Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
24 - 30 Giugno 2007
Tempo Ordinario XII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 4

Domenica 24 giugno 2007    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2007-06-24.html

XII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - Colore: bianco - SOLENNITA': Natività di S.Giovanni Battista

LETTURE: Is 49, 1-6; Sal. 138; At 13, 22-26; Lc 1, 57-66. 80.

Commento: Dai "Discorsi" di sant'Agostino, vescovo

La Chiesa festeggia la natività di Giovanni, attribuendole un particolare carattere sacro. Di nessun santo, infatti, noi celebriamo solennemente il giorno natalizio; celebriamo invece quello di Giovanni e quello di Cristo. Giovanni però nasce da una donna avanzata in età e già sfiorita. Cristo nasce da una giovinetta vergine. Il padre non presta fede all'annunzio sulla nascita futura di Giovanni e diventa muto. La Vergine crede che Cristo nascerà da lei e lo concepisce nella fede.
Sembra che Giovanni sia posto come un confine fra due Testamenti, l'Antico e il Nuovo. Infatti che egli sia, in certo qual modo, un limite lo dichiara lo stesso Signore quando afferma: "La Legge e i Profeti fino a Giovanni" (Lc 16, 16). Rappresenta dunque in sé la parte dell'Antico e l'annunzio del Nuovo. Infatti, per quanto riguarda l'Antico, nasce da due vecchi. Per quanto riguarda il Nuovo, viene proclamato profeta già nel grembo della madre. Prima ancora di nascere, Giovanni esultò nel seno della madre all'arrivo di Maria. Già da allora aveva avuto la nomina, prima di venire alla luce. Viene indicato già di chi sarà precursore, prima ancora di essere da lui visto. Questi sono fatti divini che sorpassano i limiti della pochezza umana. Infine nasce, riceve il nome, si scioglie la lingua del padre. Basta riferire l'accaduto per spiegare l'immagine della realtà.
Zaccaria tace e perde la voce fino alla nascita di Giovanni, precursore del Signore, e solo allora riaquista la parola. Che cosa significa il silenzio di Zaccaria se non la profezia non ben definita, e prima della predicazione di Cristo ancora oscura? Si fa manifesta alla sua venuta. Diventa chiara quando sta per arrivare il preannunziato. Il dischiudersi della favella di Zaccaria alla nascita di Giovanni é lo stesso che lo scindersi del velo nella passione di Cristo. Se Giovanni avesse annunziato se stesso non avrebbe aperto la bocca a Zaccaria. Si scioglie la lingua perché nasce la voce. Infatti a Giovanni, che preannunziava il Signore, fu chiesto: "Chi sei tu?" (Gv 1, 19). E rispose: "Io sono voce di uno che grida nel deserto" (Gv 1, 23). Voce é Giovanni, mentre del Signore si dice: "In principio era il Verbo" (Gv 1, 1). Giovanni é voce per un pò di tempo; Cristo invece é l Verbo eterno fin dal principio. (Disc. 293, 1-3; PL 38, 1327-1328).

Antifona d'Ingresso

MESSA DEL GIORNO

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. * Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce * e preparare al Signore un popolo ben disposto. (Gv 1, 6-7; Lc 1, 17)

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
O Dio, che hai suscitato san Giovanni Battista per preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto, concedi alla tua Chiesa la gioia dello Spirito, e guida tutti i credenti sulla via della salvezza e della pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Padre, il tuo Figlio Gesù Cristo, innalzato sulla croce, attira a sé tutti gli uomini: orienta il nostro sguardo verso di lui, perché, perdendo la vita a causa sua, possiamo ritrovarla nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Is 49, 1-6

Dal libro del profeta Isaia
Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all'ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua faretra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d'Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all'estremità della terra».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. 138

RIT: Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.

Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l'anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.

Seconda Lettura

At 13, 22-26

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: "Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri".
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d'Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali".
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.

Alleluia.

VANGELO

Lc 1, 57-66. 80
Dal Vangelo secondo  Luca

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore ci conosce per nome e, fin dal grembo materno, ha per ciascuno un disegno di salvezza. Certi di essere esauditi, invochiamo con fede il suo aiuto, supplicando:

Santifica il tuo popolo, Signore.

Perché la Chiesa, con povertà, fedeltà e coraggio, continui a preparare la venuta del Signore fra gli uomini. Preghiamo:

Perché testimoni e profeti sappiano scuotere la nostra società dall'indifferenza e dal male. Preghiamo:

Perché accogliamo la salvezza che ci viene dalla Chiesa e da ogni voce di bontà e di verità. Preghiamo:

Perché ogni nuova creatura sia accettata con gioia, nello stupore di un prodigio che si rinnova dall'alba dei tempi. Preghiamo:

Perché genitori e figli, con il loro esistere e amarsi, diano gloria a Dio e parlino a tutti della sua bontà. Preghiamo:

Per i martiri della verità e della fede.
Per i bambini che stanno per venire alla luce e per chi li aiuta a nascere.

