Se perdiamo di vista la gerarchia dei valori ci può capitare di temere più per la nostra integrità fisica che per quella dello spirito. Gesù rivolgendosi ai suoi discepoli, li ammonisce per ristabilire l'ordine migliore e preservarli dal terribile male dell'ipocrisia: «Temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettarvi nella Geènna». Se si cade nella trappola dei falsi profeti, che come i farisei curano solo le esteriorità, si rischia di diventare falsi e ipocriti, anche quando si riuscisse a carpire il plauso degli uomini. Sarà lo stesso Dio a smascherare tali falsità, anche quelle tramate nel segreto perché «non c'è nulla di nascosto che non sarà rivelato». Un tale atteggiamento non può sgorgare dalla semplice logica umana, ma ancora una volta è il frutto della fede e dell'abbandono in Dio. Egli ci garantisce, infatti, una costante protezione. Ci pone sotto il suo sguardo paterno e ci rassicura che ognuno di noi è un grande valore ai suoi occhi. Non abbiamo perciò motivi per temere.
Un anziano disse: «Credete forse che Satana voglia introdurre in voi tutti i pensieri? No, è per mezzo di un pensiero solo che vince l'anima e spera condurla a perdizione. Egli abbandona in essa quell'unico pensiero, non occorre altro. Attenti dunque a non mostrar compiacenza verso un solo cattivo pensiero».
CHE NESSUNO PARLI DOPO COMPIETA Quando tutti saranno riuniti insieme, si dica Compieta; e, usciti da Compieta, a nessuno sia più lecito proferire alcuna parola. Chiunque sarà colto a violare questa norma del silenzio, sia sottoposto a grave punizione; tranne il caso che sopravvenga la necessità di accogliere ospiti o che l'abate abbia comandato qualcosa ad alcuno; ma anche allora si faccia tutto con la massima gravità e la più delicata moderazione.