LETTURE: At 14, 21-27; Sal 144; Ap 21, 1-5; Gv 13, 31-33. 34-35.
Commento: Il comandamento nuovo.
Poteva sgorgare soltanto dal cuore e dalle labbra di Cristo il comandamento nuovo. Egli soltanto ha potuto gridare al mondo: "Che vi amiate gli uni gli altri". Soltanto Cristo poteva determinare un chiaro ed inconfutabile termine di paragone: "Come Io ho amato voi così amatevi anche voi gli uni gli altri". Egli stesso aveva stabilito come esprimere il massimo dell'amore: "Non esiste un amore più grande di questo, dare la vita ". Esattamente come Egli ha fatto con la sua volontaria immolazione sulla croce. Gesù aggiunge che sarà proprio la pratica del suo nuovo comandamento, praticato eroicamente da suoi fedeli, a convincere altri ad abbracciare la stessa fede. è vero che l'amore quando è vissuto nel modo migliore, sull'esempio di Cristo, esercita un fascino irresistibile e diventa il migliore mezzo di attrazione alla fede. Dobbiamo riflettere anche sul contrario; viene da pensare che se il cristianesimo non ha ancora raggiunto la sua migliore espressione e diffusione in questo nostro mondo, lo dobbiamo sicuramente anche alla mancanza di amore da parte di noi credenti. Quando Gesù parla della sua glorificazione, include nel suo discorso tutta la sua storia, conformata perfettamente alla volontà del Padre, include anche la sua passione. Ciò vuol dire che l'amore del cristiano passa inevitabilmente nell'arduo percorso del calvario, non si arresta, anche se ne è tentato, nella gloria e nella beatitudine del Tabor. Amore è anche sacrificio, conduce però sempre verso la pasqua, verso la glorificazione. Questa è la vera forza del cristianesimo, questa è l'energia che sgorgata dalla croce, diventa amore, diventa spesso anche passione che è però preludio di risurrezione.
Antifona d'Ingresso
Cantate al Signore un canto nuovo, * perché ha compiuto meraviglie; * agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Alleluia. (Sal 97, 1-2)
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— Dio onnipotente ed eterno, porta a compimento in noi il mistero pasquale, perché quanti ti sei degnato di rinnovare nel Battesimo, con il tuo paterno aiuto portino frutti abbondanti e giungano alla gioia della vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Padre, che tutto rinnovi nel tuo Figlio glorificato, fa' che mettiamo in pratica il suo comandamento nuovo e così, amandoci gli uni gli altri, ci manifestiamo al mondo come suoi veri discepoli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 14, 21-27
Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuto. Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 144
RIT: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese e la splendida gloria del tuo regno. Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Seconda Lettura
Ap 21, 1-5
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo. Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate». E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
VANGELO
Gv 13, 31-33. 34-35 Dal Vangelo secondo Giovanni
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
Dio ci ha dato tanti benefici, primo fra tutti il dono della fede. Preghiamo perché ci renda capaci di testimoniare con la coerenza della vita questo valore inestimabile.
R. Accresci in noi la fede, Signore.
Perché la Chiesa di Cristo goda di vera e stabile pace su tutta la terra, e crescendo nell'amore e timore di Dio Padre, sia piena del conforto dello Spirito Santo, preghiamo. R.
Perché i credenti in Cristo non ricadano sotto le potenze del male, ma sempre liberi da ogni compromesso e da ogni paura, professino apertamente il loro credo, preghiamo. R.
Perché l'assemblea domenicale manifesti sempre più la vera natura della Chiesa, che nasce dalla parola di Dio e si edifica nel banchetto eucaristico, per testimoniare la carità fraterna, preghiamo. R.
Perché ogni cristiano, a immagine somiglianze del Padre, abbia un cuore grande, lento all'ira e sempre disponibile al perdono, preghiamo. R.
Perché il Vangelo che abbiamo proclamato con la bocca, metta radici di fede nella nostra vita e produca sostanziosi frutti di giustizia e di santità, preghiamo. R.
O Signore, che ci hai creati e redenti, fà che la nostra fede porti frutti abbondanti di giustizia e di carità, perché il mondo veda le nostre opere buone e glorifichi il tuo nome. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
Sulle Offerte
O Dio, che nella comunione mirabile a questo sacrificio ci hai resi partecipi della tua natura divina, dona a noi, che abbiamo conosciuto la tua verità, di testimoniarla con una degna condotta di vita. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Offrendo il suo corpo sulla croce, * diede compimento ai sacrifici antichi * e, donandosi per la nostra redenzione, + divenne altare, Agnello e sacerdote. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
«Come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri», * dice il Signore. Alleluia. (Gv 13, 34)
Dopo la Comunione
Assisti con bontà il tuo popolo, o Signore, e poiché lo hai colmato della grazia di questi santi misteri, donagli di passare dalla nativa fragilità umana alla vita nuova nel Cristo risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
"Dice il Signore: «Questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un imparaticcio di usi umani". È un oracolo del profeta Isaia, è una denuncia antica, ma che ancora ci potrebbe riguardare personalmente. Il vero culto che diamo a Dio non può essere fatto di parole e di esteriorità, ma deve sgorgare dal cuore, da profonde convinzioni, illuminate e sorrette dalla fede. San Benedetto raccomanda ai suoi monaci che quando pregano mente e cuore debbano essere in perfetta sintonia. Oggi Gesù ci detta la regola d'oro: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui". Accogliere i comandamenti e amarli significa comprendere innanzitutto che sono per noi un dono insostituibile, significa ancora convincersi che sono come segnali luminosi sul nostro cammino, che ci preservano dal male e ci guidano verso il vero bene. L'effetto mirabile dell'accoglienza dei comandi divini e della loro osservanza è la certezza di amare veramente il Signore e di sentirsi amati da Lui. È il vero benessere dell'anima, è la meravigliosa manifestazione di Dio in noi, la sua in abitazione, la sua stabile dimora nella nostra esistenza, la pienezza della sua rivelazione. Egli ci santifica e ci fortifica con la sua grazia, ci guida con i suoi comandamenti; la loro osservanza ci rende poi consapevoli che Lui è in noi e noi in Lui. Sono le virtù della fede, della speranza e dell'amore ad operare in crescendo e in continuità la nostra unione con Cristo e con la Trinità beata. Lo Spirito Santo compirà la sua opera in noi: "Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto". Così la liturgia ci orienta già da oggi verso la Pentecoste. Cominciamo ad invocarlo perché scenda e rinnovi la faccia della terra.