O Signore, che hai colmato del tuo Spirito san Giovanni Battista e gli hai dato di riconoscere il Salvatore quando ancora era nascosto nel seno materno, rendici tuoi veri discepoli e testimoni della tua luce. Per Gesù nostro Signore, che siede alla tua destra nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Deponiamo sul tuo altare, o Signore, i nostri doni nel gioioso ricordo della nascita di san Giovanni Battista, che annunciò la venuta e indicò la presenza del Salvatore del mondo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Noi ti lodiamo per le meraviglie operate in san Giovanni Battista, * che fra tutti i nati di donna + hai eletto e consacrato a preparare la via a Cristo Signore. ** Fin dal grembo materno esultò per la venuta del Redentore, * nella sua nascita preannunciò i prodigi dei tempi messianici * e, solo fra tutti i profeti, + indicò al mondo l'Agnello del nostro riscatto. ** Egli battezzò nelle acque del Giordano lo stesso tuo Figlio, autore del Battesimo, * e rese a lui la testimonianza suprema + con l'effusione del sangue. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * a te innalziamo sulla terra il nostro canto * e proclamiamo senza fine + la tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, * verrà a visitarci un sole che sorge dall'alto. (Cf. Lc 1, 78)

—(oppure)—
Chi vuol salvare la propria vita, la perderà, * ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. (Lc 9, 24)

Dopo la Comunione

O Signore, che ci hai nutriti alla cena dell'Agnello, concedi alla tua Chiesa, in festa per la nascita di san Giovanni Battista, di riconoscere come autore della propria rinascita il Messia, di cui egli annunciò la venuta nel mondo. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 25 giugno 2007    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2007-06-25.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: bianco

LETTURE: Gn 12, 1-9; Sal.32; Mt 7, 1-5.

Commento: Il giudizio, la pagliuzza, la trave, la misericordia...

Non giudicate... La nostra disordinata natura, natura segnata con il peccato è incline a giudicare, a giudicare gli altri, e il nostro giudizio spesso è severo e va oltre ad una semplice constatazione. Spesso è una vera condanna. Ci si arroga un diritto che non ci compete, giudizio che appartiene solo a Dio. Il Padre stesso lascia questo potere al Figlio. Ma chi di noi non ha sentito il signore che dice: "Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvarlo?" Se accogliamo e ascoltiamo Gesù, saremo i primi ad entrare in quella salvezza che lui è venuto a donarci. "Non giudicate, allora, per non essere giudicati". E, come chiarimento sentiamo, "Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?" Gesù coglie nel vivo una difformità profonda dell'uomo, difformità che l'uomo si porta dentro, difformità che tende a rendere molto difficili i rapporti umani. Una sottolineatura però: Gesù non dice di eliminare ogni tipo di correzione fraterna, è lui stesso, che in un'altra occasione, ci consiglia di correggerci a vicenda. "Non ci proibisce di giudicare, ma ci insegna come farlo", ci insegna san Girolamo. Innanzitutto ci comanda: "Togli prima, la trave dal tuo occhio". Disponi cioè il tuo occhio alla benevolenza, al vero bene, al bene dell'altro. Comunque permane sempre come sottofondo la paternità di Dio, la paternità che attende il ritorno del figliol prodigo. Intanto nella sua "eterna misericordia", ci prepara al suo incontro, quotidiano, quotidiano e quello definitivo, con un suggerimento: "Con la misura con la quale misurate, sarete misurati". Chiediamo al Signore di convertirci, di trasformarci, di darci quello spirito di carità e di umiltà che è condizione della nostra crescita e della crescita degli altri.

Antifona d'Ingresso

Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)

Colletta

Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 12, 1-9

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.32

RIT: Beato il popolo che Dio ha scelto come sua eredità.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.

Alleluia.

VANGELO

Mt 7, 1-5
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, nella sua immensa bontà il Padre ha sacrificato il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. Rivolgiamoci a lui con fiducia, certi che esaudirà la nostra unanime preghiera, dicendo:

Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.

Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti, perché l'esercizio del loro ministero sia sempre testimonianza limpida di profonda conversione a Dio. Preghiamo:

Per i popoli oppressi da regimi dittatoriali, perché il conforto della fede li aiuti a spezzare la spirale della violenza e a confidare nella provvidenza divina. Preghiamo:

Per i giudici e quanti operano nel campo della giustizia, perché svolgano la loro azione con onestà e retta coscienza, cercando sempre la verità e il rispetto di ogni uomo. Preghiamo:

Per i carcerati, perché la privazione della libertà li conduca a un pentimento profondo e sincero e a confidare nella misericordia di Dio. Preghiamo:

Per noi qui riuniti, perché impariamo a correggere noi stessi prima degli altri e a liberare il nostro cuore dall'egoismo per amare i fratelli come Dio li ama. Preghiamo:

Per quanti sono impegnati nelle forze dell'ordine.
Per quanti scelgono l'obiezione di coscienza.

O Signore, Padre di bontà e di misericordia, donaci un cuore retto e capace di seguirti sopra ogni cosa, affinché nella Chiesa e nel mondo trionfi la legge dell'amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** In lui hai voluto rinnovare l'universo, perché noi tutti fossimo partecipi della sua pienezza. * Pur essendo nella condizione di Dio, egli svuotò se stesso, * e con il sangue versato sulla croce + pacificò il cielo e la terra. ** Per questo fu esaltato sopra ogni creatura * e divenne causa di salvezza eterna + per tutti coloro che gli obbediscono. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 26 giugno 2007    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2007-06-26.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: verde

LETTURE: Gn 13, 2. 5-18; Sal 14; Mt 7, 6. 12-14.

Commento: La regola d'oro.

