Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
31 Ottobre - 06 Novembre 2004
Tempo Ordinario XXXI, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3

Domenica 31 ottobre 2004    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2004-10-31.html

XXXI Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - Colore: verde

LETTURE: Sap 11,22 - 12,2; Sal 144; 2 Ts 1,11 - 2,2; Lc 19, 1-10.

Commento: Zaccheo e... noi

La Parola di questa domenica si può definire ricerca di Dio e "abbraccio misericordioso" per ognuno di noi. Siamo ormai entrati nell'anno dedicato alla Eucaristia, indetto dal Papa, quale tempo favorevole per sentirsi accolti nel cuore di Gesù che ci tende la mano pronto a venire a casa nostra.
Un pittore inglese dipinse un Gesù che bussa dietro una porta chiusa, mentre infuria la tempesta e Lui è in mezzo a erbacce e rovi. Poiché la maniglia è solo dalla parte di dentro, non può entrare finché qualcuno non apre. Bellissima immagine di Dio e noi! Siamo solo noi che possiamo aprire la porta a Cristo, gli unici che possiamo invertire le rotte verso la sorgente della vita, in grado di lasciarsi accogliere da Colui che ha "compassione di tutti in vista del pentimento" (Sap.11,23). E' quello che dice la prima lettura di oggi. Il Signore poco per volta ci conduce verso la salvezza e ci chiede docilità nel seguirlo sulla via della vita.
Anche nella seconda lettura S. Paolo invita la comunità di Tessalonica a vivere nella concretezza la sua appartenenza a Cristo e a tradurre la sua fede in gesti coraggiosi. Paolo invita a non fuggire alla fatiche dell'oggi e a non lasciarsi vincere dalla tentazione di evadere fuori del tempo, reclamando come imminente la venuta del Signore. La fede passa per la croce della prova e per scelte di vita che costano.
Tutti questo si realizza in Zaccheo che con coraggio ha tradotto quel "briciolo di fede in fondo al cuore" in un forte e chiaro gesto: "salì sull'albero per vedere Gesù".
Luca nel Vangelo di questa trentunesima domenica continua a passare in rassegna i pubblici peccatori. Anche Zaccheo è un pubblicano, appaltatore della tasse, ricco, malvisto e ladro. Zaccheo vuol dire: "Dio si ricorda". Il capo degli esattori delle tasse viene riscattato da Gesù, egli, abituato ad estorcere fino all'ultimo spicciolo riceve gratuitamente la salvezza. Se Giosuè ha assistito alla caduta delle mura di Gerico, Gesù costata l'ingresso da parte di un ricco nel regno dei cieli. Poco prima aveva detto: "E' più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno dei cieli! (Lc 18,25). Zaccheo, piccolo di statura, cioè con poca fede, compie un gesto grande, sale su un sicomoro, ma ecco, che si sente chiamare: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". A volte siamo noi che tentiamo con le nostre opere di conquistare Dio, invece è Lui che in Cristo viene a curare noi!
Il cuore non ha bisogno di parole, basta uno sguardo. "Andrò in cerca della pecora perduta... Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" (Lc 15, 4.7).
Zaccheo, pieno di gioia, accoglie Gesù, ma la folla subito inizia a mormorare scandalizzata (come siamo tutti bravi in questo!): "è andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma Zaccheo ormai ha trovato la vera ricchezza: Gesù, e ci "spiazza" con la sua immediata risposta: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto"(Lc 19,8). Oggi la salvezza è entrata in questa casa.
Il Santo Padre Benedetto ci incoraggia: "mai disperare della misericordia di Dio" (RB 4,74). Dio si ricorda di ognuno di noi e notte e giorno ci cerca. Nonostante la nostra "piccola statura" non ci scoraggiamo, la preghiera è il nostro "albero", la nostra salvezza e ci sentiremo anche noi chiamare per nome: oggi devo fermarmi a casa tua!

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, amante della vita, che nel tuo Figlio sei venuto a cercare e a salvare chi era perduto, donaci di accoglierti con gioia nella nostra casa e aiutaci a condividere con i fratelli i beni della terra. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Sap 11,22 - 12,2

Dal libro della Sapienza
Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l'avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all'esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 144

RIT: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.

Seconda Lettura

2 Ts 1,11 - 2,2

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l'opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Alleluia.

VANGELO

Lc 19, 1-10
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand'ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Rivolgiamoci con fiducia a Dio, fonte della rivelazione, perché ci aiuti ad osservare sempre i suoi comandamenti e a vivere nel suo amore. Preghiamo insieme dicendo:

Insegnaci i tuoi sentieri, Signore.

Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti, perché siano fedeli alla parola di Dio e la annuncino sempre con verità. Preghiamo:

Per il popolo ebreo, perché veda nel Cristo il compimento pieno alla sua attesa di salvezza. Preghiamo:

Per i responsabili della vita pubblica, perché nella loro azione legislativa rispettino sempre i diritti e la coscienza degli uomini. Preghiamo:

Per i sofferenti, perché docili all'azione dello Spirito Santo collaborino alla salvezza del mondo. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché non si esaurisca nell'osservanza sterile dei precetti, ma viva costantemente la legge dell'amore. Preghiamo:

Per la purificazione della nostra fede.
Perché nessuna legge umana sia contraria alla legge di Dio.