Antifona d'Ingresso
È risorto il buon pastore * che ha dato la vita per le sue pecore, * e per il suo gregge è andato incontro alla morte. Alleluia.
Colletta
La tua mano, o Padre, protegga sempre questa famiglia, perché, liberata da ogni male per la risurrezione del tuo Figlio unigenito, con il tuo aiuto possa camminare sulle tue vie. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 14, 5-18
Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, a Icònio ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi di aggredire e lapidare Paolo e Bàrnaba; essi lo vennero a sapere e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe, e nei dintorni, e là andavano evangelizzando. C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. Egli ascoltava Paolo mentre parlava e questi, fissandolo con lo sguardo e vedendo che aveva fede di essere salvato, disse a gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». Egli balzò in piedi e si mise a camminare. La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dialetto licaònio: «Gli dèi sono scesi tra noi in figura umana!». E chiamavano Bàrnaba «Zeus» e Paolo «Hermes», perché era lui a parlare. Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all'ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguissero la loro strada; ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori». E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall'offrire loro un sacrificio.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.113
RIT: Non a noi, Signore, ma al tuo nome dà gloria.
Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome da' gloria, per il tuo amore, per la tua fedeltà. Perché le genti dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?».
Il nostro Dio è nei cieli: tutto ciò che vuole, egli lo compie. I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo.
Siate benedetti dal Signore, che ha fatto cielo e terra. I cieli sono i cieli del Signore, ma la terra l'ha data ai figli dell'uomo.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa, dice il Signore, e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.
Alleluia.
VANGELO
Gv 14, 21-26 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l'Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
L'azione attualizzante dello Spirito Santo, che insegna e ricorda ai credenti le parole di Gesù, ispira anche la nostra preghiera comune: Perciò diciamo:
Donaci il tuo Spirito, Signore.
Per i cristiani, perché apprezzino il valore del silenzio e dell'interiorità e si scoprano abitazione viva di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Preghiamo:
Per tutti coloro che annunciano il vangelo nel mondo secolarizzato di oggi, perché sull'esempio di Paolo sappiano conciliare la fedeltà al messaggio con l'adattamento culturale alle persone e ai luoghi. Preghiamo:
Per tutti gli scienziati e ricercatori, perché scoprano, attraverso il progresso scientifico, l'azione sovrana del Creatore. Preghiamo:
Per i giovani delle nostre comunità e per i loro educatori, perché sappiano rifiutare gli idoli morti del successo, del piacere e del danaro. Preghiamo:
Per noi credenti in Cristo, perché siamo aperti alla sua manifestazione nella nostra vita attraverso l'azione permanente dello Spirito. Preghiamo:
Per gli insegnanti. Per i teologi che studiano la Parola di Dio.
O Padre, che ci hai amati fino a darci il tuo Figlio e a mandarci il tuo Spirito, perché insieme con te stabiliscano la loro dimora in coloro che ti amano rendici osservanti della Parola di Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
—(antica)— Salgano a te, o Signore, le nostre preghiere insieme all'offerta di questo sacrificio, perché, purificati dal tuo amore, possiamo accostarci al sacramento della tua grande misericordia. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— Accogli, o Signore, i nostri doni e fa' che, uniti a Cristo Gesù, mediatore della nuova alleanza, sperimentiamo nel sacramento l'opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Offrendo il suo corpo sulla croce, * diede compimento ai sacrifici antichi * e, donandosi per la nostra redenzione, + divenne altare, Agnello e sacerdote. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. * Non come la dà il mondo, io la do a voi», * dice il Signore. Alleluia. (Gv 14, 27) Oppure: Se uno mi ama, osserverà la mia parola * e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui * e prenderemo dimora presso di lui. Alleluia. (Gv 14, 23)
—(oppure)— «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. * Non come la dà il mondo, io la do a voi», dice il Signore. Alleluia. (Gv 14, 27) Oppure: Se uno mi ama, osserverà la mia parola * e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui * e prenderemo dimora presso di lui. Alleluia. (Gv 14, 23)
Dopo la Comunione
—(antica)— Dio onnipotente, che nella risurrezione di Cristo ci fai nuove creature per la vita eterna, accresci in noi i frutti del sacramento pasquale e infondi nei nostri cuori la forza di questo nutrimento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— Guida con bontà, o Signore, la tua Chiesa che hai nutrito a questa santa mensa perché, condotta dalla tua mano potente, cresca nella perfetta libertà e custodisca l'integrità della fede. Per Cristo nostro Signore.