Quando siamo illuminati dalla fede e facciamo esperienza della generosità e dell'amore gratuito ed infinito di Dio, quando soprattutto la sua misericordia ci risolleva dal peccato, non possiamo non aprirci allo stesso amore verso di lui, pur con i nostri limiti, e verso il nostro prossimo. In questo contesto leggiamo e meditiamo oggi le parole di Gesù: "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti". Potrebbe sembrare che la nostra carità verso gli altri debba partire dalla dose e dall'abbondanza del nostro egoismo; Gesù vuole farci intendere che la misura giusta dell'amore è Lui stesso che ci parla e ci darà la suprema testimonianza di amore con il dono della sua vita nell'immolazione della croce. È in Lui che impariamo ad amarci nel modo giusto, e con l'amore che egli ci dona che riusciamo ad amare disinteressatamente il nostro prossimo. Questa è la novità che è venuto a portare nel mondo, questa è la perla preziosa da coltivare nel cuore e da preservare dai porci che la inquinano e la corrompono. Sarà ancora l'amore a darci la giusta direzione nel difficile orientamento della vita preservandoci dalle facili illusioni che fanno credere che le porte e le vie più larghe e spaziose siano quella da imboccare e da percorrere nei nostri itinerari dello spirito. "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa". "Quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!". La vita è il Regno di Dio in noi. È per questo che Gesù, parlando in parabole, ci dirà che per avere quel tesoro nascosto o quella perla preziosa, dobbiamo essere disposti a spendere tutto per averla: "Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra". Trovare il vero tesoro e la perla veramente preziosa implica la continua ed assidua ricerca, implica prima ancora una interiore illuminazione dello spirito che ci renda capaci da valutare e di scegliere. Chi sa se Gesù ancora oggi e con maggiore amarezza non debba ripetere: quanto pochi sono quelli che la trovano!".

Antifona d'Ingresso

Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)

Colletta

Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 13, 2. 5-18

Dal libro della Gènesi
Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e armenti e tende, e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot. I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella terra. Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te tutto il territorio? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra».
Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra - come il giardino del Signore, come la terra d'Egitto fino a Soar. Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro: Abram si stabilì nella terra di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. Ora gli uomini di Sòdoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore.
Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi, e dal luogo dove tu stai, spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. Àlzati, percorri la terra in lungo e in largo, perché io la darò a te». Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 14

RIT: Signore, chi sarà ospite nella tua tenda?

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.

Alleluia.

VANGELO

Mt 7, 6. 12-14
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, lo Spirito Santo è il principale ispiratore della preghiera della chiesa; affidandoci alla sua intercessione, innalziamo al Padre la nostra supplica. Preghiamo insieme e diciamo:

Esaudisci il tuo popolo, Signore.

Per la Chiesa, perché la parola di Cristo la solleciti a continua e profonda conversione per testimoniare la strada della salvezza. Preghiamo:

Per la nostra società, perché non si abbandoni alla ricerca esclusiva del benessere materiale, ma ritrovi l'entusiasmo per gli ideali di verità, di carità e giustizia. Preghiamo:

Per il mondo del lavoro, perché la difesa degli interessi personali contempli il rispetto dei diritti altrui, e la solidarietà prevalga sull'egoismo. Preghiamo:

Per quanti soffrono nel corpo e nello spirito, perché il conforto della fede li aiuti ad offrire a Dio la loro condizione terrena, come pegno per la salvezza eterna. Preghiamo:

Per tutti noi, perché in ogni circostanza riconfermiamo la nostra appartenenza a Cristo per continuare la sua opera dentro il mondo. Preghiamo:

Per le persone non credenti.
Per quelli che più faticano a rinunciare alle seduzioni del mondo.

O Signore, che hai condiviso in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana, aiutaci a riconoscere la strada che porta ad una pace piena, affinché con la vita rendiamo gloria a te che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 27 giugno 2007    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2007-06-27.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: bianco

LETTURE: Gn 15, 1-12.17-18; Sal.104; Mt 7, 15-20.

Commento: Una indelebile impronta di autenticità.

Suscitano ammirazione ed invidia coloro che possono presentarsi al mondo e poter dire agli uomini di parlare in nome di Dio. Si dotano di una garanzia di verità inconfutabile perché annunciano i pensieri dell'onnipotente, dell'onnisciente, che nessuno oserebbe contestare. Lo stesso Signore, nel corso della storia incessantemente ha cercato e trovato uomini particolarmente sensibili alla sua voce e li ha inviati per rivelarsi e per indicarci la via del ritorno dopo la defezione del peccato: sono i profeti di cui leggiamo gli annunci nella scrittura sacra. Quanti però arbitrariamente, non per mandato divino, ma solo per propria presunzione, si sono presentati a proclamare con inganno le proprie parole, i personali annunci. È praticamente innumerevole ed ininterrotta la schiera dei falsi profeti; hanno infestato il campo del Signore come la gramigna mescolata al buon grano. Hanno l'arte della seduzione e riescono sempre ad attrarre un buon numero di ingenui e di sbandati. Per questo Gesù ammonisce i suoi: "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci". La veste di pecora da l'immagine della mansuetudine: i modi sono accattivanti, il linguaggio è persuasivo per chi non sa guardare dentro e scoprire che sotto le mentite spoglie si nasconde un lupo rapace. Sono "ladri" e "mercenari" e non pastori. "Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza". "Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde". Ora comprendiamo meglio il criterio di scelta che Gesù ci detta: "Dai loro frutti li riconoscerete". L'impronta di autenticità per riconoscere i veri profeti e smascherare i falsi, sono i loro frutti, cioè o vivono in piena coerenza quello che annunciano e sono perciò conformati a Cristo nella santità, oppure "dicono e non fanno", come i farisei al tempo di Gesù. Come la verità viene a galla, anche la menzogna non può restare sempre nascosta.