O Signore Dio, che ci hai affidato la tua legge per la nostra vita, aiutaci a non disprezzare nessuno dei tuoi comandi, e a migliorare sempre più il nostro amore al prossimo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. **
Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi * e hai disposto l'avvicendarsi dei tempi e delle stagioni. ** All'uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell'universo, * perché, fedele interprete dei tuoi disegni, si prenda cura di tutto il creato, * e nelle tue opere glorifichi te, per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te la nostra lode, + acclamando con festosa esultanza: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)
Oppure:
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

—(oppure)—
Zaccheo, scendi subito, * perché oggi devo fermarmi a casa tua. (Lc 19, 5)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 01 novembre 2004    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2004-11-01.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: bianco - SOLENNITA': Tutti i Santi

LETTURE: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1 Gv 3, 1-3; Mt 5, 1-12.

Commento: Festa di tutti i santi.

È una bella festa quella di oggi: celebriamo la fedeltà di Dio nei nostri confronti e quella degli uomini verso Dio: da questo felice connubio nasce e sgorga la santità. Dio, il tre volte Santo, ne è il primo autore, gli uomini, fedeli fino all'eroismo, sono coloro che hanno ricevuto la grazia e la hanno trasformato in opere di bene e in testimonianza concreta di indefessa fedeltà a Dio stesso. Sono gli eroi di Dio, i campioni prescelti tra gli uomini di ogni razza, popolo e nazione. È una schiera che nessuno può contare; i loro nomi non sono scritti nei calendari degli uomini, ma ancor meglio nel libro della vita. Sono così diventati i nostri modelli e i nostri intercessori presso il trono di Dio, dove cantano la sua gloria e l'inno incessante di lode e di ringraziamento. È bello per noi pensare, sperare e credere che in quella schiera ci siano anche i nostri cari e tante persone che ci hanno preceduto nel Regno e sono stati nostri compagni nei percorsi della vita. Ci è di grande incoraggiamento tale pensiero perché alimenta fortemente la nostra più fervida speranza, quella di essere annoverati anche noi nel numero dei beati e di essere nel futuro tra i festeggiati di questo giorno. Lo speriamo non per i nostri meriti, ma soltanto per la grazia che Cristo Gesù ha meritato per noi. Abbiamo la grande opportunità di comprendere dove ci conduce la fedeltà a Dio e in che cosa consista il vivere le beatitudini pronunciate da Gesù, come fonte sicura di felicità autentica. I santi ci rammentano anche la caducità del tempo e l'immenso valore dell'eternità. Ringraziamoli e invochiamoli tutti questi nostri amici del cielo.

Onisanti

Antifona d'Ingresso

Rallegriamoci tutti nel Signore, in questa solennità di tutti i Santi: * con noi si allietano gli angeli e lodano il Figlio di Dio.

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C: Signore, che sei venuto a cercare che era perduto, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.
C: Cristo, che sei venuto per dare la tua vita in riscatto per tutti, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che raccogli nell'unità i tuoi figli dispersi, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

Dio onnipotente ed eterno, che ci doni la gioia di celebrare in un'unica festa i meriti e la gloria di tutti i Santi, concedi al tuo popolo, per la comune intercessione di tanti nostri fratelli, l 'abbondanza della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ap 7,2-4.9-14

Dall'Apocalisse di san Giovanni Apostolo.
Io, Giovanni, vidi salire dall'oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».
E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d'Israele.
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all'Agnello».
E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 23

RIT: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l'ha fondato sui mari
e sui fiumi l'ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Seconda Lettura

1 Gv 3, 1-3

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Venite a me,
voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro.

Alleluia.

VANGELO

Mt 5, 1-12
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Celebrando oggi il consolante mistero della comunione dei santi,
rivolgiamo con piena fiducia le nostre suppliche
a colui che può esaudirci
al di sopra di ogni nostro desiderio e di ogni nostro merito.

R. Santifica la tua Chiesa, Signore.

Padre santo, che sei in te stesso comunione di amore,
benedici la Chiesa radunata nel tuo nome
e rendila santa e santificatrice con i doni del tuo Spirito. R.

Padre misericordioso,
abbi pietà delle moltitudini che ancora non conoscono il tuo nome,
e rivela ad ogni uomo la vocazione alla santità. R.

Padre buono,
benedici la famiglia, Chiesa domestica,
perché realizzi al suo interno
il modello dell'umanità riconciliata nell'amore
e irradi intorno a sè il vangelo di pace. R.

Padre dei poveri,
suscita in mezzo a noi anime grandi,
che sull'esempio dei santi sappiano spogliarsi dei beni della terra
per rivestirsi del Cristo tuo Figlio. R.

Dio glorioso, che chiami tutti i tuoi figli ad essere santi e immacolati nell'amore,
per l'intercessione di Maria, regina di tutti i santi,
converti i peccatori, conferma i credenti
e accogli i nostri fratelli defunti nella santa Gerusalemme. R.