La pace è il dono di Cristo redentore del mondo. Dopo la sua gloriosa risurrezione, egli ripetutamente, apparendo ai suoi, li saluta dicendo: "Pace a voi". Poi mostra loro le mani forate dai chiodi e il costato aperto dalla lancia. Vuole così ricordare loro e annunciare a tutti noi che quel dono è scaturito dalla sua passione, dalla sua morte e dalla sua gloriosa risurrezione. Vuole così tracciare il percorso sicuro e indicare il prezzo della pace vera, affermando che è dono di Dio, che non la si raggiunge se non attraverso la sofferenza e l'umiliazione, che sempre costa sangue, che sgorga dalla croce e infine che è dono di una illuminazione dello Spirito Santo. Non può quindi realizzarsi soltanto con le astuzie e gli artifici umani, non può essere frutto di momentanei accomodamenti o di instabili equilibri. È frutto di un amore, che giunge fino alla passione, fino alla croce di Cristo, che comporta sempre anche sofferenze e passioni per gli uomini. Comprendiamo così come e quanto sia difficile per gli uomini diventare costruttori e testimoni di pace se non affidano a Cristo il compito di realizzarla definitivamente. Ecco perché Gesù oggi ci ripete: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dá il mondo, io la do a voi". La pace di Cristo è riconciliazione piena con Dio, è la ritrovata fraternità tra gli uomini, è il suo amore riversato nei nostri cuori, è la visione sapiente del valore dei beni terreni e la predilezione per quelli del cielo. Egli ci fa intravedere l'intima ed indissolubile connessione tra la sua passione, la sua morte, la sua risurrezione, la sua ascensione al cielo e la discesa dello Spirito Santo e il dono della pace. Gesù vuole dirci che tutta la sua opera è orientata alla definitiva costruzione della pace tra gli uomini, è un dono messianico. Purtroppo costatiamo, non senza rammarico, che ancora non siamo capaci di stabilirci nella pace, nell'ordine e nella concordia perché manca la nostra libera adesione al progetto che Dio ha già realizzato per noi. Il mondo si sta condannando ad una riprovevole solitudine da Dio e ne sta sperimentando tutte le più funeste conseguenze. È ancora attuale il lamento di un salmista che dice: "Parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore". Dobbiamo rimuovere la malizia e lasciarci irrorare dalla grazia.
Antifona d'Ingresso
Lodate il nostro Dio, * voi che lo temete, piccoli e grandi, * perché si è compiuta la salvezza, * la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo. Alleluia. (Cf. Ap 19, 5; 12, 10)
Colletta
O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio ci rendi creature nuove per la vita eterna, dona a noi, tuo popolo, di perseverare nella fede e nella speranza, perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 14, 19-28
Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe. Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuto. Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.114
RIT: I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese e la splendida gloria del tuo regno. Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Canti la mia bocca la lode del Signore e benedica ogni vivente il suo santo nome, in eterno e per sempre.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Cristo doveva patire e risorgere dai morti, ed entrare così nella sua gloria.
Alleluia.
VANGELO
Gv 14,27-31 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Cristo Gesù ci ha lasciato in dono la sua pace. Invochiamo Dio nel suo nome, dicendo:
Donaci la tua pace, Signore.
Per tutti i pastori posti a capo delle Chiese e comunità locali, perché siano fedeli al loro mandato di rinsaldare i cristiani nella fede. Preghiamo:
Per i laici impegnati nell'azione sociale e politica della pace, perché si conformino sempre allo spirito cristiano della non violenza e del perdono. Preghiamo:
Per le classi sociali e per le nazioni più in conflitto, perché promuovano progetti di pacificazione fondati sulla giustizia. Preghiamo:
Per la nostra comunità, perché sia capace di gesti concreti di riconciliazione e di fraternità. Preghiamo:
Per noi chiamati ad essere pacificatori, perché non ci lasciamo turbare dalle paure della morte o dell'incertezza del futuro, ma confidiamo nella presenza del Cristo che ci ama. Preghiamo:
Per i governanti delle nazioni. Per gli organismi internazionali che promuovono la pace.
O Signore Gesù, che ci hai lasciato in dono la tua pace per vincere ogni turbamento e paura, fa' che diffondiamo attorno a noi la gioia di chi sa che il potere del male non può prevalere su chi confida in te: tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
—(antica)— Accogli, o Signore, i doni della tua Chiesa in festa e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— Accogli, o Padre, e trasforma nel sacramento della redenzione l'offerta della tua Chiesa, e riempi dei doni dello Spirito Santo coloro che hai chiamato a seguire Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Offrendo il suo corpo sulla croce, * diede compimento ai sacrifici antichi * e, donandosi per la nostra redenzione, + divenne altare, Agnello e sacerdote. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Se siamo morti con Cristo, * crediamo che anche vivremo con lui. Alleluia. (Rm 6, 8) Oppure: Il mondo sappia che io amo il Padre * e, come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alleluia. (Gv 14, 31)
—(oppure)— Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui. Alleluia. (Rm 6, 8) Oppure: Il mondo sappia che io amo il Padre * e, come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alleluia. (Gv 14, 31)
Dopo la Comunione
—(antica)— Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo che ti sei degnato di rinnovare con questi sacramenti di vita eterna, e donagli di giungere alla risurrezione incorruttibile del corpo, destinato alla gloria. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— Ci riempia di gioia, o Signore, la partecipazione ai tuoi sacramenti e nella tua benevolenza concedi che il dono ricevuto ci spinga a servire con ardente carità la Chiesa e gli uomini. Per Cristo nostro Signore.
"Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto". Già nelle antiche profezie, il Messia veniva preannunciato come un germoglio nuovo e un virgulto fecondo, turgido di vita. La sua venuta, la sua storia, tutto ciò che egli ha detto e fatto ci hanno confermato quell'immagine e quella promessa. Oggi egli si autodefinisce vera vite in cui opera il provvido e sapiente vignaiolo, che è il Padre celeste. Egli toglie i tralci secchi, ormai buoni solo come legna da ardere, e pota quelli fecondi affinché portino più frutto. È evidente che la forza e la vitalità dei tralci sono indissolubilmente legate alla vicinanza o distanza dalla vite, da cui traggono l'alimento per produrre frutti buoni e abbondanti. Gesù vuole dirci l'importanza di restare intimamente uniti a lui, di formare un tutt'uno con la sua persona. Non abbiamo alcun dubbio che la vite è lo stesso Cristo e noi i suoi tralci. Non possiamo perciò avere una vita autonoma e staccata dalla vite, pena l'infecondità, la morte e il fuoco. I legami con cui possiamo e dobbiamo continuamente legaci a lui, sono l'ascolto della sua parola, la conformità della nostra vita alla sua, il vivere costantemente l'intimità della comunione con lui. Dobbiamo avere il coraggio e la fiducia di lasciarci potare, di far rimuovere dalla nostra vita tutte le inutili pesantezze, tutti i motivi che ci di distolgono dal Signore e ci tengono lontano da lui. Per questo l'autore della lettera agli ebrei afferma: "La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". Così, il buon Dio con quella spada, con la spada tagliente della sua parola, ci pota, con la forza della sua verità sfronda i nostri errori, con il suo amore cancella i nostri peccati, con la sua grazia ci santifica. Questa è la linfa che, incessante, sgorga dalla vite, questo è il seme buono che dalla nostra arida terra sa trarre i succulenti grappoli, che spremuti al torchio della vita, vanno sugli altari per diventare sangue di Cristo.
Antifona d'Ingresso
Della tua lode è piena la mia bocca: * tutto il giorno canto il tuo splendore; * cantando le tue lodi esulteranno le mie labbra. Alleluia. (Sal 70, 8.23)
Colletta
O Dio, che ami l'innocenza e la ridoni a chi l'ha perduta, volgi a te i cuori dei tuoi fedeli, perché, liberati dalle tenebre, non si allontanino mai dalla luce della vera fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 15, 1-6
Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, alcuni, venuti [ad Antiòchia] dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati». Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenìcia e la Samarìa, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: «È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè». Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.121
RIT: Andremo con gioia alla casa del Signore.
Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!». Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita come città unita e compatta. È là che salgono le tribù, le tribù del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio, i troni della casa di Davide. Chiedete pace per Gerusalemme: vivano sicuri quelli che ti amano.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore; chi rimane in me porta molto frutto.
Alleluia.
VANGELO
Gv 15, 1-8 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dio nostro Padre è glorificato quando noi portiamo molto frutto. Preghiamolo per noi e per gli altri, dicendo:
Rendici veri discepoli di Cristo , o Padre.
Per la Chiesa, perché, innestata vitalmente in Cristo, fondi la sua efficacia pastorale non sui mezzi umani, ma sulla preghiera e sulla via interiore. Preghiamo:
Per tutte le comunità che sono in difficoltà di dialogo, perché risolvano i loro problemi o conflitti con lo stile apostolico. Preghiamo:
Per il popolo ebraico, che ancora è i ricerca del Messia e del compimento delle Scritture, perché sia illuminato dalla grazia dello Spirito di Cristo. Preghiamo:
Per i credenti di tutte le Chiese, perché sappiano custodire le parole di Cristo accettando anche le potature necessarie, per attuare l'unità della fede. Preghiamo:
Per noi che siamo impegnati nell'edificazione del regno di Dio, perché misuriamo la fecondità della nostra azione sulla comunione reale con il Cristo. Preghiamo:
Per chi ha rotto con la Chiesa. Per i giovani scappati da casa.
O Padre, che continui ad agire sempre su di noi perché siamo tralci innestati più intimamente alla vera vite del tuo Cristo, fa' che non ci sottraiamo mai alle purificazioni necessarie per una maggiore fecondità nel bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
—(antica)— O Dio, che in questi santi misteri compi l'opera della nostra redenzione, fa' che questa celebrazione pasquale sia per noi fonte di perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— Sii misericordioso, Signore: questo sacrificio di lode che ti offriamo ci ottenga la grazia della benedizione celeste e ci doni la gloria dell'eterna beatitudine. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Offrendo il suo corpo sulla croce, * diede compimento ai sacrifici antichi * e, donandosi per la nostra redenzione, + divenne altare, Agnello e sacerdote. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Il Signore è risorto * e ha fatto splendere su di noi la sua luce: * egli ci ha redenti con il suo sangue. Alleluia. Oppure: In questo è glorificato il Padre mio: * che portiate molto frutto * e diventiate miei discepoli. Alleluia. (Gv 15, 8)
—(oppure)— Il Signore è risorto e ha fatto splendere su di noi la sua luce: * egli ci ha redenti con il suo sangue. Alleluia. Oppure: In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto * e diventiate miei discepoli. Alleluia. (Gv 15, 8)
Dopo la Comunione
—(antica)— Esaudisci, o Signore, le nostre preghiere, perché la partecipazione al mistero della redenzione sia per noi aiuto nella vita presente e ci ottenga la gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— O Padre, che ci hai ridonato come cibo spirituale il sacramento di salvezza del tuo Figlio a te offerto in rendimento di grazie, confermaci con questo dono di forza e di gioia, perché possiamo servirti sempre più in santità di vita e sperimentare ancora nuovi benefici. Per Cristo nostro Signore.
Amare e sentirsi amati è una della aspirazioni più profondi, importanti ed urgenti nella vita di ogni essere umano e ciò sia nelle nostre mutue relazioni, sia soprattutto nei confronti del Signore. Il contrario è sempre motivo dei un profondo ed insanabile malessere, che spesso degenera in depressione, solitudine e abbandono. L'amore che Cristo ci ha donato è il massimo che si potesse desiderare e sperare e ciò per due fondamentali ragioni: egli come figlio di Dio, identificandosi con lui nella stessa natura, è la fonte inesauribile dell'amore; inoltre la sua testimonianza, offertaci con l'incarnazione e con la sua passione morte, non poteva essere più grande e più evidente. Egli stesso ci offre la misura dell'amore quando afferma solennemente: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici". Egli ha dato la vita prima umiliandosi nella carne e poi soffrendo volontariamente l'immolazione sul patibolo della croce. Così egli ci ha immersi nuovamente nel cuore stesso di Dio, pagando con la sua vita il prezzo del nostro riscatto. Comprendiamo allora l'accorato appello che oggi Egli rivolge a tutti noi: "Rimanete nel mio amore", comprendiamo anche l'immensità e la perfezione di quell'amore: "Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi". Questo incalcolabile dono è la condizione indispensabile per vivere in comunione con Lui, ma è anche la forza interiore che ci consente di osservare i suoi comandamenti, non più per paura o timore, ma solo perché convinti che quanto egli ci propone è la cosa migliore per noi. Come l'amore che ci viene donato è della stessa natura e della stessa intensità con cui Padre e Figlio vivono l'intimità divina, così anche la nostra obbedienza a Cristo deve avere le stesse caratteristiche di quella praticata da Gesù nei confronti del Padre suo. Dalla consapevolezza di essere amati e dalla certezza di essere noi capaci di amare sgorga la vera gioia nel cuore dell'uomo: "Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena". Quanto rammarico nel costatare invece le nostre angosce, le nostre infelicità, i nostri persistenti e interiori tormenti! Abbiamo dissertato l'amore e abbiamo spento la gioia.
Antifona d'Ingresso
Cantiamo al Signore perché ha mirabilmente trionfato. * Mia forza e mio canto è il Signore, * egli è stato la mia salvezza. Alleluia. (Cf. Es 15, 1-2)
Colletta
O Dio, che per tua grazia da peccatori ci fai giusti e da infelici ci rendi beati, compi in noi le tue opere e sostienici con i tuoi doni, perché a noi, giustificati per la fede, non manchi la forza della perseveranza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 15, 7-21
Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, poiché era sorta una grande discussione, Pietro si alzò e disse loro: «Fratelli, voi sapete che, già da molto tempo, Dio in mezzo a voi ha scelto che per bocca mia le nazioni ascoltino la parola del Vangelo e vengano alla fede. E Dio, che conosce i cuori, ha dato testimonianza in loro favore, concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto alcuna discriminazione tra noi e loro, purificando i loro cuori con la fede. Ora dunque, perché tentate Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi siamo stati in grado di portare? Noi invece crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati, così come loro». Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quali grandi segni e prodigi Dio aveva compiuto tra le nazioni per mezzo loro. Quando essi ebbero finito di parlare, Giacomo prese la parola e disse: «Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere dalle genti un popolo per il suo nome. Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto: "Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide, che era caduta; ne riedificherò le rovine e la rialzerò, perché cerchino il Signore anche gli altri uomini e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome, dice il Signore, che fa queste cose, note da sempre". Per questo io ritengo che non si debbano importunare quelli che dalle nazioni si convertono a Dio, ma solo che si ordini loro di astenersi dalla contaminazione con gli idoli, dalle unioni illegittime, dagli animali soffocati e dal sangue. Fin dai tempi antichi, infatti, Mosè ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.95
RIT: Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. In mezzo alle genti narrate la sua gloria, a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!». È stabile il mondo, non potrà vacillare! Egli giudica i popoli con rettitudine.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
VANGELO
Gv 15, 9-11 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Padre è la fonte dell'amore che Cristo ci comunica nella pienezza della gioia. Invochiamo il Signore per tutti gli uomini, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.
Per il Papa, perché sappia discernere i segni dei tempi e la presenza operante dello Spirito e li indichi con autorevolezza a tutti i cristiani. Preghiamo:
Per tutti coloro che cercano Dio, invocando il suo nome, perché sappiamo scoprire il volto di Cristo rivelatore del Padre. Preghiamo:
Per ogni uomo che vive le varie esperienze dell'amore umano nella famiglia, nell'amicizia e nella solidarietà, perché sappia comprendere il valore profondo della carità cristiana. Preghiamo:
Per le autorità religiose e politiche dei popoli, perché rispettino i diritti di libertà dei loro cittadini e non si lascino vincere da discriminazioni o favoritismi. Preghiamo:
Per noi che siamo stati generati nel battesimo dall'amore del Padre, perché come discepoli di Cristo imitiamo la sua osservanza della volontà divina, per godere della sua gioia piena. Preghiamo:
Per chi ha difficoltà ad accettare l'insegnamento del concilio Vaticano II. Per chi non tiene conto dei comandamenti del Signore.
O Dio, che ci hai fatto dono del tuo stesso amore per il tuo Unigenito, rendici degni di rimanere fedeli nella comunione di vita divina con te. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
—(antica)— O Dio, che nella comunione mirabile a questo sacrificio ci hai resi partecipi della tua natura divina, dona a noi, che abbiamo conosciuto la tua verità, di testimoniarla con una degna condotta di vita. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— Accetta, Padre, i doni che ti offriamo e concedi che, vivendo in maniera degna del Vangelo di Cristo, possiamo cooperare al suo annuncio nel mondo. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Offrendo il suo corpo sulla croce, * diede compimento ai sacrifici antichi * e, donandosi per la nostra redenzione, + divenne altare, Agnello e sacerdote. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— Cristo è morto per tutti, * perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, * ma per colui che è morto e risorto per loro. Alleluia. Oppure: Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. * Rimanete nel mio amore. Alleluia. (Gv 15, 9)
—(oppure)— Cristo è morto per tutti, * perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, * ma per colui che è morto e risorto per loro. Alleluia. (2 Cor 5, 15) Oppure: Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. * Rimanete nel mio amore. Alleluia. (Gv 15, 9)
Dopo la Comunione
—(antica)— Assisti con bontà il tuo popolo, o Signore, e poiché lo hai colmato della grazia di questi santi misteri, donagli di passare dalla nativa fragilità umana alla vita nuova nel Cristo risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
—(oppure)— Signore, il pegno dell'eterna salvezza, che abbiamo ricevuto nei sacramenti pasquali, ci sostenga nel cammino della vita presente e ci guidi alla gloria futura. Per Cristo nostro Signore.
LETTURE: At 1, 15-17. 20-26; Sal 112; Gv 15, 9-17.
Commento: Chi ci ama veramente?
È molto bello e significativo che il giorno della festa di un Apostolo, oggi San Mattia, la liturgia ci faccia riascoltare le parole di Gesù: "Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore". È l'ennesima dichiarazione esplicita da parte di Gesù per uno dei suoi prediletti. Quell'amore che non ha limiti nè confini, tocca gli accenti più elevati ed intensi quando il Maestro divino si rivolge a coloro che egli stesso ha prescelto e chiamato all'intimità della sua vita. È un amore della stessa natura e della stessa intensità di quello che unisce nella perfezione divina il Padre al Figlio; è un amore che è la terza persona della Trinità, lo Spirito Santo. I destinatari privilegiati di oggi siamo noi Sacerdoti, noi, in cui Egli ha riposto la sua fiducia per essere i primi testimoni, che debbono doverosamente incarnare in tutta la persona, quella stessa di Cristo. Ha chiesto a Mattia, a tutti i suoi discepoli, a tutti noi, di rimanere nel suo amore; questa è la condizione indispensabile per essere come lui e poter agire fedelmente in sua vece. Ci ha scelti e consacrati per renderci capaci di consacrare, benedire, assolvere, educare e testimoniare la fede. Ci ha chiesto di diventare pane per tutti, di essere disposti a versare il nostro sangue, ad essere disponibili a fare di tutta la nostra vita una sacra celebrazione, una eucaristia continua. Il memoriale di Cristo infatti si perpetua e si attualizza nei suoi sacerdoti e per mezzo loro e con loro in tutti i fedeli. Sono essi perciò che debbono brillare come lampade poste sul lucerniere, sono essi che hanno, per divina disposizione, il compito di guidare, orientare, sostenere, amare tutti incondizionatamente. Per questo il Signore Gesù ha riversato amore particolare su ciascuno di essi, perché a loro volta siano capaci di spargere amore nel mondo, nel cuore di ogni uomo. La sublimità della missione la si comprende solo vivendola giorno dopo giorno, messa dopo messa. Sentirsi come Cristo non è quindi un privilegio di cui vantarsi, ma una missione da compiere in un atteggiamento di profonda umiltà, in una vera prostrazione, sempre pronti a lavare i piedi e a detergere ogni lacrima, ogni miseria, con l'acqua salutare e salvifica che incessantemente sgorga dal costato di Cristo. Rimanere nell'amore di Cristo allora significa comprendere la predilezione di cui indegnamente siamo stati fatto degni, significa sentire l'urgenza della testimonianza, significa soprattutto una intimità indissolubile di comunione con Lui, che ci consenta di somigliargli nel modo migliore possibile. Dobbiamo essere rigenerati dalla Madre di Dio, solo lei, piena di Spirito Santo, può plasmarci ad immagine del suo Figlio. Solo con lei possiamo a nostra volta generare Cristo sui nostri altari. È sempre lei la Madre, è suo per sempre il compito di dare alla luce il suo Figlio per noi. Solo lei può colmare il nostro cuore dai probabili vuoti, derivanti dalla nostra condizione. Sola la Vergine può essere la nostra Madre e la nostra Sposa. Con lei abbiamo la certezza di poter rimanere nell'amore di Cristo e saper spargere amore come Cristo.
Antifona d'Ingresso
«Non voi avete scelto me», dice il Signore, * «ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga» (T.P. Alleluia). (Gv 15, 16)
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
O Dio, che hai voluto aggregare san Mattia al collegio degli apostoli, per sua intercessione concedi a noi, che ci allietiamo per il dono del tuo amore, di essere annoverati tra gli eletti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 1, 15-17. 20-26
Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli - il numero delle persone radunate era di circa centoventi - e disse: "Fratelli, era necessario che si compisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, diventato la guida di quelli che arrestarono Gesù. Egli infatti era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. Sta scritto infatti nel libro dei Salmi: "La sua dimora diventi deserta e nessuno vi abiti", e: "Il suo incarico lo prenda un altro". Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione". Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi pregarono dicendo: "Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava". Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 112
RIT: Il Signore lo ha fatto sedere tra i prìncipi del suo popolo.
Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore. Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.
Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore. Su tutte le genti eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio, che siede nell'alto e si china a guardare sui cieli e sulla terra?
Solleva dalla polvere il debole, dall'immondizia rialza il povero, per farlo sedere tra i prìncipi, tra i prìncipi del suo popolo.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.
VANGELO
Gv 15, 9-17 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri".
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Dio si manifesta nella storia della Chiesa per mezzo delle decisioni dei successori degli apostoli, prese sotto l'impulso dello Spirito. Preghiamo con fiducia, dicendo:
Rendici docili allo Spirito, Signore.
Per la Chiesa intera, perché sia sempre più docile ad attuare le decisioni del concilio Vaticano II, per viverne lo spirito più autentico. Preghiamo:
Per tutti i vescovi delle nostre Chiese particolari e per il vescovo di Roma che presiede nella carità alla Chiesa universale, perché siano umili strumenti dello Spirito Santo nel percepire il senso di fede dei loro fedeli. Preghiamo:
Per tutti i discepoli di Cristo, perché vivano nell'amicizia con lui impegnandosi ad una concreta comunione fraterna nella società. Preghiamo:
Per i giovani che il Signore chiama alla vita consacrata, perché rispondano con gioia e portino frutti abbondanti di santità per il bene della Chiesa e del mondo. Preghiamo:
Per noi che siamo stati scelti a collaborare alla crescita del regno di Dio nel mondo, perché verifichiamo l'efficienza del nostro operato non dal successo umano, ma dai frutti della carità. Preghiamo:
Per le nuove Chiese del terzomondo. Per chi sta spendendo la vita per i fratelli.
O Signore, che ci hai chiamato amici perché partecipiamo al dono della tua vita, rendici capaci di corrispondere a questa tua amicizia con una maggiore generosità nell'amare te e i nostri fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle Offerte
—(antica)— Accogli, o Signore, i doni che la tua Chiesa devotamente ti presenta nella festa di san Mattia, e per questa offerta confermaci con la potenza della tua grazia. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— O Dio, che dal fianco aperto di Cristo hai fatto scaturire sangue e acqua per significare i misteri della rigenerazione, accogli l'offerta che ti presentiamo e colmaci della ricchezza inesauribile dei tuoi doni. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, + per Cristo Signore nostro. ** Pastore eterno, tu non abbandoni il tuo gregge, * ma lo custodisci e proteggi sempre per mezzo dei santi apostoli, * e lo conduci attraverso i tempi sotto la guida di coloro che tu stesso hai eletto vicari del tuo Figlio * e hai costituito pastori. ** Per questo dono della tua benevolenza, * uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Questo è il mio comandamento: * che vi amiate gli uni gli altri * come io ho amato voi», dice il Signore (T.P. Alleluia). (Gv 15, 12)
—(oppure)— «Voi siete miei amici, se fate ciò che vi comando», * dice il Signore. Alleluia. (Gv 15, 14)
Dopo la Comunione
—(antica)— Non privare mai la tua famiglia dei doni divini, o Signore, e per intercessione di san Mattia fa' che possiamo partecipare alla sorte dei santi nella luce. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— O Padre, che nutri alla tua mensa coloro che confidano nel tuo amore, guidaci nella via dei tuoi comandamenti fino alla Pasqua eterna del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
Lo stesso Gesù si fa garante del futuro della sua chiesa nascente. Inviando i suoi ad andare in tutto il mondo per annunciare l'avvento del suo regno, ha predetto loro rifiuti e persecuzioni, ma tutto ciò, quasi per assurdo, viene annoverato tra le beatitudini: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia". Egli vuole così dirci che insulti e persecuzioni non potranno inficiare la pace della sua chiesa, anzi proprio da quegli eventi, sgorgherà la migliore fecondità. Neanche la gioia potrà essere compromessa come testimonieranno, prima gli apostoli, e poi la schiera dei testimoni di Cristo nel corso della storia fino ai nostri giorni. Già San Paolo affermava: "Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa!". Non c'è quindi contraddizione tra la pace, la gioia e la fiducia cristiana e le inevitabili persecuzioni, anzi in Cristo, crocifisso e risorto, abbiamo scoperto che queste sono la via della vita, la certezza della risurrezione. Alla sofferenza che uccide Egli ha sostituito quella che salva. Per questo predice ai suoi seguaci: " Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi". Tra i grandi doni della fede cristiana dobbiamo annoverare sicuramente quello che ci consente di valorizzare agli occhi di Dio anche gli eventi più negativi della nostra esistenza. L'esempio dei martiri ci illumini.
Antifona d'Ingresso
Sepolti con Cristo nel Battesimo, * con lui siete anche risorti * mediante la fede nella potenza di Dio, * che lo ha risuscitato dai morti. Alleluia. (Col 2, 12)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che nella rigenerazione battesimale ci hai comunicato la tua stessa vita, concedi a coloro che hai reso giusti con la tua grazia, disponendoli alla vita immortale, di giungere da te guidati alla pienezza della gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 16, 1-10
Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, Paolo si recò a Derbe e a Listra. Vi era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco: era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco. Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno. Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galàzia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia. Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade. Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: «Vieni in Macedònia e aiutaci!». Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedònia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal.99
RIT: Acclamate il Signore, voi tutti della terra.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che solo il Signore è Dio: egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo.
Perché buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio. assiso alla destra di Dio.
Alleluia.
VANGELO
Gv 15, 18-21 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: "Un servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Preghiera dei Fedeli
Il Signore Gesù ha promesso a coloro che sono suoi discepoli l'odio del mondo a lui ostile. Preghiamo, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.
Sostieni con la forza del tuo Spirito gli uomini calpestati nei loro diritti e nella loro dignità:
Apri gli occhi a coloro che combattono la Chiesa e converti il loro cuore:
Suscita nei tuoi discepoli, oppressi dalla persecuzione, risposte di perdono e di amore:
Ravviva in tutti coloro che soffrono la speranza e la pazienza:
Rendi forti i tuoi fratelli di fronte all'odio del mondo:
Abbi pietà di chi, schiacciato dalla cattiveria e dalla violenza, si è tolto la vita:
Rincuora chi, per debolezza, ha tradito:
Metti in guardia la tua Chiesa dalle lodi e dalle blandizie del mondo:
Ricordaci sempre che la nostra sorte non può essere diversa dalla tua, innocente rifiutato e perseguitato:
O Signore, che ci hai detto che il servo non è più grande del suo padrone, concedi a noi, da te eletti e amati come tuoi amici, di discernere ciò che nel mondo è contro la tua volontà da ciò che invece è conforme alla tua Parola. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sulle Offerte
—(antica)— Accogli, Padre misericordioso, le offerte di questa famiglia, perché con l'aiuto della tua protezione custodisca i doni ricevuti e raggiunga quelli eterni. Per Cristo nostro Signore.
—(oppure)— Accogli, o Padre, con l'offerta del pane e del vino, il rinnovato impegno della nostra vita e trasformaci a immagine del Signore risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Offrendo il suo corpo sulla croce, * diede compimento ai sacrifici antichi * e, donandosi per la nostra redenzione, + divenne altare, Agnello e sacerdote. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
—(antica)— «Padre, prego per quelli che crederanno in me, * perché tutti siano una cosa sola, * e il mondo creda che tu mi hai mandato», dice il Signore. * Alleluia. (Cf. Gv 17, 20-21) Oppure: «Se hanno osservato la mia parola, * osserveranno anche la vostra», dice il Signore. Alleluia. (Gv 15, 20)
—(oppure)— «Padre, prego per quelli che crederanno in me, * perché tutti siano una cosa sola, * e il mondo creda che tu mi hai mandato», dice il Signore. Alleluia. (Cf. Gv 17, 20-21) Oppure: «Se hanno osservato la mia parola, * osserveranno anche la vostra», dice il Signore. Alleluia. (Gv 15, 20)
Dopo la Comunione
—(antica)— Custodisci con instancabile amore, o Padre, il popolo che hai salvato, perché coloro che sono stati redenti dalla passione del tuo Figlio partecipino alla gioia della sua risurrezione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
—(oppure)— O Padre, che ci hai saziati con il sacramento del Corpo e Sangue del tuo Figlio unigenito, nella tua mirabile grazia concedi a noi, illuminati dalla verità del Vangelo, di edificare la Chiesa con la testimonianza della vita. Per Cristo nostro Signore.
