Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
30 Aprile - 06 Maggio 2023
Tempo di Pasqua IV, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Giovedì 04 maggio 2023

La Misericordia, nostra madre...

«In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone». Per tuo dono, Signore, siamo quello che siamo: ci hai donato la vita, ci hai permesso di alzare gli occhi al cielo e di chiamare Padre chi è infinitamente più grande di noi... Siamo stati pensati e plasmati dalla Misericordia, ne siamo figli, eppure le somigliamo poco! La Misericordia si mette al servizio dell'uomo, perché lo ama, e con spontaneità e generosità parla al suo cuore. La Verità abita dove c'è la Misericordia; la pace regna dove alla Misericordia è lasciato lo spazio necessario per dilatarsi ed esprimersi liberamente; la luce illumina le menti quando la Misericordia è riconosciuta e accettata come realtà nella quale siamo immersi... Sì, siamo immersi in essa come quei piedi immersi nell'acqua purificatrice agitata dalle mani del nostro Signore, che non si è risparmiato di chinarsi per elevare la nostra dignità. Egli ci ha indicato più volte la beatitudine dei poveri ed umili di cuore, di coloro che come Lui servono gratuitamente e meritano di sperimentare la gioia profonda e liberatrice del dono di sé.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Dicevano dell'Abba Agatone che si mise per tre anni una pietra in bocca, finché non imparò a tacere.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO

Soprattutto è necessario incaricare uno o due anziani, i quali facciano il giro del monastero nelle ore in cui i fratelli devono dedicarsi alla lectio divina, per vedere se per caso non ci sia qualche fratello accidioso che si dà all'ozio o alle chiacchiere e non è intento alla lettura; e così non solo è inutile a se stesso ma distrae anche gli altri. Se lo si trovasse - non sia mai! - un tipo così, lo si rimproveri una prima e una seconda volta; se non si corregge, sia sottoposto alla disciplina regolare con tale severità che gli altri ne abbiano timore. Né un fratello si intrattenga con un altro nelle ore non permesse.

Cap.48,17-21.