Dio fedele,
che in Cristo tuo Figlio
ci hai dato il maestro e il modello di ogni santità,
fà che vivendo nello spirito delle beatitudini,
giungiamo a cantare in eterno il cantico nuovo
nell'assemblea dei tuoi eletti.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Ti siano graditi, o Signore, i doni che ti offriamo in onore di tutti i Santi: essi, che già godono della tua vita immortale, ci proteggano nel cammino verso di te. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Oggi ci dai la gioia di celebrare la città santa, * la Gerusalemme del cielo che è nostra madre, * dove l'assemblea festosa dei nostri fratelli + glorifica in eterno il tuo nome. ** Verso la patria comune, noi pellegrini sulla terra, sorretti dalla fede, affrettiamo il cammino, * lieti per la sorte gloriosa di questi membri eletti della Chiesa, * che nella nostra debolezza ci doni come sostegno + e modello di vita. ** Per questo dono del tuo amore, * uniti a loro e all'immensa schiera degli angeli, * cantiamo con esultanza + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Beati i puri di cuore: vedranno Dio. * Beati gli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio. * Beati i perseguitati per la giustizia: di essi è il regno dei cieli. (Mt 5, 8-10)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

O Dio, unica fonte di ogni santità, mirabile in tutti i tuoi Santi, fa' che raggiungiamo anche noi la pienezza del tuo amore, per passare da questa mensa, che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno, al festoso banchetto del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 02 novembre 2004    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2004-11-02.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: viola - SOLENNITA': Commemorazione Defunti

LETTURE: Gb 19, 1.23-27; Sal 26; Rm 5, 5-11; Gv 6, 37-40.

Commento: Venite, benedetti, dal Padre mio.

Gesù sarà il Giudice glorioso di tutti gli uomini. Le immagini della parabola presentate da questa liturgia, sono tipiche dei discorsi profetici sul "tempo della fine", tempo insieme nostro e di Gesù che si rivela qui in due inaudite identificazioni, se pur su due piani diversi: lui e Dio, lui e i "poveri". Questa "parabola del giudizio" ha la funzione di mettere i credenti sull'avviso: il discernere o no questa equazione a tre termini, già fin d'ora giudica la tua esistenza. La speranza dei credenti è indirizzata verso l'incontro definitivo con Dio, come invito a una comunione piena, quella comunione alla quale già ci introduce, come a primizia, l'adesione a Cristo, e massimamente la partecipazione alla sua Eucaristia. Ma lui nella sua presenza e nella sua sembianza, nei poveri, nei piccoli, chiamerà i suoi fratelli ad una fede in una presenza diversa da quella eucaristica, ma sicuramente non meno vera ed impegnativa. È in questa prospettiva di fede che oggi facciamo memoria di tutti i fedeli defunti, pensando a loro ancora in attesa dell'incontro finale con Cristo nella beatitudine eterna. Preghiamo per le anime purganti, quelle che, nella luce dello Spirito, non si sentono ancora degne di accedere alla perfetta visione di Dio nel suo Regno di amore e di perfezione. Quello che compiamo in questo giorno non è un semplice gesto di pietà, non è la solita visita ai cimiteri e alle tombe dei nostri defunti a deporre fiori o a ravvivare in noi la loro memoria, è piuttosto una manifestazione di fede e di autentica carità cristiana, mossi dalla certezza che le nostre preghiere, i nostri suffragi, le indulgenze che possiamo lucrare a loro favore, concorrono ad affrettare l'ingresso nel Regno di Dio, nella beatitudine eterna. Possiamo considerare anche utilitaristicamente i nostri suffragi a favore delle anime purganti nel senso che abbiamo la certezza di poter poi godere della loro preghiera per noi quando avranno raggiunto la pienezza della gioia nell'eternità di Dio.

Antifona d'Ingresso

Come Gesù è morto e risorto, * così anche Dio, per mezzo di Gesù, * radunerà con lui coloro che sono morti. * E come in Adamo tutti muoiono, * così in Cristo tutti riceveranno la vita. (Cf. 1 Ts 4, 14; 1 Cor 15, 22)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C: Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.
C: Cristo, che al buon ladrone hai promesso il paradiso, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che accogli ogni uomo che si affida alla tua misericordia, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

Nella tua bontà, o Padre, ascolta le preghiere che ti rivolgiamo, perché cresca la nostra fede nel Figlio tuo risorto dai morti e si rafforzi la speranza che i tuoi fedeli risorgeranno a vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gb 19, 1.23-27

Dal libro di Giobbe.
Rispondendo Giobbe prese a dire:
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

IN ALTERNATIVA:

Is 25, 6.7-9

Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno, preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l'ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza».

oppure

Rm 8, 14-23
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.
La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l'ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.

oppure

Sap 3, 1-9 (III messa)
Dal libro della Sapienza
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d'immortalità.
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiolo
e li ha graditi come l'offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell'amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

oppure

Ap 21, 1-5. 6-7
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse:
«Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
Io sono l'Alfa e l'Omèga,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete
io darò gratuitamente da bere
alla fonte dell'acqua della vita.
Chi sarà vincitore erediterà questi beni;
io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 26

RIT: Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.


Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?

Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

Seconda Lettura

Rm 5, 5-11

Dalla lettera di san Paolo ai Romani.
Fratelli, la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui
abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell'ultimo giorno, dice il Signore.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 37-40
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi".
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato".
Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me".
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

oppure

Mt 5, 1-12

Dal Vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, Cristo risorto accoglie e presenta al Padre tutti coloro che muoiono credendo in lui. Domandiamo a Dio che, in Cristo, trasformi il dolore dell'uomo in speranza di vita, dicendo:

Signore della vita, ascoltaci.

Padre misericordioso, aiuta la tua Chiesa a comprendere e testimoniare il valore della vita, perché tutti gli uomini diano un senso cristiano alla loro esistenza. Preghiamo:

Padre buono, accogli nella comunione dei santi i nostri fratelli defunti, che hanno creduto e sperato in te e si sono nutriti del corpo di Cristo, pegno di risurrezione. Preghiamo:

Dio, amante della vita, apri le tue braccia a tutti i fratelli che ogni giorno muoiono a causa dell'ingiustizia, della guerra e della violenza, e annuncia ancora al mondo la tua pace. Preghiamo:

Dio, nostra speranza, sostieni chi è provato dal dolore, dona forza nella sofferenza, conforto nella solitudine, perché ogni cuore canti alla tua bontà. Preghiamo_

Dio, principio e fine della nostra esistenza, insegnaci ad usare saggiamente del tempo che ci dai, servendoti nei nostri fratelli e amandoti con tutte le nostre forze. Preghiamo:

Per i defunti della nostra comunità.
Per chi nella nostra comunità è provato dal dolore.

O Dio, ricco di misericordia, accogli nel nome di Cristo, morto e risorto, le nostre preghiere: a tutti i defunti, liberati da ogni colpa, svela il mistero del tuo volto e rendili partecipi della tua vita per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Guarda con benevolenza, o Padre, i nostri doni, perché i tuoi fedeli defunti siano associati alla gloria del tuo Figlio, che tutti ci unisce nel grande sacramento del suo amore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** In lui rifulge a noi la speranza della beata risurrezione * e, se ci rattrista la certezza di dover morire, + ci consola la promessa dell'immortalità futura. ** Ai tuoi fedeli, o Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; * e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, + viene preparata un'abitazione eterna nel cielo. ** Per questo mistero di salvezza, * uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Io sono la risurrezione e la vita», dice il Signore. * «Chi crede in me, anche se muore, vivrà; * chiunque vive e crede in me, * non morirà in eterno». (Gv 11, 25-26)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Fa', o Signore, che i tuoi fedeli defunti, per i quali abbiamo celebrato il sacramento pasquale, entrino nella tua dimora di luce e di pace. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 03 novembre 2004    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2004-11-03.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: bianco

LETTURE: Fil 2, 12-18; Sal 26; Lc 14, 25-33.

Commento: Rinunciare soprattutto ai propri beni

Sembra, a prima vista, assurdo e contraddittorio quanto il Signore ci chiede e ci propone: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo". Come può Gesù parlare di odio per le persone che ci sono più care egli che è amore nella sua natura divina e umana? Non ha amato egli di tenerissimo amore la Madre sua e Giuseppe, il custode fedele della sua umana famiglia? Egli ci ha detto che non è venuto ad abolire la legge, ma a dare compimento. Rimane intangibile il comandamento di onorare il padre e la madre, ma conserva tutta la sua forza il comando di lasciare tutto per affermare il primato assoluto di Dio. È la condizione per essere veri discepoli di Cristo, è una esigenza della sequela e della fedeltà. La spiegazione la troviamo conclusione del brano evangelico di oggi: "Chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo". Il Signore sa bene che tutto ciò implica sacrificio e rinunce. Egli li identifica con il prendere e portare la croce e seguirlo. Dobbiamo imitarlo nel difficile cammino del Calvario. Ci illumina ulteriormente S. Paolo quando afferma: "Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa". Non è facile per noi comprendere la grandissima opportunità che il Signore ci offre: soltanto seguendolo e portando con Lui la nostra croce possiamo dare senso e valore a tutte le nostre umane sofferenze. Il contrario è triste soltanto a pensarlo: restare carichi, oppressi, schiacciati, sepolti nel nostro peccato. La vita sin da ora potrebbe essere un inferno.

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 2, 12-18

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo il suo disegno d'amore.
Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.
Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 26

RIT: Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.

Alleluia.

VANGELO

Lc 14, 25-33
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

A Colui che tutto può e tutti conosce, esprimiamo con fiducia le nostre attese, nella certezza che egli ama donare più di quanto sappiamo domandare. Diciamo insieme:

Dio della vita, ascoltaci.

Perché noi, tua Chiesa, spogliandoci di orgoglio e asprezza, sappiamo somigliare a Cristo mite, umile e crocifisso. Preghiamo:

Perché nei nostri cuori penetri la benevolenza, vinca la fraternità, fiorisca la carità. Preghiamo:

Perché le nostre comunità d'occidente siano generose nel donare persone e mezzi alle missioni. Preghiamo:

Perché negli ospedali, nelle carceri e nei ricoveri, chi soffre possa oggi incontrare un animo cristiano. Preghiamo:

Perché i ragazzi e i giovani, sostenuti dalla nostra preghiera e dagli esempi, sappiamo andare incontro alla vita con fede e onestà. Preghiamo:

Per chi non ha fede, ideali e avvenire.
Per i catechisti e gli animatori della comunità.