Antifona d'Ingresso

Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)

Colletta

Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 15, 1-12.17-18

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».
Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.
In quel giorno il Signore concluse quest'alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d'Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.104

RIT: Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell'alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto.

Alleluia.

VANGELO

Mt 7, 15-20
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Dio Padre vuole la salvezza di ogni uomo. Affinché si compia questa promessa, diciamo insieme:

Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.

Per la santa Chiesa, perché l'azione dello Spirito la aiuti a condividere le esigenze dell'uomo contemporaneo e ne ravvivi l'apertura missionaria al mondo. Preghiamo:

Per i sacerdoti e i religiosi, perché l'ideale dell'imitazione di Cristo li faccia guide sicure e generatori fecondi della comunità cristiana. Preghiamo:

Per la fame nel mondo, perché la solidarietà dei più ricchi sia offerta con gratuità per attuare la giusta perequazione dei beni. Preghiamo:

Per la famiglia, perché crescano in essa la consapevolezza e le ragioni della sua unità voluta da Dio, a vantaggio della persona e per il bene della civiltà. Preghiamo:

Per tutti i cristiani, perché il loro impegno sociale sia testimonianza viva del rinnovamento umano prodotto dall'incontro con Cristo. Preghiamo:

Per ottenere il dono del discernimento.
Per chi abitualmente usa la violenza.

O Dio, ricco di sapienza e di misericordia, la tua gloria è l'uomo che vive. Donaci di aderire con tutto il cuore e con tutta l'anima al messaggio evangelico, affinché con sapienza lavoriamo alla costituzione del tuo regno sulla terra. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per mezzo di Cristo, tuo amatissimo Figlio, * hai creato l'uomo a tua immagine * e lo hai rigenerato a vita nuova. ** Per questo mistero di salvezza ti servono tutte le creature, * ti lodano tutti i redenti e ti benedicono unanimi gli angeli e i santi. * E noi, uniti con gioia a questo immenso coro, + ti celebriamo, cantando senza fine la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 28 giugno 2007    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2007-06-28.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: rosso

LETTURE: Gn 16, 1-12. 15-16; Sal.105; Mt 7, 21-29.

Commento: La porta del Regno.

"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli". Ieri il Signore ci ha parlato dei falsi profeti, che dobbiamo tenere lontani perché rapaci come lupi. Oggi egli cerca di operare in noi un'altra interiore purificazione; vuole liberarci dalla presunzione di una falsa religiosità, basata sul formalismo esteriore e assolutamente priva di autenticità. Ne è coinvolta una bella schiera: sono i pseudo religiosi, coloro che si autogratificano proclamando il nome del Signore solo con la voce, vantando false appartenenze e illudendosi di esaurire così tutti i doveri che ne derivano. Il Signore già si era lamentato per bocca di Isaia: "Dice il Signore: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un imparaticcio di usi umani, perciò, eccomi, continuerò a operare meraviglie e prodigi con questo popolo; perirà la sapienza dei suoi sapienti e si eclisserà l'intelligenza dei suoi intelligenti». Sì, la religione può essere ridotta ad un "imparaticcio di usi umani" o a pie pratiche, piene di parole e prive di significati veri. Gesù così oggi ci scandisce la sua verità: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli". Nel fare la volontà di Dio, nell'aderire liberamente e gioiosamente ai suoi precetti per essere suoi testimoni, troviamo la chiave del Regno; così la nostra appartenenza diventa comunione di vita con Cristo. Così l'edificio spirituale, la nostra casa, si fonda, solida ed incrollabile, sulla roccia, che è Cristo. Così ancora sapremo resistere a tutte le tentazioni, a tutte le avversità, a tutte le prove immancabili della vita per restare saldi, perché "radicati e fondati nella carità". Che tristezza vedere una casa, magari splendida nelle sue apparenze, crollare ed essere spazzata via dalla furie delle acque perché priva di solide fondamenta, costruita sulla sabbia. È facile illudersi e fermarsi alle apparenze, è difficile restare saldi se non interviene la grazia divina, che ci fortifica e ci illumina nelle nostre scelte quotidiane.

Antifona d'Ingresso

Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca * né c'era falsità sulle sue labbra; * con pace e rettitudine davanti a me ha camminato * e molti ha fatto allontanare dal male. (Ml 2, 6)

Colletta

O Dio, che al santo vescovo Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa' che per sua intercessione, rinnovati nella fede e nell'amore, cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 16, 1-12. 15-16

Dal libro della Gènesi
Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, Sarài disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli».
Abram ascoltò l'invito di Sarài. Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l'Egiziana, sua schiava, e la diede in moglie ad Abram, suo marito. Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei.
Allora Sarài disse ad Abram: «L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho messo in grembo la mia schiava, ma da quando si è accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». Abram disse a Sarài: «Ecco, la tua schiava è in mano tua: trattala come ti piace». Sarài allora la maltrattò, tanto che quella fuggì dalla sua presenza.
La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, e le disse: «Agar, schiava di Sarài, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Fuggo dalla presenza della mia padrona Sarài». Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». Le disse ancora l'angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla, tanto sarà numerosa».
Soggiunse poi l'angelo del Signore:
«Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha udito il tuo lamento.
Egli sarà come un asino selvatico;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui,
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli».
Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

IN ALTERNATIVA:

Gen 16, 6b-12.15-16

Dal libro della Gènesi (Forma breve)
In quei giorni, Sarài maltrattò Agar, tanto che quella fuggì dalla sua presenza. La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, e le disse: «Agar, schiava di Sarài, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Fuggo dalla presenza della mia padrona Sarài». Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». Le disse ancora l'angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla, tanto sarà numerosa».
Soggiunse poi l'angelo del Signore:
«Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha udito il tuo lamento.
Egli sarà come un asino selvatico;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui,
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli».
Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.105

RIT: Rendete grazie al Signore, perché è buono.

Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Chi può narrare le prodezze del Signore,
far risuonare tutta la sua lode?

Beati coloro che osservano il diritto
e agiscono con giustizia in ogni tempo.
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo.

Visitami con la tua salvezza,
perché io veda il bene dei tuoi eletti,
gioisca della gioia del tuo popolo,
mi vanti della tua eredità.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.

Alleluia.

VANGELO

Mt 7, 21-29
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: "Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?". Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!".
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, preghiamo il Padre, perché ci doni la fedeltà e la coerenza necessarie per costruire la nostra casa sulla roccia, dicendo:

Guida, Padre, il nostro cammino.

Per il popolo di Dio, perché la frequenza ai sacramenti e l'obbedienza al vangelo siano stabile fondamento della sua missione nel mondo. Preghiamo:

Per i giovani, perché lo Spirito susciti in molti di loro la forza di corrispondere alla chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa. Preghiamo:

Per i giovani sposi, perché fondino la loro unione sulla grazia del sacramento ricevuto e sulla ricerca di una comunione perfetta nello spirito e nel corpo. Preghiamo:

Per quanti sono i ricerca della verità, perché la lealtà verso se stessi e il desiderio di realizzarsi li spinga ad avvicinarsi al cristo redentore. Preghiamo:

Per noi qui riuniti in assemblea, perché non basiamo la costruzione del futuro sulle nostre buone intenzioni, ma sull'adesione a Cristo presente nell'eucaristia e nella Chiesa. Preghiamo:

Per chi è senza casa.
Per le famiglie della nostra parrocchia.

O Dio, che ami e proteggi chi compie la tua volontà, non guardare alla nostra debolezza, ma alla sincerità del nostro impegno a completare l'opera della tua creazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, nel gioioso ricordo della nascita al cielo di sant'Ireneo, glorifichi il tuo nome e ci ispiri l'amore alla verità, perché custodiamo intatta la fede e salda l'unità della Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Il sangue versato dal santo martire N., a imitazione di Cristo e per la gloria del tuo nome, * manifesta i tuoi prodigi, o Padre, che riveli nei deboli la tua potenza e doni agli inermi la forza del martirio, * per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * a te innalziamo sulla terra il nostro canto * e proclamiamo senza fine + la tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Rimanete in me e io in voi», dice il Signore. * «Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto». (Gv 15, 4-5)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

La partecipazione a questi santi misteri, o Padre, accresca in noi la fede che sant'Ireneo testimoniò fino alla morte, perché diventiamo anche noi veri discepoli di Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Venerdì 29 giugno 2007    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2007-06-29.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: rosso - SOLENNITA': SS. Pietro e Paolo

LETTURE: At 12, 1-11; Sal. 33; 2 Tm 4,6-8.17.18; Mt 16, 13-19.

Commento: Le colonne della Chiesa.

La liturgia di questa festa ci sollecita a riflettere sulla fedeltà e sulla testimonianza delle due colonne portanti della Chiesa. Ci mostra Pietro con le chiavi del regno, primo e principe degli apostoli. Ascoltiamo la sua confessione che ormai ci appartiene come seguaci della stessa fede. Percepiamo con gioia l'origine della nostra appartenenza a Cristo, la fonte da cui abbiamo sorbito lo stesso credo, l'impegno che ci pone a nostra volta come testimoni. È anche il giorno della gratitudine a Dio, a Cristo Gesù e ai suoi apostoli, i fattori della Chiesa, nostra madre. Ci viene da ripercorrere la storia della Chiesa fino ai nostri giorni per rivivere un percorso dove le umane fragilità sono state come spente dalla forza dello Spirito. Siamo certi di poggiare ancora sulla roccia che è Cristo stesso e sulla Pietra che è il romano pontefice. Le porte degli inferi, anche quando hanno infierito con violenza contro di noi, non hanno prevalso. La promessa di Cristo si è realizzata in pienezza. La storia di Pietro, prima debole, spavaldo e pauroso, poi intrepido assertore della verità e martire come Cristo per testimoniare la propria fedeltà, è diventato sostanzialmente la storia della nostra Chiesa e di tanti cristiani. È stato determinate in questo faticoso percorso l'apporto di Paolo, il convertito sulla via di Damasco, l'Apostolo delle genti. Egli per primo ha valicato i confini del mondo ebraico per rivolgere il messaggio della salvezza ai pagani, a tutti noi che da quel mondo proveniamo. La seconda lettura d'oggi risuona come un gioioso testamento che Paolo confida al suo amico e collaboratore Timoteo: "io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione". Vedere sparso in offerta il proprio sangue è la suprema aspirazione dell'Apostolo, dopo le dure fatiche del suo intensissimo apostolato. Egli brama il martirio per essere totalmente assimilato a Cristo e dare così la suprema testimonianza di fedeltà e d'amore. Ambedue in modo diverso tracciano il cammino della Chiesa e di ciascuno di noi: anche noi deboli come Pietro, prima della Pentecoste, ma anche noi irrorati dallo stesso Spirito. Noi pure forse lontani coma Paolo, ma poi folgorati dalla grazia. Chi sa se anche noi siamo disposti e realmente pronti a dare la vita per Cristo?

