Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
31 Marzo - 06 Aprile 2024
Tempo di Pasqua I, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Giovedì 04 aprile 2024

"Pace a voi!"

Gesù appare ai discepoli turbati da tutti questi avvenimenti che hanno dell'incredibile. Una serie di fatti straordinari ed inspiegabili si sono verificati dalla mattina di questa giornata. Qualcosa di grandioso è avvenuto; il loro cuore, nel più profondo intimo, sa che cosa è. Il Maestro, il loro Signore, lo aveva predetto tante volte! Dopo tre giorni sarebbe resuscitato. È troppo grande la gioia perché vi ci si possa credere subito! Eppure è successo! Gesù appare proprio per confermare questo pensiero, proprio perché ciò che sembra indicibile diventi realtà vera e concreta. In Gesù Risorto abbiamo la fonte prima ed ultima della nostra fede. Della fede personale che chiede l'incontro unico con il Nostro Signore e della fede della Chiesa, alimentato dallo Spirito Santo. Sono due realtà non contrapposte ma che si devono integrare a vicenda. Gesù non ci vuole dei fondamentalisti ciechi ma ci invita a considerare bene tutte le espressioni della nostra religiosità per non cadere in uno spazio troppo individualistico. La fede della comunità di Gerusalemme interpella la nostra vere fede per una verifica che è segno di apertura, è gioia di una scoperta che dispiega al nostro cuore di giorno in giorno. Anche noi la risurrezione la intendiamo nel cuore, nella fede. Anche noi però, come i discepoli vogliamo sentirlo con i sensi umani. E lo sentiamo: "Pace a voi", pace a voi...


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano diceva: «Fuggite l'amore che ispirano le cose periture perché passa con loro e perisce con loro».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

SE TUTTI DEVONO RICEVERE IL NECESSARIO IN MISURA UGUALE

Sta scritto: «Veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno» (At 4,35). Con questo non vogliamo dire che si facciano preferenze di persone - non sia mai! - ma che si tenga conto delle infermità dei singoli; così chi ha minori esigenze ringrazi Dio e non stia di malumore; chi invece ha maggiori necessità si umili per la sua debolezza e non si insuperbisca per l'attenzione che gli viene usata; e così tutte le membra saranno in pace. Soprattutto non compaia per nessuna ragione, in alcuna parola o altro gesto, il male della mormorazione. E se qualcuno sarà trovato colpevole di questo, sia sottoposto a una punizione molto rigorosa.

Cap.34,1-7.