Altissimo Signore, il tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s'attarda, si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** In lui hai voluto rinnovare l'universo, perché noi tutti fossimo partecipi della sua pienezza. * Pur essendo nella condizione di Dio, egli svuotò se stesso, * e con il sangue versato sulla croce + pacificò il cielo e la terra. ** Per questo fu esaltato sopra ogni creatura * e divenne causa di salvezza eterna + per tutti coloro che gli obbediscono. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 04 novembre 2004    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2004-11-04.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: bianco

LETTURE: Fil 3, 3-8; Sal 104; Lc 15, 1-10.

Commento: La dramma perduta

C'è l'ennesima accusa contro Gesù da parte dei soliti scribi e farisei: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». Secondo quegli ottusi criticoni ricevere i peccatori e, ancor più, mangiare con loro, costituirebbe una grave mancanza, una specie di contaminazione e di manifesta complicità. Evidentemente non avevano ascoltato o non avevano voluto ascoltare quanto Gesù andava ripetendo nelle strade della Palestina: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Desideroso comunque di illuminarli Gesù scandisce in successione tre brevi parabole circa la misericordia. Egli è insistente su tale argomento perché riguarda l'essenza stessa della sua missione. La prima immagine che Egli propone è quella quanto mai significativa del pastore buono che lascia al sicuro le novantanove pecore nell'ovile per mettersi alla ricerca di quella smarrita. Descrive poi la gioia del pastore per aver ritrovato la sua pecorella. E conclude: "Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione". Il tema dominante della parabola della dramma perduta e ritrovata è ancora la gioia e la festa della donna con le sua amiche. È il preludio di una festa ancora più grande che il Padre misericordioso organizza per il ritorno del Figlio. È infine la festa ultima dei risorti nella Pasqua celeste. Quella misericordia non ci può lasciare indifferenti: ci obbliga alla gratitudine e alla lode verso Dio, ma sospinge all'amore verso tutti gli altri con una preferenza per gli smarriti e i lontani. Per questo lo stesso Gesù quando ci ha insegnato a pregare ci fa dire: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori".

Antifona d'Ingresso

Farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele, * che agirà secondo i desideri del mio cuore. (Cf. 1 Sam 2, 35)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

C: Signore pietà.
A: Signore pietà.
C: Cristo pietà.
A: Cristo pietà.
C: Signore pietà.
A: Signore pietà.

Colletta

—(antica)—
Custodisci nel tuo popolo, o Signore, lo spirito di cui hai ricolmato il vescovo san Carlo, perché la Chiesa si rinnovi incessantemente e, conformandosi all'immagine del tuo Figlio, manifesti al mondo il volto di Cristo Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
Signore Dio, che hai arricchito della tua sapienza san N., concedi a noi, con il suo aiuto, di custodirla fedelmente e di professarla con la nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 3, 3-8

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, i veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù senza porre fiducia nella carne, sebbene anche in essa io possa confidare.
Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: circonciso all'età di otto giorni, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge, irreprensibile.
Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 104

RIT: Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.

Alleluia.

VANGELO

Lc 15, 1-10
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta". Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto". Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, rivolgiamo con fiducia il nostro grazie e la nostra preghiera a Dio Padre per averci donato, in san Carlo Borromeo, un modello di vita evangelica e un pastore buono. Diciamo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Perché sull'esempio di san Carlo, la Chiesa testimoni la gioia di vivere per Cristo e non cessi mai di annunciare con forza il vangelo a tutti gli uomini. Preghiamo:

Per i nostri vescovi e sacerdoti, perché siano nel mondo voce di chi non ha voce, rifugio per chi è indifeso, conforto per chi vive nella speranza. Preghiamo:

Per tutti i cristiani, perché non si vergognino della fede ricevuta, ma testimonino con entusiasmo il vangelo di Cristo nel lavoro, nella scuola e nella famiglia. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché trasformi la sua fede in opere di carità, e nessuna persona vicina a noi soffra l'indigenza e la solitudine. Preghiamo:

Perché il Signore susciti dalle nostre comunità dei testimoni autentici e fedeli e scelga pastori che guidino con amore e carità la sua Chiesa. Preghiamo:

Per gli ammalati della nostra comunità.
Perché il ricordo di ogni guerra generi pace.