Antifona d'Ingresso

MESSA DEL GIORNO
Sono questi i santi apostoli che con il loro sangue hanno fecondato la Chiesa: * hanno bevuto il calice del Signore e sono divenuti gli amici di Dio.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

O Dio, che ci doni la grande gioia di celebrare in questo giorno la solennità dei santi Pietro e Paolo, fa' che la tua Chiesa segua sempre l'insegnamento degli apostoli, dai quali ha ricevuto il primo annuncio della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 12, 1-11

Dagli Atti degli apostoli
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L'angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L'angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. 33

RIT: Il Signore mi ha liberato da ogni paura.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Seconda Lettura

2 Tm 4,6-8.17.18

Dalla seconda lettera di san Paolo a Timoteo.
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

Alleluia.

VANGELO

Mt 16, 13-19
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Profondamente inseriti nel mistero del Cristo morto e risorto, con l'intercessione degli apostoli, invochiamo la benedizione di Dio sulla Chiesa e sul mondo. Preghiamo insieme e diciamo:

Santifica il tuo popolo, Signore.

Per tutte le comunità dei credenti in Cristo, sparse nel mondo: rinnovino la loro fede nel Figlio del Dio vivente e lo proclamino salvatore del mondo. Preghiamo:

Per il Papa, pietra fondamentale della nostra Chiesa: confermi i fratelli nella fede della risurrezione, per fare di tutti l'unico popolo di Dio. Preghiamo:

Per i governanti e i capi delle nazioni: ascoltino l'aspirazione all'unità e alla pace dei loro popoli e promuovano la verità e la giustizia per il bene di tutti. Preghiamo:

Per tutti i perseguitati a causa della fede e dell'amore per l'uomo: la loro sofferenza, unita a quella di Cristo e degli apostoli, collabori a liberare il mondo dalle catene dell'egoismo. Preghiamo:

Per noi, qui riuniti nel nome del Signore: la preghiera liturgica apra il nostro cuore alle necessità del mondo e ci renda testimoni dell'amore di Cristo. Preghiamo:

Per il dialogo ecumenico tra le Chiese.
Per l'impegno apostolico dei laici.

Signore Dio nostro, per l'intercessione di Pietro e Paolo, primizie della fede cristiana, sostieni il tuo popolo in cammino con l'effusione del tuo Spirito, perché da ogni angolo della terra salga a te la lode perenne. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

La preghiera dei santi apostoli accompagni, o Signore, l'offerta che presentiamo a gloria del tuo nome, e ci renda ferventi nella celebrazione di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Oggi ci dai la gioia di celebrare i due santi apostoli: * Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, * Paolo, che illuminò le profondità del mistero; ** il pescatore di Galilea, che costituì la Chiesa delle origini con i giusti d'Israele, * il maestro e dottore, + che annunciò la salvezza a tutte le genti. ** In modi diversi hanno radunato l'unica famiglia di Cristo * e, associati nella venerazione del popolo cristiano, + condividono la stessa corona di gloria. ** E noi, insieme agli angeli e ai santi, * cantiamo senza fine + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Simon Pietro disse a Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». * Rispose Gesù: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». (Cf. Mt 16, 16.18)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

Nutriti da questo sacramento, ti preghiamo, o Signore: fa' che viviamo nella tua Chiesa perseveranti nello spezzare il pane e nell'insegnamento degli apostoli, per formare, saldi nel tuo amore, un cuore solo e un'anima sola. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Dio onnipotente, che ha fondato la Chiesa sulla fede dell'apostolo Pietro, vi renda saldi nell'adesione a Cristo e vi colmi della sua benedizione.
R/. Amen.

Dio, che ci ha illuminato con la predicazione di san Paolo, vi insegni con l'esempio dell'apostolo a condurre a Cristo i fratelli.
R/. Amen.

Pietro con il potere delle chiavi, Paolo con la sua parola intercedano per noi e ci accompagnino a quella patria che essi hanno raggiunto con il martirio della croce e della spada.
R/. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
R/. Amen.

Sabato 30 giugno 2007    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2007-06-30.html

XII Settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Colore: rosso

LETTURE: Gn 18, 1-15; Sal. da Lc; Mt 8, 5-17.

Commento: Accogliere, ospitare, essere per...

