Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
14 - 20 Maggio 2023
Tempo di Pasqua VI, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Mercoledì 17 maggio 2023

Il dinamismo della Parola.

Le parole umane, non incidono più di tanto, in coloro che le ascoltano; hanno in sé tutti i limiti propri alla nostra natura, alla nostra sensibilità e al nostro linguaggio. La Parola di Dio invece è viva ed efficace, contiene l'energia divina, soprannaturale, quella con cui egli dal nulla ha fatto tutte le cose, con cui si è autorivelato al mondo, con cui tutto vivifica e sostiene. Non è facile per noi comprenderne la portata, sostenerne il peso. Trascende le nostre possibilità. Di ciò era già consapevole un salmista che implorava la luce dall'alto per vedere la Luce. Gli Apostoli avevano ascoltato ripetutamente i discorsi di Gesù, quelli pronunciati e scanditi dalla sua bocca e quelli narrati con i suoi gesti, con le sue opere, con i suoi prodigi, ma, senza volerlo, spesso riducevano tutto alla dimensioni della logica umana, mutilando così quei messaggi dei significati più preziosi. Per questo Gesù dice agli apostoli: "Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future". Lo Spirito di verità, di cui è già permeata la parola, scende, come luce e sapienza divina, sugli apostoli li renderà capaci di accogliere, comprendere e vivere come testimoni la parola di Cristo. Non si tratta quindi di verità astratte, che al più acquiétano la mente e soddìsfano la nostra logica, ma di verità divine, di verità ultime ed essenziali, verità da vivere come segnali luminosi posti provvidenzialmente sul nostro cammino. La conoscenza delle cose future non riguarda le previsioni di tipo chiromantico, ma l'orientamento versi i beni celesti, incorruttibili ed eterni. Così comprenderemo la gloria del Cristo nella sua reale significazione: glorificato perché risorto, perché asceso al cielo, perché ha adempiuto la volontà del Padre, perché ce lo ha rivelato nel modo più chiaro possibile. Dobbiamo umilmente riconoscere che ancora non abbiamo compreso la verità tutta intera e ciò perché lo Spirito che ci è stato dato non arde in noi, non arde ancora appieno nella sua Chiesa. San Paolo ci ammonisce: "Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male". Lo Spirito si spegne quando la lampada rimane senz'olio, quando subentra la presunzione che ci distoglie dalla preghiera, quando andiamo ostentando le nostre sicurezze e poi precipitiamo nei nostri abissali errori. Vieni Spirito Santo, riempi i nostri cuori della luce della tua grazia.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello andò da un eremita e uscendo dalla sua cella disse: Perdonami, o padre, perché ti ho impedito di adempiere alla tua regola. Quello rispose dicendogli: La mia regola è di accoglierti in modo ospitale e di farti andare in pace.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

VESTI E CALZATURE DEI FRATELLI

Ai fratelli si diano vesti secondo le condizioni e il clima dei luoghi dove risiedono, perché nelle regioni fredde si ha bisogno di più, in quelle calde di meno. Giudicare di questo spetta all'abate. Comunque noi pensiamo che nelle regioni a clima temperato siano sufficienti a ciascun monaco la tunica, la cocolla, una di pelo per l'inverno e una di stoffa liscia o consumata per l'estate e lo scapolare per il lavoro; le calze e le scarpe per i piedi. Quanto poi al colore o alla qualità degli indumenti, i monaci non vi facciano troppo caso, ma si accontentino di ciò che si trova nel territorio dove abitano o di quel che si può acquistare a minor prezzo. L'abate però si preoccupi della misura delle vesti, che non siano troppo corte per chi le deve indossare, ma di taglia giusta.

Cap.55,1-8.