O Dio, che in san Carlo Borromeo hai offerto alla Chiesa un'immagine di Cristo buon pastore, apri il nostro cuore alla trasparenza del tuo amore, per essere nel mondo segni della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Guarda con bontà, o Signore, i doni che portiamo al tuo altare nella memoria di san Carlo: come l'hai reso glorioso per le sue virtù e per il vigile servizio pastorale, concedi anche a noi, per la potenza di questo sacrificio, di abbondare in frutti genuini di opere buone. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * lodarti e ringraziarti sempre, * Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** È lui il pastore buono che ha dato la vita per le sue pecore * e continua a pascere il suo gregge + donando alla Chiesa pastori secondo il suo cuore. ** Nella vita di san N. riconosciamo i segni del tuo amore per noi: * nella sua voce, la tua parola, + nei suoi gesti, la tua potenza. ** Per questo dono del tuo amore, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Io sono venuto perché abbiano la vita * e l'abbiano in abbondanza», dice il Signore (T.P. Alleluia). (Gv 10, 10)

—(oppure)—
«Questi i segni che accompagneranno * coloro che credono in me», dice il Signore; * «scacceranno i demoni, * imporranno le mani ai malati ed essi guariranno» (T.P. Alleluia). (Cf. Mc 16, 17-18)

Dopo la Comunione

La partecipazione ai santi misteri, o Signore, ci comunichi lo spirito di fortezza che rese san Carlo fedele nel ministero e ardente nella carità verso i fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 05 novembre 2004    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2004-11-05.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: verde

LETTURE: Fil 3, 17 - 4, 1; Sal 121; Lc 16, 1-8.

Commento: L'amministratore fedele

Essere chiamato ad amministrare i beni altrui implica sempre un atto di fiducia da parte del padrone e di incondizionata onestà da parte dell'amministratore. Quando questi presupposti vengono a mancare da una parte o dall'atra diventa inevitabile la separazione. L'accusa classica che pende sul capo dell'amministratore infedele della parabola è di sperperare i beni. Egli persiste in questo "vizio" anche in vista del rendiconto finale prima dell'inevitabile licenziamento per la conclamata disonesta. La sua arma è l'astuzia che l'induce a fare i conti con il presente e soprattutto con il futuro. "So io che cosa fare - dice l'amministratore a se stesso - perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua". È la sua scaltrezza sicuramente lodevole sul piano umano. C'è però per noi un insegnamento di ben altra portata. Anche noi siamo amministratori dei beni di Dio. Abbiamo ricevuto gratuitamente i nostri talenti che doverosamente dobbiamo far fruttificare. Dobbiamo renderne conto a Dio non solo nel giudizio finale, ma quotidianamente e indirettamente anche al nostro prossimo. La nostra scaltrezza è il dono della sapienza cristiana, è la virtù della fedeltà, è il nostro impegno ad usare tutto per la gloria di Dio, per il bene nostro e del nostro prossimo. Come figli della luce noi dobbiamo far sì che "risplenda la nostra luce davanti agli uomini, perché vedano le nostre opere buone e rendano gloria al nostro Padre che è nei cieli". Cristo si è proclamato luce del mondo e noi della sua stessa luce dobbiamo risplendere. San Paolo scrivendo agli Efesini ci ammonisce: "Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo".

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 3, 17 - 4, 1

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi.
Perché molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 121

RIT: Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.

Secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Chi osserva la parola di Gesù Cristo
in lui l'amore di Dio è veramente perfetto.

Alleluia.

VANGELO

Lc 16, 1-8
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare".
L'amministratore disse tra sé: "Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua".
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto devi al mio padrone?". Quello rispose: "Cento barili d'olio". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta". Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?". Rispose: "Cento misure di grano". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta".
Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

A Dio che ci hai creati per la gioia e vuole la nostra pace, domandiamo la grazia di organizzare in serenità la nostra vita. Diciamo insieme:

Aiutaci, Signore.

Per i cristiani: siano amministratori accorti dei beni celesti, li facciano fruttificare e valorizzano le occasioni di bene che tu offri loro. Preghiamo:

Per le giovani chiese dell'Asia e dell'Africa: sappiano conservare l'entusiasmo dei convertiti, l'umiltà degli inizi, la radicalità dei loro martiri. Preghiamo:

Per la pace e la concordia tra gli uomini di ogni razza, religione, classe sociale: il nostro apporto di cristiani aiuti il mondo a guarire dalle sue divisioni. Preghiamo:

Per chi ha perduto la fede e per chi con fatica la sta ricercando: trovi nelle comunità cristiane il luogo dell'incontro con Dio. Preghiamo:

Per chi come Cristo porta la croce dell'ingiustizia e del disprezzo: sappia rispondere al male con il bene. Preghiamo:

Per chi nella vita ci ha fatto del bene.
Per i giovani in servizio militare.

O Padre, che in mille modi hai dimostrato la gratuità del tuo amore per noi, donaci la forza di vivere gli uni per gli altri come ha fatto Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Per mezzo di Cristo, tuo amatissimo Figlio, * hai creato l'uomo a tua immagine * e lo hai rigenerato a vita nuova. ** Per questo mistero di salvezza ti servono tutte le creature, * ti lodano tutti i redenti e ti benedicono unanimi gli angeli e i santi. * E noi, uniti con gioia a questo immenso coro, + ti celebriamo, cantando senza fine la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 06 novembre 2004    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2004-11-06.html

XXXI Settimana del Tempo Ordinario - Anno II - Colore: verde

LETTURE: Fil 4, 10-19; Sal 111; Lc 16, 9-15.