La prima lettura che la liturgia ci propone oggi ci dà una lezione di ospitalità e mette in luce il valore profondo che Dio le attribuisce. Abramo «nell'ora più calda del giorno», riposa tranquillo all'ingresso della tenda. Certamente non avrebbe nessuna voglia di scomodarsi. Eppure «appena li vide, dice l'autore sacro, a proposito dei tre ospiti giunti in modo misterioso, corse loro incontro, si prostrò fino a terra...». E li supplica di fermarsi presso di lui «per un boccone di pane». Per lui è bello accogliere questi uomini che non ha mai visto, e si dà premurosamente da fare, dà ordini a Sara e serve loro un pasto generoso. E la più squisita ospitalità: premurosa, modesta, generosa. E la narrazione ci dice che è il Signore stesso che Abramo accoglie e rifocilla e che, prima di allontanarsi da lui, gli promette un figlio, contro ogni possibilità umana. Ma «c'è forse qualche cosa impossibile per il Signore?». L'ospitalità, valore sommamente coltivato in Oriente, ha in Abramo il suo modello religioso e diventa, nel Nuovo Testamento, un valore cristiano, al quale Gesù promette una grande ricompensa: «Chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto». Il nostro Santo Padre San Benedetto, insegna i suoi monaci e con stupenda concisione, scrive nella Regola: «Hospes venit, Christus venit». Accogliere gli altri ci dà la certezza di ricevere Cristo stesso. E c'è, per dire così, la più grande delle «accoglienze»: ricevere Gesù, come egli vuol essere ricevuto. Marta si era data un gran daffare per ricevere Gesù, ma fu Maria ad accoglierlo come egli desiderava: lei che, seduta ai suoi piedi, ascoltava la sua parola. Gesù può anche voler essere accolto in un modo ancora più profondo: accogliendo nella nostra carne le sue sofferenze, a favore della sua Chiesa, per completare la sua opera di redenzione, come scrive Paolo ai Colossesi. Chiediamo la grazia di essere pronti ad accoglierlo sempre come egli vuole, con riconoscenza e umiltà. (PQP.AV.)

Antifona d'Ingresso

Il Signore è la forza del suo popolo, * rifugio di salvezza per il suo consacrato. * Salva il tuo popolo, o Signore, * e benedici la tua eredità, * sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27, 8-9)

Colletta

Donaci, o Signore, di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome, + poiché tu non privi mai della tua guida * coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 18, 1-15

Dal libro della Gènesi
In quel tempo, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po' d'acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All'armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda, dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!».
Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: "Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia"? C'è forse qualche cosa d'impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio».
Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma egli disse: «Sì, hai proprio riso».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal. da Lc

RIT: Il Signore si è ricordato della sua misericordia.

L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome.
Di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.

Alleluia.

VANGELO

Mt 8, 5-17
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va', avvenga per te come hai creduto». In quell'istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
"Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie".

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Illuminati dai suggerimenti dello Spirito Santo e certi di essere ascoltati, innalziamo al Padre misericordioso la nostra comune preghiera:

Signore, ascolta la nostra supplica.

Per la Chiesa, custode e testimone della verità: perché, voce di ogni creatura, presenti a Dio Padre le aspirazioni e i bisogni dell'umanità. Preghiamo:

Per i politici e i governanti: perché la responsabilità civile loro affidata, sia misurata sul progresso di tutti i popoli e sul rispetto della persona umana. Preghiamo:

Per i giovani che entrano nel mondo del lavoro: perché le loro energie siano sorrette da ideali positivi e indirizzate alla costruzione di una civiltà basata sulla verità e sull'amore. Preghiamo:

Per gli ammalati e gli anziani: perché la nostra carità assuma la concretezza della condivisione delle loro infermità. Preghiamo:

Per noi qui presenti: perché con schiettezza e semplicità presentiamo la nostra umanità a Cristo Signore e speriamo solo da lui la vittoria sul male e sul peccato. Preghiamo:

Per il popolo ebreo, erede delle promesse di Dio.
Per la proprietà delle nostre celebrazioni eucaristiche.

O Padre, la tua misericordia ci dona quanto non osiamo nemmeno sperare. Aumenta la nostra fede, perché la venuta del tuo cristo tra noi su questo altare ci riempia di benedizione e di vita nuova. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio di espiazione e di lode + ci purifichi e ci rinnovi, o Signore, * perché i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto lodarti e ringraziarti, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, * in ogni momento della nostra vita, nella salute e nella malattia, nella sofferenza e nella gioia, * per Cristo tuo servo e nostro redentore. ** Nella sua vita mortale * egli passò beneficando e sanando + tutti coloro che erano prigionieri del male. ** Ancora oggi, come buon samaritano, * si fa prossimo a ogni uomo, piagato nel corpo e nello spirito, * e versa sulle sue ferite + l'olio della consolazione e il vino della speranza. ** Per questo dono della tua grazia, * anche la notte del dolore si apre alla luce pasquale * del tuo Figlio crocifisso e risorto. ** E noi, insieme agli angeli e ai santi, * cantiamo con voce unanime + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa * e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144, 15)

—(oppure)—
"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore", * dice il Signore. (Cf. Gv 10, 11.15)

Dopo la Comunione

O Padre, che ci hai rinnovati con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio, + fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri * ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 01 luglio 2007    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2007-07-01.html

XIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - Colore: verde

LETTURE: 1 Re 19, 16. 19-21; Sal 15; Gal 5, 1.13-18; Lc 9, 51-62.

Commento: Come agnelli in mezzo ai lupi.

