Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
22 - 28 Dicembre 2024
Tempo di Avvento IV, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Martedì 24 dicembre 2024

Il cantico di Zaccaria.

(Inseriamo qui il commento per le letture del giorno. La messa di Mezzanotte appartiene al tempo di Natale). Ieri la liturgia ci ha ricordato la nascita prodigiosa di Giovanni Battista e in concomitanza la fine del mutismo del padre Zaccaria. Oggi siamo invitati a pregare con lui il suo splendido cantico di lode al Signore. Egli assume la veste del profeta che ha la gioia di poter vedere e costatare che tutte le realtà, tanto a lungo sperate ed attese, si stanno realizzando, «Come aveva promesso. Ha visitato e redento il suo popolo», così Zaccaria benedice il Signore Dio d'Israele. È motivo di lode al Signore la sua fedeltà nei nostri confronti, una fedeltà ad un patto di alleanza mai rispettato dal suo popolo, mai violato dal Signore. Egli «Si è ricordato della sua santa alleanza». Dinanzi all'infedeltà il Signore non usa la condanna, ma si esalta nella sua misericordia concedendoci la salvezza dal male e dai nemici. Loda poi il Signore per il dono ricevuto con il suo bambino e gli anticipa nel contempo la sua missione: «E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza». Ci preannuncia poi così con accenti poetici il Natale: «verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace».


Affrettati, non tardare, Signore Gesù: la tua venuta dia conforto e speranza a coloro che confidano nel tuo amore misericordioso.
E' il giorno dell'attesa, dovrebbe essere per tutti i credenti il giorno del silenzio orante, oggi dovrebbe tacere il chiasso del mondo; dovremmo tutti insieme spiritualmente dirigerci verso la grotta di Betlemme, umili e devoti come i pastori, pronti ad accogliere Colui che nasce per noi, pronti a sentire nelle profondità dell'anima il significato gioioso del canto degli angeli, che annunciano la gloria di Dio e il dono della pace. E' il giorno della Madre, che come in una prima consacrazione sacramentale ci dona Gesù nel suo corpo e nel suo sangue, già vittima designata per la nostra universale salvezza. E' bello sapere nella fede che in quella nascita è racchiuso un seme di vita nuova per noi, è fonte di gioia incontenibile costatare che Gesù viene deposto nel freddo del nostro peccato perché sia da lui redento e cancellato. E' una vigilia che attendiamo da sempre quella di oggi perché prelude ad una novità di vita determinata dalla presenza santificante del Dio - con - noi.

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O Astro che sorgi,
splendore della luce eterna, sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre
e nell'ombra di morte.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse il padre Silvano: "guai a quel uomo, la cui fama è maggiore della sua opera".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

SE A UN FRATELLO VENGONO COMANDATE COSE IMPOSSIBILI

Se per caso a un fratello vengono comandate delle cose molto difficili o addirittura impossibili, egli accetti ugualmente l'ordine con tutta docilità e obbedienza. Se poi vede che il peso di quel carico impostogli è veramente al di sopra della sue forze, faccia presente al superiore i motivi della sua impossibilità, con pazienza e a tempo opportuno, senza arroganza o resistenza o opposizione. Ma se, anche dopo questa sua obiezione, il superiore rimane fermo nel comando, sappia il monaco che per lui è bene così e, per amore, confidando nell'aiuto di Dio, obbedisca.

Cap.68,1-5.