Commento: Il buon uso del denaro

Quello che leggiamo oggi è la naturale e logica continuazione della parabola del fattore infedele di ieri. Riguarda particolarmente il buon uso del denaro. Ci dice innanzitutto che le ricchezze non sono di per se cattive, ma dipende dall'uso che ne facciamo. È facile lasciarsi affascinare dalle molte ricchezze. Gesù dice: «Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». Ci ammonisce poi sulla fedeltà nell'uso dei beni che ci vengono affidati: "Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto". Dobbiamo tener sempre presente la provenienza dei doni, la loro finalità e la loro preziosità. Dovrebbero essere il movente della nostra scrupolosa fedeltà nell'amministrarli. Noi non abbiamo nulla di nostro, tutto è dono, di tutto dobbiamo rendere conto, ogni appropriazione è indebita e peccaminosa. Ecco il motivo per cui difficilmente un ricco di beni terrestri e umani potrà trovare la via del Regno. "Hanno ricevuto la loro ricompensa", dice il Signore. Sappiamo però la caducità di quella ricompensa e la preziosità dei beni che si sono definitivamente persi. Si ritenevano ricchi ed erano avidi di denaro anche i farisei contemporanei di Gesù, ma egli così severamente li apostrofa. «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio». Forse i ricchi di oggi come quelli di allora si beffano di tali minacce, ma la condanna non cambia. La condanna ultima è verso quella maledetta avidità che tante ansie e tanti guai ci procura. Si racconta che dopo la creazione il buon Dio si affaccia sul creato e si compiace di quanto ha fatto; quando poi fissa lo sguardo sulla terra l'angelo che lo affianca gli fa notare che gli uomini avevano inventato un loro dio e che lo ritengono superiore allo stesso Creatore. "Che sarà mai?", chiede il Signore all'angelo. "È il dio denaro", risponde l'angelo.

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, + tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; * fa' che corriamo senza ostacoli * verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Fil 4, 10-19

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l'avevate anche prima, ma non ne avete avuto l'occasione.
Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell'abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Lo sapete anche voi, Filippési, che all'inizio della predicazione del Vangelo, quando partii dalla Macedònia, nessuna Chiesa mi aprì un conto di dare e avere, se non voi soli; e anche a Tessalònica mi avete inviato per due volte il necessario.
Non è però il vostro dono che io cerco, ma il frutto che va in abbondanza sul vostro conto. Ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un piacevole profumo, un sacrificio gradito, che piace a Dio.
Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 111

RIT: Beato l'uomo che teme il Signore.

Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.

Sicuro è il suo cuore, non teme;
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.

Alleluia.

VANGELO

Lc 16, 9-15
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La parola di Dio è come spada a doppio taglio che penetra nelle pieghe più nascoste delle nostre infermità. Chiediamo al Padre d'essere forti e vigilanti di fronte al male che ci distoglie da lui. Diciamo insieme:

Convertici, Signore.

Quando siamo tentati di seguire noi stessi più che la tua parola. Preghiamo:

Quando ci sentiamo a posto perché non facciamo del male a nessuno. Preghiamo:

Quando ci pesa la fedeltà ai piccoli doveri quotidiani. Preghiamo:

Quando salviamo il mondo a parole più che con i fatti. Preghiamo:

Quando la nostra condizione sociale, la cultura e le qualità che ci ha dato, ci servono per guardare gli altri dall'alto. Preghiamo:

Quando, per realizzare noi stessi, calpestiamo la giustizia, l'amicizia, la verità. Preghiamo:

Quando ti riduciamo a un Dio domenicale, riservando la settimana agli idoli del denaro, della carriera e del nostro egoismo. Preghiamo:

Padre amatissimo, tu vuoi che il peccatore si converta, abbia la vita e l'abbia in abbondanza. Con la potenza del tuo Spirito, guarisci le nostre esistenze, santifica i nostri cuori. Non per i nostri meriti, ma per la ricchezza del tuo perdono a tutti garantito in Cristo Gesù nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Questo sacrificio, o Signore, + sia per te offerta pura, * e per noi dono santo della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu non hai bisogno della nostra lode, ma per un dono del tuo amore ci chiami a renderti grazie; * i nostri inni di benedizione non accrescono la tua grandezza, * ma ci ottengono la grazia che ci salva, + per Cristo Signore nostro. ** E noi, con tutti gli angeli del cielo, * innalziamo a te il nostro canto * e proclamiamo con gioia + la tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Mi indicherai il sentiero della vita, * gioia piena alla tua presenza. (Sal 15, 11)

—(oppure)—
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita, * ha mandato me e io vivo per il Padre, * così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6, 57)

Dopo la Comunione

Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, + perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita * ci preparino a ricevere i beni che promettono. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 07 novembre 2004    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2004-11-07.html

XXXII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - Colore: verde

LETTURE: 2 Mac 7, 1-2. 9-14; Sal 16; 2 Ts 2, 16 - 3, 5; Lc 20, 27-38.