Gesù affida ai suoi il compito di continuare e perpetuare nel mondo la sua missione fino alla fine dei tempi. Un mandato difficile, quasi impossibile, se affidato solo a delle forze umane e non solo perché la messe è molta e gli operai sono pochi, ma soprattutto perché gli inviati, già di per se deboli, dovranno affrontare ogni genere di insidie e di persecuzioni. Vuole siano sgombri di ogni cosa, privi di ogni sostegno umano, ma solo fiduciosi in Colui che li manda. Dovranno annunciare l'avvento del Regno di Dio sulla terra e la pace, come frutto primario della redenzione. L'annuncio che viene loro affidato, perché di origine divina, perché verità rivelata e vissuta da Cristo stesso, ha in sé una intrinseca forza di convinzione, per cui deve essere soltanto fedelmente proclamata e testimoniata. Sarà fruttuosa per chi l'accoglie, sarà motivo di condanna per chi invece la respinge e la rifiuta. È il rifiuto della salvezza eterna che inevitabilmente implica una dura condanna; è la conseguenza della non accettazione di un dono d'infinito valore, costato la vita di Cristo ed offerto nell'assoluta gratuità. Saranno poi proprio coloro che non accettano il messaggio della salvezza ad assumere la veste dei lupi e ad insidiare la vita degli agnelli indifesi, degli apostoli di Cristo. Ne è testimone la storia della chiesa fino ai nostri giorni. Coloro che restano volontariamente nel loro peccato, rifiutando colpevolmente i frutti della redenzione, diventano i persecutori della Verità perché questa seguita a pulsare dentro come acuto rimprovero mordendo le coscienze. Dove non c'è la pace di Cristo facilmente sgorga il furore dell'uomo e le prime vittime pare debbano essere proprio gli annunciatori e i testimoni della pace divina. La chiesa così, in ogni tempo, si è adornata di eroi, di martiri e di santi. Non solo, ma dalle persecuzioni ha saputo trarre motivo di rinnovata fedeltà a Cristo e di migliore fecondità nello Spirito Santo. Il sangue dei martiri è diventato il seme prezioso donde generare nuovi figli, nuovi frutti di santità.

Antifona d'Ingresso

Popoli tutti, battete le mani! * Acclamate Dio con grida di gioia. (Sal 46, 2)

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, + fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, * ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Padre, che in Gesù maestro indichi la via della croce come sentiero di vita, fa' che, mossi dal suo Spirito, lo seguiamo con libertà e fermezza, senza nulla anteporre all'amore per lui. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

1 Re 19, 16. 19-21

Dal primo libro dei Re.
In quei giorni, il Signore disse a Elìa: "Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto".
Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: "Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò". Elìa disse: "Va' e torna, perché sai che cosa ho fatto per te".
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 15

RIT: Sei tu, Signore, l'unico mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: "Il mio Signore sei tu".
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Seconda Lettura

Gal 5, 1.13-18

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati.
Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l'amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta:
tu hai parole di vita eterna.

Alleluia.

VANGELO

Lc 9, 51-62
Dal Vangelo secondo  Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?". Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: "Ti seguirò dovunque tu vada". E Gesù gli rispose: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".
A un altro disse: "Seguimi". E costui rispose: "Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre". Gli replicò: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio".
Un altro disse: "Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia". Ma Gesù gli rispose: "Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio".

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Chiediamo a Dio nostro Padre di estendere all'umanità intera
i frutti della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte.

Preghiamo insieme e diciamo:

R. Per la gloria del tuo nome, ascoltaci, Signore.

Per la santa Chiesa,
perché in ogni sua parola e in ogni suo gesto
faccia trasparire sempre più chiaramente il signore Gesù
in cui crede e in cui spera, preghiamo. R.

Per la città in cui viviamo,
perché il signore dia a tutti noi forza e immaginazione,
per creare rapporti veramente umani
in un mondo dominato dalla fretta e dall'ansia, preghiamo. R.

Per le nostre famiglie,
perché accrescano il senso di ospitalità e di comunione nell'amore
e diventino luogo privilegiato di crescita nella speranza, preghiamo. R.

Per le suore di clausura,
che nella preghiera e nel lavoro edificano silenziosamente
l'unità della Chiesa e la pace nel mondo,
perché siano liete e perseveranti nell'offerta della loro vita, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché sappiamo interrogarci davanti a Dio e ai fratelli
sui nostri limiti e le nostre contraddizioni,
per fare della comunità eucaristica una vera famiglia, preghiamo. R.

Padre, che hai posto il tuo Cristo
come luce delle genti,
fà che dall'oscurità dell'ora presente
emergano i tratti di un mondo pacificato e giusto,
e la tua Chiesa possa liberamente servire
la causa del Vangelo e le speranze dei poveri.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l'opera della redenzione, + fa' che il nostro servizio sacerdotale * sia degno del sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Nella tua misericordia hai tanto amato il mondo * da mandare il tuo Unigenito come redentore * a condividere in tutto, eccetto il peccato, + la nostra condizione umana. ** Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio * e in lui, servo obbediente, + hai ricostruito l'alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato. ** Per questo mistero di salvezza, * uniti agli angeli e ai santi, * cantiamo esultanti + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Benedici il Signore, anima mia, * quanto è in me benedica il suo santo nome. (Sal 102, 1)
Oppure:
"Padre, prego perché tutti siano una cosa sola, * perché il mondo creda che tu mi hai mandato", * dice il Signore. (Gv 17, 20-21)

—(oppure)—
Gesù si mise in cammino con decisione * verso Gerusalemme incontro alla sua passione. (Cf. Lc 9, 51)

Dopo la Comunione

Il santo sacrificio che abbiamo offerto e ricevuto, o Signore, + sia per noi principio di vita nuova, * perché, uniti a te nell'amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore.