Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
23 Febbraio - 01 Marzo 2025
Tempo Ordinario VII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Mercoledì 26 febbraio 2025

Nel nome di Gesù.

Molto spesso essere credenti può significare essere settari. Capita, con una certa frequenza di creare intorno alla nostra fede, mal compresa e mal vissuta, dei profondi fossati o delle alte mura praticamente invalicabili. Significa interpretare l’ovile come una fortezza da difendere da ogni possibile intromissione. Anche gli apostoli rischiano di restare vittime di tali errori. Hanno visto un tale che scacciava i demoni nel nome di Gesù Cristo e glie lo hanno proibito: «Perché non era dei nostri». Gesù dà una risposta piena di sapienza: «Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi». Ecco una sana apertura al vero ecumenismo, ecco il compito della Chiesa: non fare proselitismo, ma portare e diffondere ovunque la luce di Cristo. Il bene non si può ne colorare né frantumare; se è autentico, ha un'unica fonte. Tutto quello poi che si fa nel nome del Signore Gesù non può non avere le doti del vero bene: Egli è il nostro avvocato presso il Padre e ci ha solennemente promesso che tutto quello che chiederemo al Padre nel suo nome ci verrà concesso. La Chiesa nella liturgia ha fatto suo questo monito e termina tutte le sue orazioni nel nome del nostro Signore Gesù Cristo. Anche nelle nostre preghiere personali, noi tutti, segnandoci con il segno della croce vogliamo dire che tutto, preghiere ed azioni volgiamo compierle nel suo nome, per la sua gloria. Risuona come logica conclusione la frase seguente: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa».


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Quando tu desideri conoscere la tua misura, quale tu sei, se la tua anima è sulla strada o ne è fuori; (o desideri conoscere) la tua saldezza o la tua pochezza, metti alla prova la tua anima nella preghiera. Questa è infatti lo specchio dell'anima, e il saggiatore delle sue macchie e della sua bellezza. Lì si rivelano la falsità e le bellezze del pensiero... Nel tempo della preghiera si vede, in modo luminoso, da cosa è mosso o in quali moti si affatica il pensiero».

Isacco di Ninive

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUANTI SALMI DEVONO DIRSI ALL'UFFICIO NOTTURNO

Durante il periodo invernale si dica [prima il versetto: «O Dio, vieni a salvarmi» (Sal 69,2), e poi] per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); cui si aggiunga il salmo e il Gloria; 3quindi il salmo 94 con l'antifona oppure cantato lentamente; segua l'inno; poi sei salmi con le antifone. Finiti questi e detto il versetto, l'abate dia la benedizione; allora tutti siedano negli scanni e i fratelli a turno leggano dal codice posto sull'ambone tre letture intercalate dal canto di tre responsori. Due responsori si cantino senza il Gloria, ma dopo la terza lettura il lettore aggiunga il Gloria; e appena intonato, tutti immediatamente si alzino dai loro sedili, in onore e riverenza alla Santa Trinità.

Cap.9,1-7.