Commento: La risurrezione dei morti

"Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono". È il fondamento del nostro credo, la speranza che anima il nostro vivere e il nostro operare. Ci definiamo candidati alla vita, alla risurrezione e questo non è soltanto il motivo centrale della nostra fede, ma anche l'anelito a cui ogni uomo naturalmente tende. Nessuno è rassegnato a calarsi per sempre nel buio di una tomba e terminare nella putredine. Noi cristiani traiamo il motivo della nostra fede dalla risurrezione di Cristo, che ci ha preceduti e ci attende nella gloria. Non riusciamo a capire come si possa vivere senza questa gioiosa certezza. I Sadducei non credevano nella risurrezione e a mo' di sfida pongono una domanda insidiosa al Signore. È la storia di una donna che in successione era stata moglie di sette fratelli, deceduti uno dopo l'altro. E da qui la loro richiesta: "Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie?". La risposta di Gesù non lascia dito a dubbi: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». È un passo importantissimo che ci schiude un lembo di cielo e ci proietta verso una visione escatologica della vita. È bella ed incoraggiante la definizione che Gesù fa di noi tutti: ci chiama "figli della risurrezione" e "figli di Dio". Lo siamo sin da ora e ne godremo la pienezza nell'altra vita. Abbiamo dunque un approdo meraviglioso a cui tendere. Sappiamo del prezzo pagato perché ciò ci sia garantito, sappiamo anche di dover varcare una porta stretta, ma abbiamo ormai la certezza che il premio vale infinitamente di più di ogni sacrificio che ci possa essere richiesto.

Antifona d'Ingresso

Giunga fino a te la mia preghiera, * tendi l'orecchio alla mia supplica, Signore. (Sal 87, 3)

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
Dio onnipotente e misericordioso, + allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, * perché, nella serenità del corpo e dello spirito, * possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio dei viventi, che fai risorgere coloro che si addormentano in te, concedi che la parola della nuova alleanza, seminata nei nostri cuori, germogli e porti frutti di opere buone per la vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

2 Mac 7, 1-2. 9-14

Dal secondo libro dei Maccabèi
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il secondo,] giunto all'ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell'universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 16

RIT: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno.

Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t'invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole.

Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all'ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.

Seconda Lettura

2 Ts 2, 16 - 3, 5

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all'amore di Dio e alla pazienza di Cristo.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Gesù Cristo è il primogenito dei morti:
a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.

Alleluia.

VANGELO

Lc 20, 27-38
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: "Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello". C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe". Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:

Lc 20, 27.34-38 (Forma breve)
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, disse Gesù ad alcuni sadducèi, i quali dicono che non c'è risurrezione: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe". Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

La misericordia del Padre ha rimesso il nostro peccato e ci ha donato la grazia dello Spirito. Invochiamo il Signore perché ci aiuti a testimoniare ciò che abbiamo ricevuto, dicendo:

Venga il tuo regno, Signore.

Per il popolo di Dio, perché fedele alla povertà evangelica non persegua le ricchezze terrene, ma l'abbondanza della grazia divina. Preghiamo:

Per i cristiani, perché, superando la tentazione dell'egoismo e del benessere privato, si accorgano del fratello che vive nella povertà e nella sofferenza. Preghiamo:

Per chi governa gli stati, perché la ricerca del bene comune aiuti a vincere le divisioni e le differenze che ancora resistono fra i popoli. Preghiamo:

Per chi soffre a causa della fede, perché sull'esempio delle prime comunità riesca ad amare e a perdonare chi lo perseguita. Preghiamo:

Per noi qui riuniti, perché alla luce dell'insegnamento di cristo impariamo a vivere nella carità e ad amare anche i nostri nemici. Preghiamo:

Per le persone che disprezzano la nostra fede.
Perché sappiamo testimoniare la carità a chi ci offende.

O Padre, che anche oggi hai fatto sorgere il sole sopra i buoni e sopra i cattivi, dona al tuo popolo di manifestare con la vita la comunione alla quale partecipa. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

O Padre, + volgi benevolo il tuo sguardo su queste offerte, * perché celebrando nel mistero la passione del tuo Figlio * vi aderiamo con amore fedele. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto benedirti e renderti grazie, * Padre santo, sorgente della verità e della vita, * perché in questo giorno di festa + ci hai convocato nella tua casa. ** Oggi la tua famiglia, riunita nell'ascolto della Parola e nella comunione dell'unico pane spezzato, * fa memoria del Signore risorto * nell'attesa della domenica senza tramonto, + quando l'umanità intera entrerà nel tuo riposo. ** Allora noi vedremo il tuo volto * e loderemo senza fine + la tua misericordia. ** Con questa gioiosa speranza, uniti agli angeli e ai santi, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. * Su pascoli erbosi mi fa riposare, * ad acque tranquille mi conduce. (Sal 22, 1-2)
Oppure:
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore, * nello spezzare il pane. Alleluia. (Cf. Lc 24, 35)

—(oppure)—
Dio non è il Dio dei morti, * ma dei viventi, perché tutti vivono per lui. (Lc 20, 38)

Dopo la Comunione

Nutriti dei tuoi santi doni ti rendiamo grazie, o Signore, + e imploriamo la tua misericordia: * per il tuo Spirito, comunicato a noi in questi sacramenti, + ci sia data la grazia di rimanere fedeli nel tuo servizio. Per Cristo nostro Signore.