LETTURE: At 15, 1-2. 22-29; Sal 65; Ap 21, 10-14. 22-23; Gv 14, 23-29.
Commento: Prenderemo dimora presso di lui.
"Qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?". Così leggiamo nel Deuteronomio e siamo ancora nel vecchio testamento, quando tutto scaturiva da una alleanza tra Dio e il suo popolo e come frutto della preghiera. Il Signore Gesù già con la sua incarnazione stabilisce una alleanza nuova, alleanza che diventerà comunione totale di vita con il dono del suo corpo e del suo sangue. È una comunione di amore, infinito da parte di Cristo, intenso, speriamo il nostro. È una simbiosi, cioè Vita nella vita, quella divina che prende possesso della nostra persona. È quindi una elevazione ad una nuova dignità; siamo riassunti da Dio nell'ambito del suo amore di Padre come figli. Questa è la motivazione fondamentale che dovrebbe smuovere il nostro amore come espressione di infinita gratitudine per l'insperato recupero. L'effusione dello Spirito giunge a completamento dell'opera salvifica di Cristo. Diventiamo anche noi capaci di amare nella stessa dimensione di quello Spirito. È allora che la comunione diventa piena, stabile, intensa. È lo stesso Signore a darci questa esaltante certezza: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». S. Paolo così interrogava i primi cristiani: "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?". È un interrogativo che conserva tutta la sua urgenza anche per noi, cristiani di oggi. Forse abbiamo ridotto le nostre comunioni a rari momenti della nostra vita, ad episodi liturgici senza giungere alla consapevolezza degli effetti che dovrebbero coinvolgere tutta la nostra vita. Pare che abbiamo, più o meno consapevolmente, creato una frattura tra il Dio della chiesa e quello della vita. Forse le nostre comunioni iniziano e finiscono tra i banchi di chiesa lasciandoci poi vuoti quando ritorniamo nelle strade del mondo. Quel Cristo che scende per noi sui nostri altari per diventare cibo e bevanda di salvezza, viene poi rilegato di nuovo in cielo se la nostra comunione non lo coinvolge nella realtà del vivere quotidiano. Viene da chiedersi in quanti cuori inibita realmente la divinità e quanti di noi sono realmente tempio dello Spirito.
Antifona d'Ingresso
Con voce di gioia date l'annuncio, * fatelo giungere ai confini della terra: * il Signore ha riscattato il suo popolo. Alleluia. (Cf. Is 48, 20)
Atto Penitenziale
Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.
C: Pietà di noi, Signore. A: Contro di te abbiamo peccato. C: Mostraci, Signore, la tua misericordia. A: E donaci la tua salvezza
C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen.
Gloria
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
—(antica)— Dio onnipotente, fa' che viviamo con intenso amore questi giorni di letizia in onore del Signore risorto, per testimoniare nelle opere il mistero che celebriamo nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
—(oppure)— O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora in coloro che ascoltano la tua parola e la mettono in pratica, manda il tuo santo Spirito, perché ravvivi in noi la memoria di tutto quello che Cristo ha fatto e insegnato. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Prima Lettura
At 15, 1-2. 22-29
Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati». Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl'idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 65
RIT: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.
Seconda Lettura
Ap 21, 10-14. 22-23
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo. L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello.
C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
Alleluia, Alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
VANGELO
Gv 14, 23-29 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Professione di Fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Preghiera dei Fedeli
La sorte di tanti nostri fratelli non ci può lasciare indifferenti. La redenzione operata da Cristo crocifisso e risorto è offerta a tutti gli uomini. In questa profonda convinzione rivolgiamo al Padre la nostra preghiera.
R. Salva il tuo popolo, Signore.
Perché coloro che hanno ricevuto fin dalla nascita il Battesimo riconoscano il dono di Dio e si impegnino a portare la luce della fede anche ai pagani del nostro tempo, preghiamo. R.
Perché nessuno di noi si disinteressi del bene spirituale dei propri fratelli, ma avviciniamo con amore quanti si sono distanziati dal banchetto pasquale e affrettiamo il loro ritorno, preghiamo. R.
Perché i cristiani che danno scandalo per l'incoerenza tra la fede e la vita, avvertano il rischio e l'ambiguità della propria situazione e si aprano alla novità dell'esistenza in Cristo, preghiamo. R.
Perché non vi sia divisione e rancore tra quanti vivono nella stessa casa e nello stesso quartiere, ma nel dialogo e nella comprensione reciproca si stabilisca un vero clima di speranza e di pace, preghiamo. R.
Perché il sacrificio di quanti lottano e soffrono nell'adempimento di un difficile dovere al servizio della nostra libertà diventi germoglio di una società più giusta e fraterna, preghiamo. R.
O Dio, misericordioso e fedele, concedi a noi il dono pasquale del tuo Spirito, perché vediamo ciò che giova alla nostra vera pace, e facciamo quanto sta in noi per costruire un mondo rinnovato nell'amore. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Sulle Offerte
Salgano a te, o Signore, le nostre preghiere insieme all'offerta di questo sacrificio, perché, purificati dal tuo amore, possiamo accostarci al sacramento della tua grande misericordia. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** In lui, vincitore del peccato e della morte, * l'universo risorge e si rinnova, * e l'uomo ritorna alle sorgenti della vita. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **
Antifona alla Comunione
Se uno mi ama, osserverà la mia parola * e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui * e prenderemo dimora presso di lui. Alleluia. (Gv 14, 23)
Dopo la Comunione
Dio onnipotente, che nella risurrezione di Cristo ci fai nuove creature per la vita eterna, accresci in noi i frutti del sacramento pasquale e infondi nei nostri cuori la forza di questo nutrimento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.