signore Gesù in cui crede e in cui spera, preghiamo. R.
Per la città in cui viviamo, perché il signore dia a tutti noi forza e immaginazione, per creare rapporti veramente umani in un mondo dominato dalla fretta e dall'ansia, preghiamo. R.
Per le nostre famiglie, perché accrescano il senso di ospitalità e di comunione nell'amore e diventino luogo privilegiato di crescita nella speranza, preghiamo. R.
Per le suore di clausura, che nella preghiera e nel lavoro edificano silenziosamente l'unità della Chiesa e la pace nel mondo, perché siano liete e perseveranti nell'offerta della loro vita, preghiamo. R.
Per noi qui presenti, perché sappiamo interrogarci davanti a Dio e ai fratelli sui nostri limiti e le nostre contraddizioni, per fare della comunità eucaristica una vera famiglia, preghiamo. R.
Concedi, a noi il dono della tua sapienza, o Padre, e fa' che la tua Chiesa diventi segno concreto dell'umanità nuova, fondata nella libertà e nella comunione fraterna. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Santifica, o Signore, i doni che ti presentiamo + e, accogliendo questo sacrificio spirituale, * trasforma anche noi in offerta perenne a te gradita. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Padre santo, + per Gesù Cristo, tuo amatissimo Figlio. ** Egli è la tua parola vivente: * per mezzo di lui hai creato tutte le cose, lo hai mandato a noi salvatore e redentore, * fatto uomo per opera dello Spirito Santo + e nato dalla Vergine Maria. ** Per compiere la tua volontà e acquistarti un popolo santo, * egli, nell'ora della passione, stese le braccia sulla croce, * morendo distrusse la morte + e proclamò la risurrezione. ** Per questo mistero di salvezza, * uniti agli angeli e ai santi, * cantiamo a una sola voce + la tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Ci hai mandato, Signore, un pane dal cielo, * un pane che porta in sé ogni dolcezza * e soddisfa ogni desiderio. (Cf. Sap 16, 20)
—(oppure)— "Fatevi un tesoro sicuro nei cieli", * dice il Signore. (Lc 12, 33)
Dopo la Comunione
Accompagna con la tua continua protezione, o Signore, + i tuoi fedeli che nutri con il pane del cielo, * e rendi degni della salvezza eterna coloro che non privi del tuo aiuto. Per Cristo nostro Signore.